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Autore: destinyWeb    23/09/2015    1 recensioni
[Final Fantasy I]
"Quando l’Oscurità prenderà il controllo del mondo, quattro Eroi giungeranno e riporteranno la Luce."
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fanfiction che segue le gesta dei quattro Eroi della Luce e della loro avventura per riportare la pace in un mondo ormai sull'orlo della distruzione, che segue passo per passo gli avvenimenti raccontati nel primo "Final Fantasy"!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il mondo è stato invaso dall'oscurità...
Il vento muore...
Il mare è il tempesta...
La terra marcisce...
Ma gli uomini credono in una profezia, e attendono pazientemente che si compia...

Appena si sedette nella taverna della città di Cornelia, Saphir poté intuire di essere giunto nel peggiore dei momenti. Il luogo era semi-deserto, e i pochi presenti parevano essere costantemente all’erta, come se si aspettassero di essere attaccati da un momento all’altro.
Considerando come stavano andando le cose in quegli ultimi tempi, il giovane guerriero non poté che ammettere che, in fondo, non avevano tutti i torti ad avere paura.
Era passato già un anno da quando una serie di catastrofi naturali aveva portato il mondo a un passo dal crollare nella completa disperazione, e i mostri stavano diventando sempre più ostili e pronti ad attaccare. Aveva addirittura sentito di qualche città rasa quasi completamente al suolo, giusto poche settimane prima, quando era partito per il palazzo dal suo piccolo villaggio in mezzo ai boschi.
Il ragazzo aveva i suoi dubbi anche sulla salvezza della propria città natale, ormai…
Mise distrattamente la mano nello zaino, alla ricerca di qualche Guil per pagare il cameriere che era appena giunto con la bevanda calda che aveva ordinato, indugiando per un attimo su un piccolo borsellino.
Al suo interno, c’era il piccolo cristallo blu che aveva trovato poco dopo essere partito per il regno di Cornelia, doveva aveva intenzione di diventare un cavaliere di sua maestà, nella pancia di un Gigas Worm che l’aveva attaccato. Un piccolo oggetto che aveva considerato fin da subito come porta fortuna.
Sospirò pesantemente, scolandosi il contenuto del bicchiere in un solo sorso prima di alzarsi, riposizionando per bene la spada e lo scudo sulla schiena.
Aveva sentito cose orribili riguardanti a qualcosa accaduto al palazzo poche settimane prima. Di un cavaliere ribelle, di fin troppi valorosi caduti nel tentativo di riportare al re ciò che gli era più prezioso.
Quel cristallo gli aveva portato abbastanza fortuna fino a quel momento, a ben vedere. Se sua maestà gli avesse permesso di entrare nel castello, gli avrebbe promesso che si sarebbe cimentato a sua volta nell’impresa in cui molti avevano fallito. 

« Al ladro! Al ladro!! »
Per l’ennesima volta in… fin troppo poco tempo, a dirla tutta, Keith fu costretto a darsela a gambe  ancor prima di poter mettere le mani su qualcosa di decente da mettere sotto i denti. Dannazione, non c’era neanche un po’ di pietà per i ladri, a Cornelia?! Voleva solo prendere in prestito qualcosa da mangiare, poi avrebbe restituito tutti gli avanzi! Lasciandosi sfuggire un’imprecazione a denti stretti, il giovane ladro superò di corsa un gruppo di curiosi che si erano fermati in mezzo alla strada, evitando abilmente la presa di un paio di guardie giunte prontamente – accidenti a quello stupido mercante rumoroso! – prima di gettarsi verso i vicoli più stretti.
Il ragazzo sorrise, sicuro di sé: che lui sapesse, nessuno in quella città era veloce e agile quanto lui, specie quei soldati da strapazzo! Non gli era andata bene per quanto riguardava il furto, ma questo non significava che non ci avrebbe riprovato!
Doveva solo prendere abbastanza soldi per permettersi di raggiungere Pravoka, e poi poteva anche dire addio a quel posto deprimente!
Facile, a dirsi, ma da quando il ponte era andato distrutto e il re era stato preso dalla più pura tristezza in seguito al tradimento di uno dei suoi, i lavori erano andati terribilmente a rilento. L’unica era riuscire a comprare una nave per raggiungere il paese oltre il mare, perché aspettare che il sovrano si riprendesse era praticamente inutile.
Certo, poteva semplicemente rubare una barca, a ben vedere, ma rubare qualcosa di tanto grosso era ben diverso che rubare un pezzo di pane! Non che non ne fosse capace, ma considerando che aveva attirato anche fin troppo l’attenzione, era meglio non esagerar-
« …preso! »
Keith sussultò non appena sentì qualcuno afferrarlo per le spalle e lanciarlo contro il muro più vicino, poco prima di puntargli una lancia alla gola.
Seh, il più veloce di tutti. Sicuro. Peccato che aveva finito col perdersi nei suoi pensieri e si era fatto catturare dalle guardie, alla fin fine. Un errore da principianti.
« Ah! Ma tu sei quello che ha derubato Biggs, qualche giorno fa! » esclamò uno dei soldati, alzandogli appena la testa con la punta della propria arma, prima di spostare lo sguardo verso il borsellino che teneva attaccato alla cintura, posto poco lontano dall’elsa di una daga « …controllate cosa si porta appresso. Forse si porta addietro qualcosa di rubato. »
Un cavaliere si mise sull’attenti, prima di seguire gli ordini. Keith odiava l’idea che potessero rovistare tra le sue cose, e ancora di più che potessero requisire i pochi Guil che era riuscito a “guadagnare”, per così dire, e, ovviamente, l’unico oggetto che non aveva dovuto rubare a qualcuno. Difatti, non appena la guardia tirò fuori, piuttosto sconvolta, un bel cristallo rosso, il ragazzo fece per urlargli « Hey! Quello è mio, l’ho trovato io! », solo per venir afferrato con più forza. Gli occhi di tutti si spostarono sul gioiello, poi su di lui, poi di nuovo al gioiello, finché lo stesso soldato che aveva parlato poco prima ruppe il silenzio che si era creato.
« …dobbiamo portarlo assolutamente da sua maestà. »

« Avete sentito anche voi… ? »
Uno dei tre apprendisti maghi neri che passeggiavano stretti stretti per le strade di Cornelia, evitando accuratamente la folla di gente davanti al mercato, sospirò pesantemente quelle parole. Pareva piuttosto scosso.
« Sembra che sia stato accertato che è stato uno dei migliori cavalieri di sua maestà » stava bisbigliando uno di loro « sia completamente impazzito! »
« Sir Garland?! Ne sei sicuro? » rispose l’altro, guardando in basso « In un momento già tanto disastrato, ci mancava solo questa…! »
« Ma ora, cambierà tutto! » rispose di nuovo il primo, dando una pacca sulla schiena di quello che ancora non aveva parlato, probabilmente troppo impegnato a leggere un libro sulla quale copertina c’erano scritte parole di qualche lingua sconosciuta « Perché proprio tra noi c’è uno degli Eroi della Leggenda! Un possessore dei Cristalli! »
« Potreste evitarlo di dirlo ai quattro venti…? » mormorò finalmente il terzo, con una voce leggermente scocciata, prima di voltare pagina. Sentirsi dire più e più volte che lui era stato destinato a grandi cose lo stava scocciando a dir poco…
Gli altri due, però, non parvero badare molto alle sue richieste. Ogni traccia di paura era sparita dai loro occhietti accesi non appena si erano ricordati che proprio il loro amico, il caro, giovane e timido Castor, poteva salvare il mondo! « E suvvia, sorridi! Dovrai fare una bella impressione al re! Abbiamo accettato di accompagnarti fino alle porte del palazzo, ma non possiamo certo entrare con te! »
Dio, che fastidio…!
Castor alzò lo sguardo dal libro, chiuso di scatto e posto nello zaino, facendo ben attenzione di non schiacciare per sbaglio il Cristallo, osservando il grande palazzo, solo per rimanere abbastanza confuso dalla presenza di un gruppetto di guardie che riusciva a malapena a trattenere un ragazzetto vestito di verde e, a pochi passi da loro, un altro giovane con un’armatura rossa.
« …oh » fece uno dei suoi compari « Che sta succedendo adesso…? » 

« Volete lasciarmi stare? Vi dico che quell’affare non l’ho rubato! » esclamò per l’ennesima volta Keith, tentando inutilmente di darsi alla fuga per l’ennesima volta, solo per venir fermato da quello che da lì a pochi secondi prima aveva rinominato come “imbecille ficcanaso”.
Ovvero, ovviamente, Saphir, che subito dopo essere giunto all’entrata del castello aveva trovato un buon modo per aggraziarsi le guardie, aiutandole a tenere sotto controllo il ladruncolo – considerando come erano state contente di vedere un giovanotto tanto pronto e desideroso di aiutare, concluse che aveva già fatto un’ottima impressione, anche se l’altro continuava a ringhiargli contro i peggio insulti.
« E io ti dico che devi parlare con sua maestà. » rispose pazientemente una guardia. Dal tono, faceva intendere che l’aveva già dovuto ripetere per chissà quante volte… « Dobbiamo accertarci di una cosa. »
« Uhm… »
I presenti si voltarono verso il trio di maghi neri appena giunto. Due di loro, ridacchiando come delle scolarette, spingevano avanti il terzo, come ad incitarlo a dire qualcosa più di un semplice versetto.
« Io… Io dovrei vedere il re di Cornelia. » riuscì a borbottare. Dal tono di voce, era facile intuire che avesse fatto una fatica incredibile a pronunciare quelle parole. Tirò fuori dallo zaino un cristallo giallo, aprendo la bocca come a voler dire qualcosa, ma fu prontamente interrotto prima dalle esclamazioni sorprese delle guardie, poi dalla voce, finalmente tranquilla, di Keith.
« Hey, quello sembra tanto il mio cristallo! » esclamò infatti, tirandolo fuori dal borsellino.
« C-che cosa curiosa…! » si lasciò sfuggire anche il cavaliere, mostrando il proprio portafortuna.
La cosa parve fare… uno strano effetto, diciamo, sulle guardie. Alcune cominciarono a balbettare frasi confuse, altri parvero quasi sul punto di svenire!
« A-Abbiamo fatto qualcosa di male…? » sussurrò tra sé e sé Saphir, causando le risatine del ladro.
« Non saprei, devo dire che è abbastanza divertente vedere certe reazioni. »
Proprio in quel momento, l’ennesimo soldato aprì le porte.
« I-Il… » cominciò balbettando, prima di schiarirsi la voce « Il re è pronto a ricevervi. » 

« Gli altri possessori? » la giovane Gloria si bloccò proprio mentre indossava il suo mantello, guardando piuttosto sorpresa la maestra.
La donna annuì con un sorriso felice « Wedge ha detto che tre ragazzi all’ingresso hanno mostrato loro i Cristalli! Dicono sono molto simili al tuo, quindi…! »
Gloria portò una mano alla propria collana, ricambiando il sorriso della maestra. « È possibile…? La leggenda di Lukahn potrà finalmente compiersi…? 
Dopo tutto questo tempo…! » sospirò felicemente, abbassando lo sguardo. La principessa… no, il mondo intero finalmente poteva essere in salvo? Aveva tanto atteso l’arrivo degli Eroi, proprio lei poteva avere l’onore di partecipare a quella missione! Si vestì frettolosamente, dando un abbraccio veloce all’altra prima di cominciare a correre verso la sala del trono. Voleva vedere con i suoi occhi i coraggiosi salvatori, ed era certa che comunque presto sua maestà l’avrebbe mandata a chiamare.
Non vedeva l’ora…! 

« Benvenuti, viaggiatori. »
Saphir, Castor e, con un po’ di stanchezza, anche Keith si inginocchiarono davanti al re di Cornelia. Li osservata dall’alto del suo trono con sguardo stanco, alla sua sinistra il cancelliere pareva piuttosto scosso per la notizia che gli era stata appena detta dai soldati, alla sua destra una giovane maga bianca che giocherellava nervosamente con la propria collana. Doveva ammettere che, eccetto per il cavaliere, non se li aspettava affatto così. Non poteva lamentarsene, non poteva certo considerarsi delusa, è solo che parevano così… giovani. Avranno avuto tutti quanti la sua età, più o meno, ma era abbastanza certa che almeno uno di loro – e “ovviamente”, stiamo parlando del ladruncolo che più che guardarsi intorno, fino a quel momento, non aveva fatto – non parevano all’altezza delle sue aspettative.
« Mi è stato detto che voi siete i possessori dei Cristalli. » continuò il sovrano, osservandoli come se li stese studiando uno ad uno. Il mago nero in particolare non riuscì a scostare gli occhi dal pavimento, sentendosi a disagio quando lo sguardo dell’uomo si posò su di lui prima di spostarsi alla maga al suo fianco.
« È come il saggio Lukahn aveva predetto. “Quando l’Oscurità prenderà il controllo del mondo, quattro Eroi giungeranno e riporteranno la Luce”… » sospirò con un mezzo sorriso, finendo la frase poco prima che il cancelliere lo interrompesse. A quanto pareva, anch’egli non pareva sicuro che proprio quei quattro potessero riportare la pace nel regno, parevano tutti fin troppo inesperti!  
« Mi permetta, vostra maestà » fece frettolosamente « ma non possiamo certo essere certi che siano proprio loro gli Eroi della profezia…! »
« Possiedono i Cristalli, però. » continuò il vecchio « Fino a quando solo uno dei possessori era al nostro fianco » indicò Gloria, che sorrise, le guance leggermente arrossate una volta presa in considerazione « la consideravo solo una fantastica coincidenza, ma ora che tutti e quattro sono qui… non può essere un caso. Il destino ha voluto che gli Eroi si incontrassero a Cornelia nel peggiore dei momenti. Il mio regno è isolato dal resto del mondo da quando il ponte è andato distrutto, i lavori vanno a rilento e la principessa Sara…
…mia figlia …è stata rapita…! » concluse, portandosi le mani davanti agli occhi. Senza volerlo, il cavaliere e il ladro si lanciarono uno sguardo piuttosto sorpreso: non si aspettavano una reazione del genere da parte di quell’uomo, nonostante comprendessero la gravità della situazione.
Anzi, a dirla tutta, nessuno dei due pareva comprendere cosa stesse succedendo. Un secondo prima uno desiderava di diventare una semplice guardia a servizio di sua maestà e l’altro tentava di fuggire in seguito a un furto, e ora si erano ritrovati ad essere considerati Eroi ancor prima di fare qualsiasi cosa, e tutto grazie a degli oggettini che avevano trovato per puro caso.
Fu proprio Saphir, comunque , dopo che il re si fu calmato e Keith aveva fatto spallucce, che osò alzarsi in piedi e fare un passo verso il trono.
« Maestà, io non credo di comprendere appieno cosa stia succedendo. » ammise, con tono serio e calmo « Ammetto che fin’ora non sapevo della profezia, ma voglio dimostrarle che sono all’altezza delle vostre aspettative.
Mi permetta di partire alla ricerca della principessa. »
« Sir Garland, il rapitore, un tempo era il miglior cavaliere al servizio del re. » rispose il cancelliere, sorpreso per l’improvvisa enfasi da parte del ragazzo « Già tanti valorosi si sono diretti al Tempio del Caos per poterla salvare, ma nessuno ha fatto ritorno! »
« Ma noi siamo gli Eroi della profezia, o qualcosa del genere, no? » si accodò Keith, alzandosi di scatto a sua volta e portando la mano alla spalla di Saphir con fare amichevole – mano che, dopo qualche secondo, il cavaliere allontanò « Per noi ‘Eroi’ sarà un gioco da ragazzi, no? Tu che ne dici, ciccio? » domandò poi, rivolgendosi a Castor.
Il maghetto sobbalzò quando si rese conto di essere nuovamente al centro dell’attenzione.
« Sei dei nostri, no? » sorrise il ladro, al quale il mago nero rispose semplicemente annuendo, prima di spostare lo sguardo verso Gloria, che nel frattempo si era posta al fianco di Castor, mostrando un’espressione risoluta mentre gli rivolgeva la mano per potersi rialzare.
« Come dama di corte della principessa Sara e futuro Eroe della leggenda » si intromise « chiedo il vostro permesso per partire a mia volta verso il Tempio. »
Il re rimase in silenzio ad ascoltarli, ignorando i borbottii del cancelliere e ponderando sulle parole dei quattro giovani, prima di annuire.
« …e sia. » mormorò « Se riuscirete a riportare mia figlia… farò in modo che i lavori del ponte si concludano il prima possibile.
Vi prego. Salvate mia figlia…! »
  
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