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Autore: kissenlove    23/09/2015    4 recensioni
[Amuto*]
Un giorno Amu decide di indagare personalmente sulla sua situazione. La giovane si trova da sola, in bagno, con solo una possibilità al primo posto, fare quel benedetto esame. Ma il risultato cambierà per sempre la sua vita?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                 Ikuto sono... indovina?




Bene Amu, è così, sei di fronte a una sola possibilità. 
Fare quel benedetto test
Credo che non ci sia nessuno in casa, mio padre a quanto pare è uscito, Ami è andata a una lezione e non tornerà prima delle sette e mia madre è andata a fare qualche acquisto al centro commerciale. 
Sono sola. Ma non deve essere difficile compiere questo passo. 
Le istruzioni parlano chiaro, le giro e le rigiro tra le mie mani tremanti, dice in modo esplicito “aprire il tappo” a quanto pare si riferisce al tappo del tester, dopodiché “fare una quantità sufficiente di urina..” che... no vabbene aprire il tappo ma addirittura unirarci dentro, come si fa poi a capire se si è in attesa oppure no? 
Amu fa attenzione alle istruzioni.
Apro il tappo, e facendoci una quantità di pipì, richiusi appoggiandololo sul bordo del lavandino. 
Mi sedetti con la schiena appoggiata alle mattonelle, sul water, mentre chiudevo gli occhi forzatamente con paura. 
Non può essere capitato proprio a me.. non può essere, quando era successo? Circa due mesi prima. 
Sì, due mesi prima. Due mesi prima, con Ikuto, però adesso lui era andato via, era partito per Parigi. 
Forza e coraggio Amu! - mi dissi con fare nervoso, prendendomi la testa tra le mani, e scuotendola paurosamente, con il rischio di farmi riprendere nuovamente a vomitare.
Mi alzai di scatto, recuperai il tester, e lo presi molto delicatamente in modo da non farlo cadere. 
Il cuore iniziò a battermi improvvisamente più forte, mentre nella mia testa avanzava il pensiero di quando io e Ikuto, dopo il nostro ennesimo litigio ci eravamo lasciati alla passione, lasciandoci travolgere dai nostri sentimenti. 
Improvvisamente lo squillo improvviso del cellulare mi fece trasalire, e la mia mano perse il contatto con il tester, che finì a terra, nella parte bassa del lavandino, mentre uscita dal bagno in fretta e furia, scappavo a rispondere.
Presi il cellulare, e vidi sul display comparire “numero sconosciuto”; chissà chi aveva la briga di disturbarmi in un momento tanto importante come quello di sapere se sono o non sono incinta di Ikuto.. o forse lo ero di Tadase. 
Non riuscivo a ricordare molto bene la dinamica della faccenda, ma a quanto pare la paternità di Ikuto era piuttosto chiara e tangibile, sopratutto per il fatto che Tadase non era mai andato più avanti di semplici baci a fior di labbra. 
Sospirai. E accettai la chiamata, se fosse stato Tadase? 
No, fortunatamente la voce dall’altro capo della cornetta era.. Yaya? 
-Amu! - 
-Ciao, Yaya - la salutai, nascondendo il nervosismo. 
-Amu, ti stiamo aspettando! Perché non stai venendo? - mi chiese. - Tadase ha chiesto di te - sottolineò. 
Io abbassai lo sguardo al pavimento. 
-Vengo tra poco. Ho bisogno di un po’ di tempo, devo fare una cosa. - 
Yaya si zittì, anche se durò poco, perché subito dopo mi chiese cosa dovessi fare di così importante. 
Io mi limitai a dirle che non era niente di preoccupante, con tono di voce calmo e pacato, anche se ignorai completamente il fatto che se fossi stata incinta la mia vita sarebbe cambiata totalmente, se il padre fosse stato Ikuto oppure Tadase. Yaya non credette molto alla mia versione, anche perché non ero solita mentire in questo modo, e si sapeva che le bugie prima o poi venivano inevitabilmente scoperte. 
-Yaya, ci vediamo tra poco! - conclusi. 
-Ok, Amu! Non ci mettere troppo che il nostro reuccio è cotto di te - reclamò, mentre Tadase le sussurrava di stare zitta. Yaya riagganciò sorridendo, mentre io posai il telefono sul comodino accanto al letto. 
Se il padre del mio bambino era Ikuto, i guardiani mi avrebbero odiato
Con ancora lo sguardo perso nel vuoto tornai nel bagno, richiudendomi la porta alle spalle, e appoggiandomi ad essa. 
-Se fossi incinta.. - mi interruppi, mentre portavo una mano sulla pancia ancora piatta. -Il mio ruolo cambierà.. - 
Sospirai pesantemente. Mossi dei passi verso il lavandino, e mi inginocchiai a terra, sicura che presto avrei scoperto se ero incinta, oppure era solo un falso allarme, in realtà volevo che fosse la seconda opzione quella più accreditata. 
Alzai il piccolo tester, che era rimasto girato di schiena, e guardai con un nodo allo stomaco. 
Una, anzi due linee. Ero incinta, ed ero dannatamente nei guai. 
-No! - esclamai, iniziando ad agitare il piccolo oggettino in modo che quella seconda linea si cancellasse. -E adesso come faccio!? - mi chiesi titubante; ero incinta, stavo aspettando un bambino, e cosa che più mi spaventava, era che il padre con molta probabilità fosse Ikuto, e non Tadase, visto la nostra notte di tormentata passione. Ma non ne ero molto sicura, Ikuto e io avevamo fatto l’amore due mesi prima, mentre Tadase e io nemmeno una volta. 
Quindi con molta probabilità, era Ikuto. 
Sospirai, e cestinai il primo tester; magari ne avrei fatto un altro, più in là. Uscii dalla stanza, e sgusciai nella mia stanza, gettandomi a peso morto sul letto, mentre le onde ondeggiarono malamente sotto al mio peso. 
-Che faccio? - domandai a me stessa; presto la gravidanza si sarebbe fatta notare anche a tutti gli altri. 
Mi girai di lato, con le mani posate verso il mio volto, serrai le palpebre nel vano tentativo di riuscire a dimenticare... dimenticare il tester... dimenticare il mio stato... dimenticare il mio amore per Ikuto. 
Riaprii le palpabre mobili, e detti un veloce sguardo al telefonino, rimasto in bilico sul bordo del comodino. 
-Devo assolutamente chiamarlo! - feci, con molto coraggio. Mi issai, appoggiandomi alla testiera del letto; presi il mio telefonino, ed ebbi accesso alla tastiera. - No, dimenticavo che non ho il numero di Ikuto - mi sporsi, e aprii il secondo cassetto per trovare un foglietto su cui vi avevo scritto il numero che cercavo. Non appena il foglio fu nelle mie mani, lo presi tremante e iniziai a digitarlo. Dopo aver concluso misi in chiamata. Bastò che il telefono bussasse, due, tre volte, ma Ikuto non rispose. Volevo dirglielo, volevo gridarglielo, volevo urlargli che aspettavo un bambino, e che ero la donna più felice del mondo se lui non era con me. Ma, purtroppo il telefono squillò a vuoto, e io tolsi il telefono dall’orecchio e mi sistemai meglio sul letto, dove mi addormentai. 









**Angolo della Love!** 

Salve amici, se volete il continuo recensite! 
Amu dirà veramente a Ikuto che aspetta un figlio da lui? 
Se volete avere il sequel.. commentate! 
#Love
   
 
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