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Autore: Kore Flavia    21/09/2015    9 recensioni
[Premetto che è diventata una raccolta][Coppie che compariranno:Varie. Si vedrà in futuro][Raccolta senza un tema principale da seguire, spazierà dall'angst al Fluff a cose extremely awkward]
1-Lucy aveva perso i propri genitori. Lucy era sola.
2-Erza aveva sempre pensato che il compleanno, come i regali, fossero effimere abitudini umane.
3-Il primo giorno di palestra Laxus certo non si immaginava di avere quel personal trainer.
4-E, sicuramente, l’avrebbe trovato incredibilmente inquietante se non fosse stato fatto da lei.
5-Lucy aveva sempre dato per scontato che Natsu non fosse così totalmente idiota...
6-Ma Doranbolt rimaneva lì, seduto su una panchina a pensare, a ricordare.
7-La ragazza rimase zitta, ma strinse convulsamente le lenzuola tra le dita intirizzite.
8-Gray non si era mai sognato di ritrovarsi in una situazione del genere.
9-L’abbracciò tra le proteste e i “le cose dovevano restare come prima” della figlia.
10-A Natsu i bambini erano sempre piaciuti.
...
[Possibili Crack!ship]
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gajil/Levy, Gray Fullbuster, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Note d'autore: So many Feels I can't even... 
No Beta perché sono stupida. 
Prima storia del fandom e ho tanta paura di esser andata OOC, più con Natsu che con Lucy, in realtà. 
Storia nata perché mi sono commossa quadno Lucy apprende la morte del padre e avevo bisogno di leggere/scrivere su questo. 
Un minimo di Fluff perché quello non manca mai. 
Forse potrebbe diventare una raccolta di roba Fluffosa su coppie come Grayza (sorrynotsorry), NaLu, GaLe e, perché no anche un po' di Gruvia (anche se più come amici che come coppia). 
Hope you enjoy this "schifezzuola" 
Bye bye
Black

 

 


Lucy aveva perso i propri genitori. Lucy era sola.
Lucy avrebbe voluto gridare al mondo che non era giusto, che non era giusto che, appena tornata al mondo, si fosse ritrovata sola.
Lucy avrebbe voluto piangere, ma non c’era riuscita. Il colpo era stato troppo duro, lo sentiva ancora incastrato in gola a bloccarle i singhiozzi che tanto desiderava liberare. Quei singhiozzi che, ad ogni passo, le bloccavano un poco più il respiro, che le facevano girare la testa.
Lucy aveva percorso il proprio passato con la mente, aveva sorriso al ricordo della madre vivente, si era imbronciata pensando a quando era piccola e la madre non le prestava attenzione, aveva tralasciato tutti i ricordi scuri, tutte quelle volte che era stata allontanata dal padre, quando l’aveva sgridata ingiustamente.
Lucy aveva bisogno di una mano da stringere, di saper di non essere sola, aveva bisogno che qualcuno le ricordasse della Gilda, di Natsu, Gray, Erza e gli altri suoi amici, ma era chiusa in casa ad osservare i regali poggiati sul tavolo. Li osservava come si osserva un ricordo lontano, che non ti appartiene più, li osservava come si osserva un muro pieno di ombre scure. Con paura, con rabbia, con delusione. Paura di ciò che contenevano, ciò che, una volta aperti, avrebbero lasciato indietro. Rabbia poiché quei sette anni mancati, l’avevano lasciata esausta, confusa e dannatamente sola, sola come lo era stata da piccola. E delusione, delusione verso sé stessa, poiché aveva perso anni della propria vita, non aveva potuto assistere il padre nel momento del bisogno.
Si sentiva in colpa, in colpa per averlo biasimato quando egli aveva provato come solo un genitore distrutto può fare, racimolando i pezzi, provando ad incollarli, ma non riuscendoci. Forse non era stato un bravo padre, ma non ciò toglieva il fatto che ci avesse provato e Lucy lo sapeva, lo sentiva da quei sette regali sparsi per la stanza. Lo sentiva dal proprio bisogno di conforto.
-Lucy! –
Riconobbe la voce proveniente da fuori, udì dei rumori confusi e, girandosi, vide una mano bussare alla finestra chiusa.
La ragazza si alzò per aprire, ma non parlò, lo lasciò entrare senza emettere un suono.
-Lucy, va tutto bene? – Domandò il Dragon Slayer inclinando la testa di lato, -Perché piangi? –
La maga degli spiriti stellari si portò automaticamente una mano agli occhi, sentì le guance umide e si rese conto di star piangendo. Non seppe dire da quanto tempo, se da ore o appena Natsu fosse entrato in casa, ma stava piangendo. Il groppo alla gola si allentò e, finalmente, la ragazza poté lasciarsi andare in singhiozzi liberatori che portavano tutto il dolore accumulato in quelle ore passate da sola.
-Mi sento sola. –
Mormorò lasciandosi cadere tra le braccia dell’amico e facendo scorrere le lacrime sulle guance pallide, giù fino alla gola. In un primo momento l’altro rimase immobile per la sorpresa, ma poi le circondò le spalle con le braccia forti.
-C’è la Gilda, non sei sola. –
La ragazza sentì il volto di Natsu inarcarsi in un sorriso tranquillo. Il pianto si fece sempre più prorompente.
Lucy non era mai stata sola, doveva solo ricordarsene.
   
 
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