Chiuse la porta e rimase in silenzio con la mano ancora sulla maniglia e le gambe tremanti.
Era astuto il commissario. 
Le aveva fatto credere che si sarebbe allontanato da lei. 
Si era sentita persa quando le aveva detto del trasloco. 
Si era sentita quasi tradita. 
Le aveva promesso di starle vicino e si permetteva di trasferirsi in un'altra casa? 
E se lei avesse avuto bisogno di lui? 
Cosa doveva fare? Prendere la macchina o chiamare un taxi e raggiungerlo?
Perché lui doveva andare contro al destino che li aveva voluti come condomini dello stesso palazzo e dirimpettai di finestre? 
Come avrebbe fatto senza i loro incontri nel cortile? 
Senza gli incontri casuali, senza le chiacchierate tra tommy e potti durante la solita passeggiata? 
Si era sentita ancora più sola nel vedere gli scatoloni con scritto Berardi che abbandonavano la casa. 
Non voleva faglielo notare troppo ma in quel momento era incavolata a morte con lui. 
Perché non vuole dirmi dove va a vivere? 
È un egoista... 
Camilla aveva passato ore a pensarci. 
Si immaginava già a scostare la tenda al mattino abituata a incontrare lo sguardo di gaetano e di trovarsi invece una casa vuota o peggio, abitata da gente sconosciuta.
Ne era terrorizzata. 
Ma gaetano era sempre stato una continua sorpresa per lei. Non finiva di stupirla. 
Ed ora eccolo li. 
Lei che lo immaginava sempre più lontano, era diventato sempre più vicino. 
Pericolosamente vicino. 
Il vicino. 
In pochissimi istanti era passata dal terrore di non vederlo più ogni giorno al terrore di non potergli stare lontano.
Quando si era trasferita a Torino e aveva scoperto chi viveva davanti a lei era stata travolta da un'ondata di sconforto, si sentiva presa in giro dal destino. Lei che stava combattendo per il suo matrimonio era stata di nuovo, messa davanti (nel vero senso spaziale) a una prova da superare. Ed era stata brava, si era impegnata con tutta se stessa per non cedere mai alla tentazione. 
Si era ritratta dietro le tende, si era lasciata scivolare per terra e aveva stretto forte Potti chiedendo la forza di resistergli. Le era venuto da piangere. Non si sentiva abbastanza forte da stargli lontano. 
Ma questa volta la sua reazione alla notizia era stata molto diversa. Si era quasi saputa controllare davanti a lui, anzi aveva giocato con lui. E ora era pietrificata dietro alla sua porta con le gambe che tremavano non per la paura ma per la gioia. Per l'eccitazione di sapere che dall'altra parte del muro c'era l'uomo che non aveva mai smesso di inseguirla e di starle vicino per tutti questi anni.
Non la deludeva mai Gaetano. E non l'aveva fatto nemmeno questa volta.