Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: Smeralda Elesar    13/09/2015    11 recensioni
Dopo gli avvenimenti di "The dark World"
Su Midgard, Thor ha cominciato una nuova vita con la sua amata Jane Foster, ma ancora non riesce a darsi pace per la morte di Loki.
Su Asgard, Loki l'impostore viene scoperto ed è costretto a scappare.
E chi in tutti i nove regni sarebbe ancora disposto ad aiutarlo, se non suo fratello maggiore (almeno finché non scoprirà tutta la verità)?
Questa volta un inganno abilmente ordito permetterà al signore delle menzogne di scansare la punizione divina e di farsi difendere proprio da chi avrebbe più diritto (e forse intenzione) di tirargli contro il martello Mjollnir.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il sacro vincolo dell’ospitalità

-Il momento di salutarsi-

 

*

 

Su Midgard, nel Surrey, in una villetta graziosa due donne guardavano fuori dalla finestra i fiocchi di neve che scendevano silenziosi nella sera di Dicembre.

 

-Se si azzarda a lasciarti sola il giorno di Natale, giuro che lo picchio-

 

Sentenziò Darcy.

Jane Foster si sforzò di sorridere alle parole dell’amica, immaginandosi una Darcy inferocita che rincorreva il dio del tuono con l’intento di picchiarlo.

La verità era che più si avvicinava Natale e più lei era giù di morale.

Perché sì, il suo cervello capiva perfettamente che Thor era un principe, un semidio, un eroe ed il protettore di Midgard e di qualsiasi mondo avesse bisogno di lui, ma il suo cuore non voleva sentire ragioni: lei era una donna innamorata che avrebbe voluto passare la notte della vigilia di Natale con suo marito.

 

-Tornerà. Lui lo sa quanto è importante per me-

 

Darcy le rispose con un grugnito indistinto perché aveva la bocca piena di panfrutto.

 

-E tu che mi dici dell’altro?-

 

La pungolò un po’ Jane.

 

-Chi? Il tuo cognato sballato di cervello?-

 

-Non fargli sentire che lo chiami così! Comunque sì, lui. Ti piace?-

 

-Ma dico, lo hai visto, J? È uno sballo! Avanti, lo so che tu hai Thor, ma non puoi dirmi che non hai visto che anche l’altro è figo-

 

-Hum, sì, ammetto che Loki ha il suo fascino tenebroso, ma non è per niente il genere di persona con cui vorrei passare la vita-

 

-E chi parla di passarci la vita? Io miravo a qualche ora di sano…-

 

-Darcy!-

 

**

 

Più o meno nello stesso momento il dio oggetto della discussione si stava faticosamente svegliando.

Era da tanto tempo che non prendeva una sbornia così colossale ed aveva dimenticato quanto potessero essere devastanti i postumi dell’idromele di Asgard: la testa gli sembrava pesante come un’incudine ed ogni minimo rumore picchiava come un colpo di maglio.

Più che scendere dal letto rotolò giù a peso morto.

“Ben mi sta. Così imparo a scendere ai livelli di Thor”

Rimettersi in piedi fu un’impresa epica, restarci ancora di più.

C’era solo una cosa che poteva aiutarlo a rimettersi in sesto, o meglio Loki sperava che ci fosse: una bottiglia che lui e Thor avevano rubato dalle scorte dei guaritori anni prima e che avevano sempre usato per attutire i postumi di sbronze particolarmente devastanti.

Era stato quando ancora bevevano insieme, prima che si allontanassero e Loki decidesse che le gare di bevute non erano poi tanto interessanti; da allora l’unico fruitore della bottiglia miracolosa era stato Thor, e Loki sperava che non vi avesse fatto ricorso troppo spesso e che ne fosse rimasto un fondo per lui.

Si trascinò fino alla cassettiera appoggiandosi al muro. Preferì chiudere gli occhi perché la stanza girava in una maniera spropositata, e per cercare la bottiglia aprì le ante a tentoni.

“Dovrebbe essere questa. Speriamo…

Si azzardò a socchiudere una palpebra giusto per essere sicuro di stare bevendo una medicina e non qualcosa che gli avrebbe fatto più male, ma la riconobbe subito.

Era piena a meno di metà ed il liquido all’interno era verde chiaro.

Loki tolse il tappo di vetro e bevve direttamente dal collo della bottiglia, incurante di sembrare un ubriacone da taverna.

La rimise a posto e rimase per un paio di minuti appoggiato al mobile a godersi la sensazione delle vertigini e del mal di testa che si placavano.

“Bene, così va meglio”

Ora che non c’era più quel dolore lancinante a provocargli sferzate di adrenalina sentiva che il suo corpo si rilassava.

Per la verità non ce la faceva più a reggersi in piedi.

Prima di collassare sul pavimento andò a buttarsi di nuovo sul letto, e tempo di capire che aveva battuto la testa contro gomito di Thor e non contro un macigno era già sprofondato nel sonno.

 

***

 

Il primo pensiero di Thor non appena riprese i sensi fu “Loki mi ha avvelenato”

Perché solo un veleno potente poteva provocare un dolore così atroce ed un bruciore di stomaco che gli stava consumando le viscere.

Poi però ragionò che se Loki lo avesse voluto avvelenare lui non avrebbe neanche avuto il tempo di rendersene conto.

Più semplicemente il suo corpo era in piena fase di smaltimento dell’alcol della sera prima.

Provò a mettersi seduto per guardarsi un po’ intorno, e la prima cosa che mise a fuoco fu Loki che dormiva di traverso sul letto con i capelli scarmigliati e la bocca aperta contro il cuscino.

Si passò una mano sul viso per mettere a fuoco il resto della stanza.

Fortuna che le tende erano quasi completamente chiuse e facevano entrare poca luce.

Nella penombra distinse il mobile a cassetti con le ante aperte, cosa che normalmente non gli sarebbe interessata se non avesse saputo che proprio lì c’era il possibile rimedio ai suoi mali, e che probabilmente Loki ne aveva già usufruito.

“Sempre un passo avanti a me, vero, fratello?”

Si alzò a fatica e raggiunse la bottiglia.

Non ricordava esattamente quanto ce ne fosse, ma era sicuro che Loki ne avesse bevuto una dose generosa; ecco perché dormiva tranquillo.

Lui finì quello che restava e l’effetto per fortuna fu immediato: il dolore si smorzò e non gli sembrava più di avere nello stomaco la lava rovente di Muspellsheim.

Man mano che il dolore passava Thor si sentiva sempre più spossato.

Doveva essere successo anche a Loki, e Thor decise di seguire l’esempio del fratello e di tornare a dormire un altro paio di ore.

 

****

 

-Siete uno spettacolo indecoroso-

 

Non era esattamente l’ideale come frase di buon giorno, ma fu ugualmente quello che toccò a Loki e Thor da parte di Odino.

Lui non era abituato ad entrare senza permesso nelle stanze dei suoi figli, ma non vedendo nessuno dei due a mezzogiorno inoltrato si era preoccupato ed aveva deciso di andare a controllare.

Peccato che davanti allo spettacolo delle bottiglie vuote, della pozione e di quei due che dormivano come scaricatori di porto, si fosse immediatamente pentito di averlo fatto.

 

-Rendetevi presentabili e poi raggiungetemi. Devo parlare con voi-

 

Ed uscì dalla stanza scuotendo la testa e lanciando loro sguardi di disapprovazione da sopra la spalla.

 

-Non mi sembra contento-

 

Commentò Loki.

 

-No, direi che non lo è. Vai a sistemarti, ci vediamo dopo-

 

Loki era già sulla porta quando Thor lo richiamò indietro.

 

-Ah, Loki… quello che è successo…-

 

-Lascia stare, Thor. Erano solo chiacchiere tra ubriachi-

 

Loki sgusciò via prima che lui potesse ribattere.

Thor si tastò cauto il fianco, che ancora gli doleva nonostante le ferite si fossero rimarginate.

 

-Alla faccia delle chiacchiere-

 

Borbottò.

 

*****

 

Loki aveva preso seriamente in considerazione l’idea di sgattaiolare via di nascosto ed evitare l’ultima, noiosa paternale di Odino, tuttavia alla fine si era imposto di non farlo.

Poteva essere una pessima idea offendere il Padre degli dei, ma cercava di rimandare il più possibile il momento dell’incontro restando a mollo nella vasca.

Quello sì che era un posto per fare un bagno come si deve, altro che la patetica invenzione midgardiana del bagno in piedi!

Avrebbe poltrito nel silenzio e nell’acqua calda per delle ore, doveva solo stare attento alla mano destra: la pelle era delicata e sottile dove era appena guarita, ed immergerla in acqua gli dava fitte di dolore.

Accigliato, si esaminò il palmo.

Aveva vaghi flash sconnessi riguardo come si fosse procurato quelle ferite, ed evitava accuratamente di forzarsi di ricordare troppi dettagli.

Erano solo chiacchiere tra ubriachi.

 

******

 

Odino li ricevette in una sala secondaria ed entrambi ne furono sollevati perché la sala di Hlidskjalf avrebbe evocato ricordi imbarazzanti.

Per prima cosa si rivolse a Loki.

 

-Ora che sei libero non ho più potere su di te. Posso solo raccomandarti di fare buon uso della tua libertà-

 

Thor lanciò un’occhiata di sbieco a Loki, e vide che aveva un sorriso che scoppiava di soddisfazione.

 

-Non temere, ne farò l’uso migliore che posso-

 

-Temo che le nostre definizioni di buono non coincidano, ma anche su questo non posso più fare nulla-

 

Per Thor sapere che Loki si era liberato del vincolo che lo legava a lui era preoccupante perché finché Loki era suo ospite era in un certo senso sotto il suo controllo.

 

-Quanto a te, Thor, non hai qualcosa da dire a Loki?-

 

-I... io?-

 

-Sì, tu-

 

Thor esitò.

Era sicuro che Padre avesse già parlato a Loki di quell’argomento rimasto per lungo tempo in sospeso.

Guardò di nuovo Loki e trovò che lo scrutava a sua volta con gli occhi ridotti a due fessure.

 

-Thor- lo richiamò Odino –Tua la decisione…-

 

-Mia la responsabilità-

 

Completò lui rassegnato.

Evidentemente toccava a lui il compito di dare a Loki la notizia.

 

-Dov’è?-

 

-Gnà e Fulla si stanno occupando di lui-

 

-Scusatemi, non per interrompere, ma io sarei ancora presente. Di chi state parlando?-

 

Odino gli fece cenno di parlare, e Thor dovette rassegnarsi.

 

-Loki, ti ricordi il bambino che abbiamo trovato a Vanaehim? Quello che tu hai riportato…?-

 

-Sì, me lo ricordo, vai avanti-

 

-Ho chiesto che avesse il tuo nome-

 

-Oh, fantastico! Si chiama Loki come me?-

 

-No, non ha ancora un nome suo, io intendevo il nome di famiglia. Il suo è Lokason-

 

Per qualche secondo Loki rimase letteralmente impietrito: immobile, sguardo vuoto, sembrava che neanche respirasse.

Poi tutta la sua rabbia esplose contro Thor.

 

-COME DIAVOLO TI È VENUTO IN MENTE?!!-

 

Odino si fece da parte, aspettando paziente che i suoi figli si spiegassero le loro ragioni tra un pugno e l’altro.

L’argomento di Thor secondo cui fosse giusto che ci fosse una traccia di qualcosa di buono che Loki aveva fatto cozzava pesantemente contro la ragione di Loki, secondo cui il bambino avrebbe avuto vita difficile con il nome del principe maledetto cucito addosso.

Avevano ragione entrambi, per questo Odino non si sentiva di prendere la parti di uno o dell’altro, e comunque Thor e Loki erano abbastanza grandi da risolvere da soli le loro dispute, anche se per farlo si azzuffavano ancora come adolescenti.

Intervenne a separarli solo quando vide che erano troppo pesti e quando giudicò che Vàlaskjàlf  avesse sentito abbastanza urla per quel giorno.

 

-Credete di aver risolto qualcosa così? A me non sembra. Loki, posso consigliarti di vedere il bambino prima di fare tutte queste storie?-

 

*******

 

Loki rimpiangeva amaramente di non aver ucciso Thor quando ne aveva avuto l’occasione, e adesso doveva trattenere gli istinti omicidi per non perdere la libertà che aveva riconquistato faticosamente solo da un paio di giorni.

Gli lanciava sguardi scontrosi mentre insieme percorrevano i corridoi fino agli appartamenti delle ancelle nubili.

 

-Che cosa vi aspettate adesso? Che io mi metta a fare il padre? O che io gli menta come voi avete fatto con me?-

 

-Niente di tutto questo. Voglio solo che tu lo veda-

 

Loki decise di tacere per non imbarcarsi di nuovo in una discussione che non poteva avere fine, anche perché era ancora dolorante per l’ultima delle loro “discussioni”.

Nei corridoi destinati alle ancelle nubili il passaggio di due uomini era seguito da gridolini sorpresi, sguardi curiosi attraverso le persiane delle finestre interne o sguardi spaventati prima di richiudere in fretta porte socchiuse.

Loro non avrebbero dovuto essere lì, e probabilmente la loro visita sarebbe stata oggetto di pettegolezzo per un bel po’ di tempo a venire.

Finalmente Thor trovò il coraggio di bussare ad uno degli alloggi per chiedere di Fulla.

L’ancella che li accompagnò alla stanza era troppo imbarazzata ed intimidita persino per presentarsi correttamente, e loro non capirono il suo nome.

Fulla stava giocando con il bambino sulle ginocchia, Gnà piegava una pila di biancheria pulita.

Al loro arrivo entrambe rimasero a guardarli a bocca aperta.

 

-Uscite-

 

Ordinò Loki secco.

Le due donne non si mossero, e non si capiva se era per la sorpresa di ricevere quell’ordine o perché a darlo era Loki.

 

-Per favore, Gnà, Fulla, concedeteci un po’ di tempo-

 

Chiese Thor con più garbo, ma anche così loro si scambiarono una lunga occhiata prima di obbedire, in particolare Fulla, che sembrava la più restia a lasciare il piccolo con loro.

Lo depose nella culla e poiché lui si era attaccato alla sua collana la slacciò e gliela lasciò perché ci giocasse mentre lei non c’era, ma mentre si allontanava continuava a lanciare occhiate preoccupate, specie verso Loki.

 

-Anche tu, Thor. Voglio fare due chiacchiere da solo con questo giovanotto-

 

-Ma…-

 

-Fuori-

 

Il tono di Loki in quel momento non ammetteva repliche, e Thor poteva solo sperare che quella richiesta fosse dovuta al fatto che Loki non voleva farsi vedere in un momento di debolezza.

 

-Per favore, Loki, non fare nulla di particolarmente stupido-

 

Uscì anche lui, e solo quando Loki fu sicuro che la porta fosse ben chiusa si avvicinò alla culla ed al bambino.

Lo scrutò come avrebbe fatto con un animaletto bizzarro, e lui, sentendosi osservato, lasciò andare le sfere d’oro della collana che stava facendo tintinnare.

Rimasero a guardarsi in silenzio per un paio di minuti.

 

-Sei stato fortunato tu-

 

Il bambino si mosse al suono della sua voce.

Era completamente concentrato su di lui. Loki credeva che fosse intelligente perché non si era lasciato andare né ad inutili smancerie né al frignare tipico dei bambini.

Se ne stava li seduto a fissarlo, con le gambette piegate come le ranocchie e la schiena che ondeggiava perché ancora non lo sosteneva.

Un’espressione così seria in un esserino che neanche sapeva parlare era buffa, e Loki si trovò a sorridergli.

Il piccolo gli sorrise di riflesso, poi tese le braccine e fece un paio di versi per richiamarlo.

 

-Vuoi venire in braccio a me? Si vede che ancora non sei bene informato sul mio conto... No, no, no, per carità, non metterti a piangere! Va bene, ti prendo. Tanto non lo racconti a nessuno, no?-

 

Controllò rapidamente la porta e solo quando fu sicuro che non c’era nessuno prese sotto le ascelle quel cosino buffo e lo sollevò.

C’era un solo modo per tenere un bambino piccolo: un braccio a fargli da seggiolino e l’altra mano sulla schiena perché non cadesse all’indietro.

Loki lo sistemò meglio che poteva.

La sua mano bastava a coprirgli tutta la schiena e poteva sentire sotto il palmo il ticchettio del suo piccolo cuore. Era una cosa che faceva davvero impressione.

Quel piccoletto giocava con le borchie di pelle sulla sua casacca e non ne era per niente intimidito.

Non sapeva nulla del mondo, non giudicava lui, non si rendeva conto della morte che gli aveva portato via i suoi genitori.

Era del tutto inconsapevole ed indifeso.

 

-Sei un bambino innocente-

 

Mormorò Loki.

Era questo che Odino aveva voluto dire? Era questo che Odino aveva provato prendendo in braccio lui neonato?

Il respiro gli si spezzò in un singhiozzo.

 

********

 

Thor non capiva che ci facesse tanto tempo Loki in quella stanza.

Avrebbe voluto entrare, ma qualcosa gli diceva che Loki aveva bisogno di restare solo e che intromettersi in quel momento sarebbe stata una mancanza di rispetto.

Quando finalmente la porta si aprì Loki uscì che sembrava esausto ed aveva gli occhi arrossati.

 

-Il suo nome è Vàli. Vàli Lokason-

 

Mormorò Loki.

 

-Ora andiamo via di qui. Mi dà fastidio essere osservato come una bestia rara. Torniamo da Odino. Voglio chiarire bene questa situazione con lui-

 

Dal Padre degli dei l’udienza fu breve e concisa, solo tra loro due, con Loki che parlava ed Odino che non osava interromperlo.

 

-Potrei rifiutarmi, sai? Non credo che sia possibile dare il nome di famiglia di una persona quando l’interessato non ne è a conoscenza. Potrei dire che a me non va bene, ma non lo farò, a patto che tu rispetti le mie condizioni-

 

-Dipenderà dalle condizioni. Se saranno ragionevoli non avrò niente da obbiettare-

 

-Per prima cosa gli direte tutta la verità fin dall’inizio. Ditegli chi è, da dove viene e perché è qui ad Asgard. Trovate per lui una famiglia che gli voglia bene, ma non permettete mai che creda di essere loro figlio, perché più lo scopre tardi e peggio sarà-

 

Odino annuì lentamente. Non disse nulla perché sapeva che Loki stava rivivendo la propria storia e non doveva essere per niente facile.

 

-La seconda condizione è che gli diciate la verità su di me. Non cercate mai di farmi apparire come un eroe e soprattutto non fatelo sentire obbligato a portare il mio nome. Se quando crescerà  vorrà usare quello della famiglia che lo ha cresciuto dovrà essere libero di farlo, chiaro?-

 

-Mi sembra giusto-

 

-Terza condizione, gli farete studiare la magia se dimostrerà di avere talento, e se sarà particolarmente bravo sarò io stesso ad insegnargli, un giorno. Accetti anche questo?-

 

-Accetto tutte le tue condizioni-

 

Solo allora Loki si rilassò un po’.

 

-Bene, allora direi che è arrivato il momento di salutarci-

 

-Hai già intenzione di andartene?-

 

-Non vedo perché dovrei restare-

 

Odino rimase a guardarlo in silenzio.

 

-Non sarà mai più come prima-

 

Constatò alla fine.

 

-No- confermò Loki –Ma comunque, ti ringrazio per… per quello che hai fatto per me in questi giorni-

 

Per un attimo sembrò che Loki volesse aggiungere qualcosa, poi però scosse la testa e se ne andò senza aprire bocca.

Odino non lo trattenne perché in fondo anche lui preferiva il silenzio all’ipocrisia di chiacchiere vuote.

Loki aveva ancora bisogno di tempo per lasciarsi alle spalle le ferite, ed  Odino non si faceva nessuna illusione circa scenate lacrimose in cui il figlio minore tornava a casa supplicando di essere perdonato.

Salutare Thor fu più facile.

Loki andò a cercarlo nelle sue stanze verso sera, ed era quasi certo che Thor lo stesse aspettando.

 

-Ora che non hai più bisogno della mia protezione te ne vai, non è vero?-

 

-Sì-

 

-Posso dirti di stare fuori dai guai?- Thor si alzò e lo raggiunse -Loki, sul serio. Non costringermi a combattere di nuovo contro di te-

 

-Non ricordo di averti mai costretto-

 

-Lo sai cosa intendo-

 

-Oh, per favore, Thor! Vuoi da me la promessa che da ora in poi farò il bravo? Puoi scordartelo-

 

-Ho smesso da tanto tempo di pretendere che tu faccia il bravo. Loki, so che adesso vuoi andartene, ma non farti ammazzare, mi raccomando. Ci rivedremo?-

 

-Oh, che ci rivedremo è sicuro-

 

-Bene!-

 

E Thor lo strinse nell’ennesimo dei suoi abbracci spaccaossa.

Loki avrebbe voluto protestare, anzi aveva già pronta la frase sgradevole “Ma forse tu lo rimpiangerai” da aggiungere alla fine.

Non fece niente di tutto questo.

I segni sulla sua mano combaciavano con quelli sul fianco di Thor e lui per una volta non se la sentì di essere caustico.

Dopotutto si stavano salutando per rivedersi chissà quando e chissà in quali circostanze, per questo gli concesse una tregua.

Lasciò che suo fratello lo stringesse perché per una volta gli andava bene così, prima di lanciarsi in un viaggio che non sapeva dove lo avrebbe portato.

 

*********

 

Il ventidue di dicembre nevicava in Inghilterra.

Jane si era rassegnata a passare quel Natale con la madre ed i nonni, ma aveva comunque un magone che rendeva la sua fisionomia più adatta alla ricorrenza dei defunti che alle feste di Natale.

Non aveva ancora detto nulla alla madre, preferiva fingere di averle fatto una “sorpresa”.

E poi, chissà, forse partendo per Londra all’ultimo momento…

Quando sentì dei rumori al piano di sotto scattò all’erta mentre piegava l’ultimo pullover da mettere in valigia.

“Oh, andiamo, non fare la ragazzina scema! Potrebbe essere Darcy che ha scordato qualcosa, potrebbe essere la pila di piatti in bilico in cucina che frana, potrebbe essere la tua testa bacata che vorrebbe che Thor fosse qui a farti sentire rumori che non ci sono”

Comunque fosse scese le scale di corsa.

 

-Jane? Sei in casa?-

 

No, quella non era la voce di Darcy, ed a meno che lei non fosse completamente impazzita quella era la sua voce.

 

-Thor!-

 

Saltò giù dagli ultimi tre gradini per finire in braccio a lui.

Si stava comportando come una stupida, lo sapeva e non gliene importava nulla finché lui la teneva in braccio.

Era sicura che Thor capisse perfettamente, per questo Jane lo amava.

Non era più il buzzurro arrogante che era piombato giù dal cielo anni prima nella polvere del New Mexico.

Lui la baciò come faceva solo quando era appena tornato dopo un lungo periodo di assenza, per farle capire che gli era mancata e che essere di nuovo insieme a lei era tutto ciò che desiderava.

In quei momenti Jane si sentiva unica, speciale, la donna più bella del mondo, ed uno solo di quei baci bastava a ripagarla di tutte le difficoltà che c’erano in una relazione tra un alieno millenario ed una nerd mortale ai limiti della sociopatia.

 

-Come stai? Ti hanno ferito questa volta?-

 

-Non più del solito-

 

Jane gli tirò un pugno sul petto.

 

-Piantala di fare lo spaccone-

 

-Va bene, scusa… vuoi che ti rimetta giù adesso?-

 

Lei gli allacciò più strette le braccia intorno al collo ed appoggiò la fronte sulla sua.

 

-No. Adesso voglio che tu mi racconti tutto quello che ti è successo. Devo decidere se posso perdonare la tua assenza per tutto questo tempo-

 

Thor sorrise a sua volta. Le diede un colpetto con il naso per farla ridere e farle abbandonare quell’aria fintamente severa.

 

-Ai tuoi ordini, mia signora-

 

___________________________________________________________________________________________________________________________________

 

Cantuccio dell’Autore

 

Mamma mia, che tristezza l’ultimo capitolo!

Ma prima o poi arriva, inutile stare a recriminare, quindi facciamo anche noi un giro di idromele per un’ultima bevuta di saluto. Skal!

Per prima cosa mi sembra giusto salutare le persone che hanno seguito questa storia, quindi AlessiaOUAT96 AlieNation_Zone Bibiens  Booksmyoxygen  Brina89  Eli Ardux  eltanininfire Fandom_Fan  flipsy_loves_it  gleencester kia17 krisy Nikytas  queenofoto  queen_under_mountain  salierix  SMDO the withe lady  Yukome che l’hanno messa tra le preferite, Angel27  Sadako94 shadowindarkness  _BiAnKa_che l’hanno messa tra le ricordate e Alice_Lea Angel_with_green_eyes  Calliope82 crazyapple_  Fiamma Nera  Free_doom  frostgiant  Fuckingcrazygirl  Heartofgold  jensen girl  Koe krisy  LadyStarKiller98  lionelscot  Loki94 LokiD  LoreleydeWinter  LoStregatto  Lucinda Grey MamW  Maugrim  Merihon  MiticaBEP97  obiwankenobi pometto  queen_under_mountain  Rala17  Rowan936  shadowindarkness Silvermoon00 SOLITA Suomi tilia Venere DG _Alessia_C95  che l’hanno messa tra le seguite.

E poi ovviamente chi ha dedicato del tempo a lasciare una recensione, quindi AlieNation_Zone, Mitica BEP97, Alessia OUAT, lionelscott, Shadowindarkness, Kia17, frostgiant, Eli Ardux, LadyStarKiller98, e MamW.

 

GRAZIE per aver avuto la pazienza di seguire me e la mia storia per un anno intero.

Grazie a tutti, sono in debito con voi di un gigantesco vassoio di biscotti assortiti!

 

La nota stavolta sono solo due

1-       Vàli è davvero uno dei figli di Loki nella mitologia, ma non sono riuscita a capire chi è la madre. Forse Sigyn, visto che Vàli non ha nessun tratto demoniaco come invece hanno gli altri figli di Loki (tipo quelli avuti da Angrboda)

2-      Gnà e Fulla sono nominate nei poemi come ancelle di Frigga.

 

Per ora ci salutiamo qui, ma vi prometto che ci rivedremo molto presto con un’altra cosa che ho per le mani.

 

                                        Makoto

 

 

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: Smeralda Elesar