Love Songs
-Capitolo due-
Yoongi
aveva passato la notte insonne. Non che questa fosse una
novità, la stranezza
risiedeva nel fatto che non riusciva a prendere sonno nemmeno ora che,
seduto
comodamente nel camerino, aspettava il proprio turno per essere
truccato.
Continuava
a torturarsi le mani, chiedendosi con rabbia quando cavolo gli avessero
impiantato gli ormoni di una ragazzina quindicenne alla prima cotta.
L'atmosfera
intorno a lui doveva essere piuttosto cupa, perché nessuno
osava passargli
accanto.
Poco
prima Hoseok, incontrando il
suo sguardo, aveva addirittura emesso uno squittio ed era fuggito da
qualche
parte, presumibilmente in bagno. V e Jungkook se ne rimanevano in un
angolo
della stanza a parlottare facendo meno rumore possibile, mentre Rap
Monster...
Beh, lui era troppo preso a ronfare su un divanetto per accorgersi di
altro.
Per
quanto riguardava la fonte di
tutte le sue sciagure, Jimin se ne stava beatamente a farsi truccare,
ignaro
delle occhiate a volte acide, a volte tristi, che Suga gli lanciava.
Non
riusciva a non fissarlo. Per quanto ci provasse, i suoi occhi tornavano
sempre
a lui, come posseduti da una volontà propria. Forse,
perché il profilo di Jimin
era una delle cose che gli piacevano di più, per via della
mascella, così
sottile e delle labbra piene.
Jimin,
proprio in quel momento, si girò appena incrociando il suo
sguardo. Sembrò
sorpreso per un istante, ma gli regalò subito un sorriso.
Yoongi,
preso alla sprovvista, sgranò gli occhi e rivolse la propria
attenzione
all'altro lato della stanza.
Invece
di passare il tempo a tormentarsi contemplando Jimin, sarebbe dovuto
andare là
e porgli la domanda che l'ossessionava dalla sera precedente: per chi
era la
canzone?
Non
era da lui essere così titubante. Solo che... Non era
convinto di voler
conoscere la risposta. Una sua parte meno razionale, quella, per
intenderci,
innamorata di Jimin, pretendeva di sapere.
Tuttavia, pensandoci a mente
fredda, dubitava che sapere l'identità del destinatario
avrebbe migliorato le
cose. Anzi, probabilmente avrebbe contribuito a peggiorarle.
-
Hyung.
Yoongi
sobbalzò, facendo ridacchiare Jimin. - Ultimamente, ogni
volta che mi avvicino
ti spaventi - il ragazzo, ora completamente truccato, sedette sul
tavolo vicino
alla sedia di Yoongi. - Ti faccio paura? Somiglio ad un fantasma? -
Chiese
alzando le mani davanti al viso e muovendo le dita.
-
No,
sei solo molto brutto.
-
Aish!
Hyung! Possibile che tu non possa mai essere un po' dolce?
-
Neanche
per idea.
-
Perché?
-
Odio
le cose dolci.
Jimin
mise su una faccia scioccata. - Ma hyung... Tu lo sai qual è
il tuo nome
d'arte? È Suga. S-u-g-a.
Come puoi dire di non amare le cose
dolci? Ti chiami come la cosa dolce per antonomasia.
Yoongi
scrollò le spalle.
-
Ieri
hai mangiato i dolci che ti ho portato.
-
Non
mi sembrava il caso di sprecare del cibo, tutto qui.
Jimin
fece una smorfia, grattandosi la testa. - Quindi cosa ti piace, hyung?
"Tu."
-
Nulla
in particolare.
Avrebbe
dovuto cambiare discorso. Quello era il momento buono per domandargli
chi fosse
la destinataria della canzone. Aprì la bocca per
chiederglielo, ma si bloccò.
Non
ce la faceva.
La
voce era come incastrata in gola.
Jimin
lo squadrò. - Stai bene?
Non
ci riusciva, maledizione. Lo guardava e tutta la sua determinazione
svaniva
come neve al sole.
Si
limitò ad annuire, abbassando il capo.
Avvertì
una mano fresca poggiarglisi sulla sua fronte. - Che stai facendo? -
chiese
allontanandola con uno schiaffo.
-
Non
hai la febbre. Eppure sei così strano... A dire il vero lo
sei da un po', ma
oggi in particolare. Non stai dormendo e irradi ondate d'istinto
omicida. Tanto
che J-Hope, V e Kookie non s'azzardano nemmeno a venirti vicino. Si
può sapere
che succede?
Yoongi
lo guardò rimanendo in silenzio, ma qualcosa dovette
trapelare dai tratti del
suo viso, perché Jimin parve preoccuparsi. Gli si
avvicinò un poco, abbassando
la voce. - A me puoi dirlo, hyung. Giuro che non ti prenderò
in giro, anche se
dovesse essere qualcosa d'imbarazzante. E non lo dirò agli
altri.
Se
anche avesse voluto rivelargli tutta la verità, quale senso
avrebbe avuto?
Tanto per cominciare, erano entrambi uomini. Non che a lui importasse,
ma il
suo paese non era esattamente aperto a certe cose.
In
altre circostanze se ne sarebbe fregato, perché lui era Min
Yoongi e l'opinione
del mondo poteva tranquillamente andare a farsi fottere. Non poteva
ignorare,
però, che la loro carriera dipendeva moltissimo
dall'opinione pubblica.
Sarebbero bastati una parola di troppo o una foto per annullare anni ed
anni di
sforzi. Come poteva mostrarsi tanto egoista e meschino da mettere a
rischio non
solo il proprio futuro, ma anche quello di Jimin e dei suoi
più cari amici?
E
per cosa poi? Molto probabilmente, anche se si fosse confessato a
Jimin, questo
l'avrebbe respinto perché era già innamorato di
qualcuno. A quel punto la loro
relazione sarebbe diventata strana e imbarazzante.
Yoongi
sapeva tutte queste cose, se le era ripetute incessantemente nelle
ultime
settimane, tutte le sere, compresa quella chiuso nel suo studio.
Contemplando
con sguardo vuoto il computer e sentendosi impotente come mai in vita
sua.
La
cosa più logica era restare perfettamente zitto, trattare
Jimin come sempre e
portarsi il segreto nella tomba.
-
Sono
solo in un momento di blocco - ammise, ed era la pura
verità. Era completamente
bloccato. Sentiva i suoi sentimenti per Jimin crescere ogni giorno
sempre più
forti, senza poter far nulla per fermarli, senza poter far passi avanti
e non
riuscendo a fare passi indietro. Come se ciò non fosse
bastato, era bloccato
anche per quanto riguardava la composizione di nuove canzoni
perché, ogni volta
che provava a concentrarsi per scrivere un testo o comporre una
melodia, tutto
quello che vedeva era Jimin.
Il
colpevole sospirò, grattandosi il mento pensieroso. - Beh,
non posso dire che
sia il mio campo, ma credo che se hai un blocco creativo non abbia
senso che tu
ti intestardisca. Devi solo rilassarti e lasciar passare il brutto
momento.
-
Dovrei
lasciar perdere?
Jimin
annuì. - Vedrai che quando meno te lo aspetterai
l'ispirazione tornerà -
sorrise fiducioso, dandogli una pacca sulla spalla. -
Chissà, magari aiutandomi
con la mia canzone potrebbero anche venirti buone idee. Mi piacerebbe
darti una
mano, hyung.
Yoongi
annuì.
-
Ti
andrebbe di iniziare stasera? Sempre se non hai da fare.
Lasciar
andare. Era una buona idea. Di sicuro, l'idea più sensata.
-
Stasera va bene.
Quella
sera arrivò sin troppo presto. Jimin era già ad
attenderlo nello studio quando
Yoongi lo raggiunse.
-
Cos'è
quel coso enorme - domandò squadrando sospettoso il
mastodontico zaino giallo
col quale Jimin stava trafficando.
-
Siccome
mi aiuterai, ho pensato di portare la cena per entrambi.
-
Hai
rapinato una pasticceria?
Jimin
scosse il capo, rovistando all'interno dell'oggetto, ma stando attendo
a non
rivelarne il contenuto a Yoongi. - Hai detto che non ti piacciono le
cose
dolci, quindi ho cambiato menù.
Tirò
fuori un contenitore blu di metallo, passandoglielo davanti agli occhi
come
fosse un cofanetto di gioielli.
-
Questo...
- rivelò aprendo il coperchio con un gesto elegante. -
...è sushi!
Poggiò
il contenitore sul tavolo, alzando una mano per prevenire qualunque
parola di
Yoongi.
-
Ma
non è finita qui, hyung! Questo... - pronunciò
estraendo una seconda scatolina,
stavolta gialla. - …è bibimbap*!
Estrasse
una terza e una quarta scatola. - Qui ci sono del kimchi* e qui del
bulgogi*.
Yoongi
lo fissava a occhi spalancati - Quanta roba hai portato?
-
Nel
caso non avessi voglia di cibo giapponese o coreano, qui c'è
della pizza e qui
patatine fritte, ho portato anche degli hamburger.
Non
soddisfatto, iniziò ad estrarre varie bevande, avendo cura
di elencarle una ad
una. - Succo, acqua, the verde, the nero, latte...
-
Mi
hai preso per Jin-hyung?
-
Il
cervello ha bisogno di zuccheri per funzionare a dovere - si
giustificò Jimin
con l'aria di chi la sapeva lunga.
-
Quindi,
fammi capire: pensi che
mangiare tutta questa roba ti
aiuterà a diventare un genio della composizione?
-
Beh,
vale la pena tentare.
Yoongi
lo fissò sperando che scherzasse.
Jimin,
sotto al suo sguardo, si mosse nervoso sulla sedia. - Volevo solo
essere certo
che ci fosse qualcosa che ti sarebbe piaciuto mangiare, visto che ieri
ho
fallito. È il mio modo per ringraziarti, hyung. Non fare
quella faccia!
-
Potevi
semplicemente chiedermi cosa volevo.
-
Te
l'ho chiesto, e tu hai risposto "nulla in particolare", con la faccia
più impassibile di sempre - gli rivolse uno sguardo a
metà tra il preoccupato
ed il frustrato. - Sul serio, sei troppo impenetrabile, hyung. Dovresti
prenderti più cura dei tuoi sentimenti ed esprimerli ogni
tanto, o le persone
finiranno per ferirti senza volerlo, solo perché tu te ne
stai zitto e non
sanno cosa pensi.
Yoongi
sentì la bocca seccarsi. Stavano sul serio ancora parlando
di cibo?
-
Sono
il primo a far sapere quando qualcosa non mi va bene.
-
Ieri
non l'hai fatto.
-
Perché
non era una cosa importante.
-
Ok,
ma... Seriamente, hyung. Non parli mai di ciò che ti piace.
Viviamo
praticamente appiccicati insieme ventiquattr'ore su ventiquattro eppure
non
ricordo neanche l'ultima volta che ti ho sentito fare un apprezzamento
su
qualcosa, escludendo la musica.
-
Quindi?
-
Quindi
trovo che sia molto triste – ammise, sembrando davvero
preoccupato. - Sul serio
non c'è nient'altro che ti piace?
"Tu."
-
Non
capisco perché la cosa t'interessi.
-
Forse
è per questo che hai un blocco.
-
Uh?
-
Ascolta
il mio ragionamento. La musica è sentimento, giusto? Bene,
allora come puoi
pensare di creare qualcosa basato sul sentimento se sei emotivamente
stitico?
-
Emotivamente
stit... Ma ti ascolti?
Jimin,
ormai, era infervorato. Balzò in piedi brandendo una
bottiglietta di succo
davanti al naso di Yoongi.
-
Suga-hyung,
ho deciso!
-
Ti
rivolgerai a uno psichiatra?
-
No,
entro domani voglio che tu mi dica almeno dieci cose che ami in questo
studio.
Cose che ti piacciono veramente.
Yoongi
incrociò le braccia. Se non le avesse incrociate,
probabilmente i Bangtan Boys
sarebbero scesi a sei. - Perché dovrei farlo?
-
Perché
guarirà sicuramente il tuo blocco.
-
Ne
dubito.
-
Se
lo farai, ti dirò per chi è la canzone.
Yoongi,
suo malgrado, drizzò le orecchie. - Non mi interessa saperlo.
Cavolo
se voleva saperlo. Stupido Jimin.
-
Sono
solo dieci cose. Che ti costa?
Yoongi
si morse l'interno della bocca. In effetti provare non gli sarebbe
costato
niente. La faccenda delle canzoni stava diventando un vero problema.
Ogni volta
che andava in studio non riusciva a far altro che fissare lo schermo
vuoto,
privo di qualsiasi idea o energia. Pensava a Jimin e tutto
ciò che riusciva a
fare era stare immobile o scarabocchiare
il suo nome.
Quella
situazione continuava da quando aveva realizzato i propri sentimenti,
appena
due settimane prima. L'ironia stava nel fatto che era successo proprio
mentre
scriveva una canzone d'amore.
Sin
da quando aveva iniziato a comporre, le canzoni d'amore erano state il
suo
punto debole e anche volta non aveva fatto eccezione. Scrutava il
foglio bianco
senza sapere che pesci pigliare quando, senza preavviso, gli era venuto
in
mente Jimin. Non era stato intenzionale e nemmeno se n'era pienamente
reso
conto. Alla fine aveva scoperto, con estrema meraviglia, d'aver
composto una
canzone d'amore tutto da solo, per la prima volta nella propria vita.
Ed era
pure una bella canzone! Di quelle che trasudano sentimento e ti fanno
desiderare di vivere un amore del genere. La migliore canzone che
avesse mai
creato.
Gli
ci era voluto fino al sorgere del sole per venire a patti con
ciò che era accaduto.
Ma non era potuto fuggire all'evidenza dei fatti: si era innamorato.
-
Detesto
le persone insistenti.
Jimin
sorrise. - Dalla tua faccia, però, si direbbe che accetti.
Yoongi
scrollò le spalle. - Tanto peggio di così non
può andare.
Yoongi
detestava sbagliarsi.
Poteva
andare sempre peggio. Molto peggio.
Per
la precisione, poteva andare in modo che Jimin quasi gli facesse
esplodere il
computer mentre tentava di comporre la melodia per la canzone. Poteva
succedere
che Yoongi si inacidisse, giusto un pochino, e che
lo sbattesse fuori.
Poteva succedere che, poco dopo, sentisse affiorare dei sensi di colpa,
andasse
a recuperare Jimin e lo aiutasse a finire la melodia. La melodia per
una
canzone d'amore che avrebbe aiutato la persona che amava a confessarsi
a
qualcun'altro.
-
Penso
che sia venuta proprio bene - gongolò Jimin rimettendo da
capo la traccia. -
Anzi, credo sia un vero e proprio capolavoro! Non lo pensi anche tu,
hyung?
La
traccia, effettivamente, era venuta molto bene, Yoongi quasi
rimpiangeva di non
poterla usare per il loro album. - Adesso non montarti la testa.
Jimin,
a quelle parole, perse la propria baldanza. - Non ti piace?
-
Non
ho detto questo.
Da
zero a mille in un secondo. Jimin ritrovò immediatamente
tutto l'entusiasmo,
scoppiando a ridere battendo le mani. Per chi, poi? Per la canzone? Per
sé
stesso? Yoongi proprio non capiva le persone iperattive.
-
Allora ti piace! È bella! Anzi, bellissima!
-
Per forza è venuta bene, ti ho aiutato io.
-
Ehi,
guarda che ho dato una mano anche io.
-
Non
ricordarmelo, ti prego. Potrei sbatterti di nuovo fuori per quello che
hai
fatto al mio computer, e ti andrebbe anche bene. Ho ucciso gente per
molto
meno.
Sentendo
nominare il proprio "piccolo" disastro Jimin arrossì. Era
terribilmente carino quando arrossiva. Istintivamente, Yoongi gli
accarezzò il
capo per poi raggelare.
Che
stava facendo?
Si
distraeva un secondo e il suo corpo agiva da solo. Aveva ancora la mano
immobilizzata tra i capelli morbidi, troppo morbidi, di Jimin. Sperando
che
l'altro non avesse notato il suo momento di panico, la
ritirò in fretta e
tossicchiò. - Ora manca il testo. Hai buttato giù
qualche riga?
-
Uhm...
- Jimin si mosse a disagio. - A dire il vero ci ho provato, ma non ne
è uscito
granché. Ad essere onesti, non so neanche da dove iniziare.
Ecco,
Yoongi aveva temuto questo momento. Lui non era mai stato in grado di
scrivere
canzoni d'amore. A meno che queste non fossero dedicate a Jimin, a
quanto
pareva. I consigli che poteva offrire erano pochi banali. - Dovresti
scrivere
cosa ti piace di questa persona, i suoi pregi, i sentimenti che provi
quando la
guardi... cose così.
Jimin
lo fissò come se fosse pazzo. - Ma ci sono troppe cose,
hyung, finirei per
scrivere un'enciclopedia!
Suo
malgrado, Yoongi non poté non provare una fitta di rabbia
mista a gelosia.
Un'enciclopedia? Chi cazzo era questa fantomatica persona tanto
perfetta da
riempire un'enciclopedia con i propri pregi? - Avrà anche
difetti, no?
Jimin
alzò gli occhi al cielo e sbuffò. - Ovvio! E ti
dirò di più: alcuni sono
veramente insopportabili.
A
quelle parole non riuscì a trattenersi. - Allora
perché ti piace?
Seguì
una pausa di qualche secondo, in cui Jimin si fissò
intensamente le scarpe.
Sembrava incerto se poter parlare o meno. Si grattò la
testa, guardando
timidamente Yoongi. - Ti sembrerò idiota.
-
Tranquillo, so già che sei un imbecille.
Jimin
emise un suono a metà tra un sospiro e una risata.
Alzò appena lo sguardo e si
decise a parlare: - Hyung, vedi, io non ho avuto molte relazioni, non
posso
vantare grandi esperienze però, se dovessi azzardare una mia
teoria sull'amore,
allora direi che... Beh... Che credo ci s'innamori dei difetti di una
persona -
fece un gesto vago con la mano. - Voglio dire: la perfezione
è noiosa, è
omologata... E non esiste. Va bene per le cotte adolescenziali e la
letteratura
scadente. Sai di essere innamorato, veramente innamorato,
quando ti
ritrovi ad amare quei difetti che rendono unica la persona. Quando
proprio quei
difetti diventano la perfezione.
Yoongi
ricambiò sconvolto lo sguardo di Jimin.
-
Aish! Non fissarmi, hyung... è già abbastanza
imbarazzante - Jimin si coprì il
volto con le mani. - Non so perché l'ho detto.
Il
rapper deglutì e si allungò afferrando i polsi di
Jimin per scoprirgli
gentilmente il viso. - Allora scrivi i suoi difetti.
L'altro
lo guardò timoroso. -Eh?
-
Scrivi
tutti i difetti di cui ti sei innamorato. Se... Se trascrivi quello che
mi hai
appena detto e poi elenchi le imperfezioni che ami, io credo che
diventerà una
bellissima canzone.
-
Non so se sia la migliore strategia confessarsi elencando i difetti ad
una
persona. Come minimo mi tirerà un pugno!
Gli
strinse appena i polsi. - Fidati di me.
-
Ne
sei sicuro?
-
Chi
è il compositore qui dentro?
-
Tu...
- Jimin arrischiò un piccolo sorriso. - Ok, se per te
è una buona idea. Proverò
a fare come dici.
-
Entro domani sera scrivi almeno dieci difetti di questo tizio, va bene?
Basandoci su quelli, ti aiuterò col testo della canzone
Jimin
annuì e si alzò stiracchiandosi. - Guarda che
roba, è già mattina. Ma come
diavolo fai a mantenere questi ritmi tutti i giorni? - ruotò
le spalle facendo
una smorfia. - Andiamo verso il dormitorio, che ne dici? Dovremmo fare
in tempo
per la colazione.
-
Jimin.
-
Uh?
Yoongi
si concesse di studiare il volto dell'atro per qualche istante. Avrebbe
voluto
alzarsi, stringere Jimin a sé e ordinargli di non scrivere
nessuna canzone
d'amore, di non dichiararsi, di rimanere così, per sempre.
Perché lui non
sapeva se avrebbe sopportato di vederlo insieme a qualcun altro e aveva
paura
di non saper nascondere ancora i suoi sentimenti. Perché le
sue parole
l'avevano colpito più di quanto avrebbe mai potuto
immaginare e probabilmente
ora iniziava a capire perché si fosse innamorato proprio di
lui.
Voleva
veramente dirgli tutto questo. Invece incrociò le braccia,
lanciandogli
un'occhiataccia. - Detesto le persone insicure, la prossima volta che
hai un
pensiero esprimilo e basta, senza tanto tergiversare -
schioccò la lingua. -
Guarda V: quel fesso parla a vanvera tutto il giorno, tu... Potresti
essere un
pelo più intelligente di lui.
Jimin
gli sorrise. - Hyung, stai cercando di dirmi che devo avere
più fiducia in me
stesso.
-
No,
sto cercando di dirti che sei un coglione un po' meno coglione di
Taehyung, ma
tu interpreta come meglio credi.
Jimin
gli offrì la mano esattamente come aveva fatto lui quando,
la sera prima, erano
caduti.
Yoongi
non avrebbe dovuto accettarla, lo sapeva, ma la prossima sarebbe stata
l'ultima
sera insieme nello studio e l'ultima sera prima che Jimin si
confessasse.
Quindi afferrò la sua mano e la strinse leggermente,
tenendola più del
necessario. E si concesse di immagazzinare quel momento
nella memoria mentre lasciava la stanza insieme a Jimin.
Vorrei anche ringraziare Chanby,
pioggiacida
e Bubbles_
(di nuovo) che mi hanno lasciato una recensione lo scorso capitolo e
non mi dimentico nemmeno tutte le persone che hanno inserito la storia
tra le seguite, le preferite o le ricordate. Grazie davvero a tutti! *^*