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Autore: TradleySyndrome    18/09/2015    0 recensioni
Luke e Michael due ragazzi che si odiavano, si sono amati, ma poi la loro vita è andata distrutta...
SpinOff della storia "He Wanted To Kill Me I Wanted To Kill Him"
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Vorrei adottare un bambino". 

Erano quelle le parole che Luke, mio marito, aveva pronunciato qualche minuto fa. Ci eravamo sposati neanche da un'ora e voleva gia un bambino? Io un po' spiazzato gli dissi: " Amore lo vorrei anch'io ma ora è presto, dico, ci siamo appena sposati e gia vuoi una famiglia?" 

A quelle parole mi crollò il mondo addosso, Michael il ragazzo che amo da sempre mi ha detto che non vuole una famiglia perché secondo lui è troppo presto.Gli risposi con la testa bassa: "Sono d'accordo con te..." Lui vedendo il mio disagio mi abbracciò dicendomi: "Non ho detto che non la voglio, solo che secondo me è troppo presto." Alzai il viso e sorrisi, mi baciò delicatamente per farmi sentire che lui mi sabbe stato sempre accanto, poi piano il bacio si trasformò in uno pieno di passione. Mi prese in braccio e portandomi in camera, mi appoggiò sul letto senza smettere di baciarci. Ci staccammo un secondo per riprendere fiato e io gli dissi: "Michael, ti prego". Lui capii e iniziò a levarmi la camicia, io feci la stessa cosa e in poco tempo entrambi eravamo rimasti solo in boxer: io con la schiena sul letto e lui sopra di me, eravamo pefetti. Luke e Michael, due ragazzi che si odiavano ma che alla fine si sposarono capendo che l'uno non era niente senza l'altro accanto. Mi continò a baciare, scese fino al collo e vi lascio il suo marchio, era bellissimo, mi sentivo sicuro. Quando mi penetrò sentìì subito piacere. Non era la prima volta però questa volta mi sembrava diverso, sembrava vero, forse perché ormai entrambi eravamo sicuri di appartenerci. Le sue spinte aumentavano insieme ai miei gemiti e venimmo insieme urlando all'unisono i nostri nomi.

Erano passate due settimane da quando eravamo sposati, due settimane da quando il mio nome era diventato Lucas Robert Hemmings Clifford, due settimane da quando avevo detto a mio marito, Michael Gordon Clifford Hemmings, di volere una famiglia e finalmente ero riuscito a convincerlo. Infatti quel giorno saremmo dovuti andare all'orfanatrofio ad adottare i due piccoli. Avevamo deciso di prendere due maschietti, ma non sapevamo come chiamarli.

Quando vi arrivammo iniziai a tremare e Michael vedendo il mio disagio mi disse: "amore se non sei sicuro possiamo rimandare" Ma io non volevo, era l'unica cosa che mi avrebbe reso felice, essere una famiglia con la persona che amo. Mi abbracciò e mi lasciò un bacio veloce e prendendomi la mano ci diriggemmo all'interno dell'edificio. Appena entrati andammo verso la segreteria e una signora ci chiese: "Siete i sognori Clifford?" Noi annuimmo e lei ci avvicinò dei fogli che dovevamo firmare. Poi ci chiese perché due ragazzi così giovani volevano adottare due bambini e noi gli rispondemmo che era l'unica cosa che ci avrebbe resi davvero felici.

Quando finì ci accompagnò in una stanza dove c'erano tanti bambini di tutte le età: Io e Michael iniziammo a guardare tutti quei bambini, ma uno in particolare attirò la mia attenzione: Era un ragazzino di almeno quattro anni, ricciolo e castano con due occchioni marroni, mi avvicinai a lui ma si nascose dietro il tavolo. Io gli dissi che non doveva preoccuparsi. Il bambino esitò per qualche secondo ma poi si avvicinò a me, si fece prendere in braccio e gli chiesi: "Come ti chiami, piccolo?" Lui con una vocetta rispose: "Bradley". Iniziò a guardarmi negli occhi e pensai che era un bambino dolcissimo così lo strinsi a me. Quando mi staccai lui mi disse: "E tu, chi sei?" Io con gli occhi lucidi gli dissi: "Luke". Mi allontanai e andai verso la signora della segreteria e le chiesi qualche informazione in più su Bradley, lei sorrise e mi portò nel suo ufficio lasciando Michael che stava giocando con un ragazzino biondo.

Mi ero incantato a guardare Luke che stava chiaccherando con un bambino riccio quando mi sentii tirare i pantaloni così abbassai lo sguardo e vidi un ragazzino con gli occhi azzurri come quelli di Luke e i capelli biondi. Per un secondo pensai fosse un mini Luke, Mi abbassai alla sua altezza e gli chiesi dolcemente: "Hey piccolo, come ti chiami" E lui con gli occhioni lucidi disse: "Sono Tristan, tu?" "Io sono Michael". Non so perché ma mi ritrovai quel bambino in braccio, stava stringendo le sue braccia magre attorno al mio collo. Mi alzai portandomi il piccolo in braccio. 

Quando mi staccai da Tristan mi accorsi che Luke non c'era più così uscii anch'io dalla stanza e mi accorsi che la porta della stanza di fronte era accostata e intravidi un ciuffo biondo fin troppo familiare, vi entrai e mi accorsi che stavano parlando di un ragazzino, probabilmente il ricciolo con cui Luke stava parlando. Quando si accorsero di me Luke mi disse: "Amore, ho scelto il bambino che vorrei adottare" io con gli occhi lucidi gli dissi: " Amore anch'io, sono tutti adorabili ma uno in particolare ha attiratoi la mia attenzione". La signora mi chiese chi era e io gli dissi: "Tristan" lei fece un sorriso e mi raccontò un po' la sua storia. Quando finì io e Luke le chiedemmo in coro: " Quando possiamo adottarli" Lei ci disse che dovevamo aspettare una settimana e potevamo compilare i fogli dell'adozione. La ringraziammo, ci riafacciammo un'ultima volta nella stanza dei bambini e li vedemmo: Tristan e Bradley stavano giocando insieme. Io e Luke rimanemmo a guardarli incanti e vedemmo cosa ci sarebbe aspetatto tra una settimana.

Finalmente era arrivato il giorno che stavamo aspettando, finalmente saremmo diventati una famiglia. Quando arrivammo all orfanotrofio non eravamo ancora sicuri che sarebbe successo. Entrammo e la stessa signora della scorsa settimana ci portò nel suo studio e ci fece firmare le pratiche per l'adozione. Quando le riconsegnammo i fogli ci fece accomodare in un'altra stanza e dopo dieci minuti la porta si aprì mostrando la signora con dietro due ragazzini uno riccio e uno biondo. Non potevamo ancora crederci, i due bambini ci riconobbero e il riccio andò tra le braccia di Luke mentre il biondino mi saltò in braccio. Era uno dei momenti migliori della mia vita. Ci separammo e andammo verso l'uscita con i nostri bambini. Mentre ci dirigemmo alla macchina Tristan mi disse indicando Luke: "Michael lui chi è?" Io sorridendo gli dissi: "Lui è Luke mio marito" Tristan sorridente abbracciò Luke mentre vidi una chioma riccia venirmi in contro dicendomi: "Sono Bradley, tu devi essere l'altro mio padre" Io annuii e lo presi in braccio. Entrammo in macchina e quando arrivammo a casa e vi entrammo i due piccoli iniziarono a rincorrersi mentre io e Luke rimanemmo sulla porta, entrambi con gli occhi lucidi e le mani intrecciate mentre guardavamo i nostri bambini rincorrersi per la casa. Luke mi guardò negli occhi e mi disse: "Finalmente siamo una famiglia". Ci baciammo fino a quando non venimmo interrotti da Tristan e Bradley che si misero tra di noi.

Si ormai eravamo una famiglia.

 
  
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