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Autore: AmyLynnLee    19/09/2015    1 recensioni
Dear my love, haven't you wanted to be with me
and dear my love, haven't you longed to be free
i can't keep pretending that i don't even know you
and at sweet night, you are my own...
by Evanescence.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Jade West, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Angoletto dell'autrice DISPERATA.
Okay buonasera a tutti ragazzi... ho mantenuto la mia promessa, ecco la mia ff dedicata al pensiero maschile.
Volete sapere per quale motivo è nata proprio ora questa storia? Bene...
non so se lo sapete già ma quando Victorious è finito l'attrice protagonista, nonché Victoria Justice, ha scritto una lettera per i seguaci della serie parlando di come Dan l'aveva scelta per il ruolo di Tori etc. e  anche *deglutisce sentendo un groppo alla gola*... di ciò che avrebbero fatto i nostri cari frequentatori della H.A. in seguito al diploma.
Tutti avrebbero a modo loro realizzato i propri sogni e... Beck e Jade si sarebbero lasciati! Io sono troppo affezionata a questa coppia quindi non ho potuto fare a meno di immaginare per loro due anche un dopo. Quante volte si sono lasciati e si sono rimessi insieme infondo?
Adesso vi lascio... spero che gradiate! :*

La vostra
AmyLynnLee.
P.S.
I versi in inglese che sono inseriti sia nella storia e nella trama fanno parte del testo della stupenda (a mio parere) canzone degli Evanescence che da il titolo a questa one-shot
. Cosiglio a tutti i romanticoni di ascoltarla!*-*
Ah... mi stavo dimenticando un'altra cosa. RECENSITEEE!!!



Anywhere...
                                   

                                                                                                                                                   For ever in my heart...             


Le mie povere membra distrutte ricadono stremate sul materasso rivestito di lenzuola di seta morbide e fresche. Sospiro grato che anche questa giornata di pesante lavoro sia finita.

Sono distrutto.

Abbasso le palpebre sui bulbi oculari sentendo gravare su di esse il peso di notti insonni passate a rimurginare senza sosta.

Respiro profondamente.

Ci sono riuscito alla fine... ce l'ho fatta a diventare quello che ho sempre desiderato fin dai tempi in cui ero bambino. La gente mi adora, i miei fan mi seguono ovunque, milioni di ragazze, anche se anche prima era così, mi corrono dietro implorandomi di dedicare loro la mia attenzione. All'inizio è forte, ti fa sentire importante...

tutti che ti vogliono, tutti che ti acclamano, tutti che ridono alle tue battute. È tutto incredibile. Finché non ti ritrovi paparazzi, fotografi e giornalisti sotto il cancello di casa.

Cominciano a scattarti fotografie in continuazione, la tua casella postale si riempie di messaggi e la tua vita privata va magicamente a farsi fottere. Io amo il mio lavoro, è tutto bellissimo, si... ma adesso, dopo che sono passati anni da quando ho sfondato nel mio rango, comincio a chiedermi se è questo quello che voglio davvero per me.

Comincia ad infastidirmi il fatto di non poter mettere più piede all'esterno se non accompagnato da un paio di omaccioni pronti a respingere qualunque ragazzina in preda all'emozione di incontrare il proprio idolo.

Comincio a provare il desiderio di tornare indietro e accontentarmi di vivere una vita normale, passando nell'anonimato.

Sono un egoista, lo so bene. Anche un ingrato se vogliamo proprio infierire...

chiunque avrebbe ragione a definirmi così se ascoltasse i discorsi che faccio con me stesso tutte le notti.

Ho tutto quello che chiunque vorrebbe avere, ogni mio volere è un ordine, posso permettermi ciò che più mi piace. Cioè, chi è che non vorrebbe vivere in una villa megagalattica con due piscine, un enorme giardino ed ogni sorta di lusso al suo interno come quella che mi sono fatto costruire nella mia città?!

Spesso però penso che un posto così grande sia troppo per una sola persona... quando non sono impegnato a recitare sul set di un qualche film sono sempre avvolto da un silenzio tombale, a volte tengo il televisore acceso per avere un minimo di compagnia.

Già... perché da quando sono diventato “il giovane prodigio canadese” non ho avuto il tempo di curare alcuna relazione se non si contano quelle che intrattengo con i copioni.

Si lo so, vengo invitato spesso dalle persone più importanti dei nostri tempi per fare un giro tra VIP e far impazzire qualche giovane fanciulla. Ma questi rapporti non sono degni di essere definiti di amicizia.

Li ricordo ancora i vecchi tempi, quando ero ancora alle superiori e frequentavo la mia solita ed inconfondibile combriccola. Ci sentiamo ancora tra di noi ma non troviamo mai il giorno che vada bene a tutti per incontrarci. Tra chi ha un tour da organizzare, chi è in Italia per rilassarsi, chi come me vive pochissimo qui in California. In questo preciso istante mi trovo nella camera da letto all'interno del mio appartamento che tengo affittato per le vacanze in uno dei pochi quartieri tranquilli di Hollywood. Cat Valentine, la rossa frizzante che adesso è una star in tutto il mondo, ha dato un party ieri sera e io ero stato invitato a parteciparvi. Ovviamente ci sono andato ed è lì che ho rivisto lei capendo di aver commesso il più madornale errore della mia vita lasciandola...

dimenticarla mi era stato impossibile dato che aveva fatto molto parlare di lei grazie al suo ultimo successo “La ragazza che non aveva paura”. Ogni programma pomeridiano di quelli che intervistano noi famosi era sintonizzato sulla sua persona.

Lei, bellissima nei suoi abiti sempre scuri, nella sua aria di sfida verso tutto e tutti.

Così sexy con le sue gambe accavallate, la sua tipica espressione scocciata, le sue solite risposte brevi ma coincise.

Non ci potevo credere quando ho incrociato per la prima volta dopo anni il suo sguardo attraverso lo schermo piatto ad alta definizione tanto che mi sono dovuto autoconvincere che lei non era veramente nel mio salotto!

Sapevo bene che alla festa avrebbe partecipato anche lei e per questo il avrei voluto fuggire in Canada e rintanarmi nella mia villa rinchiudendomi dentro fino a che la vecchiaia non avrebbe compiuto il suo corso. E l'avrei fatto se poi una donna dalla fluente chioma rossa lunga fino alla vita, l'altezza a dir poco modesta e un vaporoso vestito con corpetto d'oro brillantinato indosso non mi fosse corsa in contro ridendo e saltellando come solo lei poteva fare mentre stavo già girando i tacchi verso l'uscita. Io le avevo sorriso di rimando e avevo allargato le braccia, sinceramente contento di rivedere a distanza di così tanto tempo un'amica che mi era stata tanto cara.

Dopo un abbraccio pieno di calore e affetto sincero un uomo con un cespuglio riccioluto e scuro sulla testa e con un paio di occhiali da vista inforcati sul naso era apparso timidamente dalla folla venendoci incontro.

“Robbieeeeee!!” Subito Cat gli era corsa in contro abbracciandolo e stampandogli un bacio veloce sulle labbra che lo aveva fatto arrossire un poco.

Quel gesto mi aveva sorpreso e reso contento allo stesso tempo. Così il ragazzo che alla Hollywood Arts era conosciuto da tutti come quello con una mano ficcata nella schiena di un pupazzo era riuscito a dichiararsi alla ragazza che amava scoprendosi ricambiato!

“Hey Rob.”

L'avevo salutato per rompere il ghiaccio. Poi ci eravamo battuti una amichevole manata sulla spalla e avevamo cominciato a parlare di ciò che avevamo fatto per trovarci lì quella sera. Nel frattempo avevamo incontrato un André con le solite treccine lasciate crescere e legate in un codino sulla nuca, calzato in un elegante completo giacca e pantaloni nero e subito dopo una Tori dal look completamente rinnovato.

Rossetto rosso, taglio scalato a metà collo e abito per metà bianco e per metà giallo con abbinate un paio di scarpe con il tacco alto. Chiacchierando allegramente e ritrovando immediatamente quell'alchimia che ci aveva legato fin dal primo istante ci eravamo avviati verso il tavolo delle bibite per brindare al nostro ritrovo.

Poi una voce fredda e impassibile aveva interrotto i nostri discorsi facendoci voltare e trovandoci avanti un paio di occhi chiari e cerchiati da un trucco scuro che li rendeva ancora più suadenti e minacciosi.

“E così siamo tutti qui...”

Era stata la sua semplice frase di esordio. Però sorrideva, sorrideva come solo lei sa fare e mi era sembrata talmente... irresistibile nel suo abito nero dalle linee morbide. Con quei capelli sempre neri e piastrati alla perfezione...

“Jade!” Cat le era saltata al collo e lei... non l'aveva respinta! Anzi, l'aveva stretta a se quasi ridendo.

“Jade, come va?” Invece le aveva chiesto la mora tentando di riallacciare i rapporti anche con lei.

Jade aveva sorriso con malizia.

“Meglio che a te Vega...”

E poi si era rivolta a me la mano poggiata su un fianco e un'espressione meno arrogante in volto.

“Hey...”

Non avevo potuto fare a meno di sorriderle rendendomi conto del fatto che ero del tutto stregato dalle sue iridi dalle venature grigiastre.

“Hey...” Ci eravamo fatti più vicini senza neanche accorgercene.

“Come stai?” Le avevo chiesto continuando a sorridere senza riuscire a smettere.

“Io sto bene... a te come va?”

Non c'erano mai state bisogno di grandi specificazioni con lei. Mi aveva sempre capito al volo nonostante il suo carattere burrascoso.

Entrambi eravamo diventati d'improvviso seri. Lei si era guardata alle spalle e aveva cambiato del tutto faccia incrociando lo sguardo tenebroso di un tizio che ci fissava poggiato al muro.

“Mi dispiace...”

Avevo potuto notare l'imbarazzo lieve che aveva velato quelle sue parole e avevo avuto anche la fugace impressione che stesse per... abbracciarmi prima di fuggire via. Poi l'elettrizzatissima rossa mi aveva spinto sulla pista per farmi muovere un po' e non avevo più avuto tempo di stare solo un momento con lei. Lo stesso ragazzo di prima la teneva possessivamente per i fianchi mentre mi lanciava occhiate di fuoco.

Ripensandoci mi innervosisco ancora adesso.

Alla fine mi sono appostato sul buffet dato che Cat e il suo ragazzo ex ventriloquo erano “impegnati” tra loro e Tori è dovuta andare via prima.

André mi aveva raggiunto quasi subito. Lui è diventato un famoso musicista negli Stati Uniti, compone, canta e scrive i testi delle sue canzoni. Adesso sta tentando di sfondare anche all'estero...

Mi metto a sedere sconsolato. Proprio non se ne parla di dormire eh?

Mi alzo sfregandomi con rassegnazione gli occhi e passandomi le dita tra i capelli li scombino tutti tanto che, quando passo di fianco allo specchio, mi sembra di vedere il riflesso di un matto e non di me stesso.

Scosto la tenda affacciandomi per vedere la Luna che risplende e rischiara intensamente il cielo notturno aldilà del vetro della finestra.

È uno spettacolo magnifico ed io, essendo cresciuto in Canada non posso fare a meno di rendermi conto della bellezza che la natura ha espresso attraverso la creazione di questo bosco di conifere che mi ritrovo avanti. E sarebbe tutto perfetto se non fosse per la coda infernale di auto che invadono le strade che conducono verso la città.

In questo momento vorrei trovarmi veramente a casa mia.

Mi ritiro di nuovo al coperto, timoroso che qualche curioso un po' troppo invadente possa riuscire a fotografarmi in boxer rendendomi ancora più desiderabile dalle mie fan accanite e, imbracciando la chitarra poggiata allo stipite della porta, mi risiedo sul letto.

Inizio a strimpellare un po' a casaccio ancora immerso nei miei pensieri.

Adesso mi sento così stupido ad aver lasciato Jade prima di partire per le riprese del mio primo film...

devo ammetterlo, da quando l'ho incontrata in quel locale non sono più riuscito a togliermi quel suo 'mi dispiace' dalla testa. Quello sguardo che per pochi attimi mi era sembrato una sorta di richiesta di aiuto...

Le dispiace per cosa?

Sono stato io a piantarla in asso, a dirle che la nostra relazione vacillava già quando quando ci trovavamo l'uno di fronte all'altra e che sarebbe stato meglio finirla lì, perché se ce l'avessimo fatta a coronare il nostro sogno di diventare delle star non avremmo più avuto tempo per vederci. Lei aveva concordato e così ci eravamo detti addio.

Allora ero convinto della mia decisione, pensavo di aver fatto la cosa giusta per entrambi e non ero ancora al corrente del fatto che, attraverso la lontananza, invece che riuscire a dimenticarla sarei riuscito solamente a trovarmi con un pugno di mosche in mano considerando quanto mi manca il suo profumo ora.

Averla rivista ha risvegliato in me sentimenti che credevo assopiti ormai nei suoi confronti. Quegli occhi...

una vibrazione fastidiosa sul comodino mi porta indietro dalle mie fantasie.

 

Mi sta chiamando?

 

“Jade, ciao...”

Dall'altro capo del telefono la sua voce giunge apparentemente calma. Io lo sento però che qualcosa non va... il suo respira trema leggermente.

“Si certo sono a Los Angeles. Va tutto bene?” domando.

“Lo sai che sono le tre del mattino vero?”

Sospiro.

“Va bene, sarò lì a momenti...”

Questa ragazza è proprio strana... mi ha chiesto di andare a casa sua il prima possibile. Non lo so, forse ha ancora l'orario sballato dal suo ultimo viaggio...

mi vesto con le prime cose che trovo nell'armadio, infilo il cellulare nella tasca del giacca tirando su il cappuccio e, una volta aperto il portone e controllato che non ci sia nessuno nei paraggi, chiudo a chiave e mi avvio a passo svelto verso l'auto. Sbatto cautamente la portiera accendendo il riscaldamento per far spannare il cristallo reso opaco dall'umidità.

Chissà cosa vorrà a quest'ora... sono preoccupato che non sia successo qualcosa di grave dato che non mi chiama quasi mai.

Ingrano la marcia e parto verso la palazzina in cui abita con il suo ragazzo Jake. Non mi piace per niente quel tipo...

accendo la radio e sento che passano una delle canzoni del gruppo preferito di lei.

 

We're leaving here tonight,

Andiamo via sta notte,

there's no need to tell anyone,

non c'è bisogno di dirlo a nessuno,

they'd only hold us down,

cercherebbero solo di trattenerci,

so, by the morning light,

perciò prima delle luci dell'alba

we'll be half way to anywhere,

saremo a metà strada verso un posto,

where love is more than just your name.

Dove l'amore è più del tuo nome.

 

Perfetto. Mi ci mancava solo che capitavo proprio nel momento del ritornello...

attraverso le vie illuminate dalle luci dei negozi che sono aperti per ventiquattr'ore al giorno badando bene a non scoprirmi il viso, dopo circa un quarto d'ora la gente sui marciapiedi comincia a diradarsi omogeneamente e alla fine mi ritrovo davanti al condominio incriminato.

Parcheggio e scendo saltando giù, riparo le mani nella stoffa calda dei pantaloni di felpa. Giungo fino all'entrata notando una sagoma poggiata a terra con le spalle contro la porta a vetro. Non deve avermi sentito...

busso. Lei allunga il braccio tirando giù la maniglia.

“Hey.” Dico (tanto per cambiare).

Lei non risponde e noto che tiene volontariamente il volto fuori dal mio campo visivo.

“Jade stai bene?” Le sue spalle si irrigidiscono mentre si tira su. Ai suoi piedi c'è un borsone nero.

Lentamente si volta e...

“Che ti è successo?!”

Mi invita ad abbassare la voce mentre mi avvicino istintivamente a lei sfiorandole lo zigomo tumefatto e gonfio. Si scansa trattenendo un gemito. Sul suo labbro c'è del sangue secco.

“Senti Beck... io lo so che io e te non stiamo più insieme, che non vuoi più saperne di me e così via ma ho bisogno di un favore... sarà per pochi giorni, il tempo di trovarmi un'altra-”

“È stato lui vero?”

Qualcosa di bollente comincia a bruciare dentro di me in modo sempre più impellente finché il calore diventa insopportabile. Stringo i pugni.

I suoi occhi arrossati luccicano. Si schiarisce la voce.

“Non è importante cos'è successo...”

Abbassa lo sguardo facendo saltare la mia rabbia alle stelle.

“NON È IMPORTANTE?!”

Io non sopporto che qualcuno alzi le mani sui bambini o sulle donne. Non sopporto di vedere i segni della stupidità di un mio simile sul suo volto. Quel bastardo ha appena rovinato qualcosa di meraviglioso e non la passerà liscia per questo...

La sua espressione si riempie di paura e capisco che ho sbagliato ad alzare il tono in questo modo.

“Scusa, non volevo gridare è che il pensiero che quello... vieni qui.”

La avvolgo tra le mie braccia sentendo il calore del suo minuto corpo contro il mio. È una sensazione bellissima.

“Se osa alzare solo un dito su di te ancora giuro che-” Mi interrompe facendomi intuire che non vuole tornare sull'argomento.

“Sono stata una stupida ad essermi messa con lui. Lo sapevo dall'inizio che era geloso fino al midollo eppure ho fatto finta di non vederlo. Adesso capisco cosa provavi tu con me quando facevo tutte quelle scenate...”

Sorrido tra i suoi capelli stringendola di più. Quanti ricordi...

“Si ma tu non mi hai mai lasciato lividi come quello che tu hai in faccia.”

Ridacchia per poi affondare il viso nell'incavo del mio collo.

“Mi ha cacciata di casa...”

Mormora con un filo di voce e il mio cuore perde un battito. Cerco di mantenere la calma.

“Sai una cosa Jade? Non mi importa che cosa ha fatto quell'idiota. Adesso ti porto a casa con me e poi domani mattina vado in questura e...”

“NO!” Un mugolio terrorizzato esce dalle sue labbra. L'accarezzo amorevolmente sul capo per tranquillizzarla.

“Hey, va tutto bene, dobbiamo risolvere questa cosa okay? Non mi va che uno come lui vada in giro mettendo a rischio la vita di altre donne come te...”

Mi sento stringere in una morsa quando realizzo che ha iniziato a singhiozzare.

“Jade va tutto bene...” La stringo ancora.

“Ho paura...” Trema tutta. Afferro con una mano il suo borsone senza lasciarla.

“Non devi. Affronteremo insieme questa cosa. Giuro che se lo prendo...”

Stringe convulsamente un lembo della mia giacca in una mano.

“No, ti prego non fare niente... non-non voglio che faccia del male anche a te...”

Ha ragione. La prendo per mano.

“Adesso basta piangere, va bene? Basta, ti porto lontana da lui...”

Mi sorride appena annuendo, ricambio e la accompagno fino al sedile del passeggero davanti aiutandola a salire e poggiando la borsa sul tappetino. Faccio il giro e mi accomodo sul posto di guida.

“Allaccia la cintura...” la ammonisco e lei ubbidisce.

Continuo a sorridere mentre penso alla seconda strofa della canzone di prima.

 

Forget this life,

Dimentica questa vita,

come with me,

vieni con me,

don't look back you're safe now...

non guardarti alle spalle sei al sicuro adesso...

unlock your heart,

apri il tuo cuore,

drop your guard,

abbassa la guardia,

no one's left to stop you...

non c'è più nessuno a fermarti...

forget this life,

dimentica questa vita,

come with me,

vieni con me,

don't look back you're safe now...

non guardarti alle spalle sei al sicuro adesso...

unlock your heart,

apri il tuo cuore

drop your guard,

abbassa la guardia

no one's left to stop you now.

Non c'è più nessuno a fermarti.


 

 
                                                                                                                                              

 

 

   
 
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