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Autore: Niglia    22/09/2015    0 recensioni
[Fem!Heathcliff!centric]
"Ogni gemito della brughiera non era che la sua voce, e ogni alito di vento non era che quello del suo sospiro..."
Scritta per il 'Drabble Weekend Event' indetto dal gruppo FB "We are out for prompt".
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Catherine Earnshaw, Heathcliff
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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WE ARE OUT FOR PROMPT – 19/20 SETTEMBRE 2015


Titolo: La voce della brughiera
Personaggi: Heathcliff!centric
Prompt ©Hiromi Chan: Cime tempestose - Male!Cat/Fem!Heat, sentiva la sua voce ogni volta che voltava lo sguardo verso la brughiera.
Avvertimenti: Gender Bender, Angst (?), Drammatico, Malinconico.
Note: Heathcliff è diventato Heather, mentre non ho trovato un equivalente maschile del nome Catherine, per cui l’ho lasciato com’era. E con la speranza di essere stata il più fedele possibile al romanzo e i suoi personaggi, non mi resta che augurarvi buona lettura!





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La voce della brughiera






Heather… Heather…!
Al primo soffio di vento, debole come il vagito di un bambino o il gemito di un moribondo, la donna sollevò bruscamente lo sguardo dal suo libro, puntando due ferventi occhi scuri sul vetro opaco della finestra. Dal suo punto privilegiato nello studio dell’ala est della magione, ella poteva rimirare l’immensità della brughiera selvaggia che si estendeva per miglia lungo la vallata, in un continuo movimento alternato di colli ricoperti di eriche e brughi e aride rocce.
Il vento soffiò ancora, stavolta più bruscamente, più basso, creando un rombo che fece vibrare i vetri, e sul volto stanco della donna si dipinse un sorriso che mai dovrebbe tingere labbra oneste.
«Oh sì, Cathy», mormorò, alzandosi lentamente e raggiungendo la finestra. «Ti sento. Sei solo, laggiù nella tua tomba?»
Per tutta risposta, il vento aumentò d’intensità. Allora Heather spalancò bruscamente la finestra, lasciandolo entrare, e rise quando le tende vennero sbattute contro le pareti e i fogli che ricoprivano il tavolo piovvero per terra, accompagnati da piume e ogni singolo oggetto leggero che vi si trovava. Incurante del gelo e della corrente che le sciolse i capelli, annodandoli e offrendole un aspetto fin troppo selvaggio per una donna della sua età, Heather posò le mani sul telaio della finestra e si affacciò fuori, continuando a ridere come una folle e invocare il vento con il nome di un uomo perduto da tempo.
«Ah sì, sì, arrabbiati come sai fare tu, tormentami!» Urlò, ignorando le lacrime che le si gelavano sulle gote. «Non darmi pace fino a che non sarò anche io nella terra gelida, al tuo fianco!»
I cespugli e le fronde secche degli alberi si agitavano come impazziti, ondeggiando all’ululato terribile della tormenta e terrorizzando i cani e i cavalli nelle stalle. Lunghi rami arcuati come artigli sbattevano sui muri e i vetri della casa, e persino le imposte delle finestre abbandonarono i loro ganci per sbatacchiare con furia contro le pareti.
Non nutriva alcun dubbio, Heather, riguardo l’identità dello spirito che possedeva quella terra. Sapeva che apparteneva al suo amato e odiato Cathy – non era forse vero che i morti tormentavano i loro assassini? – che ogni gemito della brughiera non era che la sua voce, e che ogni alito di vento non era che quello del suo sospiro. Se stringeva gli occhi verso l’orizzonte, laddove la strada si curvava su se stessa prima di sparire dietro una brusca discesa del colle – là, al crocevia, ove il vecchio ippocastano segnava la congiunzione tra più sentieri e l’erica cresceva ridondante – ecco, poteva quasi distinguere un’ombra. Alta, scura come la notte e solida come la roccia, pareva volgere lo sguardo verso Cime Tempestose e puntarlo sulla donna disperata affacciata alla finestra, e sollevare poi un braccio verso di lei, e ripetere... Heather… Heather!
Rimase là a lungo, la vista resa sfuocata dalle lacrime che le inondavano gli occhi neri e i lunghi e folti capelli corvini, striati d’argento, sparsi disordinatamente sulle spalle – in un aspetto che ricordava più la bimba indesiderata che era stata un tempo che non la donna autorevole e intimidatoria che era diventata – ad osservare quell’apparizione, lasciandosi piangere, lasciandosi impazzire.
«Non manca molto, Cathy», mormorò alle ombre della brughiera.
Il vento allora parve acquietarsi, e un soffio d’aria fredda le accarezzò amorevole il volto.
Heather… Heather…


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Drabble: 549 parole.
   
 
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