Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: ohwowlovely    22/09/2015    2 recensioni
5 goffi ragazzi in uno sgangherato minivan in rotta per il Glastonbury festival vivranno le avventure più bizzarre della loro vita, tra cui scappare dalla polizia, infiltrarsi in un lussuosissimo hotel, rischiare la morte (più di una volta) e venir coinvolti in una rapina da Waitrose's durante un pit stop. Con una sognante colonna sonora che va dagli Stone Roses ai The Cure e i Blur, Michael, Calum, Ashton, Tyler e Luke capiranno che non c'è niente di meglio di un viaggio per conoscere se stessi;
L'unica domanda è: come?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=6qq0HkR6ma4
Soundtrack: https://open.spotify.com/user/11146695121/playlist/1iYmiG06Hty5uwX5WHTJrN
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
(25)
Blood







 


 

 

-Quand'è che finisce una serata?-

Michael disse quelle parole guardando nel vuoto, come se lo stesse chiedendo all'aria; gli erano venute in mente in quel momento, steso accanto a Luke sul prato umido. Si trovavano in quella posizione da un po' e non avevano aperto bocca, il che era strano per Michael, il quale odiava i silenzi scomodi e riusciva a riempirli sempre iniziando un qualunque tipo di conversazione. Ma con Luke era diverso, c'era tanta confidenza da poter restare muti, l'uno affianco all'altro, e sentirsi comunque in compagnia. Michael a volte si chiedeva il perché lui e Luke fossero amici, date le loro innumerevoli differenze. In effetti per i primi due anni di scuola media i due non potevano neanche guardarsi, Luke faceva parte di un gruppetto di ragazzi che frequentavano il corso di chitarra, mentre Michael…

Beh, Michael non aveva un gruppo. O tantomeno qualche amico, a dirla tutta. C'erano lui, il suo ipod primordiale e, occasionalmente, Calum, il quale a quei tempi  fingeva di essere interessato allo sport.

Michael non riusciva a stare nei paraggi di Luke, principalmente perché lo invidiava: invidiava la sua sicurezza, invidiava il suo aspetto estetico, come assomigliasse ad un surfista australiano mentre il Michael dodicenne fosse leggermente in sovrappeso e decisamente pallido, cosa che metteva in evidenza l'accenno di acne sulla faccia. Invidiava i suoi amici, la fiducia che aveva in se stesso quando si esibiva agli spettacoli di Natale con una vecchia Ibanez e dei pantaloni tanto larghi in cui ci sarebbero entrati due Luke. interi.

Fu qualche anno dopo ad una festa in prima superiore che il Michael quindicenne, finalmente sviluppato, dai capelli appena tinti di nero (era il periodo in cui aveva iniziato ad ascoltare i Bad Religion, era giustificato) e un pizzico di sicurezza in più, capì che in fondo Luke Hemmings non era tanto male come pensava, specialmente quando gli fu chiesto di fare da Deejay e sostituì quella robaccia commerciale delle top 40 con un pezzo dei Weezer. Esatto, Weezer. Non era uno dei migliori dell'album, ma Michael fu sorpreso ugualmente. Fu preso in giro da tutti quella sera per essersi "permesso" di aver messo della musica del genere, e Luke semplicemente se ne andò. Michael lo seguì congratulandosi.

E da lì nacque tutto.

Nonostante ciò, Michael ancora si domandava perché fossero amici essendo agli antipodi: Luke era ancora più bello di lui, più sicuro di lui e più estroverso di lui. L'invidia era svanita, ma non le differenze.

-In che senso?- rispose Luke alzandosi sui gomiti.

-Finisce quando le luci si spengono? Quando vai a dormire? O quando chiude il club?-Michael si mise a gambe incrociate e diede un'occhiata interrogativa all'amico, il quale si ricompose accomodandosi al suo fianco.

-Una serata finisce quando tu decidi che è finita, quando la chiami una serata. Il resto è tutta una questione di dove il sole è nel cielo-esclamò Luke, Michael trattenne una risata spingendolo col braccio.

-Da quando in qua sei così poetico?-

-Tutti quanti hanno un lato nascosto!-si giustificò Luke.-Si dia il caso legga molto, mio caro Michael-

-Del tipo tutti i numeri di X-men e gli scontrini?-continuò Michael, e stavolta fu Luke a dargli una spallata che lo fece cadere sul fianco. Risero per qualche secondo prima di venir inghiottiti di nuovo dal silenzio. Michael guardava l'amico di sottecchi:

-Luke, stai bene?-chiese, il biondo alzò le spalle.

-Credo di si. Beh, dignità persa e colon a pezzi a parte, si-rispose ridendo piano.-Mi sento un imbecille per esserci cascato di nuovo Mikey, pensavo…pensavo finalmente di esserci riuscito stavolta-

-A tutti capita di avere dei momenti di debolezza-

-Qui non si tratta di un momento-Luke scosse la testa più volte.-Sono stati più momenti che hanno portato poi ai momenti più seri i quali a loro volta hanno deciso di peggiorare la situazione e mandare a puttane la mia sanità mentale. E anche il giusto funzionamento dell'intestino perché ho vomitato così tanto Amaretto negli ultimi mesi che penso oramai il mio organismo abbia affisso un cartello del tipo "ATTENTI ALLA BESTIA" a qualsiasi alcolico-

Michael rise e alla risata si unì anche Luke, quando l'amico gli tese un braccio, invitandolo a passarci sotto. Luke non esitò e si appoggiò a Michael come un koala alla propria mamma.

-E' vero Luke, sei una testa di cazzo-fece Michael.-E noi non abbiamo fatto altro che ignorare questo tuo problema, cosa che ci rende teste di cazzo persino peggio di te. E mi dispiace tanto, tantissimo per come ci siamo comportati, in particolare io. Per come vi ho trattati…di recente- Michael si morse l'interno della guancia, stava capendo che delle volte era meglio lasciar perdere i rancori.-Lo sai che puoi contare su di noi per qualsiasi cosa-

Luke annuì piano, rivolgendo lo sguardo alla distesa di verde davanti a lui.

-Ma devi prometterci che ti prenderai cura di te-continuò.

-Solo se lo prometti anche tu-

-E io cosa c'entro?

-Sappiamo tutti e due che c'entri benissimo: io avrò pure perso la testa, ma qualche mese fa l'hai persa anche tu- fece Luke, Michael corrugò la fronte confuso.

-Io non ho perso proprio nulla-sbottò Michael, Luke rise e diede una pacca sulla spalla dell'amico.

-E' quello che dissi anch'io- rispose, stendendosi di nuovo sul prato ed alzando le gambe all'aria, Michael rimase nella stessa posizione, riflettendo che in fondo in fondo, lui e Luke si somigliavano più del dovuto.

 

 

 

 

 

 

 

 

La vita è inaspettata.

è strano come tutto possa cambiare con un battito di ciglia, come le nostre decisioni ci portino su strade sempre diverse ed infinite, che siano giuste o sbagliate. 

Chi crede nelle scelte tende a non credere al karma, o al destino. Ma entrambi sono fattori tanto inaspettati quanto la vita in se: E se fossero in realtà strettamente collegati?

Era quello che Michael aveva iniziato a pensare, quel giorno.

E lo aveva capito da quando, la stessa mattina, in uno degli scomodi bagni chimici di cui il festival disponeva per poter fare i propri "affari", aveva trovato una spiacevole sorpresa maleodorante spiaccicata sul pavimento.

Represse lo stimolo di vomitare tutto l'alcool e Lemon Chicken noodles assunti in quei due giorni (e credetemi, entrambe le quantità erano piuttosto spropositate) e con una potente spallata corse il più lontano possibile dal WC del terrore.

Se il buongiorno si vedeva dal mattino, Michael aveva decisamente paura di continuare la giornata.

 

 

 

 

 

 

Tyler si rese conto che tutto era tornato alla normalità quando Bean, quella mattina, inciampò sul suo piede e, rialzandosi, gli propose di ficcarsi i gambali nel deretano. Non riuscì a fare a meno di sorridere.

-Ma pioverà tutto il giorno?-domandò Luke, tirando i laccetti della sua felpa scura.

-Così dicono le previsioni. Ma non fa niente, lo stage per i Vaccines è al coperto-fece Ashton.-Possiamo intrattenerci lì per un po' e poi intrufolarci da qualche parte-

In quel momento giunse Michael, correndo per ripararsi dalla pioggerellina scrosciante che scoloriva i suoi capelli fluorescenti.

-Dov'eri finito?-chiese Calum, Michael arricciò il naso e scosse la testa.

-Fuggivo dalla camera a gas che qui è definita "gabinetto", traumatizzato-rispose.-Che si fa oggi?-

-Stiamo andando a vedere i Vaccines, vieni?- disse Bean, Michael sbarrò gli occhi: Vaccines, off limits.

-Per favore no! Ci sarà anche Nina e non ho voglia di fare storie-

-Che ne sai che ci sarà?-esclamò Tyler.

-I Vaccines sono il suo gruppo preferito, figurati se li perde!-

-E allora?-

-Allora?-ripetè Michael.-Allora io e lei abbiamo delle cose di cui parlare e di cui io non ho voglia di parlare, e un qualsiasi incontro ravvicinato implica un probabile discorso e non.sono.pronto-Michael iniziò a parlare a raffica come al suo solito, mettendo enfasi sulle ultime tre parole. Nina lo metteva sempre in soggezione e non era capace di affrontarla al momento.

Luke gli mise due mani sulle spalle, in quel momento un tuonò fortissimo squarciò il cielo e Michael temette l'amico per qualche secondo.

-Michael Gordon segaiolo Clifford-iniziò-In questi sette anni di amicizia travagliata che abbiamo condiviso, ho capito che sei una persona molto brava con le parole, quando vuole. Ed è una qualità che ti ho sempre invidiato, lo ammetto. Ti metti sempre nei casini, ma in casini belli grossi e soprattutto fuori dal comune, hai davvero un'abilità nel fare disastri--

-Grazie, Luke-esclamò Michael roteando gli occhi, Luke gli mise l'indice sulle labbra sibilando "shh".

-…Ma sei anche l'unica persona che se ne tira sempre fuori intero. O se non proprio tutto intero, riesce sempre a rimettere apposto i pezzi-gli scoccò un sorriso rassicurante.-Quindi ora tu vai da quella ragazza, la guardi dritta negli occhi e le dici "donna, ho qualcosa da dire, e farai bene ad ascoltarmi" e userai le tue armi migliori per avere tutte le risposte che vuoi!-

-Luke ha ragione, Mike!-fece Calum-Corriamo allo stage e vediamo se è lì-

Il gruppo prese a correre sotto la pioggia il più veloce possibile, schizzando nelle pozzanghere e facendosi spazio fra la folla. 

Michael si sentiva così adulato dalle parole di Luke, ma in particolare del fatto che ci fosse qualcosa che Luke gli invidiasse. Luke Hemmings, il ragazzino di dodici anni con i capelli Emo e le magliette griffate invidiava la parlantina di Michael Clifford. 

Gli bastò sapere questo per vedere Luke sotto un altro punto di vista, finalmente rendendosi conto di quanto umano in realtà fosse.

E quanto le persone possano sorprendere.

 

 

 

 

 

 

Si respirava tensione.

Sebbene il respirare fosse del tutto metaforico, all'interno dello stage il caldo soffocante rendeva impossibile l'azione, ma quella poca aria buona era intrisa d'ansia. E non era solo un'impressione di Michael, il quale guardava in tutte le direzioni col terrore di poter essere sorpreso alle spalle dall'uragano Nina, era palpabile a tutti.

Nell'angolo vicino al palco c'era una coppia, due ragazze che litigavano animatamente, e anche se la musica copriva le loro voci era chiaro non si stessero dicendo nulla di carino; mentre a qualche metro di lontananza un uomo parlava al telefono preoccupato, alzandosi sulle punte alla ricerca di qualcuno che non trovava. Quel temporale aveva provocato il caos, e Michael non ne voleva far parte.

-Me ne vado-esclamò improvvisamente, chiudendosi un bottone della giacca in denim che indossava per ripararsi dal vento.

-Ma siamo appena arrivati…-disse Ashton.

-E ora ce ne andiamo-fece Michael, per poi sospirare.-Non mi sento a mio agio, mi sta venendo la claustrofobia-

-Sei sicuro? Fuori sta diluviando-continuò Calum, Michael annuì e li salutò velocemente.

Prese a camminare verso l'uscita, scontrandosi con la folla e tentando di farsi spazio per non inciampare, ma sembrava che il posto si stesse riempendo sempre di più, tanto che non riusciva neanche a scorgere i cancelli d'entrata. Iniziò a respirare affannosamente mentre una gocciolina di sudore gli scese sulla punta del naso, si sarebbe tolto la giacca se fosse stato in grado di muovere le braccia, ma a malapena riusciva a fare un passo. Scosse più volte la testa e allungò entrambe le braccia davanti a se, creando un varco che potesse finalmente farlo uscire da quella pressa infernale.

E lì la vide.

In un primo momento sperò non fosse lei, ma quando vide quell'impermeabile giallo fluorescente capì che doveva per forza esserlo.

Nina lo fissò per qualche secondo, immobile, per poi far finta di niente e dirigersi nella direzione opposta. Michael sentì un brivido di adrenalina percorrergli improvvisamente la spina dorsale, non poteva lasciarsela scappare stavolta. Corse verso di lei, spingendo con i gomiti ed evitando di calpestare piedi altrui. Si alzò in punta di piedi per vedere meglio e la beccò, riprendendo a correre. Le luci dei riflettori iniziarono a puntare sul pubblico variando i colori, cosa che costrinse Michael a socchiudere gli occhi. Sentì un potente mal di testa pulsargli nelle tempie e le orecchie e il calore fargli arrossire il viso, ma non avrebbe mollato. Nina sembrò accorgersi della sua vicinanza e stringendosi nelle spalle tentò di avanzare, ma Michael si alzò sulle punte dei suoi anfibi consumati e urlò il suo nome, più volte, Nina strinse i pugni e si voltò, venendo però inghiottita dalla folla. Michael alzò la testa al soffitto esasperato, facendo un ultimo sforzo e gettandosi anche lui nella mischia. La rivide, erano faccia a faccia chiusi in un semicerchio di sconosciuti sudati; non che loro non lo fossero, Nina aveva le guance lucide ed il ciuffo appiccicato alla fronte, come se avesse appena finito una maratona.

-Dobbiamo parlare!-strillò Michael, Nina si tappò le orecchie con le mani.

-Non è che possiamo farlo in un altro momento?-

-NO-continuò Michael.-Qui-

La bionda storse la bocca e gli fece segno di incominciare a parlare, Michael obbedì.

-Tu ami Matty?-le domandò, Nina aggrottò la fronte.

-Come?-

-Lo ami si o no?-

-Io…-Nina guardò a terra e Michael attese una risposta per dieci interminabili secondi.-Perché?-

-Perché io non voglio essere il tuo piano per riconquistarlo!-esclamò arrabbiato Michael.-Non voglio questo. Sono…sono nei guai. Ma fino al collo, non puoi neanche immaginare in che razza di casino mi sono cacciato. E l'ultima cosa di cui ho bisogno è di essere preso in giro. Specialmente se da qualcuno come te-

-Come me?-

Michael annuì più volte, Nina mise il broncio e prese fiato per rispondere, quando una voce si intromise.

-Che succede qui?-

Matty si tolse gli occhiali da sole e guardò Michael dalla testa ai piedi, come gli era solito fare, per poi circondare Nina con un braccio.

-Niente, stavamo solo parlando-fece Nina freddamente, Matty alzò un sopracciglio a Michael, il quale si sentì leggermente intimidito.-Lascialo in pace-

-Non sto facendo nulla-si giustificò Matty.

-Invece sì. Lo stai mettendo in soggezione-continuò Nina, Michael fece cenno di no col capo.

-No, non è così-esclamò Michael.-Tolgo il disturbo. Avremo un altro momento per parlare-

-Di cosa?-incalzò Matty incrociando le braccia, scoccandogli un sorrisetto maligno.-Avete sempre così tanto da parlarvi-

Michael si morse l'interno della guancia e pensò attentamente a come rispondere, ma Nina lo precedette.

-Niente di che-disse con nonchalance, lo sguardo di Matty si spostò più volte da Nina a Michael e viceversa, finché non avanzò verso il ragazzo.

-Credo sia ora che tu vada-disse freddo, Michael deglutii e si voltò, facendo pochi passi verso l'uscita.

E poi si fermò di colpo.

Se ne stava andando di nuovo, stava scappando da una situazione a lui scomoda come al solito, lasciandola in sospeso finché non fosse salito tutto a galla e lo avesse inondato. Non voleva finisse così anche stavolta, non voleva mettere un punto interrogativo anche a questa storia. Ci avrebbe messo un deciso punto e accapo.

-In realtà-cominciò, camminando di nuovo verso la coppia.-Penso che anche tu faccia parte della discussione che io e la tua "ragazza", credo, stavamo avendo-

Nina sbarrò di colpo gli occhi e gli mimò "No" con la bocca, mentre Matty aveva un'espressione più confusa che mai in volto.

 

-E perché?-

-Perché penso tu debba essere al corrente dei sentimenti conflitti che lei ha verso di te al momento, oh e…-Michael si grattò sotto il mento ironicamente.-Anche del fatto che dopo che tu l’hai tradita l’abbiamo fatto sul materasso del tuo minivan-

Nina sbiancò, posandosi due mani in faccia e costringendosi a non piangere, mentre Matty incominciò a respirare più affannosamente, lo sguardo più imbarazzato che mai. Michael aveva un sorrisetto soddisfatto che andava da un orecchio all’altro, anche se sapeva di aver appena fatto qualcosa di enormemente sbagliato. 

-Pensavi fossi davvero così stupido da non saperlo?-esclamò Matty aggrottando la fronte-O piuttosto pensavi che Nina non me lo avesse ancora detto così che tu potessi apparire come il povero “angioletto” vittima di un triangolo amoroso?-

Michael sbarrò gli occhi e rivolse lo sguardo a Nina, la quale disse “mi dispiace” in labiale.

-Quindi ti do un consiglio-Matty sorrise malignamente.-Prendi la valigia, ti ficchi in quella merda di rottame e guidi fino alla tua madrepatria, R u u r i-

Michael si bloccò.

Avete presente il formicolio che si avverte quando si rimane fermi in una posizione per troppo tempo? Quello che si immagina abbia il rumore di una televisione in assenza di segnale. Michael percepiva quella sensazione per tutto il corpo. 

-Come mi hai chiamato?-disse, scuotendo la testa, Matty aggrottò la fronte.

-Non ti ho chiamato in nessun modo-rispose, Michael si mise una mano sul setto del naso.

-Ti ho sentito benissimo!-

-Tu sei completamente pazzo…-Matty indietreggiò.

-Michael va tutto bene?-fece Nina, Michael rabbrividì appena sentì nelle sue orecchie quel nome, più e più volte, a ripetizione:"Ruuri, ruuri, ruuri"

In quel preciso momento, il resto del gruppo si avvicinò confuso, con lo sguardo che vagava fra Michael e Matty.

-C'è qualcosa che non va?-fece Ashton, Matty scrollò le spalle e indicò Michael, il quale si stava massaggiando le tempie insistentemente.

-Niente, stavamo discutendo e ora mi sta accusando di averlo chiamato in qualche modo!-

-TI HO SENTITO-strillò Michael, poi si girò verso gli amici.-L'ho sentito, anche lui mi ha chiamato così!-

-Non so neanche di che stai parlando!-Matty gli si avvicinò pericolosamente.-Finiscila immediatamente-

-Nessuno-Michael sentì le mani prudergli.-Mi chiama più Ruuri-

I ragazzi si guardarono tutti scioccati, mentre Bean e Nina erano più confuse che mai. 

-Per favore smettetela- Nina si intromise, cercando di dividerli, ma Matty la spinse di lato.

-Ruuri hai detto?-fece.-Non è uscito dalla mia bocca nulla del genere, non so cosa significhi. L'unica cosa che so è che sei uno psicopatico e questa cosa mi sta dando sui nervi. Andiamocene Nina.-

Matty afferrò la mano di Nina e fece per andarsene, ma Michael lo bloccò.

-Che fai? Te ne vai così perché hai paura di un pazzo, eh?- urlò, i suoi occhi erano folli e ormai era l'adrenalina a parlare. Matty si voltò facendo una risatina.

-Sennò che succede? Le tue mezze seghe mi spompinano a sangue?-

Matty pensò di aver appena fatto la battuta più esilarante del mondo per circa tre secondi.

Prima che il suo naso fosse stato fratturato da una dolorosa testata di Tyler.

Nessuno quasi si rese conto di cosa fosse successo finchè non videro Matty indietreggiare e pulirsi il naso dal sangue con la manica del maglione, mentre Tyler scoppiò in lacrime per l'enorme livido che gli si era fatto in fronte. Il gruppo esultò ad alta voce, richiamando l'attenzione del resto della gente all'interno dello stage che si accalcò esultando insieme a loro.

-AIUTAMI-gridò Matty rivolto a Nina, fiotti di sangue gli scendevano dal naso e gli sporcavano i pantaloni, la ragazza incrociò lo sguardo di Michael, il quale le annuì piano. Se lo mise in spalla e lo allontanò dal caos.

-QUESTO E' QUELLO CHE SUCCEDE QUANDO STUZZICHI LE PERSONE SBAGLIATE, COGLIONE!-Strillò Ashton.-LA REGINA SALVI TYLER OAKLEY!-

La folla strillò ancora più forte e sollevò Tyler in aria, il quale aveva messo una bottiglia di birra gelata che un ragazzo gli aveva dato sul bernoccolo e sorrideva appena per non provare dolore. Poi indicò Michael con un dito e gridò:

-QUESTO E' PER TE, SEGAIOLO-

Michael sorrise, mentre un coro di voci iniziò a ripetere il nome di Tyler. E nonostante il chiasso, la parola "Ruuri" gli rimbombava ancora forte e rombante nelle orecchie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando dal livido Tyler iniziò a perdere sangue, Tyler iniziò anche a perdere la testa.

-Devi stare tranquillo adesso-fece Calum, afferrando le chiavi del Van ed aprendolo, i due grossi fanali illuminarono il garage buio.

-Lo sai che ho paura del sangue, ce l'ho da qan--

-Da quando ti esplose un brufolo gigantesco in terza media-completò Calum, aprendo la portiera e sorridendogli.-Prima le signore-

Tyler sorrise indietro e, mantenendosi la fronte, si accomodò sul sediolino posteriore. Calum trafficò nel cofano alla ricerca del set di pronto soccorso di Ashton.

-Trovato-esclamò, sedendosi accanto all'amico ed aprendo il borsone, cacciando una bottiglia di disinfettante e dell'ovatta.

-Non è quella che brucia vero…?-chiese Tyler, Calum alzò gli occhi al cielo e poi verso Tyler, al che mortificato abbassò lo sguardo. 

L'amico avvicinò l'ovatta alla fronte e la sfiorò appena, Tyler strinse gli occhi appena avvertì il pizzico fastidioso dell'alcool.

-Non aggrottare le sopracciglia-disse Calum ridendo.-Faccio più piano se vuoi-

Tyler annuì ed aprì gli occhi, balzando appena quando vide la notevole vicinanza col viso di Calum.

-Sei stato grandioso prima-esclamò l'amico.-Non me lo sarei mai aspettato da qualcuno come te-

-Se lo meritava, non bisogna giocare col fuoco con un ormonale ragazzo gay-rispose Tyler, Calum sorrise ed applicò altro disinfettante sulla ferita.-E non mi piace vedere Michael in quelle condizioni-

-Neanche a me-fece Calum-Ma non mi piace neanche vedere te in queste condizioni-

-Nulla che un po' di disinfettante può curare-Tyler si tolse gli occhiali appannati e sghembi dagli occhi, in modo che Calum potesse mettergli il cerotto.-Li ho distrutti. Ora sarò cieco per il resto del viaggio-

Calum glieli prese ed applicò un cerotto anche sulla giuntura di essi, poi li pulì sulla sua maglietta e glieli risistemò sul naso. Tyler fu così felice di rivedere il suo sorriso limpidamente.

-Con gli occhiali sembri più intellettuale, e forse anche meno gay-disse il bruno, Tyler sogghignò piegando la testa di lato.

-Davvero? Sembro un ventiquattrenne in carriera?- chiese, diventando serio in viso e raddrizzando la schiena, Calum storse la bocca.

-Mi rimangio tutto, sei ancora molto gay- rispose, Tyler sbuffò ironicamente.

Ci fu una manciata di secondi di silenzio, Calum richiudeva il borsone del pronto soccorso e Tyler osservava di sottecchi i suoi movimenti; come i muscoli accennati sotto la maglietta bianca si contraevano quando si piegava, o come quando faceva uno sforzo per rificcare il borsone nel cofano univa le labbra in una linea sottile, o come…

-Tyler-

Calum richiamò il suo nome e il ragazzo tornò alla realtà, e grattandosi il collo rispose:

-Si?-

-Devi promettermi una cosa-

-Dimmi-

Calum sospirò e si sedette di nuovo di fianco all'amico, stavolta le loro spalle si scontravano per la vicinanza.

-Devi promettermi-iniziò Calum, guardandolo dritto negli occhi.-Che quello che succede a Glastonbury, resta a Glastonbury-

-Di nuovo con questa storia? E' quello che succede a Las Vegas, resta a Las--

-Promettimelo-insistette Calum, mettendo un palmo della mano sulla bocca di Tyler per farlo smettere di parlare, scoccandogli poi un sorriso timido. Tyler annuì più volte, quando sentì una mano di Calum poggiarsi sulla sua coscia e le sue labbra raggiungere il suo orecchio, nel momento in cui gli sussurrò:

-Non lo dimenticherò però-

 

Quando le labbra di Tyler incontrarono quelle di Calum, e questa volta per più di tre secondi e da sobrio, pensò che tutto il calore corporeo prodotto lo stesse liquefando. Non sentiva più niente, se non il sangue pompargli il cuore e il respiro di Calum mescolarsi col suo e i suoi pantaloncini sgargianti crescere sempre di più. Non era in grado di fare niente se non lasciarsi andare alle proprie emozioni e sentirsi per la prima volta vulnerabile, debole alle ginocchia le quali temeva si stessero sganciando dalle giunture e scorrazzassero per fatti loro. Era tutto troppo surreale per essere vero.

-Niente musica di sottofondo?-boccheggiò Tyler, staccandosi per un secondo e sorridendo a trentadue denti, Calum scosse la testa e inspirò.

-Ascoltala…nella tua testa-rispose velocemente, riattaccandosi subito alle sue labbra, Tyler ridacchiò e con uno schiocco si allontanò nuovamente.

-Ma mi viene in mente solo quella brutta canzone dei Tears for Fears, volevo--

-E' perfetta-tagliò corto Calum, arrivando al lembo della sua t-shirt e sfilandogliela di dosso.-Tutto perfetto-








My space:
soundtrack: OK-slaves//Head over heels-Tears for fears


non credo debba aggiungere niente a questo capitolo, parla per se
ma volevo lo stesso scrivere un velocissimo e sgrammaticato myspace perchè 1) mi mancava 2)volevo ringraziare margherita per avermi aiutato a stendere questo controverso capitolo e 3)E' IL MIO COMPLEANNO AYYY LMAO
so che la storia ormai ha perso lettori ma continuerò a postarla per chi continua a seguirla e mi manda quei bei messaggi su whatsapp o twitter, mi rendete così felice che non eguaglierete alcun regalo di compleanno. Grazie mille per credere in me e nelle mie capacità, e grazie per incitarmi sempre a fare del mio meglio!!
Vi ho donato tanto tanto gay, e voglio pareri obiettivi (anceh gli scleri ovvio, ma secondariamente un pensiero vostro personale, non vi sembra un pò affrettato e troppo da fanfiction questo "bacio" fra i nostri amati tylum??)
e Matty...
non voglio spoilerare nulla, il prossimo capitolo sarà uno dei più importanti e, ahimè, il penultimo di questa fantastica storia che è cresciuta insieme a me
A presto! non esitate a parlarmi o a scrivermi che voglio tanti pareri!
seguite la playlist ufficiale su spotify per orgasmare dalle vostre pure orecchie grazie ai miei impeccabili gusti musicali (Take me to glastonbury-soundtrack)
E seguitemi su twitter @sonicmuke e subscribe al mio canale youtube, posto video quasi ogni giovedì ed è una grande passione of mine, mi farebbe paicere daste un'occhiata ( ZOE BOWIE)
XXXXX ADIOS BITCHACHOS
Lu




ps: preordinate sounds good feels good e fottetevene di questi rumors su Luke e Arzaleya o come si chiama, lasciate quel grissino in pace e fare le sue esperienze e piuttosto che mandare tweet minatori, ditegli quanto lo adorate,
peace!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: ohwowlovely