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Autore: theuncommonreader    22/09/2015    5 recensioni
|Nuova introduzione | Zeus/Persefone; Ade/Persefone|
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Prima della regina degli Inferi, prima di Persefone, c'è Kore, la giovane incarnazione della primavera. Per un Immortale le stagioni scorrono in un ciclo senza fine, ma l'esistenza della figlia di Demetra ha preso a girare impazzita: la vita ritirata che ha condotto in Trinacria non l'ha preparata ad affrontare se stessa e la sua stirpe, e ora un segreto più grande di lei le grava sulla coscienza: un segreto che, privata della sua confidente, deve tenere per sé; che sua madre è disposta a tutto per scoprire; che suo padre non desidera altro che celare.
A tutti è richiesto un sacrificio - ad alcuni più di altri. Ma la bilancia del Fato non tiene conto di Odio e Amore, solo di Necessità, e quando servirà uno sposo, poco importa che si tratti di chi le ha portato via la sua Leuce e che il suo sia un regno remoto e inaccessibile: il Caso non esiste e Kore è fiduciosa di avere una meta. Scoprirà, però, che quando ci si crede arrivati, spesso bisogna ancora partire.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Demetra, Persefone, Zeus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Triangolo
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uno

PREMESSA

 

Questa storia a capitoli, formata inizialmente da drabble e flash scritte per la maggior parte in occasione dello stesso event, segue il filone narrativo del ratto di Persefone, focalizzandosi sul rapimento stesso, ma anche sugli avvenimenti precedenti e successivi. 

Si tratta di un'interpretazione personale ma non arbitraria, che si basa su quella orfica e su versioni meno note del mito, che vedono una Persefone non solo coinvolta nelle decisioni che riguardano il proprio destino (certo lo stesso guidato dai maschi della sua famiglia), e dunque partecipante attiva, se non organizzatrice, del rapimento da parte di Ade, ma anche in una relazione incestuosa col padre, Zeus, frutto della quale sono Dioniso Zagreo (la seconda incarnazione di Dioniso, secondo l'Orfismo) e Melinoe (che figura anche come figlia di due padri, Zeus Olimpio [lo Zeus canonico] e Zeus Ctonio [altro appellativo di Ade]). 

Nella versione del racconto più diffusa si parla di una profezia a Demetra che vede la figlia, all'epoca decisa a preservare la sua verginità nonostante il corteggiamento da parte di più di uno dei fratelli divini, rapita da uno sposo segreto - Zeus, appunto, che puntualmente la raggiunge nel nascondiglio dove Demetra l'ha condotta e, sottoforma di serpente, si unisce a lei in un rapporto descritto di solito come non consensuale.

Nello spirito di questo racconto, Persefone, o Kore, nella sua prima incarnazione, non gioca il ruolo della vittima di violenza da parte del padre, ma da lui viene sedotta; per quanto ingenua, è perfettamente consensiente e, nel suo particolare modo, "innamorata" del genitore; un innamoramento malato, ma derivato più dalle sue esperienze di vita, dalla sua psicologia in quel preciso momento del suo percorso che non da una manipolazione da parte di Zeus.

Date le tematiche delicate (che comunque ho segnalato negli avvertimenti) e sottolineando che le scene erotiche sono appena accennate, come da regolamento, mi pareva doveroso fare questa premessa: in alcun modo voglio esaltare l'incesto, che comunque è profondamente parte della cultura greca per quanto riguarda le divinità e che dunque non desidero eliminare, o minimizzare la portata stupro o le vittime di esso; semplicemente, punto a seguire un sentiero alternativo in cui KorePersefone non viene ridotta, come troppo spesso accade nel mito, all'oggetto delle mire di qualcuno, la figlia di qualcun altro, la moglie di un altro ancora, ma viene posta in una situazione contorta ma non privata di poteri decisionali; ugualmente, fictional o meno, questa raccolta non è un'apologia dello stupratore, poiché, per quanto è possibile restando nell'ottica del tempo, Zeus quanto Ade rispettano i desideri di KorePersefone interamente, dal punto di vista sessuale, e in quanto versione accettata, se non comune, nel mito, non ne segnalerò un OOC.   

Detto questo, per chi vorrò continuare a leggere, auguro a tutti una buona lettura.







this tainted love you've given








I.

u

regno 

per

un 

altro






 

Il ventre è appena arrotondato sotto le pieghe della veste – posandovi il palmo della mano, il seme d’Olimpo che lì ha gettato radici è poco più che la morbidezza di una carne già tenera. Le dita di Zeus lo prendono a coppa, si tendono per carezzarlo, e Kore, avvolta nell’abbraccio di Morfeo, non si oppone.

Zeus solleva lo sguardo sul viso chiaro di lei, abbandonato nel sonno come il suo corpo è abbandonato contro il proprio: ignaro, se non innocente. No, non più innocente: Zeus lo ha esplorato con le labbra, con le mani, con la lingua. Lo ha avviluppato nelle proprie spire, lo ha iniziato alle gioie che, sciocca bambina, Kore aveva voluto precludersi per  amore di Demetra e dei suoi capricciosi puntigli.

Kore è un fiore che lui ha fatto sbocciare, che presto darà il suo frutto profumato come i suoi capelli, fragrante come la sua pelle, succoso come il sapore del sudore che si raccoglie sotto i piccoli seni quando la imporpora un’eccitazione che neppure fa passare per vergogna.

Deve essere quella schiettezza, a farlo impazzire, quella incrollabile fedeltà a se stessa: Kore è mutevole come un temporale, ma vibra e sfavilla come i suoi fulmini in ogni sfumatura di sé.

Le dita risalgono sul petto coperto di ruvida stoffa, lo carezzano, esitano a lasciare andare quella tenerezza – ma deve.

Piano, prende un respiro tra le ciocche quasi bianche dei capelli di lei, sciolte sul pagliericcio che accoglie i loro amplessi nella loro tana di serpente.[1]

Quando può tenerla contro di sé a questo modo, la figlia dagli occhi gemelli dei propri, Zeus darebbe l’Olimpo per gli Inferi – un’eternità lontani da Demetra, lontano dagli artigli rapaci di Era.  

(Ma sarà Kore a dover far quello scambio, e lui a lasciarla andare.)



NOTE:

[1]:  Secondo il mito, Zeus si sarebbe presentato nella grotta dove Kore si era rifugiata, dopo la profezia a Demetra, sotto le spoglie di un serpente.

   
 
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