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Autore: bisy    19/09/2015    4 recensioni
Un ragazzo incompreso girovaga senza meta e s'imbatte in una galassia che desidera esplorare.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Fingi di non sentire le voci corrosive di chi ti chiama, ti inietti una dose di musica spingendo sulla siringa del volume, alzandolo quanto basta per ovattare quel disturbo oppressante.
Cammini. Non sai per dove, non sai perchè. Cammini.
Forse tenti di sfuggire ad un'incombenza che raschia la liscia superficie della tua rassicurante monotonìa, o forse è dall'insapore quotidiano che scappi, in cerca di nuove emozioni.
Cammini. Non sai per dove, non sai perchè. Cammini.
La vecchietta che vuole attraversare il fiume di smog. Borsetta rossa e gonna color stanchezza. Venga signora, l'aiuto io, le dici, il volto imperlato d'ingenuità. Via, ragazzaccio!, ti dice lei, agitando il suo appoggio per i passi come se potesse dare più forza alle sue parole.
Cammini. Non sai per dove, non sai perchè. Cammini.
Vedi occhi, ascolti orecchie, pensi menti. Vivi vite, ma non sai di star consumando la tua. Schiaffeggi l'asfalto con scarpe di piombo, dissolvi la nebbia col tuo respiro d'incendio e sciacqui i brusii col fruscìo delle cuffiette. Bella canzone, strano, il cavo è staccato. Disconnessione fra te e te.
Cammini. Non sai per dove, non sai perchè. Cammini.
Le anatre nello stagno, lo stagno nelle anatre: entrambi hanno più senso di te. Getti pane, ricevi schizzi, osservi ali che ammaliano il parco come un prestigiatore fa col pubblico quando ha estratto dal cilindro il coniglio. Superi il ponte e raggiungi l'altra sponda. La panchina disseta la tua voglia di quiete. Mi scusi, posso sedermi?, ti fa una ragazza. Ha labbra di comete dischiuse in una galassia bianca. Certo, prego, le sussurri con cautela per non spaventarla. Profuma di numeri, le chiedi Dove lavora?, lei conferma Lavoro come contabile in un'azienda qua vicino. Ti chiedi quanto possa essere gelido il contatto con le sue comete rosee ed avvicini titubante la tua bocca alla sua. Ti fermi prima che lei faccia cadere inconsciamente le palpebre sulle iridi, Non farlo, ti dici. Ti alzi svogliato da quella panchina e ti allontani avvolto nella tua nuvola di delusione.
Cammini. Non sai per dove, non sai perchè. Cammini.
Cammini e basta, non ti fermi. Corri piano ma passeggi veloce. Diluisci l'azione e concentri l'emozione. Cammini, e ti sembra di alleggerirti man mano che trituri chilometri, come un palloncino leggero che viene gonfiato d'aria pesante per poter fluttuare.
   
 
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