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Autore: PattaTina    25/09/2015    0 recensioni
Era ancora lontano dalla finestra ma poteva distinguere chiaramente un uomo camminare scalzo sulla neve.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La bocca dell'inverno aveva sputato su tutto il nord Italia e le nuvole scure appesantivano il cielo promettendo pioggia su tutta la regione della  Val D'Aosta. In una delle tante valli innevate si trovava isolato un piccolo chalet in legno appena riverniciato, attorno al quale si potevano ammirare meravigliose opere scolpite dal vento. Stalattiti di ghiaccio dalle più di disparate forme scendevano dalla grondaia e alcune trovavano conforto nel cadere e sciogliersi nell'abbraccio della neve, mentre altre rimanevano semplicemente li a incorniciare la bellezza della piccola abitazione. Un uomo, all'interno, se ne stava seduto sul divano di seconda mano con le gambe protese verso una vecchia stufa ad asciugare le calze bagnate, appoggiato sul ventre un telecomando e la televisione accesa su un notiziario. Il viso che vedeva era smunto, con gli occhi color del miele nascosti da due folte sopracciglia dello stesso colore dei capelli, un brizzolato tipico dell'età che spiegavano avesse. Si chiamava Roger Thompson, ricercato per essere scappato dal centro sanitario dove era stato rinchiuso per infermità mentale, dopo una breve permanenza nel carcere piemontese per il duplice omicidio di moglie e figlia. L'uomo nello chalet accavalla le gambe e cambia canale, c'era già abbastanza freddo fuori per ascoltare altre notizie agghiaccianti. Decide di trovare conforto in una tazza di tè, o magari una birra, si alza lasciando cadere la coperta che lo avvolgeva e si trascina fino al piccolo frigorifero in alluminio. Ma li, appena solleva lo sguardo per cercare un coltello per stappare la birra, gli viene in mente che forse dopo si sarebbe addormentato, bevendo nel primo pomeriggio, e che se avesse voluto evitare di congelarsi nel sonno avrebbe forse dovuto accendere anche la stuferà in camera da letto. Mentre attraversa il salotto un'immagine cattura la sua attenzione. Era ancora lontano dalla finestra ma poteva distinguere chiaramente un uomo camminare scalzo sulla neve. Sgrana gli occhi per evitare che fosse l'ennesimo scherzo dovuto alla solitudine e guarda di nuovo, l'uomo era immobile e lo stava fissando. Il suo viso era magro, i capelli schiariti dalla vecchiaia e i vestiti asciutti. Sembrava essere quell'uomo ricercato del quale avevano mostrato una fotografia cinque minuti prima in televisione. Possibile che in tutti i posti immaginabili quell'omicida si era proprio avvicinato alla sua casa di montagna? Magari era solo una paura inconscia, dovuta sempre al sentimento di solitudine. Così l'uomo si avvicina di qualche passo alla finestra, con il terrore di vedere anche l'assassino avanzare. L'assassino avanza, con leggerezza. Ormai poteva vedergli bene gli occhi, di quel nocciola chiaro che riportava la descrizione. L'immagine non era però particolarmente nitida, ma forse quello era dovuto alla neve che stava ancora cadendo. Un'altro passo avanti. Ormai è davanti all'assassino, all'uomo che aveva ucciso la sua moglie e la sua bambina.. Lo stava guardando negli occhi con lo stesso terrore che lui cercava di non lasciar trasparire. Abbassa lo sguardo un istante. Il maglione dell'uomo, nonostante l'incessante neve, sembrava essere asciutto. Si avvicina ancora di più, fino a toccare la finestra con il naso e l'immagine dell'uomo sparisce. Si trattava solamente di un riflesso nel vetro. 
   
 
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