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Autore: FlamingPhoenix    19/09/2015    5 recensioni
"Levi indugiò a rimirare le labbra leggermente schiuse della ragazza ed il petto poco florido alzarsi ed abbassarsi lentamente. Deglutì a vuoto e distolse lo sguardo, ritraendo bruscamente il braccio e allontanando i pensieri poco casti che gli erano balenati nella mente."
|Rivetra|
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Petra, Ral
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Your sweet lips
 
 
“Occhi, guardatela un'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa.”

– da "Romeo e Giulietta" di William Shakespeare



 
La sala da pranzo del vecchio quartier generale dell’Armata Ricognitiva era illuminata dalla flebile luce del tramonto. Sul lungo tavolo, le stoviglie luccicavano attraversate dai tiepidi raggi di sole morente. Il brontolio dello stomaco di Eren ruppe l’insolito silenzio. Lui abbassò lo sguardo, arrossendo lievemente. Oluo lanciò l’ennesima occhiata alla pendola, nervoso: le lancette puntavano le 20:40. Dov’era finita Petra? Non era mai capitato che tardasse tanto alla cena! Oltretutto, quella sera toccava a lei cucinare.
-Vado a cercarla. -fece Levi, alzandosi di scatto dalla sedia e spaventando Gunther, seduto al suo fianco. Sembrava irritato e stanco, desideroso solo di cenare ed andare a dormire il prima possibile.
-Voi aspettate qui. -ordinò seccato il caporale prima di uscire dalla stanza sbattendo la porta.
Eren sospirò sollevato. Eld, Gunther e Oluo si guardarono preoccupati: la loro compagna si sarebbe beccata una bella strigliata.

 
***

Levi percorreva svelto il corridoio che conduceva in cucina, notando disgustato qua e là delle ragnatele. Si appuntò mentalmente di punire quel buono a nulla di Eren, che continuava ad eseguire maldestramente le pulizie, nonostante i suoi rimproveri ed imprecazioni. Raggiunse la cucina e spalancò la porta. L’acqua bollita era traboccata dalle pentole sui fornelli e del pollo freddo accompagnato da un contorno di patate era abbandonato sopra il forno. Di Petra nemmeno l’ombra. Cercò la ragazza in camera sua e in pressoché tutte le altre stanze del castello, ma lei sembrava svanita. Levi cominciò a preoccuparsi, anche se come sempre ostentava un’espressione impassibile. Si stava domandando se fosse rimasta chiusa da qualche parte nei sotterranei, quando finalmente scorse da una finestra l’esile figura della giovane soldatessa. Petra sonnecchiava tranquilla, distesa supina sotto il ciliegio in fiore che sorgeva nell’immenso parco del castello. L’uomo sbuffò sollevato e contemporaneamente infastidito dalla spensieratezza della sua sottoposta. Uscì nel parco indorato dal tramonto e si avvicinò alla giovane sotto l’albero. Si inginocchiò e stava per scuoterle la spalla per svegliarla, ma il suo braccio si bloccò a mezz’aria. Levi fissava incantato il volto luminoso e rilassato di Petra, accarezzato dalle lame di luce che filtravano dai rami della pianta fiorita. Il sole le faceva brillare i lisci capelli biondo fragola, sparpagliati sull’erba ed intorno al viso. Le lunghe ciglia orlavano le palpebre abbassate, che coprivano due grandi occhi color del miele. Levi indugiò a rimirare le labbra leggermente schiuse della ragazza ed il petto poco florido alzarsi ed abbassarsi lentamente. Deglutì a vuoto e distolse lo sguardo, ritraendo bruscamente il braccio e allontanando i pensieri poco casti che gli erano balenati nella mente.
-Heichou…
Il caporale spalancò sorpreso gli occhi grigi (cosa che non accadeva quasi mai): Petra lo aveva appena chiamato nel sonno. Forse stava sognando di essere sul campo di battaglia, ad eseguire i suoi ordini e a fronteggiare Titani. Presto sarebbero partiti per la 57° Spedizione fuori dalle Mura, chissà se sarebbero sopravvissuti? Petra era una soldatessa capace e coraggiosa, come il resto dei membri della Squadra Operazioni Speciali, scelti personalmente dal caporale. Tuttavia, Levi non poté evitare di immaginarsi il peggio.
Una folata di vento improvvisa interruppe le sue riflessioni, pungendogli la faccia e agitando le chiome degli alberi. I delicati petali rosa si staccarono dai rami del ciliegio e crearono una soffice nevicata. Un petalo oscillò un po’ nell’aria e, lentamente, si andò a posare sulle labbra di Petra, solleticandole la punta del naso.  Levi la guardò divertito e, impulsivamente, allungò la mano per toglierlo, sfiorandole le labbra con le dita affusolate. In quell'istante, si impadronì di lui il profondo desiderio di baciarla e un calore soave si diffuse nel suo petto. Esitò, osservando confuso Petra. Certo, era carina, ma mai si era sentito attratto da lei prima di allora. Forse perché mai prima di allora l’aveva guardata come un uomo guarda una donna, e non come un capitano guarda il suo sottoposto. Comunque, non poteva impegnarsi con lei, o permettersi di amarla. Se un giorno uno dei due fosse morto, avrebbe reso l’altro triste e debole e Levi, il guerriero più forte dell’umanità, non poteva concedersi debolezze. Ma, proprio perché la Morte personificata dai Titani sempre attendava famelica il suo tributo, il caporale sognava ancora più intensamente avere il ricordo delle labbra della ragazza. Con la mente svuotata da ogni pensiero e il battito del cuore più veloce del normale, Levi avvicinò il suo volto a quello di lei e inspirò il fresco profumo di fiori emanato dai suoi capelli. I loro nasi si sfiorarono mentre contemplava ogni singolo dettaglio del viso sereno di Petra, attento a non svegliarla. Le accarezzò con tenerezza la guancia destra e poi, delicatamente, unì le loro labbra. Fu un bacio lieve, tuttavia gli tolse il respiro. Memorizzò la forma delle labbra della giovane, il loro calore, la loro morbidezza. Si scostò, leccandosi le sue e assaporando il gusto che avevano appreso al contatto con quelle di Petra. Sapevano di caffè con zucchero, di deliziosi biscotti alla cannella e di qualcos’altro di incredibilmente dolce… sapevano di lei.
In quel momento accadde qualcosa di inaspettato. La soldatessa, ancora assopita, mugugnò qualcosa di incomprensibile e un sorriso soddisfatto si allargò sul suo volto. Le labbra di Levi si curvarono in una smorfia di compiaciuta sorpresa. Dovette resistere alla tentazione di chinarsi e ricominciare a baciarla. Certamente, della scelta fatta quella sera non se ne sarebbe mai pentito.


 
 
Nota dell’Autrice:

Ohayou Gozaimasu! o Konbanha, dipende da quando state leggendo la fanfiction…
Comunque, questa è la prima che pubblico e sono un po’ preoccupata. Ovviamente è una Rivetra: Levi e Petra sono la mia OTP, ne sono ossessionata innamorata. Temo che Levi sia troppo OOC … ma qualcosa su di loro, che mi hanno fatta tanto piangere fangirlare delirare felice dovevo pur scriverla! Spero non vi abbia nauseato (adoro le storie d’amore tragiche quali gravi problemi mi affliggono non lo so, come Romeo e Giulietta, di cui ho riportato una bellissima citazione) e sarò lieta di leggere le vostre recensioni.


-FlamingPhoenix
   
 
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