Shikamaru guardava attonito
i due ninja che avevano fermato la sua corsa, scortato da due Anbu.
Kiba e Shino erano riusciti
a eludere gli altri Anbu, e gli si erano parati davanti. Aveva fatto
giusto in
tempo a fermare uno della sua scorta, dal lanciarsi contro loro due.
Loro sapevano, e volevano
una risposta.
«Naruto è nostro amico, ci
siamo stufati dei sotterfugi, Shikamaru! Includici in questa missione!»
Kiba non si sentiva sicuro senza i suoi cani, ma la missione da cui
aveva fatto
ritorno li aveva prosciugati da qualsiasi energia. Li aveva lasciati,
però, in
buone mani e ora affrontava insieme a Shino niente popò di meno che
l’hokage in
persona.
Shino dal canto suo non era
sicuro di niente, ma nonostante ciò appariva determinato, e dal poco
che si intravedeva
del suo volto, si poteva capire che ogni sua decisione non ammetteva
repliche.
«E sia» sbuffò Shikamaru,
sorprendentemente sbrigativo. Non voleva certo creare discussioni
interne,
inoltre l’operazione avventata che stavano compiendo, aveva bisogno di
Anbu
pronti a intervenire. Kiba e Shino poi, erano amici fidati, e anche
ottimi
ninja. Escluderli a quel punto sarebbe stato stupido.
La Yamanaka lo aveva convinto
ad agire, presa dall’entusiasmo. Solo Tsunade, prima di lei, aveva
azzardato
l’ipotesi che insegnando a Naruto a contenere determinati sentimenti,
sarebbe
stato utile a controllare il demone stesso. E ora che erano in ballo
dovevano
ballare.
L’assenza di Sasuke, e le
sue poche apparizioni da nemico sempre più agguerrito, evidentemente
avevano
suscitato altri tipi di emozioni negative di cui la volpe aveva potuto approfittare. Come del resto si
approfittava del senso di colpa di Naruto. Shikamaru si era lasciato
convincere
da Ino a mettere la parola fine a tutta quella storia.
Spiegò a Kiba e Shino cosa
stava succedendo, non sorprendendosi più di tanto di trovarli già
informati su
molte cose. Decise di troncare così le spiegazioni e allungare il
passo, non
appena Shino li avvisò di grandi flussi di chakra che avevano avvertito
i suoi
insetti.
«Sakura, che succede?»
chiese il Nara una volta giunti, vedendo Naruto avvolto da strie di
chakra, e
altre di chakra demoniaco.
«Sto cercando di capirlo… però
c’è un problema… »
«Sì, Shikamaru… noi… noi
abbiamo sciolto la tecnica da un po’… ma Sasuke non è… tornato. »
concluse Ino
sconcertata.
Shikamaru guardò Inoichi
stravolto, mentre Kiba strinse i pugni e sbottò «Come sarebbe a dire?
Non può
essere!»
«Non lo so! Non me lo
spiego!» anche Inoichi sembrava perplesso. Continuava a ripetere
mentalmente i
sigilli per attivare la tecnica, e per scioglierla, cercando di capire
dove
avesse potuto sbagliare, ma non riusciva a trovare una risposta
convincente.
Non capivo come potesse
essere accaduto, eppure di punto il bianco il
cancello si era spalancato, come se non vi fosse mai stato alcun
sigillo a
tenerci sigillato quel bestione. Una “zampata” di chakra ci fece
indietreggiare
con un balzo. Attivai in fretta il mio Sharingan. Ogni volta che ero
entrato
nel suo corpo non potevo disporre della mia solita quantità di chakra,
eppure
adesso potevo sentirne la piena potenza, e l’adrenalina mi spingeva a
usare
ogni fonte di potere disponessi in quel momento.
Naruto dal canto suo avevo
preso la cosa come una sfida, ma più il
demone avanzava dalla sua prigione più respirava affannosamente senza
fare
nulla.
«Naruto? »
«Sto bene… » ansimò.
Ero tentato di usare
Amaterasu, ma non sapevo quali effetti potesse
avere dentro Naruto. Lo Sharingan non aveva l’effetto sperato sulla
volpe. Non
riuscivo a controllarla. Avevo dato fondo a ogni tecnica di controllo
che
conoscessi. Gli occhi mi dolevano in una maniera insopportabile e il
demone
continuava a divertirsi a giocare al gatto col topo, standosene nel
buio e
continuando a lanciarmi fendenti di chakra, che faticavo a evitare. Era
come se
occupassero tutta quella realtà. E in effetti probabilmente era così.
Mi avvicinai a Naruto, che si
era seduto sul… pavimento? Si può
definire pavimento, quella specie di buio allagato?
«Sto bene… davvero. »
«Naruto… » con una leggera
carezza sul volto, riuscii a farmi guardare.
«I tuoi occhi… » mi bloccai.
Erano fottutamente rossi.
La volpe ringhiò rabbiosa,
come se avesse notato il mio contatto con
Naruto, e ciò avesse ancor di più provocato la sua rabbia, e il suo
chakra
esplose in ogni dove. Mi sentivo bruciare, bruciare dappertutto!
L’unica cosa
che sentii fu un ringhio sommesso.
«Vi
ucciderò… a iniziare da te… con le sue
mani! »
Mi risvegliai nella radura,
alzandomi di colpo, come da un incubo.
Mi guardai le mani, che
ancora sentivo bruciare, così come il resto del
corpo, e notai che le distinguevo a malapena. Non vedevo molto… ma
sicuramente
poco più di prima.
«Sasuke! Sei uscito
finalmente!» sbottò Sakura.
Mi guardai intorno. Vi erano
degli Anbu, tra i quali riconobbi anche
l’Hokage, l’Inuzuka, e l’Aburame. Inconfondibili, come sempre.
«Ci vedo. » bofonchiai, ma
contrariamente a come pensavo, l’Haruno non
si sorprese. Lei sapeva già da prima che sarebbe successo. Tendo a
sottovalutare troppo spesso le persone.
Mi voltai cercando Naruto e
lo vidi...
Il corpo di Naruto si alzò,
ma nessuno ne fu sollevato. Come abili ninja quali erano, capirono
subito che
quello non era Naruto. Sakura aveva già visto quella scena in passato,
e
tratteneva rabbia e lacrime legate a una
terribile sensazione di deja-vu.
Gli occhi erano rossi, e
fissavano i ninja che avevano davanti. Attraverso Naruto uscì un
ringhio. «Come
la vedi, Naruto, se li uccidessi con le TUE MANI?»
«C’è qualcosa che non va…
non si sta trasformando… niente… code…»
sibilò Shikamaru.
«Ed è un bene? O un male?
Non so se hai sentito quello vuole farci fuori!» fece l’Inuzuka senza
troppi
preamboli.
Ma mentre ancora si
cercavano risposte, Naruto si era già lanciato verso di loro…
Sasuke si mise sull’attenti,
cercando il più possibile di riacquistare il controllo della vista, che
lentamente si stava schiarendo. Continuava a chiedersi come fosse
possibile
vederci di nuovo, semplicemente dopo essere stato dentro Naruto. Sapeva
che il
suo occhio non aveva subito danni, e la sua cecità era causata dalla
volpa, ma
non comprendeva.
Accantonò questi pensieri per schivare un colpo che Naruto stava per
sferrargli
in pieno volto.
Un vortice di insetti si levò dove solo qualche decimo di secondo vi
era
Naruto, che li aveva evitati, per poi lanciare un grido inumano.
Si tappò le orecchie, d’istinto, e così fecero tutti.
Cazzo, se faceva male. Un
urlo demoniaco aveva appena immobilizzato gli
insetti di Shino, che ricaddero a terra come sassolini suscitando il
disappunto
dell’Aburame.
Kiba tentava di colpirti scomposto, a disagio senza il suo fedele
compagno
Akamaru, mentre Shikamaru, protetto dai suoi due Anbu stava componendo
dei
sigilli. Anche Inoichi si era unito nella battaglia contro, mentre io
me ne
stavo vigliaccamente in disparte.
Vincere era impossibile se ci limitavamo a colpire per non ferire, così
mi
avvicinai a Shikamaru, mentre tutti erano entrati nello scontro.
“ Cosa stai facendo?” biascicai in domanda a Shikamaru.
“Dei sigilli, se Naruto libera la volpe siamo nei guai! Piuttosto, hai
l’aria
di vederci di nuovo!”
Annuii. “Sto studiando i suoi movimenti. Sono strani.”.
Sai richiamò un uccello di
inchiostro, e vi salì, poiché Shikamaru aveva iniziato a comporre i
sigilli.
Iniziò a sorvolare la zona attivando man mano delle pergamene di
contenimento,
che fungevano da debole sostituto al potente sigillo che Tsunade aveva
applicato
a casa di Naruto, facendone l’unica dimora possibile. Fino ad allora.
Gettò un
fugace sguardo a ciò che accadeva sotto di lui. Il dubbio che quella
non fosse
una normale possessione del demone lo impensieriva. Non capiva se la
volpe non
avesse le forze per richiamare le code di chakra e trasformarsi, o se
ne avesse
più del solito non avendone bisogno. Non conosceva adeguatamente i
cercoteri
per poter azzardare ipotesi. E ciò lo terrorizzava ancora di più.
Naruto si muoveva agile, ma
i suoi movimenti, purché rapidi, sembravano goffi, come animaleschi.
Con poche
mosse aveva atterrato Kiba, già di per sé in svantaggio,
e Inoichi stava faticando a tenergli testa,
avendo perso molto chakra per svolgere tecnica che aveva portato Sasuke
all’interno di Naruto. Ino e Sakura si
erano avvicinate a lui. Sasuke quasi non riconobbe l’enorme forza di
Sakura. Da
sola stava praticamente distruggendo la foresta, mentre Ino era di ben
poco
aiuto, anche lei esausta.
Nel combattimento però Sasuke notò che nemmeno Naruto faceva sul serio.
Ma
continuava a fissarlo con aria di sfida. Come a dirgli “Voglio te, gli
altri
posso farli fuori quando voglio, non vieni a combattere?”
Raccogliendo la sfida, con un rapido scatto, Sasuke si unì alla
battaglia.
Questa volta sarei stato
paziente e prudente. Dovevo lasciar intendere
alla volpe, dato che non era Naruto quello con cui si stava
combattendo, che
non avrei mai permesso a nessuno di far del male a Naruto, e che ero
pronto a
difenderlo, nonostante fino ad allora la causa del suo dolore ero io.
Volevo quel
demone che mi guardasse negli occhi, senza abilità oculari a far da
schermo, e
che tremasse di paura.
Sasuke si avvicino
velocemente a Naruto, che aveva appena incassato senza volerlo nemmeno
schivare.
un pugno di Sakura. La ragazza si morse il labbro nervosa. Il suo colpo
non
aveva sortito alcun effetto su Naruto, che sorrideva divertito, con i
suoi
occhi rossi puntati su Sasuke. Per tutto lo scontro non aveva mai
smesso di
fissarlo, non dando minima attenzione ai suoi avversari, se non per
scaraventarli lontano quando diventavano fastidiosi.
“Avresti potuto ucciderci
tutti quando volevi, perché ti stai trattenendo?” chiese la kunoichi
indispettita.
In tutta risposta il demone
rise, lanciandosi su di me…
Shikamaru era preoccupato.
Adesso Naruto faceva sul serio, e si poteva percepire la forza a
distanza. Il
fatto che avesse preso il controllo di Naruto senza aver bisogno di
code lo
preoccupava. Non capiva quale ragionamento contorto potesse esserci.
Per lui le
azioni del demone erano stupide. Come se non volesse ucciderli, come se
non li
ritenesse degni. Escluso l’Uchiha. Ma anche con lui, notò, non usava
tutte le
sue armi. Per cominciare non usava le tecniche di Naruto, ma lui non
sapeva se
il demone potesse farne uso, lo stesso però sentiva come se non volesse
uccidere l’Uchiha. Non subito almeno.
Un pensiero lo scosse. Possibile che una mente primordiale potesse fare
un
ragionamento così subdolo? Inoltr la
battaglia stava procedendo sempre più velocemente, e probabilmente un
civile
non sarebbe stato in grado di seguirne le mosse.
Lui però era l’Hokage, e non si era perso un solo istante. Proprio per
questo
temeva il peggio.
«E se il demone volesse
costringere l’Uchiha a eliminare Naruto?»