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Autore: UnGattoNelCappello    24/09/2015    3 recensioni
TRADUZIONE (completa)
Crescere sotto la rigida mano di Walburga Black non era niente di meno di una tortura per il giovane Sirius. Finché un giorno, trovò una piccola, dimenticata porta, nascosta in un ripostiglio. Fu attraverso quella porta che Sirius scoprì un intero nuovo mondo, e un'intera nuova vita.
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Wolfstar; da bambini a giovani adulti, la relazione di due ragazzi che hanno trovato rifugio da un mondo che non li vuole, creandone uno loro stessi. Trovando rifugio l'uno nell'altro. (non-magic au)
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Regulus Black, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Nota di traduttrice: Salve a tutti, come avrete capito questa non è una mia storia originale ma una traduzione (ho ovviamente avuto il permesso dall'autrice). L'originale era precedentemente pubblicata su Ao3, ma grazie all'enorme successo che ha avuto, l'autrice ha deciso di pubblicarla come un vero e proprio libro, e se siete interessati a leggerlo potete trovare la versione ebook su GoodReads. Negli altri capitoli trovate ancora il link per Ao3 non più funzionante, e questo semplicemente perchè non mi va di modificarli tutti lol. Ed ora, procedete pure alla lettura!


 

Prologo


 

Esiste un posto fuori dal mondo. Un posto che di solito è chiuso, di solito è segreto. Ma una volta ogni tanto, quando il bisogno è grande, si apre.

Questo posto si rivela solo a due persone in uno specifico momento. È un posto fatto per portare vicini gli amanti: non importa la distanza o gli ostacoli tra di loro.

Si può accedere a questo posto solo dalla Porta Attraverso il Mondo. È questa Porta che il giovane Sirius Black trovò in una cupa, solitaria sera.


 

 

**


 

Capitolo 1


 

 

La casa in cui Sirius Black era cresciuto era grande, e fredda, e buia. Era affollata e piena di segreti sussurrati e voci arroganti e sguardi disinteressati che scivolavano sopra Sirius diretti all'ospite di turno o al libro di contabilità. Le uniche volte che l'interesse si concentrava su Sirius era quando faceva qualcosa di sbagliato: parlare non interpellato, rompere qualche importante cimelio di famiglia, o sporcare qualche parte della casa dopo essere rientrato. Quelle volte non erano piacevoli.

Sirius faceva del suo meglio per non essere mai al centro dell'attenzione nella sua casa, ma qualche volta non poteva evitarlo. Qualche volta gridava semplicemente troppo forte o correva dietro un angolo troppo velocemente o si scordava di pulire le scarpe prima di entrare in casa. Quelli non erano bei momenti.

Oggi, Walburga Black stava urlando. Sirius sapeva esattamente perché: stava correndo dentro casa ed era finito dritto addosso a Mr. Malfoy. Quella era una brutta cosa da fare. Mr. Malfoy era un Amico Molto Importante, e Sirius sapeva di dover sempre essere “rispettoso” verso di lui. “Rispettoso” voleva dire che Sirius non doveva mai, mai rivolgergli la parola eccetto per accoglierlo con un “Signore”, e un “Grazie,” quando Mr. Malfoy gli diceva le cose più crudeli. Oggi, Sirius non aveva fatto nessuna di quelle cose. Invece, aveva rubato un giocattolo nuovo al suo fratello piccolo, Regulus (un giocattolo a motore davvero fico che Sirius stesso stava pregando di avere da secoli ), e aveva corso per la casa mentre Regulus lo inseguiva. Era stato in quel momento che aveva virato intorno a un angolo senza guardare, lo sguardo rivolto dietro di sé mentre rideva dell'inabilità di Regulus di raggiungerlo. E all'improvviso, stava sbattendo contro qualcosa di appuntito, solido, e indignato.

Adesso Sirius stavo correndo attraverso la casa per una ragione completamente diversa. Walburga lo stava cercando, per tirargli l'orecchio e trascinarlo per una punizione dal loro domestico, Kreacher; o ancora peggio: da Walburga stessa, con la sua paletta o il suo bastone. Le punizioni di Walburga erano le peggiori – una volta avevano anche mandato Sirius all'ospedale con un braccio fratturato – ma certamente neanche quelle di Kreacher erano una passeggiata in un negozio di giocattoli. Quindi Sirius stava cercando un posto dove nascondersi, un posto dove non sarebbe stato notato per ore e ore, forse anche giorni. Se tutto andava bene, abbastanza a lungo perché la collera di Walburga diminuisse.

Lanciando un braccio in fuori, Sirius si slanciò intorno a un angolo e si incamminò su per le scale dei domestici fino al quarto piano. Era uno stretto, angusto passaggio: uno che sua madre non aveva mai considerato degno di utilizzo da parte sua. Sirius sperava solo di riuscire ad evitare Kreacher mentre saliva. Forse allora sarebbe stato al sicuro.

La tromba delle scale conduceva in fondo al quarto piano, vicino a dei ripostigli raramente usati. Sirius si infilò nel terzo – andare nel primo era un errore da principianti, uno che Sirius aveva imparato anni fa a non fare – e serrò la porta nel modo più silenzioso e veloce possibile. Si affrettò ad andare più in fondo nella stanza, cercando di non disturbare la polvere che ricopriva ogni cosa. Non sarebbe stata una buona cosa se Walburga avesse visto le sue tracce nel caso le fosse capitato di aprire la porta (o, più probabilmente, se avesse mandato Kreacher su ad aprirla per lei).

Precipitandosi verso il fondo della stanza, Sirius strizzò la sua magra figura di sette anni (quasi otto, in meno di un mese) per farla passare in mezzo a scatoloni e quadri lasciati a metà, pile di giornali e mobili. Si infilò sotto una gigantesca poltrona, nascosto dal polveroso lenzuolo bianco che la copriva. Sirius starnutì, solo una volta, mentre il suo naso passava in mezzo a tutti i gomitoli di polvere sotto la sedia, facendoli svolazzare dappertutto. Spostando il lenzuolo, Sirius fece spuntare la testa da sotto le sedia e si guardò attorno.

Per sua sorpresa, si ritrovò in una piccola nicchia della stanza in cui non era mai stato prima – e lui passavo una sproporzionata quantità di tempo nascondendosi in vecchie stanze polverose. Ma questo posto era... nuovo. Probabilmente non l'aveva mai notato per il fatto che era così in fondo, e per come ben nascosta era quella piccola nicchia. Strisciando fuori da sotto la sedia e alzandosi in piedi, Sirius lanciò un'occhiata dietro di lui. Non riusciva neanche a vedere l'altro lato della stanza: le scatole erano impilate troppo alte, e i mobili erano in pericolose torri incastrate tra di loro che arrivavano ben sopra la sua testa. Era un buon nascondiglio. Sirius fece un gran sorriso mentre si asciugava il naso sulla manica.

Voltandosi, Sirius ispezionò ancora una volta lo spazio che aveva individuato da sotto la sedia. Era una piccola nicchia nell'angolo della stanza, grande appena abbastanza perché lui potesse farci due o tre piccoli passi dentro. Appoggiata contro una delle due pareti che si univano per formare lo spazio triangolare, c'era una porta. Una grande, imponente, porta ornata: una che che occupava quasi l'intera parete su cui poggiava. Sirius inclinò la testa, curioso. Non ci sarebbe dovuta essere una porta là. A cosa avrebbe potuto portare? Il salone? Ma quello era due interi piani sotto di lui.

Sirius fremette con trepidazione, il sorriso che si allargava. Questa era una porta segreta. Potrebbe anche essere qualcosa di cui sua madre o suo padre non sapevano nulla. Forse era riempita di vecchi tesori, dalle passate generazioni di Black. O forse – e fu quel pensiero che fece balzare Sirius in avanti per provare la maniglia – forse era un posto dove altri bambini, proprio come lui, si erano nascosti nel corso degli anni. Forse avrebbe trovato vecchi giornali o foto o oggetti preziosi, provenienti da generazioni di piccoli Black che si erano trovati davanti a questa porta, nascondendosi dai loro genitori proprio come Sirius in quel momento.

La maniglia era di metallo decorato, coperta di filigrana sbiadita che ovviamente una volta doveva essere stata brillante. Mordendosi il labbro, Sirius provò a girarla. La maniglia si mosse facilmente verso il basso, i cilindri scivolarono uno sull'altro senza opporre resistenza. Sirius prese un respiro, e aprì la porta. Non si guardò indietro mentre entrava.





N/T:
Heilà! Finalmente posto il primo capitolo, dopo aver iniziato la traduzione da più di un mese. Per questo motivo ho già diversi capitoli pronti, e dovrei aggiornare regolarmente ogni lunedì e giovedì. Sempre che la scuola non si metta in mezzo. Ahem. Ma prometto che farò del mio meglio!
Nel frattempo, godetevi la storia! (Spero che vi piaccia; io so che l'ho adorata).


 
  
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