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Autore: Veni Vidi Jackie    26/09/2015    1 recensioni
[Ghost Adventures Crew ( http://en.wikipedia.org/wiki/Ghost_Adventures )]
Racconto ironico su una puntata de "Ghost adventures" :)
E' fatto puramente per divertimento e spero di non offendere nessuno!
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Allora, gente.» Il viso di Zak Bagans era inquadrato perfettamente dalla telecamera. «Quest'oggi siamo in Versilia, ad indagare nella sua bellissima pineta. Non vi diremo la località precisa in cui ci troviamo per mantenere alta la suspense e dare un tocco ancora più misterioso alla puntata.»

L'obiettivo si spostò alle spalle di Zak, inquadrando Nick Groff e Aaron Goodwin, con quest'ultimo che stava tranquillamente mangiando un panino. Si trovavano all'entrata della pineta di T**** *** **g*, caratterizzata da un ampio spazio privo di vegetazione e separata dal piccolo paesino da un grosso cancello che veniva chiuso solo di notte.

«Aaron, cosa caz*o stai facendo?» si lamentò Zak. «Ti metti a mangiare adesso? Non vedi che stiamo riprendendo? Togli quel caz*o di panino!»

«Scusami.»

Aaron ubbidì e racchiuse il gustoso panino in un sacchetto di plastica.

«E ora che stai facendo?» lo rimproverò ancora. «Non abbiamo tempo per chiuderlo in un sacchetto, gettalo per terra e basta!»

«Ma non mi sembra una cosa giusta...»

«Gettalo!»

Aaron scrollò le spalle e lanciò il cibo lontano, facendolo cadere in un cespuglio.

«Allora» si ricompose Zak, guardando nella telecamera «come stavo dicendo: la pineta di T**** *** **g* è una stupenda risorsa naturalistica, molto spesso sciupata da incivili che vi gettano oggetti di ogni tipo, come se fosse una discarica...»

Aaron guardò a bocca aperta il suo amico.

«...incivili come Aaron, che se non si muove ad andare a riprendere il suo panino lo gonfio di botte!»

Zak fulminò con lo sguardo Goodwin, che non sapeva più cosa dire.

«Ma...poco fa mi hai detto...»

«Vai a prendere quel caz*o di panino che hai tirato!»

Aaron brontolò qualcosa e ubbidì di nuovo, tornando pochi secondi dopo.

«Guardiamo se riesco a finire, stavolta» proseguì Bagans, passandosi una mano sulla faccia «molti abitanti della zona riferiscono di strani movimenti in questi luoghi durante la notte. Molti giurano di aver visto strane ombre muoversi tra gli alberi e di aver sentito delle voci, altri ancora sono sicuri di aver avvistato un tirannosauro. Testimonianze molto concordanti, dunque. Comunque, noi abbiamo un ospite molto importante...»

La telecamera di Nick allargò l'inquadratura, mostrando un uomo - rimasto nascosto fino a quel momento- che andò a stringere la mano a Zak.

«Ciao, Dario. Come stai?»

L'uomo sorrise.

«Bene, Zak. Tu?»

«Alla grande.» A questo punto si girò di nuovo verso Nick. «Quest'uomo è Dario Lampa, anche conosciuto come “Lampa Dario”. Ha una importante testimonianza da raccontarci. Vuoi sederti, Dario?»

Zak gli mostrò un tronco dove il tizio fece per sedersi, ma fu bloccato proprio da Zak.

«Qui mi ci siedo io» lo corresse Bagans «tu ti siedi per terra»

«Ah...»

Trovate finalmente le rispettive posizioni, le telecamere di Nick e Aaron si avvicinarono a loro.

«Allora, Dario, vuoi dirci che cosa hai visto?»

«Beh, è molto difficile da dire per me...»

«Tranquillo, tranquillo. So che è un ricordo che metti i brividi ma fai un tentativo.»

Zak gli batté una mano sulle ginocchia, sperando con quel gesto di dargli forza.

«Bene» fece l'uomo, asciugandosi una lacrima «adesso vi racconterò tutto»

«Grande! Innanzitutto, vuoi dirci che lavoro fai?»

«Certo, io sono un ladro»

«Ah!» Zak sembrava molto sorpreso. «Tanto per curiosità, c'è crisi anche in questo mestiere?»

Dario Lampa fece una smorfia. «No, non direi...e comunque in Italia questo tipo di lavoro non manca mai»

«Lavori qui?»

Il suo interlocutore scosse la testa. «No, no. Lavoro a Roma, in Parlamento»

«Ah! Un'attività davvero molto redditizia, allora! Bene, passiamo a quella notte...vuoi dirci cos'è successo?»

L'uomo deglutì a fatica. «Sì. Dunque, ero venuto qui per sotterrare il mio bottino da cinquecento mila euro. Sai...è una grossa cifra e va nascosta bene...in un luogo sperduto...»

«Certo, certo»

«Erano circa le ventidue e trenta e stavo percorrendo uno dei tanti viottoli della pineta. Ricordo che avevo una torcia in mano. All'improvviso mi sentii osservato, come se qualcuno mi stesse guardando. Ho pensato che fossero le forze dell'ordine...ma non potevano essere loro, perché le avevo già corrotte tutte. Comunque, sotterrai il denaro e tornai qui, dove ci troviamo adesso noi»

«Te ne stavi andando?»

«Esatto, ma non riuscivo a togliermi quella sensazione dal corpo. C'era qualcuno...lo sentivo. E poi...beh, poi avvenne l'incontro...»

Dario si asciugò alcune lacrime con un manica, mentre Nick gli allungava un fazzoletto. Nel frattempo, Aaron aveva ripreso a mangiare il suo panino, intriso di foglie e aghi di pino.

«Coraggio, coraggio» fece Nick

«Scusate, ragazzi, ma questa storia mi dà sempre i brividi» piagnucolò il ladro, per poi riprendersi. «Stavo dicendo...ero appena tornato in questo luogo per andare in albergo, quando lo vidi»

«Cosa hai visto?» lo incoraggiò Zak

«Beh, dovete considerare che questo è l'unico punto della pineta in cui arriva la luce dei lampioni del paese, tutto il resto è al buio. Ecco, proprio davanti a me, c'era un...come chiamarlo? Un uomo? Un essere? Insomma, c'era qualcuno...qualcuno curvo sulle spalle...sembrava portasse qualcosa sulla la schiena. Mi sembra che fosse anche piuttosto grosso, come se fosse grasso. Procedeva lento, per il peso di ciò che trasportava...ah! Aveva anche qualcosa che gli pendeva sulla testa, come uno strano cappello.»

Zak annuì pensoso. «Mhm, riesci a ricordare che giorno era?»

«Il 25 dicembre.»

Adesso Zak scosse la testa. «Impressionante, davvero impressionante. Non so a cosa pensare. Tu cosa pensi che fosse, Nick?»

Groff puntò l'obiettivo contro se stesso.

«Non saprei» confessò «ma probabilmente lo spirito di un vecchio abitante del paese. Che sia senziente o solo un residuo, però, non lo so.»

Zak tornò ad annuire.

«Bene, bene» disse, poi si rivolse verso il ladro «Vorresti farci compagnia nelle nostre indagini stasera?»

«Sarebbe un piacere»

«Ottimo! Nick, Aaron...prepariamo le attrezzature!»

«Subito!» risposero all'unisono

«Hey...aspettate un momento...»

Zak si guardò il polso, poi per terra. Sembrava cercasse qualcosa.

«Dove diamine è finito il mio Rolex? L'ho sempre tenuto qui sul mio...ah! Ma tu guarda!»

L'investigatore ridacchiò mostrando il polso di Dario Lampa alle telecamere, sul quale faceva bella vista di sé uno splendido orologio.

«Questo sì che è un vero ladro!»

 

  
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