Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: lillilola    25/09/2015    0 recensioni
Camille è semplicemente bella, Daphne invece, è semplicemente sua sorella; le due hanno una cosa in comune oltre al sangue, il fatto che non si sopportano.
La guerra fredda in casa Shane dura da anni, e come tutte le guerre è destinata a finire prima o poi, e forse, se non fosse stato a causa di una caviglia storta nel momento sbagliato, le conseguenze non sarebbero state così dolorose, ma la teoria del caos è semplicemente questa: quella che a causa di un errore fa credere Daphne di essere la seconda scelta di tutti e come conseguenza fa credere a Camille di poter rubare il cuore a chiunque con il suo sguardo blu.
-------------------------
E' stata un scena epocale, soprattutto perché continuava a vantarsi di avere vinto la possibilità di poter parlare con il suo idolo, per poi inciampare su uno dei vestiti che avevo lasciato per sbaglio sulle scale, e ruzzolare come un pesce lesso giù per tutta la rampa.
E indovinate chi ha visto tutta la scena? Io.
Indovinate chi ha potuto riprendere tutta la scena? Purtroppo nessuno.
-Camille Shane? – mi chiede la receptionist distraendomi.
Annuisco e mi giro.
-Carta d’identità per favore –.
Spero solo non si accorga che non sono io.
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 10:  FAVOLE ANDATE IN FUMO.


Abbiamo deciso che al ballo andremo vestiti tutti in tema "Alice In Wonderland", io e Calum siamo la Regina di Cuori e il Fante. O meglio Calum ha deciso che noi faremo quei due personaggi perché dice che il rosso gli dona e fa risaltare la sua pelle.
Io avrei voluto fare Pinco Panco e Panco Pinco, ma appena avevo azzardato a dirlo, Luke e Michael, futuri regina e re del ballo probabilmente, si erano girati a lanciarmi sguardi d'odio profondo, per questo ora mi ritrovo in camera con Calum che tenta di convincermi che il vestito da Regina mi fa sembrare una principessa invece che la bomboniera di un battesimo.
- Senti amico. Questo vestito non r....-
La porta si spalanca all'improvviso cogliendo me e quel povero cinese non cinese, di sorpresa.
Senza contare che io sono in intimo per essermi appena tolta quell'affare demoniaco da battesimo, e Cal è praticamente appoggiato alla mia schiena perché stava tentando di rimettermi quell'affare addosso. Michael sembra fregarsene della situazione compromettente in cui ci trova perché troppo impegnato a gridare cose senza senso. 
- IO... NO... AAHHH...  E ADESSO? - spaesato mi guarda e si butta un ginocchio all'improvviso, cosa che fa arretrare me e Calum all'unisono  - AIUTAMI DAPHNE! -
Lo guardo confusa in cerca di aiuto da parte di Calum, che però è sostanzialmente inutile perché si limita a restare in silenzio.
- Hai dimenticato di prendere le medicine?  Ti accompagno io, non è un pro...- inizio ma lui mi ferma.
- Ma sei scema? - mi chiede.
Io? Scema?  Sbaglio oppure è lui quello in ginocchio che è entrato come un uragano nella stanza gridando cose senza senso come uno psicolabile? 
- Ho i capelli rossi! ROSSI ti dico! HO SBAGLIATO TINTA - ah beh allora dice me cose proprio alla persona giusta, che invece dei capelli rossi ce li ha rosa - dovevano essere verdi! -
Ah.
- Beh non ti stanno male- dico cercando di rincuorarlo mentre Calum inizia ad allontanarsi piano piano per evitare di finire nel mezzo della situazione - il tuo amico Calum sicuramente concorda con me - mi giro a guardarlo beccandomi il suo odio in pieno - non è vero Amico? - sottolineo la parola amico.
Calum guarda il suo amico e inizia a rincuorarlo su quel colore di capelli, mentre io tento invano di prendere il vestito e lanciarlo giù dalla finestra, in modo da renderlo inutilizzabile, e magari farmi andare vestita al ballo con un paio di jeans e una maglietta con scritto sopra "Sono la regina di cuori".
- Cosa stai cercando di fare? - mi beccano nel mentre apro la finestra con il vestito in mano e probabilmente uno sguardo raggiante dovuto a quello che avrei appena fatto.
- Facevo prendere aria al vestito - dico richiudendo la finestra, perché noto lo sguardo da faina arrabbiata di Calum che mi sta praticamente gridando che sarei finita giù dalla finestra con il vestito se provavo a rovinarglielo.
- O MIO DIO! - grida dal nulla Michael - Quel vestito è orrendo, ti farà sembrare una bomboniera, tipo quelle del battesimo- continua guardando l'obbrobrio che tengo tra le mani.
Oh, finalmente qualcuno che mi dà ragione, ci vuole Michael a far, forse, capire a Calum che questo affare fa schifo; ma Calum non sembra dell'idea di voler cambiare opinione nemmeno se quello scemo che ha sbagliato tinta glielo fa notare dopo di me.
- Ah sì? Quel vestito fa schifo, beh e allora la sai una cosa? Quei capelli di stanno da schifo - grida a Michael che dopo aver ascoltato quelle parole sembra finire in uno stato di tristezza tale, che sembra non riuscire più a muoversi, ma poi ovviamente si riprende e inizia a gridare anche lui, trasformando questa povera camera nella piazza di città durante il mercato.
- I miei capelli fanno schifo? E allora che amico sei se mi dici che sono bell...- noto che la situazione sta degenerando, e decido saggiamente con uno dei pochi neuroni rimasti che è meglio lasciare i due a risolversela tra loro prima di finire in mezzo alla discussione.
Esco dalla mia camera, faccio notare la MIA camera, perché occupata da due che insieme non fanno un cervello, e in mutande e reggiseno me la svigno al piano inferiore dove trovo Luke vestito da Pinco Panco, che assomiglia di più a una piccola ape operaia che al personaggio che dovrebbe fare.
I capelli biondi lo fregavano di gran lunga su quel vestito a strisce nere e gialle.
Mi guarda confuso sul mio "abbigliamento".
- Non sei ancora pronta per andare? - mi chiede notando le condizioni e osservando attentamente i miei mutandoni da nonna.  Sembra quasi schifato da quella visione.
- Perspicace il ragazzo - dico sedendomi sul divano e aspettando che i due sopra la smettano di fare i bambini.
Sento la porta chiudersi, cosa che mi distrae dal contemplare il fatto che Luke, sì, sembrasse davvero una piccola apetta.
Guardiamo Ashton vestito da Cappellaio Matto, e sento già che nei prossimi minuti ci sarà già un'altra litigata, perché mia sorella aveva deciso che loro non si sarebbero vestiti a tema Alice In Wonderland, ma avrebbero fatto Cenerentola e il Principe, così da poter realizzare la favola personale di ogni ragazza con un minimo di romanticismo nel corpo. Cenerentola e il Principe Azzurro, la favola d'amore per eccellenza, che Ashton aveva appena distrutto.
Qualcosa mi dice che Camille non sarà molto contenta.
Ci raggiunge, e fa un inchino togliendosi il cilindro.
- Gradireste del thè? - ci chiede mentre ne io ne Luke riusciamo a spiccicare una parola.
Sto per alzarmi e spostarmi da questo posto, probabilmente futuro luogo di un altro litigio, quando sento Calum chiamarmi, perché non sono ancora pronta, e che se non fosse considerato un reato girare in mutande e reggiseno mi potrebbe anche così al ballo.
Sempre molto fine il mio cavaliere, che probabilmente ignora il fatto che al ballo scolastico a cui mi trascina, ci saranno ragazze molto svestite.
Probabilmente con i completini da infermiera presi ai sexy shop.
Vedo Michael scendere tristemente le scale per andare anche lui a finire di vestirsi, e fare così il partner di Luke.
Sbuffo salendo le scale, perché non solo mi tocca alzarmi dal divano e spostarmi in varie stanze per evitare i litigi, ma mi tocca pure salire e scendere le scale.
Anche questa settimana ho fatto movimento, direi che come minimo mi merito un biscotto, o due. O magari un pacco di biscotti.
Senza contare che la cosa più triste della serata è che non ci sarà Maya a tenermi compagnia scaldando con me la panchina per evitare di ballare. Troppo movimento fisico fa male, insomma.
Arrivata in camera Calum non solo è già vestito e pronto per uscire, ma riesce a trasformarsi anche nel mio personal hairsaylist e truccatore, nonché anche stilista visto che al mio vestito da Bomboniera ci ha pensato lui, e ora che ci penso ho fatto pure male a lasciarlo fare.
- Senti Daphne ma devo essere io quello che ti veste? - dice aiutandomi con la cerniera del vestito - insomma, io dovrei essere quello che ti aiuta a togliere i vestiti, o quello che te li strappa di dosso, non quello che ti veste - si lamenta sempre questo ragazzo.
Non gli va mai bene nulla, una vera lagna e pure un po' primadonna.
Riusciamo a finire e usciamo dalla camera, pronti a scendere, di nuovo, le scale in versione coppia vestita.
Non dico che non siamo belli, vestiti in coppia, ma solo che sembriamo un po' scemi, soprattutto perché la gonna lunga mi è un po' di intralcio, e più di una volta nel giro di dieci secondi ha tentato alla mia vita facendomi rischiare un frontale con il pavimento.
Luke, Michael e Ashton ci guardano scendere, e iniziano ad applaudire a caso, anche quando per poco non ci rimetto la vita scendendo l'ultimo scalino.
Come ho fatto a finire con questi dementi? Ma soprattutto perché sono tutti a casa mia? Non ce l'hanno una casa loro? Che vadano ad applaudire a casa loro.
Torno a sedermi sul divano affianco a un Michael sconsolato a causa dei capelli, che sembra più un fiammifero vestito di giallo e nero con i capelli rossi, che Pinco Panco.
Calum invece è raggiante, in quel gilet nero e i cuori disegnati sotto gli occhi, sta decisamente molto bene, o semplicemente molto meglio di me.
- Ehi - Ashton si siede vicino a me, e io sono tentata, davvero molto tentata di allontanarmi da lui onde evitare discorsi spiacevoli lasciati in sospeso, ma resto ferma a causa della presenza anche di Michael sul divano, che non mi permette di allontanarmi - sembri una perfetta Regina di Cuori - sussurra sincero forse un po' imbarazzato.
Cosa che fa arrossire anche me, e mi fa pentire di essere rimasta sul divano invece di essermi alzata con scatto felino per andare a mangiare i biscotti che mi merito.
Sto quasi per rispondergli grazie, o forse per dirgli che anche lui sta bene vestito da Cappellaio Matto, perché quei vestiti scuri aderenti sottolineano non solo il suo fisico, ma fanno risaltare i suoi occhi chiari, quando dalla scala sento provenire rumore di tacchi.
Mi giro e vedo mia sorella raggiante, Cenerentola non è mai stata così perfetta.
La guardo ammirata, completamente ammutolita mentre scende le scale, senza inciampare a differenza mia, in quel lungo vestito azzurro, mentre ondeggia i capelli biondi e sfoggia un luminoso sorriso.
Non sembra la serpe che è di solito in quel momento, sembra solo una ragazza felice che sta per coronare la sua favola con il principe azzurro, che è seduto affianco a me, e che non è vestito da principe.
Restiamo tutti a guardarla scendere, probabilmente anche i ragazzi stanno riconoscendo la perfezione incontrastata della futura reginetta del ballo, e probabilmente si staranno chiedendo perché hanno passato così tanto tempo con me che inciampo nell'aria, invece che con lei, dove a ogni suo piccolo e leggiadro passo, sembra che gli uccellini cantino.
Con me gli uccellini scappano e si coprono gli occhi per non vedere il disastro che sono, e un po' inizio a capire perché mia sorella non mi voglia tra i piedi. Probabilmente la faccio vergognare.
Camille si guarda attorno, come se ci vedesse per la prima volta da quando ha fatto la sua entrata in scena, sta quasi per salutarci tutti, forse me compresa, che mi sento pure un po' stupida ad essere onorata del suo saluto, quando si accorge che la sua favola è appena sfumata via.
Ashton non è il suo principe azzurro.
Io mi alzo di scatto dal divano, e non so se andare a prendere i biscotti in cucina e poi salire in auto per andarmene, oppure se andarmene subito.
Opto per i biscotti, quando Michael mi afferra per una mano e inizia a trascinarmi verso la porta.
Ma io volevo i biscotti! Mi sono fatta quelle scale una decina di volte oggi!
- Perché non sei vestito su come avevamo concordato? - chiede avvicinandosi ad Ashton mentre noi lasciamo la stanza.
- Noi non lo avevamo concordato, lo avevi deciso tu - sento che le dice mentre Calum apre la porta e Luke esce.
Guardo mia sorella che ha gli occhi lucidi, e non posso fare a meno di pensare che è bella anche un attimo prima di iniziare a piangere.
- Ma noi siamo una coppia, avremmo dovuto vestirci in coppia - Michael mi trascina fuori e chiude la porta, impedendomi di sentire il resto del discorso.
- Mi sa che hanno problemi in Paradiso quei due - dice Luke aprendo l'auto con cui solo noi quattro saremmo andati, mentre Ashton e Camille avrebbero avuto un auto solo per loro.
Mia sorella non voleva venire alla festa con la plebaglia, o meglio, non voleva stare nella stessa auto in cui c'ero io.
- Penso che non ci sia mai stato un Paradiso per Ashton - si lascia scappare Calum girandosi quasi impercettibilmente verso di me, quasi come se fossi io la causa del mancato paradiso di Ash.
Sento il corpetto che ho addosso, o meglio che mi ha messo addosso Cal, iniziare a stringermi.
Camille è perfetta, come potrebbe non essere il paradiso di quello stupido?
- Noi andiamo - dice Luke al volante, cosa che un po' mi preoccupa - aspetteremo gli altri due una volta arrivati -.
 
 
 
Non so quale sia stato il genio a dare la patente a quel biondino. Non so nemmeno se lui abbia effettivamente una patente, ma da come guida direi che è più probabile che abbia giocato un po' troppo ai giochi di auto, e che la patente se la sia trovata nell'uovo di Pasqua ad aprile.
Oggi è la volta buona che la mia vita viene spezzata, e non so se sarà a causa di un frontale provocato da Luke che quando guida viene invaso dallo spirito di Schumacher, o di un frontale con il pavimento che provocherò io con i miei stessi piedi inciampando nella gonna.  Senza contare che la coroncina che ho in testa sarebbe più adatta ad un’arma di distruzione di massa a causa dello schifo che fa, che a essere sulla mia testa.
Arriviamo, chissà grazie a quale divinità siamo illesi e noto che grazie al piccolo Schumacher biondo, siamo riusciti ad arrivare anche prima che aprissero le porte dell'aula magna, trasformata per l'evenienza nella sala da ballo.
C'è già troppa gente e troppa pelle scoperta per i miei gusti, e Luke parcheggia peggio di una vecchietta cieca.
Calum scende dalla macchina e mi porge il braccio, forse ha intuito la mia precarietà a causa della gonna lunga, o solo dal fatto che sono imbranata.
Michael e Luke si guardano e sorridono mentre si dirigono verso le persone che aspettano, io decido di accendermi una sigaretta per ammazzare il tempo, ma poi mi ricordo che per le leggi universali sulle sigarette, che se ne accendi una mentre aspetti, solitamente accade con gli autobus, di solito ti capita qualcosa di spiacevole.
Faccio in tempo a buttare fuori il fumo, quando mi accorgo di Michael e Luke che corrono verso di noi perché la folla impazzita ha iniziato a dare di matto.
Sento le ragazze urlare, e sinceramente vorrei urlare anche io, ma ho un corpetto che me lo impedisce.
Luke passando mi butta a terra la sigaretta, e mi afferra per un braccio, iniziando a trascinarmi. Probabilmente lui non ha notato, a differenza di Calum, che non sono molto stabile a causa della gonna che tenta di gambizzarmi ogni tre passi che faccio. E poi come si è permesso questa stupida ape operaia di buttarmi a terra una sigaretta appena iniziata? Ma dico scherziamo?
- Era la mia sigaretta! - mi lamento mentre noto la folla attorniare Calum e Michael che sono rimasti indietro.
- Sono io il partner della Regina Di Cuori. Cosa credi di fare Pinco Panco del cavolo? - sento gridare da Calum mentre viene letteralmente assediato, e penso pure buttato a terra, visto che scompare dalla mia visuale.
Quando per poco non inciampo tra i miei piedi, decido che forse è meglio tornare a guardare davanti invece che dietro, e ringrazio ogni divinità possibile per aver insisto per non farmi mettere due specie di trampoli ai piedi invece delle Converse.
Non che con le Converse io riesca a correre molto meglio visto che Luke mi sta trascinano in modo poco dolce verso il posto più lontano da quelle che sembrano più degli animali che delle persone normali, e che a differenza mia, riescono a correre senza difficoltà su dei tacchi vertiginosi, mentre io già stento a stare in piedi su delle normalissime scarpe da ginnastica.
- Luke che cosa diamine mi trascini? - gli grido - Mi hai pure buttato una sigaretta nuova! NUOVA! - continuo gridando e correndo, cosa che risulta al quanto difficile.
- Ti sto salvando i polmoni. Ora zitta e corri - mi dà uno strattone che dovrebbe sollecitarmi a correre, ma che invece mi sollecita solamente a inciampare e a rischiare la vita.
Finisco rovinosamente a terra sporcando il vestito da bomboniera, cosa che non mi dispiace tra l'altro, ma avrei preferito rimanerci secca nella caduta, perché ora sarà Calum a uccidermi.
Luke mi guarda con quasi odio perché lo sto rallentando nella sua fuga, e penso stia iniziando a pentirsi di avermi salvato dalla mandria di ormoni impazziti, ma poi lo sguardo di odio si trasforma in uno sguardo estasiato.
Mi giro tirandomi su, alla ricerca di quello che sembra far felice il mio compagno di sventura, ma non vedo nulla di interessante.
Forse Luke sta avendo una visione della Madonna e ora è fatto di acidi.
- Amico, gli acidi dovresti condividerli s...- tento di dire rialzandomi, ma lui opta per prendermi di peso in braccio e mi porta verso una macchina in corsa.
Oddio ha intenzione di ammazzarsi.
Oddio a intenzione di commettere un suicidio di coppia. Ma noi non siamo una coppia.
- Luke che cazzo fai? Fermati! - inizio ad agitarmi mentre lui sembra troppo concentrato sulla visione che sta avendo, per fare caso ai miei movimenti da pesce fuori dall'acqua.
Non so se la Madonna che lui vede nelle sue allucinazioni ci sia per davvero o meno, ma sta di fatto che l'auto si ferma all'improvviso, cosa che sembra far sorridere il biondino, e non so se esserne contenta o meno.
Fa il giro dell'auto prima di aprire la portiera e buttarsi con me nel posto anteriore.
Oddio questo è un rapimento.
- Che cosa diamine st...- si toglie di peso da me e si siede richiudendo immediatamente la portiera.
- Fuggite sciocchi! FUGGITE! -grida guardando la persona al volante.
Noto Camille e Ashton che ci guardano confusi.
Non riesco a capire se questo è un rapimento organizzato, oppure un metodo per salvarci la pelle.
Ashton mette in moto l'auto e iniziamo ad andare via dal parcheggio della scuola.
- Posso sapere, solo per curiosità che diamine sta succedendo qui? - chiede Ashton mentre noto lo sguardo leggermente irritato di Camille dallo specchietto retrovisore.
Ah beh, vorrei saperlo anche io che succede.
- Non si entra dall'entrata principale, dobbiamo entrare da qualche altra parte - dice iniziando a rilassarsi e sorridendo, poi mi guarda sempre con il sorriso stampato in faccia - hai sporcato il vestito. Non credo che Calum sarà tanto contento -.
Adesso lo butto fuori dall'auto in corsa.
Mia sorella ridacchia a questa affermazione, mentre Ashton mi lancia un'occhiataccia di fuoco, quasi come se avesse capito le mie cattive intenzioni nei confronti della piccola ape operaia.
 
 
Entriamo da un'entrata secondaria circa mezz'ora dopo che la porta principale è stata aperta, e dopo che la folla è stata sedata. Entro e vedo le ragazze più tranquille di prima, e un po' mi sono pentita di essermene andata dalla folla, magari sedavano pure me, così da poter superare questa serata.
Calum mi nota, o meglio nota che l'abito ha un enorme macchia di acqua e sapone, perché Ashton e Luke non se la sentivano di farmi finire nelle mani di quel finto cinese, e sembra decisamente arrabbiato, e la cosa fa scattare il mio allarme interiore che inizia a gridarmi "Fuggi da quel pazzo prima che ti prenda", il punto è che sono troppo stanca per correre, quindi mi limito a inventare una scusa plausibile da rifilargli.
- Calum, posso spiegarti tutto - dico creando una sottospecie di distanza di sicurezza tra me e lui, nel caso decida di uccidermi - è tutta colpa di una ragazzina. Stava attraversando la strada e a un...-
- Sei inciampata vero? - dice senza sentire il resto della mia avventurosa ed eroica storia.
- No no. Stai zitto e ascoltami - riprendo la mia storia, che odio essere interrotta mentre racconto avventure inventate - e una macchina è apparsa dal...-mi interrompe di nuovo.
- Sei la peggior Regina di Cuori che io abbia mai visto - sbuffa concentrandosi sulla macchia, e cercando di asciugarla con qualche fazzoletto che tira magicamente fuori dalla manica. Forse doveva fare il mago invece del Fante.
Ma davvero?
Ma quante regine di cuori pensa di conoscere questo qui?
Sbuffo lasciandomi pulire come una bambina, e nel frattempo lancio qualche occhiata alla sala da ballo che si sta riempiendo di gente.
Noto qualcuno iniziare a ballare nella pista, che nell'arco di poco tempo si riempie di persone che ballano con la grazia di triglie impazzite, ma sempre più aggraziati di me.
Calum finisce di fare la lavandaia, e mi prende per un braccio prima che io possa andare in qualche modo a sedermi a scaldare qualche comoda sedia e a bere punch o mangiare salatini tutta la sera.
- Davvero Calum? - lo guardo mentre tento di imputare i piedi a terra per non farmi portare in pista - sei serio? Vuoi che io uccida i tuoi piedi e chiunque sia attorno a me nell'arco di circa cinque o sei metri? -
Mi guarda e penso sia intenzionato a lanciarmi dietro la prima cosa che gli capiti sottomano visto che gli sto rovinando il ballo.
Ha scelto la Regina di Cuori sbagliata, e penso se ne stia accorgendo solo adesso.
Torno a guardare la pista con lo sguardo, e non posso fare a meno di notare come mia sorella stia allegramente tenendo Ashton per mano mentre racconta a tutti della loro fantastica storia d'amore, riesco a sentire di come racconta del loro primo incontro: dice che si sono incontrati quando ha vinto il concorso, lo stesso concorso a cui lei non era andata a causa di un incidente provocato da un paio di jeans.
Chi l'avrebbe mai detto che un paio di jeans sulle scale avrebbero potuto provare tutto questo disastro?
Un vero e proprio disastro, tanto che il mio stomaco, forse a causa di quelle mani intrecciate, forse a causa del disastro che avevano combinato i miei jeans o forse perché ho solamente fame, si sta un attimo contorcendo.
Decido di rendere il mio udito meno fine, e torno a sentire la musica della sala, non valeva la pena ascoltare ciò che si inventavano per la loro storia, che prima o poi, ne sono sicura, diventerà davvero una favola.
- Andiamo - mi dice Calum che forse si è accorto del mio sguardo assente, mi fa un cenno verso le panchine ma lo fermo, forse per una volta ogni tanto posso evitare di fare l'egoista.
Gli afferro una mano.
- Solo un ballo. Solo uno. Hai capito? - gli dico mentre mi sorride contento lanciandosi e trascinandomi nel mezzo della pista.
Confusa e imbarazzata tento di capire dove devo mettere le mani, i piedi e magari anche il cervello che forse mi è scappato prima nella caduta.
Tutta colpa di Luke.
Calum ride attirando tutta l'attenzione su di noi e sul fatto che io sono un'impedita di prima categoria, credo sia un modo per vendicarsi di avergli sporcato il vestito.
- Allora, metti una mano sulla mia spalla destra, e con l'altra stringi questa mano - mi aiuta e poi mi mette una mano sul mio fianco.
- Se quella mano scende fino al mio sedere, sappi che non avrai più una mano - gli sorrido amichevole.
- Giuro che non ne avevo la minima intenzione - dice alzando una mano - e adesso i passi base - mi spiega velocemente i passi - iniziamo -.
Forse lui non è consapevole del fatto che il mio cervello non è al suo posto e che non sono una ballerina di danza che in due secondi impara i passi.
Si accorge della cosa due secondi dopo, quando gli pesto i piedi per ben tre volte di seguito.
Forse Calum tornerà a casa senza la sensibilità a un piede, o Magari senza tutto il piede, o meglio ancora, tornerà a casa senza un piede e pure senza una mano se continua a farla scivolare così pericolosamente vicino al mio fondo schiena.
Lo chiameranno il Monco da oggi in poi, e voglio proprio vedere come suonerà il suo basso da quattro soldi.
Mentre mi fa fare un giravolta, noto la gente che ci guarda, tra cui anche Ashton che non sa se essere divertito per il fatto che ho pestato i piedi a Calum o forse infastidito, probabilmente dal fatto che la sua ragazza fosse andata al bagno con il resto della squadra delle cheerleader, piantandolo lì da solo.
Che poi mi sono sempre chiesta cosa ci fanno in diciotto dentro un bagno. Una delle domande del libro dei "Grandi perché della vita", probabilmente seguito a ruota dal perché nei film rompono il vetro dell'auto con un pugno, ma quando lo fai tu nella realtà ti sloghi almeno un paio di dita.
- Non sei una grande ballerina - dice Calum una volta finita la canzone, e mentre cammina un attimo zoppicando.
-Ti avevo avvisato, e poi è il karma per avermi messo un braccio vicino al sedere - sbuffo andandomi a sedere vicino a Michael.
Cerco Luke con lo sguardo e noto che parla con il dj, e viene subito raggiunto da Ashton che a sua volta chiacchiera con il dj.
- Dovevo restare a casa a mangiare della pizza - sbuffa.
Quanta verità in poche parole, sono nel suo stesso stato d'animo, cosa che non si può dire di Calum che sembra più dolorante che annoiato, e nemmeno di Luke che sta venendo da noi saltellando allegramente, lasciandosi dietro una scia di bava dalle ragazze presenti.
- Abbiamo una sorpresa - mi dice una volta che ci ha raggiunto, lo guardo confusa e mi sorride - osserva - si limita a dire prima di trascinare via Michael e lo zoppicante Calum.
Lo vedo raggiungere il quarto del gruppo quando l'unica cosa che penso è che odio le sorprese.
Li vedo salire sul palco e prendere un attimo in prestito gli strumenti della band che avrebbe suonato tra un altro paio di canzoni da discoteca.
Oddio volevano assordarmi con la loro musica.
No eh, già qui non ci volevo venire ma l'ho fatto per quell'idiota di Calum, se poi si mettono pure a suonare la loro musica, viene fuori un disastro di serata.
Sto già pensando di alzarmi, e scappare dalla sala uscendo prima di aver magari scroccato a qualcuno una sigaretta, quando sento che il biondo ha già preso possesso del microfono.
Mi sto già immaginando le ragazze impazzite rimaste ferme fino ad ora dal saltare addosso a quei quattro solo perché Camille avrà già avvisato tutte che se solo una di loro si azzardasse a toccare il suo Ashton, l'avrebbe fatta fuori senza pensarci due volte. E probabilmente avrà messo in avviso di fare attenzione anche per quanto riguarda agli altri membri del gruppetto, perché solo lei doveva essere l'unica privilegiata a stare con un uno di una band.
Ne sarebbe decisamente capace.
Sto quasi per andarmene quando sento partire "I don't wanna miss a thing" degli Aerosmith, e la cosa fa migliorare la mia serata.
La mia serata arriva quasi all'apice, ma poi scende di nuovo in picchiata, quando finita la canzone Camille sale sul palco per baciare Ashton, e lo so che non dovrebbe essere così, ma da questo momento la mia serata precipita per davvero, e forse precipito anche io con lei.
Mi giro verso il tavolo a cui sono per non guardare la scenetta dei due innamorati.
- Allora? - mi chiede Cal sedendosi e sorridendo.
Smette di sorridere quando io tento di fare un sorriso, forse un po' finto, e forse è palese che qualcosa non va.
Si gira a guarda il palco dove probabilmente ci sono ancora i due, ma io tento troppo a me stessa per girarmi e guardarli e sentirmi una cretina, di nuovo.
- Vorrei chiederti di ballare ancora, ma penso che mi farò passare prima il male al piede - dice facendomi sorridere.
Ashton si unisce a noi.
- Scusa ma la tua ragazza dove l'hai lasciata? - chiedo leggermente acida, e infastidita dalla sua presenza lì al tavolo.
Mi alzo e sto per andarmene, magari a fare un giro in bagno anche io e rinfrescarmi un po' le idee, ma il dj mette la canzone meno adatta al momento.
“Carry on my waywards son.”
- Non lo so. Non mi interessa - mi afferra un braccio - ti va di ballare questa canzone? Magari facendo attenzione ai miei piedi - sorride mentre si avvicina eliminando quello che non ritenevo già prima, abbastanza spazio tra me e lui.
Vorrei rifiutarmi, dirgli di tornarsene da mia sorella, la sua ragazza, invece di chiedere di ballare a me, proprio questa canzone, che forse mi sembra troppo strano che il Dj abbia messo una canzone simile.
- L'hai fatto apposta - dico mentre lui fa scendere la mano finché non trova la mia, e la sfiora leggermente.
Sorride mentre io mi sento meno sicura sul fatto di voler rifiutare.
E' solo un ballo, nulla di che, mi dico come se fosse normale ballare con il ragazzo di mia sorella.
Non faccio in tempo a rispondergli che mi ha già portato in mezzo alla pista continuando a tenermi per mano, consapevole del fatto che tutti ci stiano guardando perché siamo gli unici a ballare una canzone simile.
Mia sorella mi ucciderà, lo so, ne sono praticamente sicura, e non riesco a capire perché non l'abbia ancora fatto, mi sarei aspettata un pugnale improvviso nella schiena.
Metto i piedi sopra quelli di Ashton, e poi sento la sua mano appoggiarsi sulla mia schiena, e forse è quella l'accoltellata alle mie spalle, e fa molto più male di qualsiasi dolore fisico, quella mano è un vero colpo al cuore, perché sappiamo tutti, sappiamo sia io che lui e tutti i presenti in sala che non dovrei esserci io sui suoi piedi, sostenuta dalla sua mano per non cadere.
Questo non è il mio posto.
Voglio scendere e tornare al mio posto, con il mio Fante di cuori e lasciare il Cappellaio Matto alla sua Cenerentola, perché in fondo lo sanno tutti che il Cappellaio e la Regina di Cuori non stanno insieme.
Sposto la mano dalla spalla di Ashton, perché voglio scendere, ma mi tiene ferma, smette addirittura di ballare.
- Voglio scendere - gli dico secca.
Ma lui si limita a guardarmi, e mi sposta una ciocca di capelli, come se non gli avessi appena detto di voler andare lontano da lui.
Forse il ragazzo non ci sente bene, avrei dovuto consigliargli lo stesso apparecchio acustico di mio nonno.
- Trovo che la Regina di Cuori e il Cappellaio matto siano perfetti - sposta la mano sul mio viso e sorride come se stesse guardando qualcosa di bello.
Sposto lo sguardo lontano dal suo.
- Smettila di dire stronzate - sussurro prima di tentare di scendere dai suoi piedi, e non mi importa se la canzone ancora non è finita, perché sono una dannata stupida che non avrebbe dovuto accettare un "semplice ballo".
Avrei dovuto imparare più spesso a stare al mio posto.
Il mio posto lontano da lui e Camille.
Tento di concentrare il mio sguardo da qualcosa che non siano i suoi occhi, come ad esempio la gente al bancone che sta chiacchierando.
Mi concentro su di loro, e mi accorgo di aver fatto una stronzata, quando l'unica persona al mondo che non dovrei vedere, è proprio lì, che mi guarda, e mi saluta allegro, come se niente fosse.
Come se nulla fosse mai successo.
Il cuore smette di battere e sento di star prendendo lo stesso colore di pelle bianco cadavere di Michael.
Tento di iniziare a fare dei respiri regolari, ma non ci riesco, e mi sembra quasi di star sentendo un attacco di panico arrivare.
Cerco di convincermi che vada tutto bene.
Mi allontano dalla pista barcollando, e arrivo di fianco a Calum che appena mi vede mi prende una mano, forse non sono così brava a far sembrare che tutto vada bene.
Ashton rimane in mezzo alla pista da solo per un attimo, prima di guardarmi e notare che al momento non sembro la ragazza che gli ha appena detto di andarsene, anzi, probabilmente al momento sembro molto di più quella a cui hanno spezzato il cuore. E non riesce a nascondere la cosa.
Si avvicina mentre io stringo troppo forte la mano a Calum e mentre i miei respiri sono ancora troppo veloci, e non riesco a inalare abbastanza aria.
Sto tremando.
- Ehi - mi guarda preoccupato - hai bisogno di aiuto Daphne, and...-
- Voglio... andare... a casa- riesco a dire tra un respiro e l'altro - adesso. Io devo andarmene... - mi metto una mano sul petto, mi fa così male quella voragine al posto del cuore - mi ...fa... così male - e la mia voce si spezza, si fa un sussurro.
Ashton non se lo fa ripetere due volte.
- Pensa tu a Camille, dille quello che vuoi - si rivolge a Cal e poi a me - andiamo -.
Mi aiuta a tirarmi su mentre io sento le gambe cedere, e l'attacco di panico farsi più vicino.
Calum si alza e va verso la porta per farci uscire, mentre io vengo trascinata di peso fuori, e nel trambusto generale, nessuno vede nulla.
Nessuno vede nulla, tranne Jake Parson, che è fuori a fumare una sigaretta.
Le gambe mi cedono del tutto e Ashton ha i riflessi abbastanza pronti da prendermi in tempo prima di finire a terra, e crollare come una statua che stava per rompersi.
Io stavo per rompermi, di nuovo.
Mi prende in braccio e sento il suo passo affrettarsi verso l'auto mentre so, che Jake ci sta guardando, sento il suo sguardo addosso, e questa cosa mi fa andare completamente fuori di testa.
Con il suo sorriso da stronzo che mi ferisce peggio di una lama.
Forse Ashton gli passa affianco mentre io chiudo gli occhi per non sentirmi precipitare di nuovo.
Voglio tornare nel vuoto, il mio vuoto, dove non sento nulla, non sento gli altri, non vedo nessuno, non parlo, non penso, il vuoto dove ci sono solo io e il nulla.
Ma non ci riesco, non ancora.
- Non chiudere gli occhi, non osare chiudere quei dannati occhi Daphne - mi stringe di più a sé.
Li riapro, solo per vedere il suo viso preoccupato, ma mi sorride lo stesso, come se tutto fosse normale, come se tutto andasse bene.
- Ciao Bambina - sento dire da qualcuno che non è Ashton.
Ashton sposta lo sguardo da me alla voce, e probabilmente vede anche lui, quel ragazzo che mi sta uccidendo ancora una volta.
Stringo i pugni, mentre finalmente sento di riuscire a non concentrarmi più su nulla.
La mia mano smette di stringere la giacca di Ashton, e nemmeno mi ero accorta di starla stringendo, ma non mi importa più.
Il mio corpo si fa più pesante, e il Cappellaio torna a guardarmi confuso, preoccupato ma sollevato dal fatto che siamo arrivati alla macchina.
Mi parla, ma l'unica cosa che vedo sono le sue labbra muoversi.
Mi mette in auto, e mi adagia sul sedile del passeggero, affianco a lui, che è nel panico.
Mi limito a guardarlo e a non chiudere gli occhi, solo perché me l'ha chiesto lui, al colmo della preoccupazione che non sa che farsene di un disastro come me.
Non parlo, non mi muovo, non so nemmeno se respiro, non penso, non penso a nulla, ed è questo l'importante, perché appena inizierò a pensare nella mia testa scoppierà la guerra.
L'unica cosa che riesco a fare, è alzare leggermente la mano per portarla affianco all'altra, e iniziare a stringere così tanto forte l'avambraccio, che non ci metterà molto a sanguinare.
Ashton sale in auto, ma non riesco a girarmi verso di lui, guardo solo la pelle sotto le unghie che premono.
L'auto viene messa in moto, e la prima goccia di sangue, scivola sulla pelle bianca.
 

 
Buonasera ciambelline del mio cuore**
Come presumibilmente avrete notato, sono in ritardo ad aggiornare, molto in ritardo, ma posso assicurarvi che è stato per un buon motivo: sono stata via un mese a salvare dei Panda in Cina ( - bugia - ), che poi io non capisco una cosa dei panda, solo secondo me sono in realtà degli orsi mascherati da qualcosa di carino e puccioso? Magari stanno complottando una congiura per conquistare il mondo. Dovremmo chiedere ad Adam Kandmon (?).
Anyway, con il ritorno della scuola, ritorno anche io. Giusto per dimostrare che sono per davvero il vostro peggiore incubo piccoli biscottini del mio cuore.
Spero che il vostro ritorno a scuola, oppure che il vostro inizio in una nuova scuola, non sia stato particolarmente drammatico. Tipo il mio che già dalla settimana prossima interrogano. Santoiddio.
Un bacino a chi recensisce, un bacino anche a chi in questo periodo mi ha minacciato per aggiornare, E minacciato in modo cattivo.
Scusate se il capitolo è troppo lungo. Spero vi piaccia **
Ricordatevi di mangiare tante ciambelle.
Vi lascio una piccola foto di Daphne, o almeno di come io mi immagino la nostra piccola e adorabile Daphne.

Image and video hosting by TinyPic

 
Lily **
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: lillilola