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Autore: Chiccagraph    19/09/2015    1 recensioni
Alex Karev aveva appena finito il suo turno di 48 ore, doveva solo posare la cartella clinica del suo paziente e poi finalmente sarebbe potuto andare a casa a dormire.
Con questi pensieri vagava per i corridoi del Seattle Grace, quando un rumore improvviso attirò la sua attenzione.
In quei due anni di specializzazione aveva imparato una cosa: al Seattle Grace nulla era come sembrava.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Addison Montgomery Sheperd, Alex Karev, Altri, Mark Sloan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Alex Karev aveva appena finito il suo turno di 48 ore, doveva solo posare la cartella clinica del suo paziente e poi finalmente sarebbe potuto andare a casa a dormire.
Aveva bisogno di dormire, un assoluto bisogno di dormire, e niente e nessuno lo avrebbero distolto dal suo intento.
Si sarebbe concesso giusto una capatina veloce da Joe per una birra e poi sarebbe corso a casa.
Con questi pensieri vagava per i corridoi del Seattle Grace, quando un rumore improvviso attirò la sua attenzione.
Si fermò di colpo guardandosi intorno per cercare di capire da dove provenisse.
Era abbastanza tardi, molti infermieri avevo finito il loro turno, i pazienti di quel piano erano stati tutti visitati e la maggior parte degli strutturati erano andati a casa, lasciando agli specializzandi il lavoro da fare per quella notte... eppure c'era qualcosa di strano in quel piano.
Girò su stesso guardandosi attorno cercando di capire cosa ci fosse di diverso dal solito e improvvisamente trovò quello che cercava.
I suoi occhi si fissarono su una porta in fondo al corridoio, era accostata e lasciava intravedere uno spiraglio di luce molto debole.
Probabilmente qualcuno aveva lasciato accesa una lampada per sbaglio o qualche paziente non riusciva ancora a prendere sonno.
Era quasi pronto a tornare indietro verso gli spogliatoi quando sentì nuovamente quel rumore.
Si guardò nuovamente attorno per essere sicuro di essere il solo sul piano e iniziò a fare qualche passo in quella direzione.
Ormai si trovava lì, tanto valeva andare a controllare.
Lentamente si avvicinò alla porta stando ben attento a non far nessun rumore, c'era qualcuno dentro quella stanza e sicuramente non era un paziente, quelli non erano decisamente gemiti di dolore!
Si appiattì contro la parete adiacente strusciando su di essa per avvicinarsi il più possibile facendo attenzione a non entrare nel cono di luce della porta.

In quei due anni di specializzazione aveva imparato una cosa: al Seattle Grace nulla era come sembrava!

Ormai c'era quasi, un altro passo e avrebbe avuto una visione completa di ciò che quella stanza nascondeva.
Rimase paralizzato nella sua posizione, occhi spalancati e bocca semiaperta.
Questo era decisamente meglio di tutto quello che aveva pensato: il dottor Sloan aveva tirato a segno un altro colpo!
Strizzò gli occhi per mettere meglio a fuoco la figura della donna. Era parzialmente nascosta dietro la porta e non riusciva a vedere bene di chi si trattasse.
Sloan continuava a mietere vittime tra le infermiere, chissà chi era la "fortunata" questa volta. Forse Oliva o Sarah, oppure la nuova biondina che aveva notato pochi giorni fa nella sala congressi.
Quando non ci sperava quasi più la donna si mosse, ora poteva vederla perfettamente.  
Aveva davvero un fisico meraviglioso, delle lunghe gambe fuoriuscivano da sotto il camice bianco per terminare in un paio di tacchi a spillo.
Sentì uno strano formicolio nelle sue mani mentre un calore improvviso fluiva verso il cavallo dei suoi pantaloni provocando un leggero rigonfiamento.
Una sola donna aveva il potere di eccitarlo a quel modo.
Con lo sguardo percorse la sua figura andando alla ricerca di quel particolare inconfondibile che l'avrebbe distinta da tutte le altre.
Quando riuscì a distogliere lo sguardo da quelle gambe tornite e focalizzarsi sulla sua intera figura, notò quello che cercava e gli mancò un battito.
La fortunata era nientepopodimeno che il suo capo.
La dottoressa Montgomery e il dottor Sloan ci stavano dando dentro sotto ai suoi occhi!  
Non poteva credere ai suoi occhi e senza rendersene conto infilò la mano nella tasca e tirò fuori il cercapersone per chiamare gli altri.

Aveva sempre avuto una cotta per il suo capo, era una donna terribilmente sexy, così terribilmente perfetta da risultare quasi odiosa. Intelligente, bella e loquace. Cosa poteva chiedere di più?
Quante notti, steso sul letto, aveva passato a pensare alle sue gambe perfette, alle sue labbra piene, al suo seno perfettamente rotondo, mentre la mano destra si addentrava nei pantaloni.
Solo la sua vicinanza lo rendeva nervoso, il suo profumo gli annebbiava il cervello e l'ultima cosa a cui pensava in quei momenti erano tutte le superfici in cui avrebbe potuto sbatterla e possederla fino allo sfinimento.
Una donna così non sarebbe mai finita nel suo letto, nemmeno per sbaglio.
Ora aveva l'occasione di avere un assaggio di cosa significasse avere tra le gambe una femmina del genere e di sicuro non si sarebbe perso nemmeno un dettaglio!
Non avrebbe mai potuto averla, questo lo sapeva, ma nulla gli vietava di guardarla mentre qualcun altro se la godeva.

Non ci volle molto tempo prima che arrivassero tutti gli altri tirocinanti, curiosi di sapere quale fosse il motivo di quella insolita chiamata.
Appena li vide, Alex, si mise un dito sulle labbra facendo segno di fare silenzio e di avvicinarsi facendo meno rumore possibile.
Camminarono lentamente uno dietro l'altro fino a raggiungerlo e una volta arrivati di fronte a lui si fermarono tutti e quattro a fissarlo senza capire.

«Allora, perché ci hai chiamati?» sussurrò George.

Alex sorrideva sornione guardando le loro facce incuriosite. «Guardate un po' lì» disse, indicando con il dito un punto preciso alle loro spalle.

Tutti e quattro si girarono contemporaneamente indirizzando il loro sguardo nel punto che aveva indicato l'amico.
Nessuno poteva credere a ciò che vedeva, spalancarono i loro occhi simultaneamente, sorpresi a tal punto da non riuscire nemmeno a parlare.
Alex dietro di loro gongolava vittorioso per la sua incredibile scoperta.

Le mani di Addison erano intrecciate nei capelli di Mark, scorrevano liberamente attraverso quei morbidi fili dorati fino a che non si fermarono alla base del collo per spingere la sua testa più vicina. In un attimo le loro bocche si sfiorarono, dapprima delicatamente e in maniera quasi impercettibile, per poi fondersi in profondità.
Scavavano l'uno nella bocca dell'altro alla ricerca di quel contatto tanto desiderato.
Il bacio diventò violento, impetuoso, possessivo, rimasero attaccati per un tempo infinito.
Si staccarono giusto un attimo per riprendere fiato e Mark trovò terribilmente eccitante il rapido sussultare del petto di lei che cercava di regolarizzare a poco a poco il respiro. 
Mark la tirò nuovamente verso di sé, stringendola con una mano sola sulla schiena, quasi ad afferrarla per la vita, e si tuffò nuovamente su quella bocca che pensava di non avere ancora assaggiato a sufficienza. Con l'altra mano scivolò sulla nuca, sotto i capelli, massaggiandola delicatamente con la punta delle dita approfondendo contemporaneamente il bacio, in un lento e sinuoso avanzare umido e caldo, prima più stentato, poi facilitato dalla cedevolezza delle labbra della donna.

Gli specializzandi li stavano ancora fissando in religioso silenzio fino a quando Alex parlò: «Pensate che faranno sesso davanti ai nostri occhi?» disse, fissandoli con uno strano bagliore negli occhi.

«Mi sento come se non dovessimo stare qui a guardarli» sussurrò George.

«Infatti» intervenne Izzie, «ma come possiamo smettere di farlo?»

Addison tirò fuori dai pantaloni la sua camicia e infilò le sue mani al di sotto per saggiare la consistenza perfettamente scolpita del suo addome.
Al tempo stesso Mark le sfilò il camice gettandolo a terra, si staccò dal suo corpo lasciandola a pochi centimetri dal suo, solo per poter guardare ancora una volta la sua intera figura. Incrociò i suoi occhi di cristallo che continuavano a fissarlo con desiderio, scese con lo sguardo sulle sue labbra rosse, ora leggermente sbavate a causa del caldo bacio che li aveva travolti poco tempo prima, e infine la spinse nuovamente sul suo petto azzerando la distanza. 
Le passò una mano dietro la schiena e risalendo fino alle spalle agganciò con le dita la chiusura lampo facendola scorrere verso il basso.
Ora era pronta per essere spogliata.
Sfilate le maniche, il suo vestito si afflosciò in una pozza di colore ai suoi piedi che lei allontanò spingendolo con il tacco della scarpa.
Le mani di Mark ripresero a vagare su quel corpo incredibile, vergognosamente esposto alla sua vista.
Si soffermò sulla sua vita giusto il tempo di spingerla verso di lui e farle sentire la sua voglia di lei.
Si sentì quasi esplodere quando Addison scese con le sue mani di seta verso la patta dei suoi pantaloni e allentò la cintura senza togliergliela del tutto, quel tanto che bastava per infilare una mano al suo interno e sentire quanto grande fosse le sua eccitazione.
Quando lo sfiorò, Mark si piegò sul suo collo lasciandosi sfuggire un gemito che rimase impigliato nei suoi capelli di velluto.
Dio solo sapeva quanto la voleva!
Si fece più ardito e scese con la bocca sul suo seno, afferrò un capezzolo e iniziò a succhiarlo voluttuosamente attraverso il tessuto del reggiseno, mentre con le mani circumnavigava il suo corpo fino a che non si fermò per afferrare i suoi glutei.

«Porca puttana, non c'è da meravigliarsi che lei può avere uomini come Derek e Sloan» ammise Meredith, con una punta di amarezza.

«Lei è così fottutamente sexy!» rispose Alex, che non riusciva a staccare gli occhi dalla sua schiena nuda.

«Vero» ammisero in coro gli altri tre.

Mark aveva ripreso a baciarle il collo mentre con le mani scivolò tra le sue gambe per verificare se fosse pronta.
Lei era completamente bagnata, poteva sentirlo anche attraverso il tessuto delle mutandine.
Non appena la sfiorò Addison gemette rovesciando la testa all'indietro spingendo contemporaneamente il suo corpo verso di lui, per permettergli un accesso più agevole a quella zona segreta del suo corpo.
Lui sorrise sul suo collo, tirando la sua pelle profumata tra i denti per poi succhiarla e sentire il suo sapore.
Lei non riusciva a stare ferma, le sue gambe tremavano e non avrebbe resistito a lungo in quella posizione ora che le dita di Mark si incuneavano dentro di lei mimando con quel movimento quello che a breve sarebbe accaduto.

«Cazzo, darei di tutto per essere Mark Sloan in questo momento» ammise Alex, senza mezzi termini.

Fu proprio in quel momento che il dottor Sloan alzò lo sguardo e incatenò i suoi occhi in quelli dello specializzando.
Ci fu un minuto di terrore, nessuno di loro si mosse: Mark Sloan li aveva scoperti.

Aveva un pubblico, e pur sapendolo non sembrava importargli.
Continuò a guardarli per un attimo prima di riprendere a baciarla selvaggiamente, passò nuovamente le mani sotto i suoi glutei e la spinse verso l'alto permettendole di arrampicarsi sul suo bacino e legare intorno a lui le sue lunghe gambe.
Staccò solo un attimo le sue labbra dalla sua pelle di seta per guardarli un'ultima volta esibendo il suo sorriso da perfetto bastardo.
In fin dei conti era pur sempre il dottor Bollore!
A differenza di quello che gli specializzandi pensavano avrebbe fatto, strinse nuovamente con le mani la vita di Addison fino ad arrivare al reggiseno e sganciarlo.
Lo lasciò cadere a terra e sorrise nuovamente verso di loro, prima di dare una spinta alla porta chiudendola del tutto.
Li aveva lasciati a bocca asciutta sul più bello!

Lentamente i tirocinanti tornarono alla realtà, si guardarono sconsolati l'un l'altro, ancora incapaci di credere a ciò che avevano visto; e in quel momento di stasi, poco prima di andarsene, sentirono i gemiti di Addison crescere fino a sentirla gridare il nome di Mark.
Alex fu l'ultimo a riprendere a camminare e prima di girare l'angolo si voltò un'ultima volta con la speranza che la sola forza del pensiero potesse far riaprire la porta.





Nota dell’autrice

Era davvero tanto tempo che non scrivevo qualcosa, appena mi sono messa davanti alla tastiera mi è sembrato un secolo! Poi come sempre, una volta iniziato non ho saputo smettere e così eccomi qui; con una storia frutto di una notte insonne a causa di questo caldo terribile! 
Ho iniziato a vedere Grey's Anatomy pochi mesi fa, ero stufa di sentirmi un'emarginata sociale e così un giorno ho iniziato con la prima puntata e mi sono ritrovata a notte fonda ancora davanti allo schermo. 
Neanche a dirlo mi sono innamorata di questa serie e non so davvero come ho fatto a non guardala fino ad ora!
Non so da dove mi sia nata l'idea, ma non potevo farmi scappare l'occasione di scrivere. 
Vorrei ringraziare tutti quelli che leggeranno, e tutti quelli che mi dedicheranno un po’ del loro tempo per recensire!
Ho già in mente un'altra storia da inserire in questa sezione, aspetto di vedere dove la mia mente bacata mi porterà.
Shonda ha creato dei personaggi bellissimi da passare allo scandaglio, sarebbe davvero uno spreco non farlo!
Un abbraccio, a presto!
 
   
 
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