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Autore: draconianApathy    14/09/2015    0 recensioni
Creepypasta ambientata nel videogioco di Pokémon Soul Silver, la trama è tratta da un incubo di qualche notte scorsa.
Dalla storia:
" Fece i due famigerati passi avanti ed ecco che la lotta ebbe inizio: quella creatura tornò con il viso stanco e gli occhi penetranti e sanguinosi, era un colpo in pieno petto, iniziai a tremare e a guardare da un'altra parte mentre mi risaliva ciò che avevo mangiato a mezzogiorno.
L'altro invece provò a lottare, riprendendosi un attimo dallo shock e cercando di capire come poteva aiutare il Pokémon.
Appena scelse l'opzione "Lotta", l'avversario usò una mossa che molto probabilmente non esisteva nemmeno.
Si chiamava Maledizione di Mezzanotte. "
Hope you enjoy, you don't need to sleep~
Genere: Angst, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: In questa storia mi appartengono solo i personaggi giocatori, non mi appartengono nè Pokémon Soul Silver nè le console menzionate.



Midnight Curse Glitch



Non avrei mai pensato che un normale gioco Pokémon potesse mandarmi in pappa il cervello in davvero poco tempo.
Era una normale giornata estiva nella quale la noia aveva preso la meglio su di me, quindi mi affrettai a trovare la mia console del Nintendo 3DS XL nella quale inserii la schedina che mi portava a giocare a Pokémon Soul Silver.
L’avevo iniziato nuovamente dato che da quando avevo cambiato console, i miei genitori comprarono la schedina anche a me (Precedentemente utilizzavo il Nintendo di mia sorella) quindi quel fero giorno ero arrivata alla settima medaglia di Johto.
L’avventura giornaliera consisteva nell’oltrepassare la grotta ghiacciata e arrivare finalmente ad Ebanopoli, fin qui tutto bene, presi la medaglia, fui indirizzata un momento verso Borgo Foglianova, la città natale del mio personaggio (Avevo scelto il maschio dato che lo sprite mi piaceva maggiormente e l’ho nominato Ciel dato che sono fanatica di anime e manga) lì ebbi una piccola conversazione col Prof. Elm insieme a Cetra, l’amica d’infanzia di Ciel.
Dopodiché dovetti dirigermi ad Amarantopoli dato che le Kimono Girl mi aspettavano per una lotta alla quale per un pelo non persi per colpa di una mossa che si ripeteva senza lasciarmi curare il Pokémon.
Solo in quel momento potevo dirigermi verso le Isole Vorticose e riuscire, grazie alla danza delle Kimono Girls, a catturare il leggendario Lugia.
Per poco non mi ero accorta che la schermata si stava facendo più scura, quindi presi il Pokégear e notai l’orario tardo: era mezzanotte e mezza.
Strano a dirsi, dato che stavo giocando durante il pomeriggio; fu lì che mi ricordai di aver cambiato l’orario della console, perché a Fiordoropoli una ragazzina mi aveva consegnato un Eevee che stavo cercando di far evolvere in Umbreon, per questo l’ora era sballata: dovevo farlo evolvere la notte.
Ad ogni modo, col mio Lugia ad aspettarmi nel PC di qualche città in cui mi sarei diretta successivamente, feci la mia via verso l’uscita della grotta (cosa molto difficile dato che non avevo alcun Pokémon in grado di utilizzare flash).
In qualche modo riuscii ad uscire e fu in quel momento che apparve qualcosa di strano.
Notai che Typhlosion non era ancora uscito al mio fianco per seguirmi ad ogni mio passo, come se si rifiutasse di starmi accanto, subito dopo un passo vidi un box con all’interno scritto “Ehy Ciel, vieni di qui, abbiamo una navetta!”.
Non ricordavo di aver giocato questa parte, ma pensavo solo di avere la memoria corta.
Tutta contenta credevo che fossero delle persone che mi volevano portare alla Lega, quindi provai ad andare verso sinistra, poi notai una cosa strana: le rocce e i vortici che circondavano le Isole Vorticose erano scomparsi.
Provai a procedere comunque verso destra e con mia grande sorpresa, appena arrivata alla riva, mi accorsi che Ciel riusciva a camminare sull’acqua senza l’aiuto di un Pokémon che usasse Surf.
Stranita, andai avanti notando che Ciel ogni due per tre saltellava come stesse sulle pietre ardenti.
Nemmeno a dirlo, l’acqua si colorò di un rosso scuro quasi tendente al marrone acceso, come se fosse fatto di fiamme, come se tutto fosse lava.
Non avevo la minima idea di cosa diamine volesse dire tutto questo, ma pensai che doveva essere solo un piccolo bug che magari si sarebbe sistemato andando avanti.
Poco più in là trovai una delle Isole Vorticose, quindi entrai nella grotta che vi era, pensando di trovare qualcuno o di risolvere il bug, stranamente potevo vederci benissimo, come se avessi utilizzato flash, ma al secondo passo mi accorsi di aver dimenticato il repellente per non avere Pokémon selvatici ad ogni secondo che avrebbero rallentato la mia perlustrazione.
Proprio lì ne incontrai uno e ... beh questa è la parte peggiore di tutte.
Ciel è entrato in lotta come tutto fosse normale e lasciò entrare Typhlosion, dall’altra parte non vi era un Pokémon, vi era un’orrenda creatura dalle sembianze del povero Pikachu.
D’altra parte, come diamine sarebbe possibile trovare un Pikachu nelle Isole Vorticose?
Il viso di questa creatura era disastrato.
Le palpebre facevano dell’occhio una forma rombica, orridamente grande, l’interno di queste orbite era completamente bianco, le iridi erano totalmente diverse, erano molto piccole, bianche e alle estremità erano contornate da un color vermiglio come se vi fosse del sangue secco tutt’intorno, come se non bastasse la sua espressione era annoiata, quasi infastidita, aveva un sorriso capovolto, non riuscivo a capire se fosse triste o no.
Ero troppo scioccata.
Spensi di scatto la console, la chiusi e la buttai malamente sul comodino.
Subito mi sentii talmente male che le lacrime iniziarono a scendere da sole, senza che potessi fermarle, per lo più perfino il pranzo mi stava salendo, avevo voglia di rimettere.
Cercai di contenermi meglio che potevo, insomma il piccolo e dolce Pikachu trasformato in una creatura simile, la mia infanzia era rovinata completamente.
A quel punto guardai intorno alla stanza, posai gli occhi su quell’innocente peluche di Pikachu appunto che mia sorella adora tanto ancora, non potevo più guardarlo con gli stessi occhi.
Frenai l’impulso di bruciarlo o buttare quell’ “orsacchiotto” fuori dalla finestra ed estrassi la scheda fissandola con lo sguardo deluso.
Eppure era totalmente normale.
Decisi di tenerla in tasca e parlare con un amico per chiedere il suo parere su cosa diavolo dovessi farne, non riuscivo a togliermi dalla testa l’immagine di quegli occhi rossi e quelle labbra incurvate all’ingiù, tutto ciò mi stava perseguitando.
Poco dopo quest’amico arrivò e mi chiese di prestargli un momento la scheda.
Non sapevo cosa aveva intenzione di fare, lo vidi impostare l’orario della console a decine di minuti prima.
Poi iniziò a giocare, l’ultimo salvataggio era situato ad Amarantopoli, davanti al Centro Pokémon da cui ero uscita appena avevo battuto le Kimono Girls.
Provò a camminare un po’ a caso, Typhlosion mi stava seguendo allegramente come il suo solito.
Il mio amico ripercorse con determinazione tutto ciò che avevo fatto anche io precedentemente, fino ad arrivare davanti alla grotta nella quale avrei incontrato il Pikachu malformato.
Fece i due famigerati passi avanti ed ecco che la lotta ebbe inizio: quella creatura tornò con il viso stanco e gli occhi penetranti e sanguinosi, era un colpo in pieno petto, iniziai a tremare e a guardare da un’altra parte mentre mi risaliva ciò che avevo mangiato a mezzogiorno.
L’altro invece provò a lottare, riprendendosi un attimo dallo shock e cercando di capire come poteva aiutare il Pokémon.
Appena scelse l’opzione “Lotta”, l’avversario usò una mossa che molto probabilmente non esisteva nemmeno.
Si chiamava “Maledizione di Mezzanotte”.
Sempre più determinato a continuare, lasciò che il Pokémon mettesse in atto questa nuova mossa, curiosa del risultato ma anche estremamente terrorizzata, fissai lo schermo superiore della console.
Appena l’effetto fu terminato, il mio amico lasciò cadere il Nintendo sul pavimento, facendo bloccare il gioco in un’orrenda visuale disturbante: quella mossa aveva ridotto il mio Typhlosion in una condizione talmente deformata che pareva fosse stato malmenato, per ciò che riuscivo a vedere col Pokémon di spalle aveva una palpebra completamente nera dove sbucavano due iridi verosimili uguali a quelle del Pikachu di fronte.
La schiena era tutta graffiata e il braccio era talmente mal ridotto che si riusciva a vedere la struttura sottostante al pelo del Pokémon e il muso era contorto in una smorfia di dolore e stanchezza.
Mi sentivo morire.
Fissammo la console per quelle che parvero ore, senza aprire bocca.
Ad un certo punto il mio amico si alzò di scatto, tolse la schedina e la lanciò il più lontano che poteva fuori dalla finestra, dove vi erano solamente dei campi di frutteti.
In quel momento, con l’immagine di quegli occhi ancora impressa nella mia mente, non resistetti e vomitai sul pavimento.
Cosa diamine doveva significare?
Avevo fatto soffrire troppo Typhlosion in qualche modo? L’ho stancato facendolo lottare sempre?
Oppure dietro ad ogni scheda si cela un glitch, una maledizione che i creatori della serie del gioco non riescono a rimuovere?
 
 



Angolo dell’autrice:
Ehillà, qui Ellie01, è la mia prima fanfiction sulle Creepypasta, yay.
Ad ogni modo, più che altro ho scritto questa Poképasta per sfogo, ho fatto questo incubo sul Pikachu disastrato e non riuscivo a togliermi dalla testa quegli occhietti che parevano fissarmi.
Si okay, molto inquietante ahah. (Tra l’altro continuavo a guardarmi le spalle mentre scrivevo, ma dettagli.)
Spero vi sia piaciuta e di non aver fatto errori nei vari nomi, in ogni caso fatemeli notare se vi sono.
You don’t need to sleep~
Ellie01 :3
  
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