Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: Letizia25    25/09/2015    3 recensioni
Mente, perché niente va più bene ormai. Tutto sta andando a rotoli, a puttane, da quelli che sono diventati mesi ormai. Mesi in cui Letizia sente che lentamente tutto quello che loro due hanno avuto, hanno vissuto, le sta scivolando dalle dita, come se lei non fosse più in grado di tenere più niente per sé.
Come se non fosse in grado di mantenere in vita l’amore infinito che prova per Calum, quel ragazzo che adesso le sta passando una mano sul viso stanco, con quel fare così delicato che per lui non è mai cambiato, ma che per lei è diventato quasi irriconoscibile.
Perché per Letizia, il Calum di adesso sta lentamente diventando un estraneo, giorno dopo giorno. Un estraneo di cui ogni tanto, nota qualcosa del passato, come un fantasma. E lei, quel fantasma, il fantasma di quello che lui era e che tanto l’aveva fatta innamorare, quella scia di passato che c’è ancora, vorrebbe tanto tornare ad averla, completamente. Perché nel corpo accanto al suo non riesce più a trovare niente di quello di cui ha davvero bisogno.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Be my home'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
 



Ghost


My ghost, where do you go?
I can’t find you in the body
sleeping next to me
 
Halsey - Ghost
 
La luce entra piano dalla finestra, lieve, non troppo forte. In fondo è solo l’alba, che colpisce il volto di Calum che dorme ancora, con il viso posato su quel cuscino morbido che ormai ne ha preso la forma.
Letizia lo osserva attenta, perdendosi in ogni minimo particolare di quei tratti che conosce alla perfezione e che eppure riescono sempre a riservarle qualche sorpresa, in un modo o nell’altro. O almeno, ci riuscivano.
Sospira e scosta le coperte dal corpo infreddolito, a causa di quella parte importante che le è vicina fisicamente, ma che probabilmente ha perso da troppo tempo che adesso non sa più come recuperare.
Si volta di nuovo verso Calum, il suo ragazzo, se ancora può definirlo tale. E si perde di nuovo ad osservare quei capelli nero pece sfiorare quella fronte che non bacia da troppo tempo, né per gioco, né seriamente. Si perde, in quelle ciglia folte e scure che contornano quel marrone così scuro da sembrare nero e che adesso la sta osservando, con un cipiglio perplesso e quasi confuso.
«Ehi, amore, che succede?» chiede lui, preoccupato, alzandosi subito a sedere e cercando di non cadere nuovamente preda del sonno. Perché gli occhi di lei, lui non li ha mai visti così persi e tristi.
«Niente, Cal, sta’ tranquillo.» risponde Letizia, atona, lo sguardo basso, puntato altrove in quella stanza troppo piccola per entrambi e troppo grande per uno solo dei due.
Risponde, ma mente. Mente, perché niente va più bene ormai. Tutto sta andando a rotoli, a puttane, da quelli che sono diventati mesi ormai. Mesi in cui Letizia sente che lentamente tutto quello che loro due hanno avuto, hanno vissuto, le sta scivolando dalle dita, come se lei non fosse più in grado di tenere più niente per sé.
Come se non fosse in grado di mantenere in vita l’amore infinito che prova per Calum, quel ragazzo che adesso le sta passando una mano sul viso stanco, con quel fare così delicato che per lui non è mai cambiato, ma che per lei è diventato quasi irriconoscibile.
Perché per Letizia, il Calum di adesso sta lentamente diventando un estraneo, giorno dopo giorno. Un estraneo di cui ogni tanto, nota qualcosa del passato, come un fantasma. E lei, quel fantasma, il fantasma di quello che lui era e che tanto l’aveva fatta innamorare, quella scia di passato che c’è ancora, vorrebbe tanto tornare ad averla, completamente. Perché nel corpo accanto al suo non riesce più a trovare niente di quello di cui ha davvero bisogno.
Perché le manca il Calum di allora. Non nei gesti, perché quelli sono sempre gli stessi e intrisi dello stesso profondo sentimento con cui il moro li ha sempre fatti, anche se lei non lo sa. Le manca il Calum che riusciva a capirla con niente e che si preoccupava subito se qualcosa non andava bene, sia tra loro che nella vita di lei. Le manca quel ragazzo che riusciva a farla ridere con niente, l’unico che riuscisse a farle sempre toccare il cielo con un dito a causa di quella felicità che non è mai riuscita a contenere. Le manca quel poco che avevano e che bastava ad entrambi, come se quel poco fosse tutto ciò di cui avevano davvero bisogno, di cui lei aveva veramente bisogno.
Lei, che si è chiusa nel suo guscio di paura e di insicurezze a causa di quella relazione, di quell’amore a cui tiene con tutta se stessa e che tuttavia sembra esser presto destinato a finire, nonostante si donino tanto, l’uno all’altra, ogni giorno. O almeno, lei è sicura di donare tutto quello che ha a quel ragazzo che ama più di se stessa, ma non sa se può dire la stessa cosa di lui, che adesso la sta osservando e di cui gli occhi mostrano qualche traccia di quel fantasma che lei disperatamente spera di raggiungere prima o poi.
Perché l’unica cosa che per lei conta è non perdere Calum, per nessun motivo al mondo. Perché lo ama troppo e sa che non ce la farebbe senza di lui. Di questo è assolutamente sicura.
«D’accordo.» asserisce lui, prima di tornare a stendersi sul letto, per gustarsi ancora quelle poche ore di sonno che gli mancano per affrontare quella che sarà l’ennesima giornata stressante: prove con i ragazzi per il concerto di quella sera, interviste per il resto del pomeriggio da uno studio all’altro.
La mora sospira di nuovo e si alza, diretta nel piccolo bagno della loro camera d’albergo. Sa che è veramente troppo presto, eppure non riesce a dormire, non con tutte quelle domande, quei dubbi, quelle paure su Calum e su di lei che non la fanno stare tranquilla, proprio per niente.
Si sente impotente, ed ogni volta che incrocia lo sguardo del moro vede sparire una parte – anche se minima – di quel fantasma che cerca a tutti i costi di salvare, di non perdere del tutto.
Perché loro due non sono più quelli di un tempo. Lui adesso è assorbito totalmente dal lavoro, dalle fan, dai mille impegni che si ritrova e solo a volte capita che si ricordi pure di avere una ragazza. Lei, per tutta risposta, si sente sempre più lontana da lui, sempre più sola, come se la loro relazione stesse andando avanti per inerzia e non per quell’amore che – Letizia ne è assolutamente convinta – non è ancora finito, non del tutto, non nel suo cuore.
Si limita a fissarsi nello specchio. E si maledice, perché ogni volta è la stessa storia. Ogni volta vede i suoi occhi spenti, contornati da occhiaie così profonde che spesso le fanno paura. Pure la sua pelle, sempre colorita, è pallida adesso, smorta, priva di quella minima luce che di solito la illuminava tutta, quella luce che soltanto Calum riusciva a metterle addosso. I suoi capelli sono un ammasso marrone scuro indistinto, sfibrati, secchi, pieni di così tante doppie punte di cui lei stessa si preoccupa – o almeno, si preoccupava. Perché per lei adesso, ogni cosa ha perso il suo colore, sta lentamente perdendo la sua importanza.
Letizia si sta perdendo, giorno dopo giorno. E lo sa, sa che non dovrebbe permettere una cosa simile. Sa che dovrebbe reagire per far tornare tutto com’era prima, perché sa che può riuscirci. Ma sa anche che c’è quella fottuta paura di perdere tutto quello che ha che la blocca. C’è la paura di perdere completamente Calum che non le fa muovere neppure un dito.
Sospira e cerca di calmarsi, cerca di non crollare.
Si guarda di nuovo allo specchio. Poi osserva Calum disteso sul letto.
E lacrime silenziose iniziano a rigarle il viso, mentre si lascia cadere sul pavimento, strisciando con la schiena al muro pur di trovare un qualcosa che possa sorreggerla anche se per poco.
Piange, è l’unica cosa che le resta da fare, mentre sente il cuore andarle in pezzi.
Piange, e presto le lacrime silenziose diventano singhiozzi strozzati, malamente nascosti dalle mani di lei che tremano e che non riescono a non far uscire quel suono che spezza un cuore non lontano da quella stanza.
Perché pure Calum prova le stesse cose che prova la sua ragazza.
Pure lui sente che tutto gli sta scivolando dalle dita, lasciandolo solo, perso, spaesato, senza che lui possa far qualcosa per rimediare al fatto di non essere più presente come prima. Perché il problema, alla fine, sta tutto lì: lui che adesso è risucchiato dal lavoro e che non ha saputo ben dosare la sua passione per la musica con l’amore per quella ragazza unica e che mai potrebbe ritrovare.
Sa che è tutto un casino, un casino a cui non si può rimediare facilmente. Però Calum sa, sente dentro al cuore che è arrivato il momento di riprendere in mano quella relazione in cui ha sempre creduto con tutto se stesso e per la quale ha sempre combattuto, almeno fino a che non sono arrivate forze più grandi di lui ad impedirglielo. Sa che deve fare qualche passo indietro, per ritrovare Letizia e per ripartire insieme a lei dal punto in cui l’aveva lasciata da sola. Perché Calum sa di essere andato avanti senza di lei e di averla lasciata indietro, senza farlo di proposito. Ed è quello che maggiormente gli fa nascere una rabbia cieca verso se stesso: il fatto di non essersi accorto mai di niente, come se tutto fosse sempre nella norma.
Il problema è che lui ha sempre notato ogni cambiamento di Letizia. Ha sempre notato subito come quegli occhi scuri che tanto ama diventassero ogni giorno sempre più spenti, sempre più vuoti. Ha notato come lei si stesse riducendo per quell’amore sfibrato, non alimentato a dovere. E non potrebbe essere incazzato con se stesso più di così. Perché non ha mai fatto niente, non ha mai fatto abbastanza per impedire una cosa simile.
Per questo si alza dal letto e, senza pensarci neppure una volta, si ritrova ad andare verso il bagno, intenzionato a sanare quella situazione che ha creato lui e che non vuole più vivere. Perché, cazzo, Letizia gli manca, da morire; gli manca e vuole soltanto tornare ad averla come una volta, vuole tornare ad amarla come prima, vuole tornare a stringerla come faceva prima, vuole tornare a sentirla come la sentiva dentro di sé prima.
Vuole rimediare ad ogni errore che ha fatto. Spera solo che non sia troppo tardi per cominciare.
Si accosta alla porta del bagno ed osserva attentamente la figura della mora seduta a terra con la schiena poggiata al muro e la testa posata sulle ginocchia, tutta rannicchiata su se stessa come a volersi proteggere, come a voler raccogliere i pezzi del suo cuore andato in frantumi.
E sospira piano, Calum, perché sa che è colpa sua se tutta quella situazione è cominciata e sa che deve far qualcosa al più presto, o altrimenti la perderà, del tutto. Ed è l’ultima cosa che vuole.
Per questo gli si avvicina a passi incerti, titubanti, timorosi. Passi che Letizia riconosce anche troppo bene dalla cadenza e dal suono, ma che non riescono ad attirare la sua attenzione, non abbastanza.
Calum si ferma davanti a lei, il cuore gonfio di frustrazione, gli occhi arrossati per le lacrime.
Si abbassa lentamente. Ha paura, paura di star agendo invano, perché tanto è troppo tardi; paura di vedere come ha ridotto Letizia con il suo egoismo; paura di non essere in grado di sistemare le cose.
Non dice niente. Si limita ad alzare quel viso che mai si stancherebbe di osservare con la punta delle dita, per far combaciare i loro occhi così simili nel colore e nelle emozioni che trasmettono all’altro.
«Amore, io–» inizia, lui, ma lei lo interrompe.
«Mi manchi, Calum.» ammette, diretta come suo solito, scoprendo subito il problema, cercando di fargli capire quanto male faccia sentirsi soli, sentirsi abbandonati dalla persona che dice di amarci. «Mi manchi da morire… E… Ed io non so più cosa fare per tenerti con me…»
E quella confessione non fa che aumentare il coraggio del moro, non fa che aumentare la sua speranza, il suo voler sistemare ogni cosa una volta per tutte; perchè forse ancora qualcosa da salvare c’è. Ci vorrà del tempo, ma Calum adesso è sicuro che può farcela, può riuscire a rimettere Letizia in piedi, può riuscire a salvare quel noi, a salvare quell’amore per cui entrambi si sono sempre battuti.
«Lo so, Leti, lo so… E non hai idea di quanto mi faccia mala sapere e vedere che… Ti sto riducendo così…»
Letizia adesso lo osserva attenta, senza riuscire a staccare gli occhi da quei pozzi che conosce a memoria.
Osserva Calum. E intanto nel cuore le nasce una piccola speranza, anche se flebile, che forse le cose possano tornare come prima.
«Non voglio mollare, Cal…»
«Non lo farò neppure io.»
«Promesso?»
«Promesso.»
Poi lui la bacia, all’improvviso. Ed è come se in quell’istante ogni cosa tornasse al suo giusto posto, per dare ad entrambi quella speranza di cui hanno bisogno per non perdersi più.
Perché si amano troppo. E non hanno intenzione di rinunciare alla fonte della loro felicità per nessun motivo.





Letizia
Popolo di EFP, salve a tutti! <3
Caspita, erano settimane che non postavo qualcosa, e boh, mi sentivo strana, come se mi mancasse qualcosina *^*.
Però ho scritto parecchio in queste settimane eh u.u. E, a partire da oggi (che per giunta è pure il mio compleanno, e per me compleanno = vita nuova, ecco il perchè del cambiamento (?) nelle note aiutrice:3), tornerò spesso con molte OS, fino a che non inizierò a postare la long su Calum, che intanto è ancora in fase di lavorazione u.u
Ma parlando di questa piccolina (che è pure la 31ESIMA che posto su questi quattro *^*), che cosa dirvi? Prima di tutto, ringraziamo la canzone che me l'ha ispirata (canzone che per me è diventata pressochè una droga e addio cuore mio insomma). Per la trama, invece, non so davvero che cosa dire; è la prima volta che scrivo di una coppia che ha dei problemi (?). Spero solo che vi sia piaciuta, perchè giuro che ci ho messo cuore e anima in queste 2.040 paroline :3.
Grazie per ogni cosa fin da ora, ci sentiamo prestissimo! <3
E, piccola informazione: risponderò alle recensioni di questa piccolina non appena posterò la long su Calum, così vi avverto ;).
Grazie ancora per ogni cosa e a presto! Un bacione immenso, Letizia <3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Letizia25