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Autore: _skyland    18/09/2015    4 recensioni
"Ci vedi un po' come Romeo e Giulietta?" le chiese Malfoy quella sera.
...
"Conosci Romeo e Giulietta?" gli chiese lei incredula.
...
"Saresti la Giulietta perfetta, sai?" continuò poi regalandole uno dei suoi rari sorrisi.
"Io non ti ci vedo come Romeo. Sì, sei impulsivo e immaturo, ma immaginarti come lui, innamorato dell'amore, mi viene da ridere solo a pensarci" mormorò Hermione sovrappensiero.
Salve mondo di Efp eccomi con la mia prima fanfic (la prima che voglio davvero terminare, ho già qualche capitolo pronto).
Vi avverto che sarà abbastanza lunga insomma, far finire Draco e Hermione insieme richiede un po' di tempo perciò non aspettatevi tanto amore fin da subito, dopotutto si sono odiati per anni.
Detto questo buona lettura spero vi piaccia ^-^
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Hermione entrò in biblioteca. L'odore delle pagine dei libri le invase le narici e si sentì finalmente bene.
Erano passate settimane dall'ultima volta e, sentire di nuovo quel profumo così familiare, la fece rilassare.
Poteva finalmente leggere qualcosa non pertinente alle lezioni e aveva un bisogno fisico di Shakespeare.
Normalmente ad Hogwarts non sentiva il bisogno della letteratura babbana- non di libri già letti, comunque- ma in quel momento sentiva, voleva e doveva leggere Romeo e Giulietta.
Ne andava della sua sanità mentale.
Prese l'ormai familiare libro e iniziò a sfogliarlo.
" Nella bella Verona, dove noi collochiam la nostra scena, due famiglie di pari nobiltà; ferocemente l'una all'altra oppone da vecchia ruggine nuova contesa, onde sangue civile va macchiando mani civili." Hermione sorrise e si immerse nella storia, senza più dare importanza alle persone intorno a lei.
Romeo e Giulietta era sempre stata la sua storia d'amore preferita. Tragica, certo, ma le piaceva pensare che da qualche parte - forse - esisteva qualcuno che sarebbe stato così coraggioso da morire per lei.
Non avrebbe mai voluto che succedesse, naturalmente. Quando si è innamorati, non si vorrebbe mai che alla persona speciale capitasse qualcosa di male, ma doveva ammettere che la situazione aveva la dose di romanticismo che ogni donna sogna.
Mentre leggeva, le venne naturale immedesimarsi nella protagonista e storse il naso.
Non lo ricordava affatto così smielato.
Lo trovava sempre bello e romantico, ma c'era qualcosa che rendeva la sua lettura molto meno piacevole del solito.
"Maledizione!" esclamò quando si rese conto a cosa stava pensando.
Niente litigi, niente prese in giro, niente di niente!
Quei due si innamorano, senza un vero e proprio motivo, dopo che le loro famiglie si erano odiate per anni e subito dopo essersi scambiati sì e no cinque frasi e si sposano. Così, nel giro di un giorno.
Sbuffando, chiuse il libro e lo ripose nella libreria, uscendo dalla biblioteca.
"È grave, se sto iniziando a paragonare Malfoy a Romeo, e se inizio a preferirlo a lui, dannazione!" pensò mentre, annoiata, si dirigeva in Sala Grande per la cena.

'Come diamine siamo arrivati a questo?' si domandò Hermione mentre, nascosti in un angolo ormai in disuso della scuola, si stavano baciando.
Ricordava vagamente le ore precedenti.
Era uscita dalla biblioteca per dirigersi in Sala Grande per la cena.
Harry e Ron, stremati dall'allenamento di Quidditch, erano andati a letto subito dopo cena e Ginny li aveva seguiti.
Lei, perciò, era rimasta sola. Una volta finito di cenare, stava tornando in Sala Comune quando aveva notato Malfoy e i suoi amici che terrorizzavano un primino Corvonero.
Senza pensarci due volte, era corsa in suo aiuto. Il resto lo ricordava in maniera piuttosto vaga.
Ricordava il battibecco avuto con lui, di aver mandato il primino nella sua Sala Comune e poi, all'improvviso, si era ritrovata catapultata in quel corridoio isolato, attaccata al muro.
"Ci vedi un po' come Romeo e Giulietta?" le chiese Malfoy ad un certo punto, staccandosi appena dalle sue labbra.
"Co...Eh?" mormorò Hermione, sorpresa.
La sorpresa non era tanto per la domanda, ma per il fatto che lui, che tanto disprezzava i babbani, conoscesse una delle tragedie più famose di uno scrittore - babbano.
"Ti ho visto... in biblioteca" precisò giocando con una ciocca dei suoi capelli.
"Conosci Romeo e Giulietta?" gli chiese lei incredula, sbarrando gli occhi in un'espressione di stupore.
Non ci aveva mai pensato, magari i libri erano parte dell'educazione di un ragazzo purosangue. Aveva una certa logica, in effetti.
"È stata mia madre a farmelo conoscere, mi raccontava sempre questa storia quando ero più piccolo" confessò lui con un'alzata di spalle.
"Oh... tua madre legge libri babbani... sono sconvolta"
"Lei non legge libri babbani!" chiarì disgustato, scuotendo la testa.
"Ah, giusto sarebbe un disonore troppo grande" commentò lei sarcastica, alzando gli occhi al cielo.
"Comunque - iniziò lui senza darle corda - credo gliel'abbia regalato Andromeda... beh quando era ancora sua sorella, suppongo"
"Tua zia?" chiese lei.
"Ha sposato un mezzosangue, i miei nonni l'hanno cancellata dall'albero genealogico, non è mia zia!" chiarì lui come se questo cambiasse il fatto che, comunque, aveva lo stesso sangue di sua zia.
"Cancellare qualcuno dall'albero genealogico, non la rende automaticamente un'estranea" sbuffò lei incredula. Questi erano discorsi che, tra i nobili babbani, si facevano quattrocento anni prima, cose passate. Nonostante conoscesse le tradizioni dei maghi, queste cose - dopo sei anni - non avevano smesso di sembrarle stupide, anzi! Le riteneva ripugnanti.
Lui fece le spallucce.
"Comunque... mi sembra l'abbia bruciato" disse cambiando argomento. Non erano fatti suoi. Quello che era successo nella sua famiglia prima che lui nascesse, era affare dei suoi genitori e parenti vari. Anche volendo cambiare le cose - e lui non voleva - non avrebbe comunque potuto fare nulla.
"Ha fatto cosa?" chiese lei scandalizzata, spingendolo un po' per vedere se mentiva o era serio.
La sua espressione le confermò che non mentiva affatto.
"Sì beh, lei è un po' drastica nelle decisioni" mormorò.
"Non mi sembra il caso di bruciare un libro solo perchè lo scrittore non è un mago"
"Lo so. Immagino sia stato papà a dirle di fare così. I miei sono un po' ristretti di vedute" le spiegò stringendosi nelle spalle.
"Sono strani e basta" affermò lei scuotendo il capo.
"Cosa pensi direbbero se noi due... voglio dire, se tu presentassi loro una ragazza che non sia purosangue, pensi ti tratterebbero come tua zia?" gli domandò curiosa.
Lui rise.
"In realtà non lo so. I miei mi vogliono bene e non ci ho mai pensato. Sicuramente sverrebbero, come minimo ma forse col tempo - molto, molto, molto tempo - se si accorgessero che è ciò che voglio, non credo avrebbero niente da ridire poi, probabilmente mi sbaglio anzi, sicuramente! Perchè? Vuoi che ti presenti ai miei?" le chiese senza smettere di ridere.
"Ma che dici? Non vorrei conoscere i tuoi genitori nemmeno tra mille anni" rispose lei arrossendo.
"Lo stesso vale per me, Granger"
"Nemmeno loro vorrebbero conoscerti, tranquillo" ribattè lei incrociando le braccia.
"Certo che mi vorrebbero conoscere. Tutti vorrebbero"
Prima che lei potesse ribattere lui cambiò ancora argomento.
"Saresti la Giulietta perfetta, sai?" le disse, regalandole uno dei suoi rari sorrisi sinceri.
"Cos-" iniziò lei sorpresa. Non si aspettava certo un'affermazione del genere.
"È vero. Sei intelligente e saggia, proprio come lei e sei coraggiosa e..."
"Io non ti ci vedo come Romeo! - mormorò Hermione sovappensiero - Sì, sei impulsivo e immaturo, ma immaginarti come lui... Innamorato dell'amore... mi viene da ridere solo a pensarci"
Draco si allontanò appena, fissandola.
"Weasley, invece? Lo immagini come Romeo?" le chiese con una punta di irritazione nella voce.
"Ron dici? Beh è più ingenuo di te, sicuramente più ad... Aspetta, aspetta, aspetta. Sei geloso?" gli chiese improvvisamente capendo lo strano tono usato dal ragazzo poco prima.
"Ti prego, Granger! Non dire sciocchezze. Io geloso di quello? Mi offendi!" cercò di minimizzare il ragazzo con aria annoiata, ma Hermione sorrise.
"Sei geloso!" stavolta lo affermò e scoppiò a ridere.
Il ragazzo arrossì irritato e imbarazzato.
"Smetti di ridere!" la ammonì ma Hermione non smetteva.
"Salazar, perchè te ne ho parlato?" chiese roteando gli occhi verso il cielo e iniziando ad allontanarsi.
"Hey no scusa, scusa è che... Malfoy geloso... è buffo" si giustificò la ragazza, fermandolo per un braccio e cercando di smettere di ridere.
Quando ci riuscì, sorrise, riuscendo a farlo voltare per guardarloa.
"Non c'è bisogno" affermò fissandolo negli occhi.
"Mh?" domandò lui, senza capire.
"Ron è... solo un amico, un grande amico. Io... non lo amo o, meglio, non come credevo" spiegò Hermione con un sospiro.
Draco ebbe la strana - e inquietante - sensazione di benessere e leggerezza. Come se l'affermazione della ragazza gli avesse tolto un peso e sorrise inconsciamente.
"Con questa gelosia hai guadagnato punti come Romeo" la sentì sussurrare dopo un po'.
"Non voglio essere il tuo Romeo e non sono geloso! Non voglio morire per te, figuriamoci" chiarì lui, allontanandosi appena.
"Ma davvero? Non puoi spezzarmi il cuore così, che ragazzo crudele e io che ci speravo!" esclamò lei abbassando lo sguardo, fingendosi delusa.
"Saresti una grande attrice, Granger" borbottò Draco, alzando gli occhi al cielo.
"Lo so e, giusto per chiarire, nemmeno io ti ci voglio come Romeo, figuriamoci. Morire per te? Piuttosto mi faccio bocciare!" esclamò sbuffando.
"Bene!" disse lui dirigendosi verso i sotterranei.
"Bene!" lo imitò lei, salendo le scale per tornare in Sala Comune.
Non capiva. Avevano appena litigato perchè nessuno dei due voleva morire per l'altro?
  
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