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Autore: Eta_    25/09/2015    1 recensioni
[Gale Hawthorne- A te]
Le emozioni di Gale verso Katniss sono tante, ognuna più forte dell’altra. Anche Katniss prova tante cose per lui. Emozioni complicate, più dall’una che dall’altro. Ma sempre emozioni, emozioni che ho visto nella canzone di Jovanotti A te.
Dal testo della canzone
A te che sei l’unica amica che io posso avere,
l’unico amore che vorrei se io non ti avessi con me.
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gale
 
A te che sei l’unica al mondo 
L’unica ragione per arrivare fino in fondo 
Ad ogni mio respiro 
Quando ti guardo 
Dopo un giorno pieno di parole 
Senza che tu mi dica niente 
Tutto si fa chiaro

 
Un tempo trovai una ragazzina nel bosco, non avrei mai immaginato a cosa sarebbe successo dopo. Non avrei mai immaginato che sarebbe diventato il motivo per andare avanti, senza mio padre non c’era più felicità. Ma con lei si.
 
Katniss
 
A te che mi hai trovato 
All’ angolo coi pugni chiusi 
Con le mie spalle contro il muro 
Pronto a difendermi 
Con gli occhi bassi 
Stavo in fila 
Con i disillusi 
Tu mi hai raccolto come un gatto 
E mi hai portato con te 

 
Quel giorno lontano non sapevo neanche come muovermi nel bosco. Guardai quelle trappole. Non avrei mai immaginato che quel ragazzo sarebbe diventato il mio migliore amico, la mia rabbia e il mio dolore. Mi avrà vista come una bambina che cerca di tirare un peso troppo grande. Cacciare con lui mi ha fatto diventare più brava, ha dato più cibo a mia madre e Prim.
 
Gale
 
[…]
A te che sei 
Semplicemente sei 
Sostanza dei giorni miei 
Sostanza dei giorni miei 
A te che sei il mio grande amore 
Ed il mio amore grande 
A te che hai preso la mia vita 
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo 
Senza misurarlo 
A te che sei il mio amore grande 
Ed il mio grande amore 

 
E’ diventata la mia vita. Il mio cuore. Ho avuto delle ragazze prima di incontrarla ma nessuno è mai stata il mio primo pensiero quando mi alzavo. E’ lei il mio grande amore. Qui al 2 non ho nulla. Non ho lei. E lei è il mio tutto. Senza di lei non ho nulla. La mia vita era solo sopravvivere con la mia famiglia. Lei l’ha resa felice, lei mi ha ridato il sorriso, quel sorriso che avevo perso. E’ il mio amore, il mio unico grande amore.
 
A te che io 
Ti ho visto piangere nella mia mano 
Fragile che potevo ucciderti 
Stringendoti un po’ 
E poi ti ho visto 
Con la forza di un aeroplano 
Prendere in mano la tua vita 
E trascinarla in salvo 

 
Ha pianto solo una volta, prima che lei andasse dentro quell’arena che ha dato vita ai miei ideali. A che prezzo però? Ho pagato con il suo odio.
Quel giorno nel bosco cosa potevo sapere di quella ragazza? Era così piccola, aveva solo quattordici anni. Fragile, sarebbe morta presto. Invece no. Ha preso l’arco ed è andata avanti. Non avrei mai immaginato ciò che è successo. Sono sempre stato sincero con lei. Una volta però ho detto una cosa che non sapevo quanto fosse sbagliata: “E’ la stessa cosa”. No, non è la stessa cosa. Rivedi i loro visi ogni notte. Si è salvata, a che prezzo? Una vita che non vuole come ricordo di leader, una sorella morta e con un solo appoggio quando ne poteva avere due. Ma questo è stato un mio errore.
 
A te che mi hai insegnato i sogni 
E l’arte dell’avventura 
A te che credi nel coraggio 
E anche nella paura 
A te che sei la miglior cosa 
Che mi sia successa 
A te che cambi tutti i giorni 
E resti sempre la stessa 

 
Mi ha dato dei sogni felici prima della Ribellione, sogni troppo belli per il mondo. E’ coraggiosa come nessun’altro. Ha combattuto con valore, ma per cosa? Per qualcosa per cui non credeva. Ha combattuto per avere in cambio paura, paura dei suoi demoni, paura del mondo, paura delle persone che ha ucciso. E’ cambiata, è diventata più forte, ma è rimasta sempre la mia Catnip, quella che non sorride mai se non con la sua familglia.
 
A te che sei 
Semplicemente sei 
Sostanza dei giorni miei 
Sostanza dei sogni miei 

A te che sei 
Essenzialmente sei 
Sostanza dei sogni miei 
Sostanza dei giorni miei

 
Era il motivo per alzarmi. Il motivo per sorridere, il motivo per andare a dormire e scegliere di svegliarsi. Ora qual è il motivo per alzarmi? E’ lei, nella sua lontananza so che è felice ma spero sempre di sentire un soldato dire dal tipo che sta al telefono della caserma: “Hawthorne! E’ Katniss, la ragazza di fuoco!” . Catnip è sempre il mio primo pensiero ma poi mi ricordo che è lontana da me, guardo fuori e nel bosco me la immagino camminare guardinga per prendere la preda. Poi però si dissolve, proprio come ha fatto quando mi sono allontanata da lei per non soffrire.
 
[…]
A te che sei l’unica amica 
Che io posso avere 
L’unico amore che vorrei 
Se io non ti avessi con me 
A te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere, 
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande, 
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più, 
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo, 
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore

 
Lei è sempre stata la mia unica amica, non volevo averne un’altra. Lei era l’unico mio amore. Cosa avrei fatto senza di lei? Avrei continuato a cacciare  senza un vero scopo per svegliarmi fino a quando mi sarei lasciato andare. Invece l’ho incontrata. Mi ha dato un motivo per alzarmi. Cosa avrei fatto senza di lei? Niente. Sarei morto.
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Epilogo

“Grazie Simon”, dico al mio compagno quando finisco di leggere il foglio. E’ il testo tradotto di una canzone italiana di 1000 anni fa, quando qui c’era l’America. Lui ha cercato di capirmi, e ci è quasi riuscito. Non si può capire com’è il cuore quando si spezza così tanto da non poter essere più sistemato fino a quando non lo si prova. E purtroppo io l’ho provato. E’ stata colpa mia? Di sicuro. Prendo dalla tasca un foglietto con il numero che mia madre mi ha dettato una volta al telefono, sperando che l’avrei chiamato.  Mi dirigo verso il telefono e quando finisco di digitare il numero aspetto, ascoltando i lenti bip che riecheggiano nel telefono. Poi una voce risponde: “Pronto? Chi è?” è Peeta. Gli rispondo: “Sono Gale. Volevo parlare con Katniss”. Mi dice: “Ah, ciao Gale. Ti chiamo Katniss.-sento la sua voce un po’ più lontana- Katniss c’è Gale al telefono!!”. “Gale??-sento la sua voce in un misto di felicità e stupore- Ciao Gale”. Parla un po’ fredda. La capisco. Ho ucciso Prim, e non mi perdonerà mai. O almeno io non lo farò. “Ciao Catnip. Io… Volevo… Ecco….” Cosa le dico? Non so neanche perché l’ho chiamata. “Senti Gale…- dice all’inizio con rabbia per poi continuare con una voce quasi disperata-mi dispiace… ti ho lasciato andare e mi sono permessa di dare la colpa a te… non so più che cosa pensare di te… io ti voglio bene ma dall’altra parte hai ucciso Prim!!!! La mia Prim!!!!”. Si mette a piangere. Le lacrime mi rigano il volto e sussurro: “E’ colpa mia Catnip. E’ solo e solamente colpa mia… me ne sono andato. Me ne sono andato per non soffrire, sono un vigliacco… So che sei sposata ma… ti amo ancora”. Non ho il coraggio di continuare la conversazione, così metto giù. Sono un vigliacco. Come posso lottare se non riesco a continuare una conversazione? Non posso. Perché me ne sono andato? Perché il destino mi ha dato la felicità solo per poi togliermela di nuovo distruggendomi? Perché il destino non mi ha fatto sposare Katniss? Non lo so. So solo una cosa ormai: il mondo non è un Ufficio Esaudimento Desideri.
   
 
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