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Autore: Klaina    24/09/2015    0 recensioni
Nella redazione di Runway sta arrivando un nuovo stagista, Blaine Anderson, che dovrà scontrarsi con Miranda, la sua progenie e le sue "tacchettine".
Chi sarà davvero Kurt Hummel? Dove l'ha già visto Blaine?
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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If the Devil Wears Prada, the son of the Devil Wears Dior

 

Buongiorno a tutti, questa storia l’avevo scritta l’anno scorso come bozza e poi l’avevo abbandonata lì per mancanza di idee. Ora dato che sono a casa in malattia e non ho niente da fare ho deciso di riprenderla. Mi scuso per il carattere ma il sistema non collabora e non riesco a cambiarlo . Xoxo


“Wow. Questo palazzo è ENORME!! Cavolo, bel colpo Blaine!” Blaine Anderson. 25 anni. Neo-laureato in giornalismo, pronto per iniziare il suo primo lavoro nel campo. Certo, non era esattamente il suo sogno lavorare in una rivista di moda, ma sua madre aveva sfruttato tutte le sue conoscenze per fargli avere questa opportunità e, dopo che i suoi gli avevano dato, loro malgrado, via libera per seguire il suo sogno di giornalista non voleva deluderli. Quindi al momento si trovava davanti al più grande palazzo di New York, dal quale un sacco di persone ben vestite entravano e uscivano in grande fretta. “Now or never,Blaine” si disse, quindi prese il coraggio e due mani ed entro dalla porta principale di Runway.
Per non essere completamente impreparato aveva studiato l’azienda. Giornale molto redditizio, venduto in tutto il mondo. I migliori stilisti gareggiavano per poterci avere un articolo sulle loro nuove collezioni. Blaine aveva anche scoperto che l’edizione americana era diretta da Miranda Priestley, la più cattiva mai conosciuta. Eppure al colloquio era sembrata serena, quasi felice della più completa impreparazione di Blaine. Mah.
-Un documento per favore- la guardia all’ingresso l’aveva risvegliato dalla sua trans.
-Certo. Ecco-
-Motivo della sua visita?-
-Oh, sono il nuovo stagista di Runway-
-Si, certo. Allora? Qual è il vero motivo-
-No, non sto mentendo, è davvero così….-
-Togliti di mezzo. Ciao Jack. Guarda che dovrebbe arrivare una nuova stagista. Da come era felice ieri si vede che sarà un disastro. Deve aver sentito il profumo di sangue-
-Certo. Terrò gli occhi aperti Kurt.-
Il ragazzo che aveva parlato era alto e slanciato, perfetto il tutto, dalla punta dei capelli tirati su in un onda elegante fino alla punta degli stivali neri laccati che portava ai piedi.
Blaine era rimasto imbambolato a guardarlo e ci mise un po’ a registrare le parole dette dal ragazzo.
-Hey! Sono io la nuova stagista. IL nuovo stagista!- ma ormai il ragazzo si era già infilato nell’ascensore.
-Senti, io sono davvero il nuovo stagista e devo muovermi perché non voglio arrivare in ritardo al mio primo giorno di lavoro. Quindi, mi vuoi far passare o no?-
La guardia gli aprì la porta e Blaine si diresse all’ascensore.
Quando le porte si riaprirono Blaine quasi credette di essere finito in un altro mondo. Quando aveva fatto il colloquio non c’era più nessuno nell’ufficio mentre ora c’erano sciami di persone, Blaine non trovò un paragone migliore di quello delle api, infatti tantissime persone si muovevano come impazzite da una parte all’altra, tutte correvano, eppure nessuno si scontrava, come se fosse una procedura provata e approvata più volte. Alcuni di quelli nell’ascensore con lui lo spintonarono fuori, brontolando per la sua lentezza.
Quasi per inerzia Blaine si trovò davanti all’ufficio di Miranda.
-E tu chi sei? Che ci fai qui? Guarda che la rivista nerd è nel palazzo di fronte- una ragazza molto bella, molto latina, vestita in modo molto provocante e decisamente molto scocciata gli rivolse la parola.
- S.sono Blaine Anderson. Sono la nuova stagista. IL. IL nuovo stagista-
-Stai scherzando vero? È tutto un grande scherzo? JAMIE! Jamie! Eccoti. Ti prego dimmi che è uno scherzo e che questo non è davvero il nuovo stagista.-
-Oh, e non hai sentito la parte migliore- Blaine rimase di sasso mentre un ragazzo decisamente gay lo guardava come se fosse vestito di stracci, rimanendo in silenzio per prolungare la suspance.
-ARRIVA!-
Anche se non lo credeva possibile, dopo che il messaggio era apparso su ogni schermo del computer visibile, lo sciame si mosse ancora più velocemente e con più frenesia.
-TU. Rimani li. Fermo e zitto. Non. Dire. Una. Parola- mentre lo diceva Santana corse a mettersi delle scarpe con il tacco vertiginoso che si trovavano sotto la sua scrivania.
-OK- anche se non ci stava capendo niente Blaine penso fosse meglio obbedire e non incasinare tutto già il primo giorno.
-Non capisco come possa aver anche solo pensato che quei vestiti fossero presentabili. Erano dei completi disastri.-
-Direi più completi disastrosi ma si, ho afferrato il concetto. Comunque un paio erano salvabili, secondo il mio parere.-
-Oh, Kurt. Si vede che devi ancora crescere. E molto.- Miranda Priestley e il Ragazzo Perfetto arrivarono, e senza rivolgere la parola a nessuno si spostarono nell’ufficio della redattrice.
-Santana. Dov’è il mio caffè?- La latina si alzò e, preso il bicchiere del caffè, si diresse velocemente nell’ufficio. Dato che le porte non erano chiuse Blaine vide Miranda prenderne un sorso e poi buttarlo.
-È freddo. Vai a prenderne un altro-
-Certo. Miranda, il nuovo stagista è arrivato-
Miranda ghignò. Era un vero e proprio ghigno malefico e Blaine capì perché la chiamavano Diavolo.
-Ecco la novità di cui ti parlavo Kurt. Santana fallo entrare. – Santana fece segno al moro di entrare e lui , fingendo sicurezza che non provava, entrò.
-Kurt. Ti presento Bane, il tuo nuovo stagista. Dato che hai reclamato una posizione di maggior prestigio, in ragion di tutto…. Ti darò una possibilità di dimostrarmi quanto vali. Proprio per questo nel prossimo speciale avrai un tuo spazio. Non sprecare questa opportunità. Ovviamente mi spetto che continui anche le tue normali mansioni- Kurt sembrava su punto di svenire, cosa che apparentemente faceva solo piacere a Miranda.
-È tutto. Ora io devo andare a fare colazione con Valentino. E Kurt, ovviamente Bane sarà sotto la tua più completa responsabilità-
-Ovviamente- sospirò sconfitto il ragazzo.
Per qualche secondo dopo l’uscita della donna tutti rimasero fermi e in silenzio.
-Blaine-
-COME?- la testa di Kurt scattò all’istante in su.
-Blaine. Il mio nome è Blaine. Non Bane-
-Giusto. Il tuo nome è Blaine. Perché secondo te questo è il mio problema principale? Che lei non si è ricordata il tuo nome?? Sai quanto me ne può fregare?! Al momento io sono completamente fottuto. Bloccato qui a fare da balia a uno che la moda non sa neanche dove si trova, oltre a dover continuare tutti i miei compiti, E in più preparare un pezzo per il prossimo speciale che sarà, casualmente, DURANTE LA SETTIMANA DELLA MODA!!!! Per cui scusami tanto Anderson se non me ne frega un cazzo se Miranda non sa il tuo nome!!!!!!-  e come un tornado uscì.
-Non ha per niente torto-
-Ma cosa gli prende? Non sono io che ho scelto di dover lavorare con lui. Forse farebbe meglio a prendersi dei tranquillanti-
-Non osare parlare di Kurt in questo modo. Tu non sai neanche la metà di quello che ha passato e che ancora sta passando.-
-E spiegamelo allora. Che diavolo ho fatto per farmi odiare tanto. E come sa il mio cognome?-
-Non ne ho idea ma di sicuro non sei tu che odia. La storia è un po’ complicata. Quando Miranda aveva 20 anni rimase incinta di un modello. Era agli inizi della sua carriera per cui non poteva permettere che un bambino le intralciasse la strada ma, non volendo nemmeno abortire, decise di darlo in adozione. Una ragazza che conosceva si era appena sposata e aveva scoperto di non poter avere figli, quindi lo diede a lei. Elisabeth, da poco moglie di Burt Hummel, gli diede il nome Kurt.- Blaine iniziò a capire –Quando Kurt aveva 6 anni però Elisabeth si ammalò e nel giro di pochi mesi morì, lasciando al piccolo Kurt una lettera che però avrebbe potuto aprire solo una volta divenuto 21enne. Kurt rispettò il desiderio della madre e quando finalmente la aprì scoprì la sua vera storia. Quando suo padre morì pochi mesi dopo, ed essendo che fin già da piccolo amava la moda, Kurt tentò e riuscì a entrare qui come stagista. Non disse niente a Miranda. Entrò per i suoi meriti. Per 2 anni si è fatto in quattro per soddisfare ogni capriccio di Miranda. Quando finalmente lei lo ha voluto promuovere, lui le ha spiegato tutto e le ha chiesto di avere una parte nella redazione, non tanto perché suo figlio ma perché se lo meritava. Miranda non ha potuto obbiettare ma si vede che aveva già pensato a un modo per rovinare Kurt. Tu. Ti ha assunto promettendo a Kurt una assistente capace e brava, e invece tu non sai assolutamente niente di moda. Miranda voleva buttare fuori Kurt ma non poteva, ma se tu fallisci , Kurt fallirà insieme a te e lei avrà un buon motivo per buttarlo fuori o quanto meno tenerlo sotto il suo potere-
In quel momento il telefono squillò e Santana si affrettò a rispondere.
-Ufficio di Miranda Priestley. No, al momento è in riunione, vuole lasciare un messaggio? Perfetto. Registrato, appena possibile riferirò alla signora Priestley. Buona giornata- Blaine era rimasto lì impalato.
-E non stare lì così. Spostati e inizia a memorizzare-
In quel momento Kurt rientrò e Santana gli allungò un caffè.
-Grazie mille Santa, non dovevi.-
-Non lo faccio per dovere Kurtsie- il sorriso che i due si scambiarono fece capire a Blaine che doveva esserci una profonda amicizia tra i due, o anche qualcosa di più.
-Allora? Che hai intenzione di fare con il nerd? Miranda di sicuro l’ha scelto per ostacolarti-
Kurt si girò verso Blaine, che era ancora impalato in mezzo alla saletta dove si trovavano.
-Non so. Magari ci provo. Dopo tutto il detto dice : “ se la vita di da limoni, tu fa la limonata”…-
-Oppure limonateli. Sono venuto prima che potevo Kurtsie- un altro ragazzo era arrivato e aveva abbracciato Kurt.
-Ciao Seb. Non dovevi venire.-
-Jamie mi ha mandato un SOS Kurt. Cosa è successo?-
-Blaine Anderson. È il nuovo stagista e sarà mia responsabilità. In più devo continuare tutto ciò che faccio e prepararmi visto che avrò il mio spazio nello speciale della settimana della moda-
-Ma è fantastico! È quello per cui hai lavorato fino ad adesso. Sono sicuro che ce la farai. Comunque, Blaine… Anderson? Come QUEL Blaine Anderson?-
-Zitto Seb. Solo stai zitto. Ora è meglio che ci mettiamo a lavorare. Ci vediamo dopo- e con un lieve bacio sulla guancia si diresse alla scrivania di fronte a quella di Santana mentre Sebastian fissava Blaine prima di andarsene.
-Hai intenzione di rimanere lì tutto il giorno?-
-Come fai a sapere il mio nome?-
-Al momento non dovrebbe essere il tuo più grande problema. Dio se partiamo male. Ora dimmi qualcosa di te.-
-Bhe, sono nato a Westerville, in Ohio. Sono andato alla scuola….-
-Non questo! Intendo che studi hai fatto. Perché ti trovi in una rivista di moda. Come hai fatto ad entrare- Kurt sembrava sempre più esasperato mentre Santana rideva.
-Mi sono da poco laureato in giornalismo, sono stato il redattore del giornale scolastico sia alle superiori che al college. Sono qui perché mia madre ha molti contatti e mi ha fatto ottenere un colloquio e poi perché sono stato scelto!-
Blaine era un po’ indignato e iniziava a comportarsi come una diva repressa, come dicevano sempre i suoi amici.
-Certo, sei stato scelto in quanto il meno adatto per il lavoro. Chiamala soddisfazione. Comunque io sono Kurt Hummel. Odio chi perde tempo. Chi è troppo pieno di sé o chi è prepotente con gli altri, soprattutto se non ha ragione di esserlo. Tu sarai la mia ombra per il prossimo futuro. In ogni caso se vuoi rimanere a lavorare qui devi sperare che i miei progetti si realizzino o ti tirerò a fondo con me. Bene. Ora è il momento delle regole:
-Mai arrivare in ritardo a un appuntamento con Miranda e mai far ritardare ciò che ti ha chiesto.
-Non chiederle mai perché. Tu fallo e basta.
-Non rivolgerti a lei se non con una precisa ragione.
-Mai passargli le chiamate, soprattutto quelle della lista nera.
-In generale fai capo a me
-Non ostacolarmi o ti renderò la vita un inferno.
-Mai, mai e poi mai uscire con i clienti e/o i modelli
Credo che questo sia tutto. Tu lavorerai qui. Prenderai le chiamate, porterai il caffè e farai fotocopie, mentre io mi occuperò delle cose importanti. Nel caso in cui io non sia presente risponderai a Santana e a nessun altro. Capito?-
-Si-
-Bene. Ora iniziamo- Kurt gli fece vedere come utilizzare il telefono, il computer e le altre cose fondamentali che avrebbero riguardato il suo lavoro da quel giorno.
-Kurtsie, sei pronto?-
-Si, arrivo Seb. Blaine, tu rimani qui. Santana ha accettato di farti da balia per oggi per cui fino a che non torno sei sotto il suo comando. Io ho un’ora e mezza di pausa. Tu un’ora. Quando torno io puoi uscire. Grazie mille ancora Santana.-
-Tu mantieni la tua promessa e saremo pari. Ciao Seb, fai rilassare il mio Kurtsie-
-Farò del mio meglio- e ammiccando un’ultima volta uscì, seguendo Kurt.
-Ma quei due stanno assieme?-
-Non si sa, comunque spero non sia un problema per te il fatto che siano gay- il tono di Santana era minaccioso.
-No, no, per niente. Anche perché lo sono anche io. Solo non mi sembra che Seb, giusto?, sia il tipo di Kurt.-
-E perché? Che tipo è quello di Kurt?-
-Non so. Ma non quel Seb-
-Comunque non pensarci neanche. Nessuno è mai riuscito a conquistare il cuore di Kurt-
-Ma da quant’è che lavori qui?-
-Un anno e 9 mesi. Quando sono arrivata Kurt aveva da poco iniziato la sua scalata per il successo e, nonostante tutto mi ha aiutata a sopravvivere a tutto questo. Ma sappi che ci vorrà un po’. All’inizio è tipo re dei ghiacci, ma dopo un po’ si scioglie.-

Nei mesi successivi Blaine scoprì il vero significato della parola frenetico. Nessuno si fermava mai. Avevano sempre qualcosa da fare, qualcuno da contattare o peggio qualche assurda richiesta di Miranda da soddisfare. Quel giorno, per esempio dovevano fare un servizio fotografico a dei modelli per la nuova linea di costumi da bagno di Gucci.
Mentre ascoltava il riassunto della giornata che sarebbe spettata loro Blaine si chiese chi mai avrebbe speso 600 $ solo per avere un costume da bagno con una minuscola scritta GUCCI su un lato. Oltre tutto non sembravano neanche particolarmente comodi o utili. Blaine proprio non capiva il concetto base racchiuso nella parola MODA.
-Sei pronto per una infusione di testosterone, Kurt?-
-È lavoro, Santana, smettila-
Kurt non si rivolgeva mai a Blaine se non per dirgli di fare qualcosa.
-E poi è giusto che almeno qualcuno in quella stanza si goda la loro bellezza, non credi?-
-Ed ecco il mio Kurt. L’hai visto il costume lì in fondo? Era mi-nu-sco-lo. Spero lo facciano indossare a Sam.-
I due continuarono a chiacchierare, chiedendosi chi avrebbe indossato cosa.
Dopo 3 ore di foto e pose, che secondo Blaine erano ridicole e per niente credibili per delle persone in piscina o in spiaggia, finalmente finirono.
-Kurt, Santana, che piacere vedervi. Potevate anche non rimanere a vedere tutto il servizio.- Uno dei modelli, ancora in costume, si avvicinò a loro.
-OH, fidati Elliot, è stato un vero piacere, vero Kurt?-
-Vero senz’altro.- Kurt sorrise il modello, evidentemente mangiandoselo con gli occhi.
-Hey Kurt! Ho saputo che ha avuto una promozione. Grande amico-
Tutti i presenti iniziarono ad applaudire.
-Si, Sam. È così. Solo che la mia “promozione ” al momento ha le sembianze di Blaine Anderson. Miranda ha pensato bene che darmi un novellino da addestrare e dello spazio nel prossimo speciale fosse il mix perfetto per premiarmi o più probabilmente farmi desistere. Ma io ce la farò.-
-Grande Kurty, fai vedere al grande lupo cattivo chi comanda. Comunque piacere Blaine, io sono Adam e tu sei molto carino-
-Adam. Non provarci. Al momento è sotto la mia responsabilità per cui cerca di entrargli nei pantaloni solo DOPO che sarò riuscito a realizzare il mio sogno.-
-Capito capo. Ora è meglio se ce ne andiamo. Ci vediamo-
-Com’è possibile che ogni volta diventano sempre più belli?- Santana chiese mentre tornavano verso i loro uffici.
-Diffida sempre dai modelli Blaine. Da sempre gli viene detto che sono bellissimi e, o ci credono fermamente, il che li porta a un super ego, o non ci credono, il che li porta a frustrazione e bisogno di affermazione. In ogni caso non è piacevole.-
-E tu sai tutto questo perché sei stato con uno di loro?-
-Oh, no. Conoscere Sebastian mi basta- 
Con il tempo Kurt si stava aprendo con Blaine ma era un processo lungo e laborioso, dato che Kurt non si faceva sfuggire più di poche informazioni alla volta.
-Dopo domani ci sarà un altro servizio fotografico. Una attrice di Browday e mia vecchia amica verrà, per cui oggi devo andare a organizzare tutto. Starò fuori per 3 ore. A meno che non te lo chieda non dirlo a Miranda, e se te lo chiede cerca di essere più evasivo possibile-
-Ok, ma qual è il problema?-
-Lei è da anni che non si occupa più delle star e dei loro capricci, per cui non si ricorda più com’è dover organizzare tutto nei minimi dettagli o come a volte ci vogliono giorni per convincere un vip che è tutto pronto e preparato solo per loro e che si, la loro presenza è fondamentale.-
-Ok. Capito. Dire il meno possibile-
-Bravo, e…-
-Fino a che non torni sono agli ordini di Santana e Satana sola. Si, lo so. Vai, tranquillo-
-Dai che Santana non è così male-
-Hobbit, la prossima volta che ti sento chiamarmi Satana ti dimostro quanto so essere diabolica, ¿entiendes?-
-Certo, scusa- nonostante tutto Blaine stava iniziando ad ambientarsi per cui aveva capito che davvero Santana non era così terribile come voleva far credere.
Una ragazza bassina con un naso importante entrò di buon passo nella sala del servizio fotografico. Blaine ebbe bisogno solo di un attimo per riconoscerla ma lei non lo degno di uno sguardo.
-Sei in ritardo Rachel-
-Non secondo il mio orologio-
-Si, ma dato che in questo posto l’ora degli orologi non la decidi tu dovrai rinunciare al tuo rituale-
-No, senza quello non posso farlo-
-Perfetto, allora ciao. Grazie a tutti ma il vostro aiuto non è più necessario, Miss Berry ha scelto che non le serve la copertina di Runway per la sua carriera per cui andate pure tutti a casa- Kurt fece per dirigersi alla porta.
-NO! Fermi tutti. Ok, Kurt, scusa. Facciamo che i miei rituali li incastro tra trucco e vestiti. Ma ti prego, mi serve questo servizio-
-Allora muoviti. Va-
Quando la ragazza si fu allontanata Kurt tirò un sospiro di sollievo.
-L’avresti davvero mandata via?- gli chiese Blaine, che come sempre lo seguiva come un ombra.
-No di certo. Era la nostra copertina. Ma doveva capire che non può comportarsi da diva qui. Non con me.-
-Ma quindi tu la conosci già?-
-Si, te l’ho detto. Siamo vecchi amici. Ci conosciamo da sempre-
-Strano perché anche io…..-
-Shh. Stiamo iniziando- Kurt sembrava più teso del solito. Durante lo scorso servizio lui e Santana continuavano a commentare le foto mentre questa volta rimase in religioso silenzio.
-Perché hai fatto finta di non conoscermi oggi? Hai fatto tutta una scenata. Perché?-
-Bhe, perché se Kurt avesse saputo che sono io ad averti fatto entrare mi avrebbe uccisa.-
-Rachel. Kurt a mala pena si rende conto della mia presenza, figurati se ti avrebbe detto qualcosa. Poi ormai tu sei una grande star-
-A mala pena si accorge di te? Ma allora devi essere proprio stupido. Me lo dicevano che hai la memoria di un canarino ma credevo sbagliassero. Blaine, Kurt era…-* Don't tell me not to live, just sit and putter/Life's candy and the sun's a ball of butter/Don't bring around a cloud to rain on my parade * proprio in quel momento il cellulare di Rachel aveva deciso di suonare, interrompendo il loro discorso.
-Mi spiace Blaine ma devo andare. Ci vediamo presto, ok?-
-Aspetta Rach, cosa stavi dicendo? Cosa centra Kurt!?- ma ormai la ragazza era già andata. Blaine finì in fretta il suo pranzo prima di tornare in ufficio, dove una sorpresa e una risposta lo aspettavano.

-Si, ti ho detto che ci vengo, Puck. Non c’era bisogno di venire fino a qui.-
-Vero, ma io volevo vedere il mio fratellino, è un crimine questo? Fatti abbracciare-
Blaine arrivò proprio nel momento in cui un omone stava abbracciando Kurt. Al suo ingresso tutti si girarono verso di lui, con il terrore che fosse Miranda.
-Blaine, bello! Che ci fai qui?- quando il colosso si spostò Blaine vide che si trattava di due suoi vecchi compagni di squadra delle superiori.
-Puck. Finn. Che bello vedervi, che ci fate qui?-
-Siamo stati mandati come messaggeri. Rachel ha detto che Kurt non era troppo convinto di venire alla cena delle superiori, quindi siamo venuti a convincerlo noi. Ma Kurt, non mi avevi detto che lavori con Blaine. Sei stato tu  trovargli un lavoro?-
-No. In realtà è stata Rachel e sa benissimo che me la pagherà per questo-
-Aspetta, non ci sto capendo niente. Kurt, tu conoscevi già Blaine?- Santana iniziò a guardare tutti in attesa di una risposta.
-Si. Eravamo alle superiori insieme-
-E perché io non mi ricordo di te?- chiese Blaine perplesso
-Tu giocavi a football, eri popolare e tutto. Io ero il ragazzino gay che veniva preso in giro da tutti, che cantava nel glee club e che amava la moda. Ecco come-
-Oh-
-Kurt, hai dimenticato una cosa fondamentale: il ragazzino gay che cantava, amava la moda e AVEVA UNA COTTA STRATOSFERICA PER BLAINE ANDERSON!!!-
-PUCK!!!-
-Dai Kurt. Tutti a scuola lo sapevano-
-Io non l’ho mai saputo. Era per questo che sei stato così terribile con me?- Blaine aveva iniziato a mettere insieme i pezzi.
-Terribile?!?! Ahahahah terribile?! Ahah no. No. Anzi, ci sono andato piano con te proprio per questo. Tsè. Terribile. Comunque al momento il fatto di essere andati nella stessa scuola o anche che avevo una cotta per te non cambiano niente del nostro rapporto. Tu sei sempre uno stagista e io ho sempre un progetto da completare. E anche delle scadenze. Per cui ciao ragazzi. Ora dobbiamo lavorare- detto questo prese il suo telefono e caffè ed uscì dalla stanza.
Dopo un paio di secondi nei quali nessuno si muoveva Santana disse:- Blaine. Tu dovresti essere da Kurt-
-Si, giusto. Devo dirgli che mi sono ricordato di lui-
-No. Devi prendere appunti e seguire i suoi ordini. Muoviti –
-Ci andrai con Blaine?-
-Dove?-
-Al vostro ballo della scuola-
-No. Credo ci andrò con Sebastian-
-Perché no. Ti piaceva alle superiori e ti piace anche adesso. Almeno vacci con un modello così si ingelosisce-
-È contro la mia politica di lavoro. Entrambe le scelte lo sono. E comunque non mi piace ancora-
-E com’era alle superiori?-
-Bellissimo. Non metteva tutto quel gel. Lasciava i capelli liberi e ce li aveva quasi sempre bagnati. O perché si svegliava tardi e usciva subito dopo la doccia, o perché aveva allenamento. Era una bravissimo giocatore e nel frattempo riusciva ad avere ottimi voti, dirigere il giornale scolastico e andare in palestra-
-Quindi eri davvero cotto marcio-
-Già. Il problema è che io sembravo una ragazza, con anche voce da soprano, avevo una passione per i leggins e i maglioni lunghi. Non ero esattamente il suo tipo. E poi mi tormentavano in continuazione. Quelli della squadra di hockey per lo più. Finn e Puck ci provavano a difendermi ma non potevano sempre esserci. Una volta anche Blaine ci ha provato, ma aveva fatto anche lui coming out da poco ed essendo uno contro 5 riempirono anche lui di granita. Lui non sapeva che stava difendendo me. Io me ne sono andato prima che mi vedesse in faccia.-
-Capito. Comunque penso che potresti trovarti un ragazzo migliore di Sebastian-
-Ormai è come un fratello per me. Sappiamo entrambi che non ci potrà mai essere niente tra noi ed è la scelta più sicura. Ormai ci hanno visti più volte insieme. Almeno evitiamo uno scandalo.-
-Hace como quieres, cariño-

Due settimane dopo ci fu la cena dei maturandi a Lima. Blaine si aspettava una festa in palestra ma si sbagliava. Una sala da ballo era stata affittata e addobbata per l’occasione ma soprattutto una trentina di fotografi si accalcavano all’entrata. Blaine arrivò in tempo per vedere Puck e la sua fidanzata entrare nella massa di flash.
-Sei pronto per lo spettacolo?- la voce di Rachel lo fece girare.
-Come mai ci sono i fotografi?-
-Ormai sei tra celebrità. Puck è un regista. Io sono un’ attrice. Kurt è il figlio di Miranda Preastley e tu sei uno dei suoi apprendisti. Tutti in una serata. Tutti in un ballo. Tutti dalla stessa scuola. È una cosa che fa notizia. Comunque sei uno schianto. Era da anni che non ti vedevo più senza tutto quel gel. Sembri tornato lo sciupafemmine delle superiori-
-Grazie, mi hanno dato una mano al lavoro. Anche tu comunque stai molto bene. Con chi sei venuta?-
-Con Finn ovviamente. A breve ci sposeremo- Rachel fece vedere il suo anello. A quanto pare questa era la serata prescelta per il grande annuncio.
-Eccolo. Ci vediamo dentro Blaine-
Rachel prese per mano Finn e si diresse verso l’entrata. Appena i fotografi videro l’anello impazzirono e aumentarono le foto e le urla.
-Ti ci abituerai-
-Kurt. Mi hai spaventato. Wow. Stai davvero bene. Chi è il tuo accompagnatore alla fine, Sam o Elliot?-
-Nessuno dei due. Conosci la mia politica di vita. Mai unire lavoro e piacere. Comunque ha ragione, sembri davvero tornato quello delle superiori-
-Kurtsie. Eccoti. Ciao Blaine. Con chi sei venuto?- chiese Sebastian.
-Con me-
I due ragazzi spalancarono gli occhi alla vista di Santana.
- È lei la fautrice del mio look, ha insistito molto per il ritorno al passato.- Kurt si scambiò uno sguardo di fuoco con la latina. –Comunque non è che abbia niente contro la tua politica ma tra Miranda e te non ho avuto neanche un momento per respirare per cui ho scelto Santana. -
-Che galante. Potevi anche evitare di rimarcarlo. Ora forza. È il nostro turno. A quanto pare Rachel ha chiamato anche i giornalisti.-
I gruppo unito si diresse verso i fotografi. Kurt e Sebastian, come se si fossero allenati per anni sorridevano a ogni foto mentre rispondevano che no, non si erano fidanzati ma che erano solo grandi amici e che si, Kurt era davvero il figlio biologico di Miranda.
Anche Santana sapeva sempre cosa fare mentre Blaine continuava ad essere richiamato.
Una volta passati loro i fotografi persero ogni interesse per la serata e più di una coppia rimase delusa di non essere riuscita ad avere il suo momento di celebrità.
-Come fate? Non rimanete accecati dai flash?- Blaine stava ancora cercando di schiarirsi la vista.
-Il trucco è guardare un punto luminoso per 5 minuti prima di iniziare, così sarai già abituato alla luce dai flash. È per quello che aspettavamo. È una sorta di preparazione.-
-E non me lo avete detto perché?-
-Perché così è più divertente-
-Guarda guarda chi si vede. Fatina Hummel. Sei riuscito a diventare ancora più frocio di quanto credevo possibile- uno degli ex-giocatori di hockey si era avvicinato al gruppo.
-Vero?! Anche io non lo credevo possibile ma se tu sei riuscito a diventare ancora più stupido allora tutto è possibile-
-Come ti permetti, checca!-
-Sai, il problema è che questa checca, come dici tu, guadagna più soldi in un mese di te in un anno, scopa più di te e , guarda un po’ è diventato famoso. Quindi per favore torna nel tavolo dei falliti disoccupati rimasti a Lima, per favore-
-Adesso ti faccio vedere io- in un attimo anche Puck e Finn erano arrivati e il bulletto, vista la disparità numerica decise di andarsene.
-Scopi più di lui, eh?- gli chiese Sebastian interessato
-Possibile che pensi sempre e solo a quello? Mi sono fatto ispirare dal momento-
-Quindi vuol dire che non sei ancora riuscito a rompere il tuo giuramento morale?-
-Bhe, diciamo che tanto ormai non sono più strettamente i miei clienti. E poi sia Adam che Brody erano stati licenziati-
-Due?! Neanche uno ma due! Sono molto fiero di te Kurtsie. Insieme o separati?- Blaine non poté che sentirsi preso in giro, prima gli sbatteva in faccia la sua morale e poi si scopriva che si era scopato due dei suoi modelli. Lui non ci capiva più niente.
-Definire è limitare, ricordi? Comunque non sono qui per parlare di questo. No, aspetta Blaine non te ne andare, le mie novità riguardano anche te. Ce l’ho fatta. Ieri ho presentato il mio progetto a Miranda e lei lo ha approvato, Blaine ha ingranato bene con il lavoro e ho ricevuto offerte da molti giornali concorrenti. Alla fine Miranda me l’ha data vinta. POTRÒ DIVENTARE STILISTA e far vedere le mie creazioni su Runway. Lei ne rimarrà la redattrice ma io le subentrerò quando si ritirerà. Proprio oggi ho firmato il contratto!!!!-
-Ma è fantastico Kurt!!! Hip hip urrà!-
-Ovviamente Blaine questo significa che ti sei liberato di me. Ora potrai scegliere se rimanere a Runway o andare in qualsiasi altro giornale. Essendo sopravvissuto così tanto in questa redazione riuscirai a entrare ovunque. Non sembri molto felice.-
-No. Si. Lo sono. Perfetto.-
-Coomunque se vuoi puoi accompagnarmi alla settimana della moda. Tra Milano e Parigi. Tutto ovviamente pagato dall’azienda, vestiti omaggio inclusi.-
-Wow. Non posso venirci io Kurt?-
-No, Rachel. Tu non lavori per Runway. Comunque Blaine quando decidi fammelo sapere.-
-Eddai vieni Blaine, ci sarò anche io come assistente di Miranda e poi non vorrai perdere il grande annuncio finale di Mrs Preastley, no?-
-Ok. Sembra divertente-
-SEMBRA divertente?! Ho cambiato idea. È un eretico Kurt. Non portarlo!-
-Pazienza Santana, prima o poi capirà-
Per tutto il resto della serata i toni rimasero allegri e festanti. Questa volta, giunto il momento di uscire, Blaine si preparò come gli altri ai flash e riuscì anche a mettersi in posa un paio di volte, ripromettendosi di allenarsi per Parigi.


La settimana della moda fu un successo. L’ultima sera, alla cena di gala con i più grandi stilisti, Miranda annunciò al mondo che suo figlio sarebbe diventato a sua volta stilista e che in futuro avrebbe ereditato il comando della rivista. Molti rimasero scioccati e alcuni provarono a insinuare del favoritismo  ma quando videro i modelli di Kurt si ricredettero.
Quella stessa sera Blaine chiese a Kurt di ballare e lui, complici un paio di bicchieri di spumante, accettò.
-Sai, alle superiori, una volta volevo invitarti al ballo scolastico- iniziò Blaine dopo un po’ che si muovevano lenti.
-Ma non lo facesti-
-Finn mi aveva detto di non farlo. Disse che eri già abbastanza preso di mira.  A me non avrebbero fatto molto ma tu eri indifeso. Forse aveva ragione ma mi dispiacque lo stesso. Alla fine ci andai con Tina-
-Si, mi ricordo. Io ci ero venuto con Mercedes e ricordo che ridemmo della povera Tina. Lei era completamente cotta di te, come buona parte della scuola, ma tu non te la filavi di striscio. Non si era arresa neanche dopo che era venuto fuori che eri gay. Mi faceva una pena-
-Ma quando hai saputo che ero gay perché non mi hai chiesto di uscire?-
-Stava a te la mossa. Io ero un gay dichiarato da tempo. In più ero sfigato e bulleggiato, non volevo di certo far ricadere tutto anche su di te. Ero sicuro che se davvero ti interessavo saresti venuto tu da me. Ma, ancora, non lo facesti. Finita la scuola volevo scappare ma rimasi a Lima per mio padre ma morto lui non c’era più niente che mi tratteneva. Finn e sua madre Carole, che mio padre aveva sposato, capirono e mi lasciarono andare. E poi pensa un po’ quasi 5 anni dopo spunti tu. Vestito in modo orribile pronto per essere il mio schiavo. Stavo quasi per piangere in modo isterico quando Miranda me l’ha detto. È per quello che sono uscito. Ho chiamato Rachel e quella bugiarda si è finta stupita. E pensare che era stata lei a raccomandarti…-
Dopo questo non dissero altro per tutta la serata, ognuno perso nei suoi pensieri. Giunta l’ora di salutarsi però Blaine accompagnò Kurt nella sua suite e senza pensarci questo lo baciò.
-Ommioddio, scusa, non credevo che lo avrei fatto davvero. È che è da quando siamo alle superiori che volevo farlo. E oggi Jamie mi ha detto che hai dato le dimissioni e che inizierai a lavorare per il New Yorkers. Per cui non ci rivedremo più. A parte domani per il ritorno, ovviamente. Però ho pensato che questa poteva essere l’ultima occasione. E poi siamo qui soli, abbiamo ballato, e hai un buon profumo e io umph…-
Finalmente Blaine si era deciso a zittire Kurt con un altro bacio, spingendolo dentro la suite e chiudendo la porta.


-Si,Caesar, questa è la nostra storia-
-Ma noi non ci accontenteremo- disse il presentatore del programma, rivolto alle telecamere-Rimanete con noi e dopo la pubblicità sentiremo la versione di Santana Lopez, amica della coppia più amata d’America e testimone della loro storia. Io sono Caesar Flickerman e noi ci vediamo dopo la pubblicità!-


KLAINA SPACE:
da dan! Colpo di scena!
Prima di tutto complimenti a chi è arrivato fin qua (*clap clap*). 15 pagine di word. 5621 parole fino ad adesso. Vi è piaciuta? Mi era venuta in mente così, parlando del film: “ Il diavolo veste Prada ”.  Let me know.
nota tecnica : il presentatore del finale è quello di Hunger Games.
I love you all.
Xoxo Klaina


 

   
 
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