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Autore: Ilary_tommo    19/09/2015    2 recensioni
La storia di Hanako-san è una leggenda metropolitana giapponese. Ho deciso di scrivere una storia su di lei dopo essermi informata bene sulle varie versioni del racconto. Naturalmente, molte cose sono inventate da me per dare una senso alla storia.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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~"E così la ragazza morì annegata mentre la figura di sua madre le porgeva la mano" disse Yori Okada con enfasi.
Hitomi Yamamoto rabbrividì. Odiava le storie horror sui mostri o i demoni.
"Adesso vi racconto una storia vera su un fantasma" disse Masatake Okamoto sedendosi a gambe incrociate sul tappeto.
Hitomi non credeva nei fantasmi. Infatti, era convinta che non esistessero e sapeva che la storia che avrebbe raccontato Masatake non le avrebbe fatto paura.
"Aspetta, creiamo prima un'atmosfera degna da storie horror" rise Orinosuke Nakamura.
Si alzò dal tappeto e chiuse la tapparella per poi accendere la torcia.
"Adesso sì" disse tra sè compiaciuto.
A Hitomi non piaceva molto quell'atmosfera. La sua camera era troppo buia e le sembrava di vedere ombre muoversi dappertutto. Sentiva che la sfiorvano o che le accarezzavano delicatamente una mano. Erano fredde come il ghiaccio. Hitomi ritrasse la mano velocemente e la strinse in un pugno.
Cercò di distrarsi e guardò Masatake. I suoi capelli neri e corti si confondevano col buio.
Il ragazzo si schiarì la voce e iniziò a raccontare.
"Questa è la storia di Hanako-san, una bambina della scuola elementare. La sua aula si trovava al terzo piano e, durante l'intervallo era solita andare in bagno-Hitomi tremò sentendo le ombre agitarsi. Spesso si faceva accompagnare dalle sue amiche perchè era stata presa di mira dai bulli a causa di un piccolo incidente. Sapete che il ciclo può arrivare all'improvviso, giusto? Ecco, lei quel giorno stava indossando una gonna bianca e, per colpa del piccolo incidente, iniziarono a chiamarla Akairo Madara (*macchia rossa). Una mattina, durante le lezioni, la piccola Hanako-san fu costretta ad andare in bagno da sola e lì incontrò i ragazzi che la prendevano sempre in giro.
Uno di loro la prese per il collo stringendolo forte mentre prendeva a pugni il suo viso da bambina. Tossiva sputando sangue mentre soffocava. Il ragazzo la fece cadere a terra. Hanako-san cercava inutilmente di alzarsi, ma le sue forze stavano scemando velocemente. La vista le si era annebbiata e scorgeva solo le scarpe nere del ragazzo.
Egli iniziò a darle calci nello stomaco. La bambina non poteva far altro che subire. Era così debole che non poteva neanche urlare. I segni del tentato strangolamento erano ben evidenti sul suo collo corto.
Il suo respiro si faceva sempre più affaticato. Il colpo finale le era stato dato alla testa: un calcio violento che le colpì direttamente la tempia sinistra. Il suo corpo fu trovato abbandonato nella quarta cabina del bagno.
Da quel giorno, si dice che il fantasma di una bambina con una gonna rossa infesti la quarta cabina del bagno delle femmine del terzo piano di tutte le scuole. Si dice anche che una ragazza abbia provato a bussare tre volte alla porta dell'abitacolo e a chiedere al vuoto:"Hanako-san, sei qui?". Una voce debole le aveva risposto dicendo:"Si, sono qui". Della ragazza non ci sono più notizie".
Hitomi aprì la tapparella della sua camera.
"Penso sia una stupida leggenda, Masatake".
"Guarda che è una storia vera" ribattè lui.
Di fianco a Masatake, Yori tremava di paura. Era sicura che non sarebbe più andata in bagno da sola, neanche al secondo piano.
"Sarà. Comunque sono le sette le vostre mamme saranno arrivate sicuramente".
---
Il giorno dopo, Hitomi indossò la divisa e uscì di casa incamminandosi a piedi verso la sua scuola.
Entrò nell'edificio incamminandosi verso la sua classe frettolosamente. Era in ritardo di dieci minuti.
Si bloccò nel corridoio quando una ventata le scostò i capelli dal viso. Hitomi si guardò intorno, ma tutte le finestre erano chiuse.
L'idea di andare nel bagno del terzò piano le balenò nella mente come un lampo. Avrebbe provato a Masatake che quella storia era falsa.
Si affrettò correndo al terzo piano e ci mise qualche minuto a trovare il bagno delle ragazze.
Una volta entrata, provò ad accendere la luce. Schiacciò il pulsante un paio di volte, ma niente. Non voleva proprio accendersi.
La ragazza alzò le spalle convinta che fosse stato soltanto un caso.
Si avvicinò alla quarta cabina e bussò tre volte, come indicato da Misatake.
Faceva davvero freddo in quel bagno, eppure erano nel mese di Maggio. Le ombre si mossero veloci verso di lei e continuarono a girarle intorno ai piedi. Sembravano come impazzite.
"Hanako-san, s-sei qui?" balbettò. Iniziava ad avere un po' di paura e a pentirsi di aver avuto questa idea.
"Sì, sono qui".
Hitomi scosse la testa. Sapeva che era stata la sua immaginazione, così, spalancò la porta del bagno.
Ridacchiò notando che la cabina era vuota. L'aveva detto, a quel testardo di Okamoto, che era soltanto una stupida leggenda.
Si voltò per tornare in classe, ma un urlo acuto le sfuggì dalla bocca. Si allontanò velocemente dalla bambina in piedi di fronte a lei.
La figura era vestita di rosso e stava a testa bassa. Una ciocca dei suoi capelli neri a caschetto le ricadeva sul viso. Teneva gli occhi chiusi e sorrideva ampiamente mentre le lacrime le rigavano le guance pallide.
Hitomi si appiattì contro il muro terrorizzata dalla bambina.
"S-stai bene?" chiese.
La bambina continuava a piangere.
"Posso a-aiutarti?" mormorò Hitomi avvicinandosi porgendole la mano.
La bambina spalancò gli occhi rossi.
"Rosso o blu?" sussurrò il fantasma debolmente guardando la ragazza davanti a lei.
"Perchè questa domanda?".
La bambina ripetè la frase aspettando una risposta. La sua pazienza stava per esaurirsi.
"B-blu" rispose Hitomi insicura.
Hanako-san, che aveva entrambe le mani dietro la schiena, mostrò cos'aveva nella sinistra.
Hitomi sentì raggelarsi il sangue nelle vene. La bambina le porse una corda e indicò una sedia in mezzo alla stanza. Che strano, prima non c'era.
"Fallo" ordinò il fantasma.
Hitomi, come controllata da qualcosa di invisibile, prese la corda e salì sulla sedia. Mise la testa all'interno del cappio solo quando si fu assicurata di aver fissato bene la corda al soffitto.
Hanako-san diede un calcio alla sedia che cadde a terra con un tonfo, mentre la ragazza soffocava scalciando con i piedi. Inspirò l'aria sentendo il profumo della morte. Adorava uccidere.
Provava un non so che di piacevole quando succedeva, una specie di vendetta.
Una risata quasi aliena le uscì dalla bocca vedendo che Hitomi non respirava più e che il suo sguardo era spento.

'La sua anima è andata in un posto migliore'.
Questo era quello che avrebbero detto tutti dopo aver trovato il suo corpo.
Hanako-san si rifugiò nella quarta cabina del bagno aspettando la sua prossima vittima.

 

  
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