Capitolo
16
I
due
fratelli, seduti uno sul letto e l’altro sulla poltrona,
erano immersi nel
silenzio, entrambi cercando un modo per iniziare il discorso. Di solito
non era
così complicato per loro due parlarsi, ma in quel momento le
parole sembravano
essere andate momentaneamente in sciopero ed un insana timidezza si era
fatta
strada tra loro: si sentivano dei perfetti sconosciuti, messi insieme
per
sbaglio. Julian fece una smorfia addolorata: fino a quel punto aveva
degradato
il rapporto che condividevano?
-Mi
dispiace...- Quante volte quel giorno aveva già detto quelle
parole? Troppe,
decisamente troppe volte. Harry lo guardò stupito, sgranando
gli splendidi
occhi verdi, nascosti dietro gli occhiali: non toccava a Julian
scusarsi!
-E
per
cosa?- domandò brusco, più di quello che avrebbe
voluto. Ricordava ancora
perfettamente cosa era successo l’ultima volta che si erano
parlati..lo aveva
mandato a morire e non intendeva di certo ripetere
l’esperienza, ma quel tono
era uscito senza che lui potesse fermarlo! Si vide costretto ad
ammettere con
se stesso che si sentiva ferito dal modo di fare del fratello. Non
poteva fare
quello che voleva e poi pensare che con delle scuse si aggiustasse
tutto,
cavolo...non era mica il suo schiavo lui!
-Per
tutto... per quello che ho fatto quest’estate, per averti
tenuto nascosto le
mie visioni, per averti mentito, per...non lo so! Per tutto, Harry, ma
in particolare
per aver rovinato quello che ci legava!-disse tutto in un fiato il
Serpeverde,
riprendendo a torturarsi le mani..quel vizio doveva venirgli
sicuramente dalla
parte Mani, visto che non l’aveva mai fatto prima di quel
giorno.
-E
tu pensi
che basti scusarsi? Pensi davvero che delle semplici scuse bastino a
riportare
tutto com’era un tempo?...Vedi di crescere Julian e comincia
a prenderti le tue
responsabilità!- Gelo. Solo quello sentiva
l’Antico nelle parole del
fratello...aveva rovinato tutto!
-E
tu credi
che io non mi stia prendendo le mie responsabilità,
Harry?...so che quello che
ho distrutto non tornerà mai più! Ma per il bene
di papà e Remus dobbiamo per
lo meno fingere di essere com’eravamo... non ti chiedo di
perdonarmi adesso e
neppure domani, ti chiedo semplicemente di provare un giorno anche tra
cento
anni a capirmi! Io non sapevo davvero che altro
fare!-esclamò Julian con la
voce carica di tormento, lo stesso tormento che aveva provato in tutti
quei
mesi, ma in particolare negli ultimi due giorni.
-Magari
provarne a parlare? Una volta lo facevamo e non mi sembrava tanto
difficile...-disse con sarcasmo Harry.
-Mi
immagino
la scena: io arrivo e ti dico ”Sai Harry probabilmente ti
ucciderò per
diventare il nuovo signore oscuro, dopo aver ucciso Voldermort e Remus.
Hai
qualche idea di come io possa evitare di farlo?”...ma ti
rendi conto di quello
che dici? Era impossibile che io ti parlassi, anche perché
dopo la prima
visione sono stato rapito e guarda caso per me eri stato tu a
farlo!-gli ricordo
con pesante ironia Julian, trovando quel litigio migliore persino del
silenzio
che gli avvolgeva prima.
-Mi
sembra
che abbiamo già chiarito questa faccenda, no?...hai detto
che esiste una
pozione che cambia le aure...-
-Ora
so che
non è stata la pozione: Marvenis è un Antico come
me...mi odia, perciò ha
cercato di mettermi contro di te!-lo interruppe il Serpeverde
mettendolo al
corrente delle cose, molto brevemente.
-Cos’è
questa storia adesso?-Julian raccontò tutto quello che gli
era accaduto in
quegli ultimi due giorni, senza risparmiarsi un solo particolare.
-Sei
sempre
il solito...non posso lasciarti solo un attimo che m diventi una
divinità!-commentò tra lo scocciato e
l’ammirato Harry –Questo significa che
siamo stati manovrati da quello? Che è colpa sua tutto
quello che è
successo?-chiese il Grifondoro un po’ più calmo e
molto più propenso a
perdonare Julian.
-Sì,
ma se
io non gli avessi dato corda non sarebbe successo niente...la colpa per
gran
parte è solo mia, Harry- mormorò Julian
abbassando lo sguardo.
-Beh...
le
tue visioni fino ad ora si sono sempre avverate, quindi era normale che
tu ci
credessi...diciamo che per questo sei perdonato-fece il Grifondoro con
un mezzo
sorriso –Però devi promettermi che da ora in poi
ci diremmo tutto come prima...-aggiunse
allungandogli la mano per fare pace.
Julian
sorridendo a sua volta ignorò la mano buttandosi sul
fratello per abbracciarlo,
spingendolo sul letto.
-Mi
sei
mancato fratellino!-esclamò al massimo della
felicità.
Iniziarono
una piccola lotta per vedere chi sarebbe riuscito a mettere sotto
l’altro
usando i cuscini e ogni cosa non dolorosa a loro
disposizione...sembravano due
bambini!
Li
distolse
dai loro impegni un sommesso bussare.
-Avanti!-dissero
in coro con due enormi sorrisi. Le cose erano andate a posto per il
momento e
fra loro tutto sembrava essere tornato realmente come prima senza muri
e
divisioni varie.
Un
Remus
molto scompigliato e con un vistoso succhiotto sul collo
entrò precipitosamente
in camera nascondendosi dietro ai due figli.
-Salvatemi!-mormorò
ridacchiando come un bambino, mentre appariva anche Sirius deciso a
completare quello
che aveva lasciato in
sospeso. L’espressione dell’uomo divenne delusa e
si imbronciò come un bimbo
piccolo
-Non
vale
nascondersi dietro ai figli!-borbottò guardando male Remus
-il
regolamento dice che vale papà...-ribatté Julian
con un sorriso saputo
-Non
credere
che siccome hai tre milioni di anni tu possa dettare legge,
marmocchio!-esclamò
Sirius sorridendo
-Comunque
se
non posso dare la mia affettuosità a
Remy…-mormorò lasciando la frase a
metà
per buttarsi sui due figli e affogarli con le sue coccole.
La
cosa ovviamente
scatenò una lotta di proporzioni epiche e Remus ritenne
più sicuro spostarsi
dal letto, sistemandosi su una delle poltrone, accarezzandosi
distrattamente il
ventre.
Non
poteva
ancora credere che una dolce creatura stava crescendo in lui, ma il suo
istinto
non poteva sbagliarsi…e pensare che era stato tutto frutto
di uno sbaglio!
Qualche
giorno prima infatti era andato a ritirare come al solito la propria
pozione
Lupica da Severus, solo che l’aveva scambiata con
un’altra, quella che appunto
rendeva in grado anche i maghi di concepire…Ovviamente con
il maniaco che si
trovava per compagno non c’era voluto molto prima che si
verificassero tutte le
condizioni adatte al concepimento!
La
faccia di
Sirius era stata impagabile quando gli aveva detto che lo avrebbe reso
papà…gli
aveva fatto tante di quelle feste!
E
lui che
pensava si sarebbe arrabbiato!...insomma c’era sempre il
rischio che il piccolo
ereditasse il gene del licantropismo, no?
Le
sue
riflessioni furono interrotte dalle parole di Julian che aveva avuto la
meglio
con Harry sul padre
-Dovremmo
salvare la nostra sorellina da questo pazzo!- borbottò
infatti il ragazzo, non
rendendosi conto dell’effetto che aveva scatenato in tutti
gli altri, che
ovviamente pensavano che avesse già previsto il sesso del
nascituro: in realtà
non era così!
Aveva
solo
espresso la sua preferenza: voleva una sorellina e fina a prova
contraria
avrebbe continuato a considerarla tale, senza rovinarsi la sorpresa con
inutili
previsioni.
Anche
Remus
avrebbe tanto desiderato una bambina e lo stesso Sirius…dopo
tutto avevano già
allevato due maschi, un po’ di rosa mancava in quella casa!
-Guardate
che non lo so…se sarà femmina
intendo…-ritenne opportuno avvertirli Julian,
scatenando così un nuovo attacco combinato da parte del
padre e di Harry.
Il
licantropo invece si era peso di nuovo nelle sue considerazioni.
Aveva
sempre
voluto una femminuccia, ma non aveva mai voluto tentare, per paura di
condannare la propria bambina ad un futuro di dolore e sofferenza. Non
aveva
mai chiesto: sarebbe stato un mostro a far passare tutto quello che
aveva
passato lui ad un bambino…ma ora che il destino aveva scelto
per lui era
estremamente felice, al settimo cielo per la gioia!
Inoltre
guardando la sua famigli aveva la certezza che la sua creatura non
sarebbe mai
stata sola: aveva un padre fantastico, anche se lievemente pazzo e due
fratelli
meravigliosi che sicuramente l’avrebbero protetta da tutto e
tutti e…e poi
ovviamente c’era lui che l’avrebbe guidata in tutte
le tappe della sua vita,
anche come licantropo, se che ne fosse stato bisogno.
Il
bambino
non avrebbe potuto desiderare di meglio…era fortunata la sua
dolce creatura.
Angolino
dell’autrice:
mi
dispiace
molto avervi lasciato per così tanto tempo, ma ho avuto la
mia dose di problemi
che ha distrutto in me ogni ispirazione seria…non che sia
tornata, ma non posso
lasciare cose a metà.
Scusate
l’attesa
e il capitolo striminzito.