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Autore: PandOwl    27/09/2015    0 recensioni
Nadeen Deva era Neve, Freddo, Ghiaccio.
Malika lo sapeva bene, e aveva imparato ad accettarlo. Lo conosceva ormai da anni, troppi forse, e sapeva che da lui non avrebbe potuto mai aspettarsi una parola dolce, un gesto d’affetto, o anche solo una carezza sulla guancia.

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Questa one-shot introduce e riassume il rapporto tra due personaggi di una storia più ampia. Nadeen è il principe e successore al trono di un vasto impero. Malika la sua promessa sposa.
Ma un fidanzamento combinato è sempre destinato all'infelicità?
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nadeen Deva era Neve, Freddo, Ghiaccio.
Malika lo sapeva bene, e aveva imparato ad accettarlo. Lo conosceva ormai da anni, troppi forse, e sapeva che da lui non avrebbe potuto mai aspettarsi una parola dolce, un gesto d’affetto, o anche solo una carezza sulla guancia. E proprio per questo, forse, aveva imparato a riconoscere i piccoli gesti -un cenno del capo, una piega leggera delle labbra, impercettibile per uno sguardo non allenato- che le davano prova e conferma dell’affetto che il principe provasse per lei.
Era l’unica che riuscisse a leggere oltre quel muro gelido che Nadeen aveva costruito attorno a sé, ed era la sola a cui lui lo lasciasse fare con tanta libertà. Era come un codice, un linguaggio solo loro, intimo e speciale, che non mirava ad ostentare con altri. Non avrebbero capito.
Con il tempo aveva comunque imparato a lasciarsi un po’ andare, almeno in sua presenza. Un regalo, dei fiori, un leggero sfiorarle la mano. Gesti sempre delicati e misurati, come se anche la più minima pressione avrebbe potuto ferirla. Era il suo bocciolo, delicata e bella come una farfalla, e allo stesso tempo ugualmente fragile. Avrebbe voluto averla così per sempre, ed un giorno l’avrebbe fatto. Il padre prevedeva di abdicare nel giro di pochi anni, e allora avrebbe finalmente potuto sposarla e fare di lei una regina rispettata e amata da tutti. Perché era questo ciò che Malika meritava, e nulla di meno.
I suoi capelli di seta, la pelle morbida, gli occhi da cerbiatta…e poi il suo sorriso. Così dolce, gentile, vellutato e incredibilmente romantico. Non c’era persona, in tutto l’impero, che potesse guardare quel sorriso e non sentirsi ammaliato. E Nadeen lo sapeva bene. Lo sapeva, e lo temeva con tutto se stesso. Temeva il giorno in cui qualcuno sarebbe arrivato, e di fronte a lei non avrebbe temuto osare farsi avanti e sfidare apertamente anche l’impero intero, pur di averla.
La sua Malika.
La sua Regina.
 
E poi quel giorno era arrivato.
In una fredda mattina d’autunno Malika era venuta a cercarlo e lo aveva raggiunto nel proprio studio. Non l’aveva mai vista tanto abbattuta. Vederla con le lacrime agli occhi, lei, sempre sorridente, era stato come spingergli una lama nel petto, centrando il cuore proprio nel suo punto più fragile: dove stava iniziando a sciogliersi.
Fu come svegliarsi da un sogno idilliaco per tornare alla triste e cruda realtà ed accorgersi che per tutto il tempo ciò in cui aveva più creduto non era altro che una menzogna.
Malika non lo amava. Non lo aveva mai amato. E questo lo mandò completamente in pezzi.
Acconsentì a liberarla da ogni vincolo e ogni promessa, pur di vedere ancora quel sorriso sulle sue labbra. Pur di non vedere il suo bocciolo appassire, tra le proprie dita.
 
Il ghiaccio aveva ripreso a formarsi. E sotto di esso, la ferita non si era mai rimarginata del tutto.
All’inizio aveva cercato di capire. Si era tenuto a distanza, arrivando persino ad accettare –se non quasi a proporre- il proprio esilio. Se non che poi, diverse ragioni avevano comportato il suo ritorno. E l’aveva vista lì, con il suo compagno e i loro figli, sorridente come lui ricordava eppure con una sfumatura completamente diversa nello sguardo. Ciò aveva fatto tornare in superficie ferite che credeva ormai cicatrizzate da tempo, e che ripresero invece a bruciare come appena inferte.
 
E guardare i gemelli accanto a lei, Indra baciarla dolcemente, vedere nuovamente quel sorriso che tanto aveva amato, gli avevano fatto capire una cosa:
 
"Avrei dovuto essere io"
  
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