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Autore: Aleena    24/09/2015    1 recensioni
Nel regno di Lolth, ogni ottantotto anni i figli bastardi di Che'el Phish, la
Città Rossa, devono correre nell'arena. Non c'è possibilità di salvezza per i maschi, solo
una rapida morte.
Rakartha pensa che il suo sangue di femmina la salverà, ma la crudele divinità dei Drow,
Lolth, ha in serbo per lei una sorpresa che le cambierà la vita.
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Storia vincitrice dell'Oscar per il "Miglior Trucco e Acconciatura" agli Oscar EFPiani 2016
[1a classificata al contest "Sangue, Slash e Fantasy" indetto da Ynis sul forum di efp
2a classificata al contest "Of Monsters and Masters" indetto da La sposa di Ade sul forum di efp]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'I fantasmi di Che'el Phish'
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  Quante battaglie aveva vinto in quell’arena?
Centinaia, migliaia forse. Cicatrici indelebili sul suo corpo restavano a testimonianza degli scontri più duri, quelli che avevano messo alla prova perfino la guarigione efficace tipica della sua razza.
Non ricordava le singole battaglie ma una confusione generale e fastidiosa: il suono delle armi e quello delle grida che si mischiavano. Colori, applausi, grida di odio e le braccia alzate al cielo, macchiate di rosso. Quante volte era successo?
I suoi occhi erano velati di piccole, sottili righe della pelle. I capelli avevano cominciato a ingrigire. I muscoli rispondevano più lentamente, adesso, anche se era ancora superiore alla maggior parte dei nemici. Ma per quanto tempo sarebbe sopravvissuto?
Lì, al centro dell’arena, se lo chiedeva per l’ennesima volta, rigirando nella testa domande che continuava a porsi, senza risposta.
Non gli era rimasto molto altro che quelle, ormai, e lo sapeva bene.
Avrebbe combattuto quella notte come lo aveva fatto ogni notte della sua vita, cercando di non morire. Avrebbe detto che era la rabbia a muoverlo, ma sarebbe stata la paura a spingere il sangue più velocemente nelle vene.
Rakarth eseguì il saluto rituale dei gladiatori verso gli spalti dei nobili e Jaracas rispose.
C’era un altro, accanto a lui: un vampiro pallido dall’aria nobile, coi capelli bianchi come la neve; Jaracas gli si rivolgeva con una speranzosa deferenza, scattando a ogni suo minimo cenno, ma l’altro non se ne curava, continuando a prestare gran parte della sua attenzione ai combattenti che sfilavano nell’arena.
Una parte di loro – la parte maschile – avrebbe voluto ridere di quel tentativo puerile ma lei, Rakartha, ne era disgustata. Per quanto tempo erano saltati intorno a Jaracas alla stessa maniera, elemosinando senza dignità?
Il drow spostò lo sguardo verso l’alto, cercando di cancellare quella scena, e lo portò al foro nella volta di pietra: un cerchio più piccolo di un anello, a quella distanza, che rifletteva un chiarore tenue e rossastro. Il tramonto, forse.
È lassù, la libertà? Si domandò, mentre l’odore familiare di un tunnel nel buio riempiva le sue narici. Immaginò di correre verso una luce e di entrarvi, per trovarsi in uno spazio senza volte e pareti di roccia – sconfinato, immenso.
No. Questa è la vera libertà una voce emerse dal suo ricordo, cancellando l’immagine di una superficie che non aveva mai visto, e il volto di un uomo si riempì di sangue chiaro mentre lui sorrideva, ancora e ancora.
Felice, appagato, libero.
La vera libertà.
Ma Rakarth non aveva quel coraggio.
Avrebbe combattuto fino alla fine, aggrappandosi a quella vita vergognosa con tutta la tenacia di cui era in grado, sicuro che, prima o poi, qualcuno più forte di lui sarebbe venuto a liberarlo.    

 
 
 
Piccolo spazio-Me:
bene, ci siamo. 
Spero che questo piccolo viaggio nel mio personale mondo dei Drow vi sia piaciuto. Io l'ho amato e, anche se non sono riuscita ad aggiongere quelle parti che mi ero ripromessa di ampliare (volevo parlare meglio di Jaracas... ma non è mai troppo tardi, no?) spero che voi siate riusciti ad apprezzarlo lo stesso. 
Mi farebbe tanto piacere ricevere suggerimenti, critiche o appunti: vorrei rimettere mano a questo racconto come agli altri, presto, e ho bisogno di sapere cosa c'è da cambiare e cosa è buono, che emozioni vi ha dato e perché. 
Perciò vi aspetto :)
A presto <3


PS: Il banner - come quasi tutti gli altri - è preso dalla galleria di Zeilyan. Buttateci un occhio mi raccomando!
  
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