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Autore: Child_of_the_Moon    13/09/2015    1 recensioni
La battaglia più importante per White è arrivata.
Con essa si decideranno le intere sorti della regione di Unima.
Ma se lei decidesse di lasciare tutto e di arrendersi?
Cosa farà la nostra White? Sarà sconfitta oppure come una fenice risorgerà dalle ceneri, donando un futuro radioso alla sua tanto amata terra?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ghecis, N, Touko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Questa è la prima fanfiction che dedico ad un genere che non sia romantico. Spero che la possiate apprezzare.
 
 
Riflessioni durante la battaglia
 
 
L'atmosfera nel palazzo si era fatta più cupa: le pareti che circondavano quella che era diventata un'arena di combattimento si erano distrutte pezzo per pezzo; le colonne che ornavano l'immensa sala erano rimaste sfregiate. I colori degli stendardi del Team Plasma appesi alle pareti sembravano aver perso i loro colori e il loro valore. Tutti questi elementi contribuivano a dare all'ambiente un aspetto simile al post-apocalittico, come se quel luogo fosse stato testimone di una grandissima disgrazia che pian piano aveva cominciato a deformare il paesaggio rendendolo tetro e macabro.
Io me ne stavo dolorante al centro della sala sotto gli occhi attoniti dei presenti: il sangue grondava dalle mie ginocchia e dai gomiti, non riuscivo a muovere più un singolo muscolo, delle fitte dal dolore lancinante corrodevano il mio corpo ormai stanco e inerme.
I miei Pokémon erano nelle mie stesse condizioni: Ghecis sembrava trionfare.
Quest'ultimo, dopo aver impartito al suo Hydreigon un potentissimo Dragopulsar che ci aveva messi all'angolo, non fece altro che guardarmi con uno sguardo quasi compiaciuto.
Era di fronte a me, con quel sorriso diabolico, circondato dai suoi Pokémon che sembravano ancora in perfetta forma.
Mi sentivo debole, tanto da non riuscire ad alzarmi in piedi e fu allora che iniziai a concepire un'idea...
La sconfitta.
La mia mente non era mai stata così confusa: sentivo dentro al mio cuore un senso di paura, angoscia e smarrimento mai provati prima.
Avrei davvero perso la battaglia?
 Avrei davvero lasciato che quel dannato Ghecis realizzasse i suoi scopi?
Avrei davvero lasciato che la popolazione di Unima potesse venire soggiogata da quel malvagio ed oscuro individuo?
Avrei davvero lasciato soffrire coloro che amo?
Avrei davvero lasciato che tutto ciò accadesse?
Mi abbandonai al suolo ormai rassegnata.
Era giunta la mia ora, non c'era più nulla che si potesse fare.
Ero ormai sull'orlo dell'abisso: perché non lasciarsi prendere da esso? Tanto avevo abbandonato ogni mio sogno.
Sentivo che la candela della speranza si era inesorabilmente spenta, come travolta da un'improvvisa folata di vento invernale.
Perché sono sempre stata inutile, continuavo a ripetermi con gli occhi gonfi di lacrime, se non sono riuscita a portare a termine ciò in cui speravo tanto non aveva più senso continuare a vivere.
White non esisterà più...
Forse è meglio per tutti, pensavo convinta sempre più.
Quel ragazzo, N, mi guardava insistentemente.
Il suo sguardo era come implorante.
Fu allora che quest'ultimo riaccese in me un'emozione mai provata prima.
Quegli occhi pieni di speranza rappresentavano tutta la popolazione di Unima, che mi chiedeva di andare avanti.
Ammirando quei guizzi di ardore lucenti, trovai la risposta a tutte le mie precedenti domande.
Se solo mi fossi arresa, la popolazione della mia amata regione sarebbe rimasta intrappolata da una forza superiore opprimente e soffocante che li avrebbe condotti alla distruzione.
Se solo mi fossi arresa, quei meravigliosi occhi si sarebbero per sempre oscurati.
La felicità e la gioia dei bambini si sarebbero assopite, i Pokémon stessi non avrebbero più goduto di una vita in simbiosi con l'uomo.
Volevo davvero tutto questo?
Volevo morire per poi lasciare la mia terra natia nelle mani di quell'uomo?
No, non era la vita che auspicavo per la MIA regione!
Niente e nessuno avrebbe potuto ostacolarmi!
Quello sguardo mi aveva dato la forza, la forza di continuare a combattere per riscrivere la storia di Unima.
I miei adorati Pokémon mi vennero incontro preoccupati: io sorrisi loro e spinta da una forza quasi sovrumana, mi rialzai in piedi anche se dolorante.
Non mi importava dei graffi e del sangue che ancora scorreva su tutto il mio corpo: la salvezza di Unima era la mia priorità e l'avrei salvata al costo della mia stessa vita.
Lanciai in aria un grido, come per dimostrare al mondo la mia forza.
I miei Pokémon erano stremati, ma questo non ci avrebbe fermati.
Con un ultimo attacco finale tutti insieme trionfammo sulle tenebre.
Colui che avrebbe voluto prendere possesso di Unima, incontrò sulla sua strada l'unica forza in grado di riuscire a sconfiggerlo: noi.
La luce ora regnava incontrastata e il buio fu costretto a ritirarsi come il mare in bassa marea.
La vita poteva finalmente tornare a scorrere felice e serena in questo pacifico luogo che avevo rischiato di rovinare per sempre.
E dando un ultimo sguardo ai bellissimi e profondi occhi di N fautori del mio coraggio, tornai a casa appagata e orgogliosa.
 
                                              Child of the Moon
 
 
 
   
 
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