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Autore: Green Star 90    25/09/2015    4 recensioni
Loki, il malvagio e al tempo stesso sensibile Dio degli Inganni, si appresta a ricevere la più terribile delle punizioni grazie al contributo di una vecchia (e cara?) conoscenza.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Sorpresa, Tony Stark/Iron Man
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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One shot partecipante al contest "Da morir dal ridere" indetto da Cosmopolita1996


“Figlio mio, perché mi hai deluso?”
Parole cariche di rammarico, quelle di suo Padre. Un rammarico che per niente al mondo avrebbe cancellato anni di umiliazioni e inganni, lui che Padre non era mai stato nei confronti di Loki.
Eccolo lì, sul suo alto scranno d’oro, saldo nella postura e mesto nello sguardo. Scintillante e potente come sempre, colui che era stato la sua salvezza e al contempo la sua dannazione.
Avanzando scortato dalle due guardie, rivolse al sovrano degli Aesi il più strafottente dei sorrisi.
-Non vedo il motivo di tutto questo subbuglio!- esclamò il Dio dell’inganno, il tintinnio delle catene che accompagnava la sua risata di scherno.
-Realmente non comprendi la gravità dei tuoi crimini?- la voce di Odino echeggiò per la sala –Ovunque tu vada c’è guerra, rovina… E morte.-
Guerra, rovina e morte? Perché, perché tutti si ostinavano a fraintendere i propositi delle sue buone azioni? Ovunque andava non faceva altro che ricevere incomprensione, ecco come stavano le cose!
-Sono sceso su Midgard per governare il popolo della Terra come dio benevolo… Esattamente come te.- anzi, era sicuro che avrebbe fatto di meglio.
-Noi non siamo dei- l’All-father scosse la testa, adesso sul suo volto era dipinto un velato disprezzo misto a delusione –Noi nasciamo, viviamo, moriamo… Esattamente come gli umani…- fece una breve pausa carica di drammatica attesa –E inoltre, le persone scrivono cose terribili sul nostro conto.-
Loki aggrottò le sopracciglia.
-…Dici sul serio?- Loki si fece ancora più corrucciato –E dimmi… “Padre”, quali sarebbero queste cose terribili di cui fai menzione?-
-Non spetta a me narrare i frutti nefasti della mente turbata di certi umani, per questo ho convocato da Midgard uno degli uomini che ti hanno combattuto.-
-Heylà Rudolph!- il midgardiano chiamato Iron Man sbucò dal nulla con in mano un rotolo di pergamena stretto sotto l’ascella –Ho passato il finesettimana ad ammorbarmi con questa robaccia, spero per il guercio che venga ricompensato a dovere… Il ghiacciolo e Clint non hanno resistito mezz’ora su questo schifo!-
-…Tu- sibilò Loki, gli occhi ridotti a due fessure –cosa significa questa storia?- domandò rivolto a Odino.
-Significa che riceverai la punizione più dura che possa esserti impartita, figlio mio.- fu la risposta che udì.
-Credevo che la scure del boia andasse ancora di moda.- ghignò il prigioniero rivolgendo un’occhiata di puro disgusto al terrestre, che per l’occasione era venuto sprovvisto della sua armatura rossa e oro.
-Dopo un po’ rimpiangerai la supplica di tua madre di lasciarti in vita.- furono le ultime parole che Odino gli rivolse –Guardie! Conducetelo nella sua cella e fate in modo che non una parola pronunziata dal mortale sfugga alle orecchie di mio figlio.-
Loki non ebbe nemmeno il tempo di replicare: le guardie lo costrinsero a fare dietro front e a ripercorrere a ritroso la sala del trono, seguiti da Tony che nel frattempo aveva estratto un sacchetto di noccioline dalla tasca dei jeans prendendo a sgranocchiarle con gusto.



 
-“…E così, il fragile dio degli inganni sussurrò sommessamente: ‘Thor, mio unico grande amore, ti prego di possedermi carnalmente solo come tu sai fare…”-
Il fragile dio degli inganni, quello vero, cioè quello seduto e incatenato, subiva da oltre quaranta minuti la punizione più dura che Odino avesse mai potuto concepire nei suoi riguardi. Teneva la testa appoggiata alla mano destra e le gambe mollemente accavallate. Ogni tanto faceva tintinnare le catene ai polsi, tanto per far capire che sì, stava ascoltando quella sequela interminabile di amenità made in Midgard.
“Fratello! Per così tanti anni ti ho ritenuto tale, ma adesso il mio cuore impazzito non fa che provare un nuovo sentimento per te, invero del tutto nuovo, motivo del tumulto della mia anima in pena! Ecco, suggi con le mie labbra il mio possente martello di Uru…”
A differenza di Loki, il mortale soprannominato Iron Man si divertiva a connotare quegli insulsi racconti di una vena fintamente aulica, inframezzando le melense sequenze dialogiche con alcune sue battute di pessimo gusto.
-Aaaaaaaah, questa ha fatto scappare tuo fratello maggiore dalla vergogna! Dovevi vederlo mentre minacciava tutti col suo “possente martello di Uru”! Comunque, dov’ero rimasto? Ah sì. “…E allora, mentre il membro virile del biondo soddisfaceva le voglie sopite del moro…”-
-“…Quest’ultimo si accorse quanto fosse immenso l’ amore che provava per lui.”- completò Loki monocorde.
Il rotolo di pergamena sfuggì dalla presa del Vendicatore e si srotolò impietosamente ai piedi del prigioniero.
-Tu… Tu conosci questa roba?- Stark sgranò gli occhi in un’espressione di genuina e inebetita sorpresa.
-Certo che la conosco, stupido piccolo mortale- Loki roteò gli occhi al cielo accompagnando con essi i palmi delle mani - ti sembro il tipo di divinità che disconosce certe deprecabili abitudini umane?-
-No, ma sai, tu sei la diva dei Dieci…-
-Nove…-
-Nove Regni, ti infervori, odi a morte la Barbie bionda steroidata, queste cose dovrebbero farti arrabbiare almeno un po’!-
-Se c’è una cosa che mi infervora è lo stile pacchiano e poco curato di queste storielle da due soldi! Suvvia- sbuffò il dio -“il dio fragile, quello che ha bisogno di attenzioni, il fratellino adottato che desidera un po’ d’amore da parte del suo fratello più grande e grosso”… Dimmi un po’, tu non sei stato al cinema ultimamente, non è così?-
-Beh- ponderò Stark –se per cinema intendi quei filmacci in cui fanno recitare procioni e alberi parlanti in CGI no, preferisco le pellicole con uno spessore psicologico più marcato, tipo quelli in cui ricchi filantropi si prodigano per la salvezza del mondo.-
-Lascia stare- taglio corto Loki calciando la pergamena ai suoi piedi –davvero su Midgard mi fanno così… com’è quel termine? “checca isterica”? Insomma, sembra che le autrici di suddette prose non abbiano mai letto un fumetto in cui compare il sottoscritto. E poi, per Hela! Le fanfiction in cui i protagonisti canon scoprono l’esistenza di storie a carattere omosessuale incentrate su di loro sono acqua passata come le pene capitali su Asgard, non vanno più di moda dal lontano 2012 e inoltre hanno già proiettato il seguito del primo Avengers! Possibile che voi umani del ventunesimo secolo siate digiuni di fantasia?-
-Se le Thorki non sono di tuo gradimento posso passare a qualche bella Stony! Jarvis me ne ha consigliate giusto un paio stamattina e non vorrei privarti di un simile onore.-
-E dimmi un po’ insulso mortale, avranno forse a che fare con te che sbatti il biondo capitano di sani principi su una scrivania o su una lavatrice durante la centrifuga per “denudare i suoi pettorali di marmo e fargli assaporare le gioie dell’amplesso”? I riti orgiastici in onore del mio collega Bacco erano molto più ricchi di spessore psicologico, credimi.-
-Oh, ma dai- Stark raccattò deluso la pergamena e indicò la porta della cella –adesso cosa dico al tuo padre adottivo? Pensava che così ti avrei destabilizzato, fatto impazzire, renderti più suonato di quello che sei ma così mi metti in seria difficoltà!-
Loki si picchiettò la tempia con fare pensoso, guardando distrattamente il rotolo che il mortale teneva in mano; ad un tratto si rimise composto e si schiarì la gola.
-Perché non andiamo a fare visita a qualcuna di queste insigni autrici?-
Stark, che nel frattempo era occupato a riavvolgere la pergamena, sollevò lo sguardo su quello del dio.
-Parli seriamente?-
-Mai stato così serio.-
I due seguitarono a guardarsi ancora per qualche secondo.
-C’è una certa WallinaPoollina94 che scrive oscenità al limite del porno, direi di iniziare da lei.-
-Sono d’accordo con te, insulso mortale.- annuì Loki.
-Allora cosa suggerisci di fare, Bambi?-
Le labbra del dio si incurvarono in un malevolo sorriso.
-Prendi la tua armatura.- si limitò a pronunziare sibillino il suo malvagio interlocutore.

 


-AIUTO, CI SONO GLI AVENGERS A CASA MIA!-
Wade Wilson rotolò dalla propria branda sgangherata e cozzò contro il comodino prima di finire sgraziatamente a terra.
“Dovresti mangiare leggero la sera.”
“Hai rischiato di farci venire una commozione, bravo.”
-Voi due, zitti!- Wade estrasse la pistola dalla fondina e si acquattò sotto la finestra dell’appartamento alla ricerca di un qualche Vendicatore desideroso di porre fine alla sua malsana passione di scrivere ignobili racconti sui personaggi Marvel. Vedendo che nessun Thor o Iron Man incazzato stava attentando alla sua vita recuperò il computer portatile e controllò che i suoi capolavori della letteratura contemporanea fossero dove li aveva salvati, traendo un sospiro di sollievo.
-Siete tutti qui, miei piccoli gioielli!-
“Piccoli aborti della lingua scritta, vorrai dire.”
“Quand’è che la smetterai con queste stronzate da sedicenne in piena crisi ormonale e inizierai a scrivere qualcosa di serio?”
-Voi non comprendete la mia arte!- Wade abbracciò lo schermo del pc come se gli interlocutori intrappolati nella sua testa avessero dei corpi propri e lo stessero minacciando di sequestrargli la rete wi-fi –Sappiate che le mie storie sono seguite da ben duecentocinquanta autrici e che sono considerato uno dei migliori slasher d’America! Questa sì che è fama! Ma che ve lo dico a fare…-
“Ecco, taci che è meglio.”
“Mi stai facendo fottere il cervello con tutta quella merda che vai scriven…”
-Ragazzi!- esclamò improvvisamente Wade –li sentite?- domandò, poggiando l’orecchio alla porta.
“Dei passi?”
“Vengono a prenderci?”
Nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo che la porta esplose in mille schegge di legno, sbalzando Wade contro la parete.
-Wade Winston Wilson- una voce profonda sovrastò il rumore provocato dall’esplosione –sei tu WallinaPoollina94?-
“Nick Fury vuole un tuo autografo?”
-Quale onore!- Wade si alzò in piedi e con nonchalance sfilò un pezzo di legno dall’addome –E’ venuto per chiedermi di far parte dei Vendicatori?-
-Mi spiace per te, ma no- Fury avanzò verso il mercenario con la pistola puntata alla fronte, mentre alcuni uomini dello S.H.I.E.L.D. lo tenevano braccato da tutti i lati per impedirgli di fuggire –ti dichiaro in arresto per diffamazione e per lesa dignità dei bulbi oculari dei lettori degli Stati Uniti d’America.-
-Ma… Ma io…-
-Niente “ma”, se non vuoi assaggiare il possente martello di Uru, e parlo di quello vero, che pesa quattro tonnellate, ti conviene seguirmi.-
Mentre Wade veniva trascinato dagli agenti incappucciati, Fury si avvicinò al computer e lo trapassò con diversi colpi di arma da fuoco.
-NOOOOOOOOOOOOOO!!!-
“Non è che avessi chissà quale futuro di scrittore, eh.” gli mormorò malignamente la vocina della sua testa, accompagnata dallo sghignazzo della seconda.
-La mia brillante carriera di scrittore, morta per sempre!-
“Alleluia!”
 
***

 
   
 
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