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Autore: Inquisitor95    26/09/2015    1 recensioni
Questa è la storia di una maga la cui vita un giorno verrà stravolta da una tragedia, sarà costretta a dire addio alla propria vita e ricominciare dall'inizio. Portando con sé un oscuro segreto riguardo i propri poteri, Myrah viaggerà fino alla città vicina al suo clan, durante il viaggio però la sua vita subirà dei cambiamenti che la porteranno al compimento del proprio destino, il destino di una Profetessa nella battaglia contro la Gilda delle Tenebre, una società intenta a riportare in vita l'esercito delle ombre che anni prima minacciarono la pace e la serenità.
A.A. Avevo già pubblicato questa storia ma per alcuni motivi ero stato costretto ad eliminarla, ora che ho più tempo voglio postarla nuovamente qui sperando che vi piaccia. (non siate cattivi è un'opera a cui tengo molto xD)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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36.

La fine di un ciclo?

 


 

I miei passi erano lenti, spaventati e dubbiosi. Ero certa di essere svenuta e che tutto quello che avevo intorno a me era un sogno: mi trovavo in una terra diversa, una landa vuota, un prato con l'erba alta e i fiori, nuvole verdastre riempivano il cielo. C'era un piacevole vento che mi sfiorava la pelle. Improvvisamente davanti a me comparve una figura, una creatura alata e possente, riconobbi subito Lamia che si presentava al mio cospetto, cercai di estrarre il bastone poi ricordai che era andato distrutto. Il problema era che anche la Spada Ammazza-draghi non era al mio fianco e non sapevo dove fosse. Lamia tuttavia non dimostrò di volermi attaccare.

« Dimmi Myrah, perché mi disprezzi tanto? Ti ho concesso potere quando mi hai evocato. Mi hai fatto relegare dentro di te... mi hai imprigionato successivamente. Tuttavia quando hai combattuto Zagaelys non hai esitato a chiedermi aiuto... » se lo avevo fatto, non potevo averlo fatto con coscienza. Restai in guardia, quello doveva essere un sogno nel mio interno.

« Ho commesso l'errore di evocarti per la mia brama di potere. Per la mia debolezza... ma quando non ne ho voluto più, avresti dovuto lasciarmi. Spezzare la possessione... o vuoi dirmi che voi demoni non potete lasciare le vostre vittime? » cercai di rivolgermi a lui in maniera tranquilla ma mi tremavano le mani.

« Non ha molta importanza ormai, sono incatenato a te finché avrai vita nelle tue ossa. Allora troverò finalmente il mio riposo e cercherò altre vittime... » fece un lungo attimo di pausa postando il suo sguardo freddo poco più in basso rispetto al mio viso. « Oppure potresti cedermi ciò che ti cresce dentro! »

Inizialmente non compresi le sue parole: nella mia mente non riuscii a capire subito a cosa potesse riferirsi, il mio corpo però sapeva bene a quanto pare. Le mie mani si giunsero nello stesso momento sopra il mio ventre, appena sotto l'ombelico, a quella reazione Lamia fece un sorriso. Non era possibile! O meglio non volevo credere che fosse realmente successo.

« Sono incinta? » d'altronde con Raphael non ci eravamo più posti il problema da settimane. Era quasi inevitabile ormai.

« Precisamente! L'embrione che cresce in te è forte. Percepisco la sua forza e la sua aura nonostante sia ancora di pochi giorni. Sarà un combattente... e col mio aiuto diventerà invincibile! E tu sarai libera dalla mia maledizione... » era un patto pericoloso.

Non avrei mai lasciato che Lamia prendesse uno dei miei figli, in quell'istante ero appena diventata madre. Avrei partorito. Avrei avuto un figlio e la mia vita sarebbe totalmente mutata. Ero solo una ragazza di quasi diciannove anni e non mi sentivo ancora in grado di occuparmi di un'altra vita, tuttavia sentivo una carica dentro di me, qualcosa che mi faceva sperare.

« Non ti permetterò mai di fare del male ai miei figli. Preferirei farmi consumare l'anima... » Lamia non mutò la sua espressione, certamente era un demone intelligente e non poteva pensare che avrei ceduto alla sua richiesta consegnandogli mio figlio.

« E sia, Myrah. Riposerò per sempre dentro di te... un giorno però farai i conti con ciò che hai fatto. A quel punto dovrai scegliere nuovamente e io sarò pronto per la tua decisione! » quelle furono le ultime parole del demone. Dopodiché si voltò e svanì insieme a quel mondo sereno e riportandomi alla realtà.

* * *

La sala in cui ci trovavamo era ben arredata, vi erano arazzi colorati su tutte le pareti, anche davanti alle finestre per poter nascondere i vetri distrutti. Molte cose erano state distrutte compreso l'altare cerimoniale che era stato spostato per restaurazione, due sedie eleganti sostituivano i troni regali. Il castello non era agibile visto il suo stato di conseguenza l'Imperatore aveva proposti di effettuare i festeggiamenti in una tenuta poco fuori dalla città. Era visibile il fatto che avesse subito anch'essa dei danni ma in maniera minore rispetto alla città stessa. A quella festa erano stati invitati i capi degli eserciti che erano scesi in battaglia, e alcuni nobili, i soldati erano esclusi dai festeggiamenti nella residenza. Poi c'ero io insieme al mio gruppo che eravamo gli ospiti d'onore.

« In questo giorno di festa sono felice di annunciarvi che le restaurazioni della città procedono bene... ma non siamo qui per questo! » l'Imperatore fece una pausa e prese fiato. « Oggi siamo riuniti per festeggiare: una settimana fa Almajeria veniva attaccata, una battaglia che decideva le sorti della nostra nazione... e ne siamo usciti tutti vincitori! La Gilda finalmente sconfitta! » gli invitati che erano presenti alzarono i calici festeggiando. Fuori dalla tenuta gli eserciti erano stipati e anche loro erano in festa probabilmente.

L'Imperatrice si alzò e si mise al fianco del marito stringendo le mani ai figli. « In questo giorno proclamiamo Inakarrias come nazione forte e unita. Tutti dovrebbero prendere esempio da noi: non c'è distinzione tra umani, nani, elfi. Tra ricchi e poveri, tra maghi e soldati! » la donna abbassò i suoi occhi splendenti e colmi di trucco su di me. « Oggi siamo vivi per grazia di una maga, il suo intervento in questa guerra ha permesso che tutti fossimo uniti. Ha fatto in modo di evitare catastrofe e gliene saremo per sempre grati! » ci fu un battito di mani e senza sapere come mi trovai al centro della sala con tutti quanti che mi fissavano e applaudivano.

Diedi una rapida occhiata intorno a me girando su me stessa e poggiando la mia attenzione su chi conoscevo: la Regina Henstia indossava un abito cerimoniale simile a quello di una sposa, bianco e con un velo davanti al viso. Subito dopo c'erano i Principi Eveblen, a cui mancava un orecchio e Leoniun, il primo aveva sicuramente partecipato alla battaglia. Seguivano Rustin che indossava una maschera per coprire il viso deforme e Angelin la nuova moglie, vestiti entrambi con abiti scuri e reali. Poi vi erano Re Kyndol con un'armatura nanica e i due Anziani elfici. A seguire c'erano i miei amici, vestiti di abiti splendenti ed eleganti di ottima fattura, cuciti per l'occasione; Raphael indossava una bellissima giacca principesca con delle piume bianche alle spalle. Io avevo un abito elegante con gonna ampia a balze, fatto interamente di un velluto scuro come l'oceano e brillante come le stelle del cielo. I miei capelli profumavano di lavanda. Quella era la vita che mi si sarebbe presentata per molti anni ancora vista la mia futura posizione a corte.

« Ma i nostri ringraziamenti non si limitano alle parole! » continuò l'Imperatore senza esitazioni. « Vogliamo offrire a questa giovane donna, il posto di Grande Strega Imperiale, che il suo titolo e il suo nome sia conosciuto in tutta Ryonsek! » ci furono altri applausi e poi pochi istanti di silenzio. « Sempre che lei voglia restare qui a corte con tutti noi? »

Era già stato deciso. O almeno io avevo dovuto decidere. « Certamente Vostra Maestà. Sarà per me un onore servire l'impero e Inakarrias stessa! » dissi accennando un inchino. Ovviamente tutti sorrisero e furono felici di quella mia scelta.

« Sono fiero anche di annunciare che dopo una lunga discussione dell'esercito, ho finalmente scelto il successore della Comandante Glaremy al comando; il suo posto verrà preso dal Paladino della Luce Raphael, futuro marito della Grande Strega! » altri applausi e stavolta non dissi nulla. Ero certamente felice di come le cose si erano evolute, Raphael sembrava nato per il comando. Sarebbe stato difficile forse ma lui era un cavaliere migliore di molti e forse più di Glaremy stessa. In caso di guerra ero certa che avrebbe saputo condurci alla vittoria.

« Grazie infinitamente per l'occasione. » disse il ragazzo avvicinandosi a me. « Per me è un'onore servire gli imperatori. Ma sarà bello soprattutto grazie alla presenza della mia futura sposa... » mi abbracciò quasi timidamente, eravamo sotto gli occhi degli invitati. Avrei voluto baciarlo per la gioia ma non me la sentivo davanti agli occhi di tutti. Le sue mani scesero delicatamente lungo la mia schiena e tornammo all'attenzione.

« Credo che prima di adagiarci troppo a corte avremo bisogno di risolvere alcune cose lasciate in sospeso... » dissi io stringendomi a Raphael, l'Imperatore fu chiaramente incuriosito dalle mie parole, aveva il diritto di sapere la verità in quanto adesso lavoravo per la sua corte. Tuttavia non era il momento viste quante persone erano presenti e potevano udire.

Fortunatamente capì che la cosa era riservata. « Così sia allora... attendo con ansia il vostro ritorno a corte. Ad Almajeria serve sia il suo Comandante che la sua Grande Strega... » facemmo un ulteriore inchino e a quel punto potemmo andare contro i nostri amici per poter parlare con loro. Gli altri si riunirono in cerchio e mi fissavano, sentivo che stavano parlando di me e aspettavano con ansia di potermi parlare. D'altronde ero io colei che aveva salvato Inakarrias dalla distruzione, soprattutto quando raccontammo che Macdrair si era lasciato possedere dal demone dell'Abisso.

« Sarà strano tornare a casa adesso... dopo tanto tempo! » cominciò Hematha stringendosi nel suo vestito, la gonna le arrivava fin sotto i piedi con un piccolo strascico al seguito. « Sento che però è arrivato il momento di tornare... ma non temete. Vi verrò spesso a trovare... gli elfi apprezzeranno che qualcuno faccia da tramite tra loro e l'impero. » disse lei sorridendo, Morkor e Yvossa fecero una risata forzata mentre Winsper sorrise più ampiamente. Contento del fatto che fossi felice e che fosse uscito vivo dalla battaglia.

« Già... magari potremo cominciare a pensare di averne uno! » commentò Raphael, era totalmente all'oscuro che fossi incinta. Non volevo ancora dirglielo visto che non mi fidava a pieno delle parole di Lamia. Non aveva motivo di mentirmi ma non volevo rischiare. In un breve attimo le mie mani scesero per sfiorarmi il ventre protetto dal corpetto, ero quasi sicura che una nuova vita si stesse generando dentro di me. Tuvvia Raphael continuò a parlare. « Voi altri che farete? »

« Io tornerò dal mio clan nella Palude. » disse Morkor mantenendo la sua serietà e freddezza. « Ero qui solo per il volere di Myrah, dovevo espiare la mia penitenza e l'ho fatto. Non ho motivo per restare ancora... inoltre credo sia meglio sistemare le cose che i miei compagni hanno danneggiato. Mi riferisco soprattutto al rispetto che avevano verso di noi... sicuramente non potremo farci vedere sulla terra ferma per un po' di tempo... » avrei voluto dire qualcosa in contrario, era pur sempre mio amico ma non ne ebbi il coraggio e rimasi in silenzio limitandomi ad annuire.

« Io voglio viaggiare! Forse mi godrò un po' la birra delle taverne vicine finché non mi stancherò e tornerò! Certo mi aspettavo forse di cambiare le cose... di rendere migliori i nani. Ma credo che la situazione non cambierà... » commentò Yvossa ma il suo intervento passò subito in secondo piano con le parole che disse Winsper a seguire.

« Resterò qui ad Almajeria per dare una mano nella restaurazione. Servono persone volenterose e sento di doverlo fare! » la discussione divenne silenziosa improvvisamente. Probabilmente tutti ci domandavamo che cosa avrebbero fatto Tarnyth e Glaremy se fossero stati ancora tra di noi. La comandante avrebbe ancora avuto il suo posto nell'esercito, l'elfo probabilmente sarebbe rimasto con gli Elementali.

« Propongo un brindisi ai caduti! » dissi alzando il mio calice pieno di una bevanda frizzante e pallida. Gli altri cinque seguirono il mio esempio e poi bevemmo tutti quanti dalle nostre cappe; ero spensierata e felice che il peggio fosse passato dopo mesi di ansia e paura.

 

 

 


Epilogo

 

L'aria era frizzante, dalla mia balconata potevo vedere la bellezza di Almajeria, la capitale imperiale era diventata un simbolo: era risorta dalle sue ceneri. Da lontano vedevo dei monumenti costruiti in onore dei caduti della guerra, in particolare spiccavano le statue di un elfo e di un'arciera, Tarnyth e Glaremy, che potevo benissimo vedere vista l'altezza della torre. La stanza era immersa nella luce delle candele, c'era una grande letto, tappeti pregiati e mobili di prima scelta, l'Imperatore aveva fatto in modo di lasciare l'intera torre a nostra disposizione, mia e della mia famiglia.

Vedere il tramonto mi fece riflettere attentamente sulla mia vita prima di tutto quello, la vita negli Erranti. Il fatto che non avessi più visto Brester o Mankel. Facevano parte di un passato pieno di bei ricordi ma anche colmi d'angoscia. Mi voltai verso la camera socchiudendo appena le finestre dalla quale avvertivo l'umidità estiva cominciare ad entrare. Mi avvicinai allo scrittoio e presi la lettera che stava lì, il sigillo spezzato con una cera di natura elfica. Sapevo benissimo a chi apparteneva.

Tra le mani stringevo una lettera da parte di Hematha, aveva molto apprezzato le ultime notizie che le avevo riportato sulla situazione degli elfi: erano ormai entrati nelle nostre città, erano stati costruiti dei distretti per loro chiamate “enclavi”. Anche ai nani era stata offerta la possibilità di vivere insieme a noi, ma Re Kyndol aveva rifiutato gentilmente la proposta, dicendo che si trovavano meglio nella roccia. Amici ma non del tutto.

In quella lettera mi aveva scritto della sua nomina come succeditrice all'Anziano del suo clan, parlava anche di un'elfa con la quale aveva intrattenuto una relazione amorosa. Ero felice per lei anche se avrei preferito ricevere la notizia dal vivo viste le numerose visite che solitamente faceva a palazzo. Sia a Raphael che ai bambini faceva piacere parlarle. Presi quindi una penna e la intinsi nell'inchiostro nero, cominciai a scrivere velocemente con elegante grafia. Non ebbi molto da raccontarle, la notizia più importante fu che fossi nuovamente incinta di circa sette mesi! Quasi sorrisi pensando che quindici anni prima avevo avuto un maschio... dopo cinque anni avevamo avuto due gemelli, una maschietto e una femminuccia. E dopo dieci anni stavo per avere un altro figlio di cui non potevo ancora conoscere il sesso.

Per un breve istante pensai all'idea di scriverle della Spada Ammazza-draghi, avevo tenuto il segreto per anni anche se la notizia era stata divulgata in qualche modo, né io né Raphael avevamo fatto parole riguardo l'argomento, l'oggetto comunque sia era già sparito da molto tempo visto che le ricerche compiute sulla Porta dei Dragoni non avevano dato frutti. Io e Raphael avevamo nascosto la Spada in un luogo che nessuno potesse trovare, un luogo accessibile a me e a lui soltanto. Era giusto che restasse nascosta. I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che bussò alla porta. Un cavaliere del castello.

« Grande Strega Myrah! » fece un inchino a poi parlò. « L'Imperatore Fergrant vorrebbe parlarle... della situazione di Serpah! Immagino che abbia saputo... » naturalmente sì. In qualità di Grande Strega, era mio compito essere preparata a tutto, qualcosa che ormai sapevo fare da quindici anni. Dovevo essere un passo avanti a tutti così da giostrare ogni situazione in modo da rivolgerla sempre a mio favore.

« L'Imperatore è già a conoscenza delle mie teorie... » mi alzai dallo scrittoio e guardai l'elmo del cavaliere che era rimasto sulla porta. « I due sovrani sono stati assassinati dal popolo per la loro relazione quanto per il loro legame di sangue. Ho già avanzato l'ipotesi di lasciare che Serpah rivolvi i suoi problemi da sola! Hanno tradito i loro stessi sovrani... che si guidino da soli. » era davvero infuriata. Era già passata una settimana dal loro misterioso decesso. Sentivo una morsa allo stomaco ogni volta che se ne parlava col consiglio.

« Saprete anche che il Consigliere degli elfi e quello dei nani non sono d'accordo con voi! » fece un inchino per congedarsi. Sapevo anche quello vista la lite che avevo avuto con i due. In momenti come quello avrei voluto che accanto a me ci fosse un amico sincero come Winsper visto che Raphael, in qualità di mio marito era sempre dalla mia parte; purtroppo il ragazzo era dovuto fuggire dalla città dopo pochi mesi dal completo restauro, solo anni dopo scoprii che la maledizione albergava ancora in lui e ogni luna piena era la solita storia.

Ancora una volta la porta si aprì, un uomo con una pesante corazza si trascinò all'interno della stanza. Raphael era da anni il comandante dell'esercito imperiale, di certo avrebbe preferito le sue mansioni da Paladino della Luce, il problema era che ormai non vi avrebbe potuto fare ritorno visto che gli avevano tolto il rango. Si sedette pesantemente sul letto con le spalle curve in avanti e il viso spossato, mi avvicinai a lui accarezzandogli la barba che aveva in viso, ancora una volta i suoi occhi verdi si posarono su di me in maniera stanca.

« Com'è andata oggi? Non sembri essere molto in forma... » dichiarai apertamente e lui rise sarcasticamente. Mi diede una bacio sulle labbra e ricambiai dolcemente.

« Oggi abbiamo trovato altri corpi di orchi... non vorrei allarmarti ma credo che tra di essi ci fosse anche Morkor... » la cosa mi fece preoccupare e ghiacciare il sangue nelle vene. Il mio amico per un periodo era tornato dal suo clan, poi si era trovato con Yvossa a Sigdel e insieme avevano guidato una specie di gruppo contro i residui dei gruppi fedeli alla Gilda delle Tenebre, avevo perso i contatti con loro da parecchi anni. Mi costrinsi a rispondere alle parole di Raphael.

« Avrei dovuto immaginare l'eventualità della sua morte. E Yvossa? Non credo di essere nella migliore condizione per poter chiedere di lei... » naturalmente, quando la notizia della Spada Ammazza-draghi si era dilagata, lei aveva chiuso i contatti con me. Si era sentita tradita. Forse aveva ragione.

Raphael mi accarezzò il viso dolcemente facendomi socchiudere gli occhi, gli presi la mano che accarezzai col velluto del guanto. « Dovremmo farci un giro nei giardini... so quanto il profumo dei fiori ti faccia rilassare! » effettivamente sì, essere la Grande Strega mi faceva spesso stare preoccupata: era iniziata con la crisi del grano di Astesia, successivamente vi era stata la guerra civile a Maryshar, la causa era stato il buonismo che la Regina Henstia aveva nei confronti dei maghi. Lo Stato della Chiesa aveva quasi minacciato di inviare la Sacra Crociata per debellare la ribellione, la situazione era stata però risolta dall'Imperatore sotto mio esclusivo consiglio. Infine vi era l'assassinio di Re Eveblen e Re Leoniun.

« Grazie, ma non mi va molto di camminare stasera! » dissi accarezzando dolcemente il pancione. Raphael vi poggiò una mano insieme alla mia, credo che entrambi potemmo sentire qualcosa scalciare al suo interno. Sorridemmo insieme.

« Hai ragione! Ti amo. » la discussione parve finire là, in tranquillità. Nel silenzio della nostra camera da letto mentre il cielo si tingeva di nero e brillava pieno di stelle. Nonostante le cose negative che accadevano a Inakarrias, potevo dire di essere felice insieme a mio marito e ai miei figli.



 

Fine.





Angolo Autore:
Buon pomeriggio a tutti ^^ Eccoci finalmente giunti alla fine di questa lunghissima storia, vediamo finalmente il trionfo del bene sul male e la pace viene instaurata. Ma per quanto questo ciclo resterà in pace? Questo lo scopriremo presto ^^ (sto lavorando a un secondo volume di questa storia.) Molte cose sono ancora in sospeso e pian piano avremo chiarimenti. Non posso fare altro che ringraziare tutti i lettori e i fan e in particolare Fantasy_Love_Aky che ha commentato più e più volte la storia ^^ Un grazie veramente di cuore. A presto con la prossima storia.

 

  
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