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Autore: Inquisitor95    28/09/2015    2 recensioni
Tony Stark è una delle persone più influenti e potenti d New York. Come tutti ha però i suoi vizi, paure e sogni. Ossessioni che gli lasciano un segno anche nei momenti in cui riposa. Un'importante riunione a Boston gli fa capire quando sia importante il suo ruolo, non come magnate ma come Iron Man, Vendicatore. Questo lo porterà quindi a scoprire quanto sia doveroso convocare i Vendicatori contro l'Hydra.
[Pepperony/Stony]
[Seguito di "A genius, billionaire, playboy, philanthropist"]
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Pepper Potts, Sorpresa, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'Avengers Assembly'
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 “How to guide an empire”

 

 

 

Sento le labbra di Pepper che sfiorano il mio collo con dolcezza, provocano un brivido a tutto il mio corpo, la pelle diventa ruvida e sento di poter morire per il piacere, una delle sua mani mi accarezza il volto, in particolare la barba con la quale la donna sembra giocherellare piacevolmente con la punta delle dita. Tengo gli occhi socchiusi e dei movimenti mi costringono ad aprirli per esaminare la situazione: non capisco esattamente cosa stia accadendo però mi soffermo sulla donna. È poggiata sul mio fianco sinistro, stretta al mio corpo, entrambi nudi e stesi sfiniti tra le coperte dopo il momento di piacere che abbiamo avuto modo di passare insieme. Sembra quasi tutto irreale, troppo assurdo rivedermi insieme a lei, eppure mi sorride felice di questo.

« Non ti è piaciuto, Tony? » chiede lei con voce sensuale, mi sento un po' perso sinceramente. La guardo quindi negli occhi per poi risponderle seriamente.

« Tu ed io, dopo tutto questo tempo, ancora insieme. Mi sembra così strano... » non sono come al mio solito sarcastico, sono realmente confuso, e so già del mio desiderio di provarci nuovamente con lei, ricominciare per sostituire il dolore che causa la mancanza di Steve. Cerco di afferrarle i biondi capelli per accarezzarli ma incredibilmente sfuggono.

« Cosa c'è di così strano e irreale? » chiede lei, subito segue un movimento nel letto, non sono io a essermi mosso e di certo non è stata Pepper, la sentirei visto come si è aderita al mio corpo. Qualcosa sta risalendo.

« Cosa...? » sono confuso: è un altro corpo, caldo e straordinariamente familiare, dei capelli biondi spuntano dalle coperte e si trovano vicino al mio visto, quando questa nuova entità mi mostra il volto resto paralizzato alla vista dei suoi occhi azzurri, dolci come quelli di un cane bastonato!

« Già, Tony, non dirmi che non ti è piaciuto farlo con entrambi... » si tratta di Steve. Questo non può decisamente essere reale. Lui si poggia sul mio fianco destro, sento la sua virilità poggiare sulla gamba e fermo il mio respiro.

« Che ci fai qui, Steve? » chiedo, se però ho fatto qualcosa con entrambi... significa che Pepper sa di me e lui, e lui potrebbe sapere che sono tornato insieme a lei. Sono in un bel pasticcio. Spero solo che questi due non parlino.

Quello che però mi chiedo è: come sono finito a fare sesso con entrambi nello stesso istante? « Sei dispiaciuto? » chiede Steve avvicinando le sue labbra alle mie, resto immobile, un po' spaventato dal fatto che siamo sotto gli occhi di Pepper.

Sento le labbra di Steve sulle mie, sono calde, forti e non riesco a impedirgli di reclamare la mia lingua che ricerca con tanta voracità, quasi innaturale da parte del rigido Capitan America. Ritorno a eccitarmi, o almeno penso che sia la seconda volta visto che ripeto: non ho la più pallida idea di come io sia finito in mezzo a questi due!

Anche se non mi dispiace per niente adesso.

« Cosa significa questo? » chiedo. « Voglio dire ti sei finalmente deciso a cedere al mio fascino, verginello? » gli dico a mo' di scherzo, spero che lo capisca, mi rivolge un sorriso e per un attimo i nostri litigi sono dimenticati.

Posso passarci sopra: certo è anche vero che sto con Pepper e quindi potrebbe essere una cosa difficile, potremmo però avere una relazione a tre. Non son certo che al Capitano potrebbe piacere ma se è stato a questo perché non provare con altro? L'idea è talmente assurda che mi piace!

« Cedere al tuo fascino, Stark? » chiede lui, mi bacia nuovamente sulle labbra, si stacca con violenza e ne sento la mancanza, il vuoto però viene colmato dalle labbra di Pepper, un bacio molto diverso, più delicato e dolce nel quale sono io a condurre quella danza proibita.

« Tony di cosa stai parlando? » chiede Pepper quando anche lei si separa da me, restano entrambi al loro posto, mi fissano incuriositi, si scambiano uno sguardo confuso.

Infine Steve parla per spiegarmi. « Pensi che tutto questo sia reale? » batto le ciglia più volte, allibito. « Ovviamente stai sognando, Tony! » mi dice lui, non riesco a credere alle sue parole, o meglio non credo di volerlo.

« Mi state dicendo che tutto questo non è reale? » chiedo nuovamente, Steve e Pepper si guardano gli occhi e scoppiano a ridere; alzo un sopracciglio e mi rabbuio in volto visto come si divertono a prendermi in giro. Sogno o no non mi piace che le persone si prendano gioco di me, io posso farlo di certo, gli altri non possono farlo!

« Certo che no Tony. » sussurra Pepper al mio orecchio, a quel punto mi fa un occhiolino. « È tempo di svegliarsi! »

Queste sue parole mi fanno sobbalzare, è come se non avessi mai aperto gli occhi, solo ora mi ritrovo immerso nel pieno della luce solare, un fastidioso rumore che mi martella la mente. Si tratta della mia sveglia. Cerco di nascondere la testa sotto al cuscino, cerco di non pensare a nulla e mi dico che vorrei dormire, poi però indago sul sogno appena fatto.

Questo allude anche alla mia reazione tra le gambe che cerco di nascondere persino a me stesso. « Signore, mi aveva detto lei di programmarle la sveglia per le sette. È ora di svegliarsi. » mi ricorda Jarvis, brontolo qualcosa e mi sposto.

Mi metto a pancia in giù ma mi sposto un'altra volta in quanto non sto esattamente comodo e soprattutto perché Jarvis non smette di far suonare la dannata sveglia. « Va bene, ho capito. Spegni quell'affare! » gli ordino bruscamente, esegue senza che io mi ripeta, butto giù dal letto le gambe e mi passo una mano per il viso e per i capelli.

Nell'aria c'è una piacevole temperatura, merito del periodo estivo, l'aria resta fresca e piacevole e permette di dormire semplicemente con canottiera e intimo. Cerco di stiracchiare un po' gli arti, mi guardo indietro cercando le figure che hanno accompagnato i miei sogni. Nonostante con Pepper sia nuovamente impegnato non riesco a smettere di pensare a Steve. Ho deciso che era giusto metterselo alle spalle, che non potevo continuare a far ruotare la mia vita attorno a quello. Così ho voluto riprovarci con Pepper, anche se lei era molto scettica al riguardo, e continuo a credere che lo sia ancora. Scuoto il viso e mi dirigo verso il salone principale. « Le preparo del buon caffè, Signore. »

« Sì, certo... » dico vago, la mia voce è ancora velata dal sonno, i miei pensieri sono ancora in quel letto con Steve e Pepper, è dannatamente eccitante come idea: stare nel mezzo di quei due per sentire la piacevole virilità di Steve dietro mentre davanti essere io a regalare piacere a Pepper.

Ma questa è una cosa che non accadrà mai!

Mi ritrovo a bere il caffè senza sapere come sono arrivato in cucina, immagino di avere bisogno di una seconda tazza in quanto mi sento ancora intontito. Le porte dell'ascensore si aprono e vedo Pepper nella sua solita suite elegante che avanza contro di me, si avvicina con un sorriso e mi dà un leggero bacio sulle labbra che ricambio distrattamente.

Non ero certo di poterci riprovare con lei, non ero certo che fosse giusto. Alla fine però mi sono buttato, d'altronde amo il rischio e ben poco poteva essere rovinato. Pepper mi conosce bene e sa che ancora tengo alla misteriosa persona per cui prima ci siamo lasciati, glielo leggo negli occhi, ecco il perché si dimostra tanto distante ma allo stesso tempo vicina.

Non è mia intenzione farla soffrire. O almeno credo.

« Ricordi che oggi devi andare a Boston? » chiede lei, mi volto stranito poi la mia espressione muta. “Quello stupido incontro con l'azionista! L'avevo dimenticato.” diciamo che non me n'è mai importato nulla e quindi non era importante che me ne ricordassi. Jarvis però mi ha svegliato lo stesso.

« Certo che lo ricordo. Mi preparo e ci vado subito con la mia armatura! » dico terminando di bere la tazza di caffè, mi alzo, pieno di energie, mi accorgo che lei mi fissa contrariata.

« Che intendi con “andarci con l'armatura”? Non puoi presentarti ad un incontro con gli azionisti con la tua armatura da Iron Man! » mi imbecca, scrollo le spalle perché non capisco dove sia il problema, sono una figura importante e faccio anche paura quando indosso l'armatura.

« Perché no? » riconosco che potrebbe comunque non essere un bene, il fatto è che non mi importa nulla di questa riunione. Vorrei solo mettermi a lavorare su Stark Ultron, sospiro e alla fine cedo. « Va bene, hai ragione tu! »

Me ne torno in camera per farmi una bella doccia fredda in modo da rinfrescarmi, mi asciugo con l'accappatoio e ritorno nella mia camera da letto dove Jarvis ha già preparato un completo blu scuro dotato di giacca e tutto il resto, mi vesto con tutta la calma possibile. « Jarvis? Hai presente quella comoda valigetta che avevo realizzato anni fa? Quella in cui nascosi il modello della mia Mark? » all'epoca non era ancora così perfetta, rischiavo di morire nella gara automobilistica ma come sempre ho trovato il modo di farcela. Io cado sempre in piedi, d'altronde sono Tony Stark.

« Sì Signore, vuole servirsene con la Mark-42? » chiede Jarvis, molto perspicace, mi limito a sorridere mentre sto stringendo il nodo della cravatta e sistemo la giacca. « Provvedo subito a montarla, Signore. La farò recapitare direttamente sul suo jet, che a proposito è già pronto. »

« Ottimo Jarvis! » dico soddisfatto, una volta che mi sono tirato a lucido mi trovo bene nel completo elegante, ritorno quindi nel salotto dove vedo Pepper lavorare su alcuni schermi, cerco di salutarla con un bacio ma lei si limita a sfiorare appena le mie labbra.

« E questo lo chiami bacio? Grazie. » faccio il finto offeso ma lei sembra non risentirne, immagino cerchi di stare il più distaccata possibile da me, forse perché teme che io posso ritornare dall'altra persona, ma io e Steve ormai siamo lontani e probabilmente lui è già passato sopra la nostra relazione. Quanto gli ci vorrebbe per trovare una persona che lo ama?

Molto poco.” mi dico, poi però penso a quanto il mio verginello sia rigido e ideale. Forse sono felice che lo sia!

Salgo fino al tetto ed entro nel jet che parte poco dopo, mi metto comodo e vedo che la valigia rossa e dorata che contiene la mia armatura è messa in un angolo, mi sfugge un sorriso e mi ricordo di indossare gli occhiali da sole, non perché effettivamente ci sia il bisogno ma per il semplice fatto che mi rendono più misterioso di quanto sia già.

Il volo dura qualche ora e ho modo di rilassarmi, guardo gli ultimi dati riscontrati dalle prove di Jarvis sul progetto Stark Ultron e mi concentro anche sulle azioni della Stark Industries, sembra procedere tutto bene. Infine la mia curiosità va a parare in questo nuovo azionista; al mio posto ci sarebbe dovuta andare Pepper in qualità di attuale dirigente, tuttavia la cosa mi puzzava troppo e ho deciso di sostituirla all'ultimo minuto.

Sono ancora un pilastro fondamentale della società quindi non penso si offenderanno di ricevermi, spero solo che almeno il comitato di benvenuto non mi annoi.

Ci prepariamo all'atterraggio e vengo accolto da una segretaria con completo nero e bianco, un logo si trova stampato sulla spalla destra, si tratta di una O contornata da una C, è rappresentato anche un fiore: un'orchidea.

Ho già chiaro per chi opera l'azionista.

« Buongiorno Signor Stark, aspettavamo la Signorina Potts ma avere lei è comunque un privilegio che pochi di noi possono ben contare di avere! » sembra in difficoltà quando mi vede, non per la mia bellezza però. Sembra una donna molto sicura di sé, ne osservo i dettagli: capelli raccolti in uno chignon, occhi scuri e fisico formoso.

« Ho preferito presenziare io. » mi limito a dire, sono molto sulle mie in quanto sento che qualcosa che non va, la donna sorride appena, si volta indietro, come se si stesse guardando intorno, vedo due bodyguards poco distanti, immagino che accompagneranno entrambi.

Il mio pilota poggia a terra la mia valigia. « Desidera che l'aspetti qui Signore? » faccio un rapido conto a mente. La mie espressione è seria, la muto appena in un sorriso.

« No, puoi andare. Tornerò a casa in altro modo! » se le mie previsioni sono corrette, e sono sicuro che lo siano, ci sarà da divertirsi oggi, ho fatto bene a portare l'armatura. « Possiamo andare, il suo capo mi starà aspettando, Signorina...? » le domando prendendo in una mano la mia valigia contenente l'armatura e con l'altra prendo la mano della donna. Arrossisce appena ma mantiene sicurezza.

« Mi chiami pure Miss White. » risponde lasciando che la mia mano avvolga la sua, la porto con delicatezza alle labbra e le faccio il baciamano, continua a mantenere la sua rigidezza. « Prego mi segua! » continua in imbarazzo.

La seguo percorrendo il tetto fino all'ascensore, scendiamo di pochi piani, prendiamo la via di un corridoio che ci porta davanti a una struttura interamente fatta di vetro, si tratta di una specie di pedana sospesa nel vuoto nel quale dovrebbe trovarsi l'ufficio del dirigente. È molto bello e posso vedere ciò che accade dieci piani più in basso. Tutto tranquillo.

Vedo un movimento strano, i due bodyguards che prima ci scortavano adesso parlano tra loro, si sussurrano qualcosa che non ho modo di sentire. Miss White mi lascia davanti l'ufficio di vetro e se ne va via, io ho la possibilità di entrare all'interno nel quale vedo un uomo che mi fa un cenno.

Decido di entrare, sono comunque ben attrezzato e posso tranquillamente combattere se è necessario. Tuttavia ormai posso dire di essere caduto nella trappola di queste persone. E se tutto questo era riservato a Pepper allora sono maggiormente preoccupato e infuriato come un leone. Una voce mi distoglie dai pensieri.

« Signor Stark mi sente? » chiede il dirigente davanti alla scrivania, sorrido e annuisco. Avanzo e alzo una mano per stringere la mano dell'uomo. Ricambia il gesto. Lo vedo freddo, disturbato dalla mia presenza, ha un tremolio appena sopra l'occhio. Gli incuto timore.

Sono bravo ad analizzare i segni e le persone. Posso dire di essermi accorto in questo modo che Steve provava qualcosa di diverso dall'amicizia per me, curiosità nei suoi occhi. Per questo mi sono buttato con lui.

« Deduco che lei sia il misterioso azionista. » parlo finalmente dimenticandomi i miei pensieri. « Mi chiedo come mai la Orchideous ha intenzione di far parte della nostra piccola società. » chiedo sedendomi e incrociando una gamba sull'altra; mi metto comodo, accanto a me c'è la valigia con l'armatura quindi continuo a mantenere il controllo sulla trappola e aspetto comodamente che si attivi.

« Consideri seriamente la nostra offerta Signor Stark. La Orchideous ha interesse nei suoi progressi. Vogliamo sostenervi e farci sostenere allo stesso tempo. Abbiamo settori di informatica e biotecnologia che potrebbero interessarle. »

Resto concentrato sulle sue parole, non sono certo che sia del tutto disinteressato. Forse vuole realmente far parte della mia società. « Biotecnologia? Parliamo di virus e altre sciocchezze? Non mi interesso di quel campo! » butto lì.

L'uomo è chiaramente irritato dal mio comportamento e dal mio rifiuto. Prima che abbia la possibilità di fiatare continuo. « Inoltre la Stark Industries non è interessata a finanziare una mediocre società come la vostra. » gli sorriso e faccio per alzarmi dalla sedia. « Bene, se abbiamo finito io andrei... »

L'uomo risponde alla mia negazione: dalla propria giacca tira fuori una pistola e la punta contro di me. È molto diversa dalle tipiche pistole che conosco, sembra avere un sistema di puntamento migliorato, non usa proiettili normali inoltre. « Ora lei si siede prima che le faccia saltare in aria la testa! »

Avverto la minaccia ma mi scivola via e sogghigno avvertendo il piacere della battaglia. « Molto interessante. Il colloquio è diventato una minaccia? Questa farsa del farsi inglobare nella mia società, a che pro? Volevate far del male a Pepper? O a me in questo caso? » possibile che siano interessati alla nostra eliminazione, non so quanto la Orchideous poi sia estranea all'HYDRA visto la collaborazione che abbiamo scoperto oltre un anno fa.

« Non se la prenda a male Anthony Stark, lei è una preda molto ricercata. E infastidisce persone più grandi di lei... » punta l'arma contro di me, a quel punto scatto e mi butto di lato dando prima un calcio alla scrivania che vola contro l'uomo armato. Mi trovo steso a terra, penso solo alla valigia.

Inserisco la combinazione digitando tre tasti, a quel punto si aprono due aperture nelle quali infilo i miei polsi, sento dei movimenti e quando l'uomo si trova nuovamente in piedi estraggo le braccia e vi ritrovo montati i pugni di metallo rossi, punto la mano dal palmo aperto e faccio partire un proiettile fotonico con l'aiuto del reattore che ho come cuore.

L'uomo vola indietro con i vestiti totalmente bruciati, sbatte la testa e cade svenuto perdendo del sangue dalla nuca. La valigia nel frattempo si è aperta e i pezzi prendono letteralmente il volo per cercare la parte del corpo dove sistemarsi. Ho le ginocchia coperte e resto fermo fino a quando nell'ufficio entrano i due bodyguards che stavano aspettando fuori, sono armati e mirano alla mia vita.

Sparano dei colpi che però si perdono nel momento in cui li evito colpiscono il vetro che si incrina velocemente. Mi sposto dal mio nascondiglio momentaneo e sparo dei proiettili dalle mie mani, i colpi di luce colpiscono quello più vicino che cade a terra, l'altro cerca di colpirmi ma mi difendo con la schiena in quanto ormai tutta quella parte è stata montata, mi volto nuovamente e cerco di sparare un colpo, questo però non accade in quanto il pezzo d'armatura che dovrebbe coprire il mio inguine si pianta con forza. Mi piego in due per il momentaneo dolore. “Maledizione a te, Jarvis.” non riesco a dirlo visto che stringo i denti.

L'armatura è quasi completa e trovo modo di prendere la scrivania con una mano per farla volare contro il bodyguard mentre gli altri pezzi si alzano in volo per piantarsi sul mio corpo, ormai mi trovo quasi ricoperto, quando il dolore passa mi do' una spinta di propulsione e colpisco in pieno il viso l'uomo con un pugno. Altre persone cercano di entrare, sono armati e le porte sono bloccate dalla scrivania che ho gettato via. Prendono la mia contro di me, il casco si chiude e mi trovo immerso nella luce dell'armatura.

« È il momento della festa, Jarvis. » commento senza aspettare il saluto della IA. Mi concentro unicamente sul mio raggio laser, tutta la zona dell'armatura del petto vibra violentemente mentre si illumina, a quel punto stringo i denti e rilascio il fascio di energia che si dirige contro gli uomini, distrugge la porta di vetro e fa esplodere l'intera cabina di vetro, sia io che i tre uomini svenuti ci troviamo a cadere nel vuoto insieme a tutto quello che la stanza conteneva.

Nonostante questi tre facciano parte dei cattivi non mi piacerebbe lasciarli spiattellare al suolo come frittelle. Attivo la spinta di propulsione della mia armatura e volo contro il pavimento raggiungendo i primi due, mi sposto verso la vetrata che contorna il vuoto e li spingo la con forza distruggendo il sottile vetro e mettendoli al sicuro; ritorno nuovamente a cadere per salvare l'ultimo uomo, il terreno si fa sempre più vicino mentre una pioggia di vetro e mobili arriva finalmente a terra distruggendo una fontana che si trova al centro e l'acqua si espande per tutto il pavimento insieme ai pezzi che la componevano; manca ormai poco e penso di non riuscire a salvarlo quando la mia mano gli afferra la caviglia e mi fermo di botto, il suo corpo resta sospeso a meno di mezzo metro da terra, lo lascio cadere e arriva con la schiena sul pavimento bagnandosi i vestiti. Sono certo che starà bene anche se con molti dolori in corpo.

Nonostante il mio atto di carità mi trovo le guardie con i fucili rivolti contro, continuo ad essere il nemico per loro. Mi lascio pochi istanti cadere di peso e piegando le ginocchia posso ritornare poi in posizione eretta. Alzo le mani appena sopra le spalle come per arrendermi. Non è mia intenzione!

« Avanti signori, sparatemi pure. Sappiate però che se lo farete dovrete subirne le conseguenze! » faccio un conto approssimativo degli uomini che ci sono, circa una decina.

« Non ti muovere! » mi urla contro una delle guardie si avvicina minacciosamente a me. Sorrido ma tanto non può vedermi perché ho il volto coperto dalla maschera.

« Jarvis quanto ti ci vuole per entrare nei loro server e per prendere qualche informazione succulenta? » chiedo alla IA. Aspetto pochi secondi per conoscere la risposta.

« Un minuto e trenta secondi, Signore. »

Non c'è bisogno che gli dia l'ordine visto che se l'ho chiesto un motivo ci sarà. L'uomo che mi minaccia si fa sempre più vicino, forse con l'intento di bloccarmi in qualche modo. Scatto verso l'alto e resto sospeso sotto gli occhi di tutti, comincio a sparare proiettili fotonici tutto intorno e poi mi butto tra le guardie confuse che cercano di colpirmi, volteggio per tutto il piano mentre le persone urlano, tutti gli altri funzionari si buttano a terra o ritornano nei corridoi cercando di non farsi colpire.

Nel bel mezzo del mio girare riesco a stendere due uomini che mi si parano davanti, li trascino per alcuni metri in avanti poi svengono, decido di fermarmi proprio tra quattro guardie che mi vengono addosso nel tentativo di atterrarmi, mossa inutile e pericolosa visto che ho un'armatura quasi a prova di bomba nucleare per quanto forte sia!

Ingaggio una battaglia corpo a corpo dove i miei pugni sono quasi letali visto che indosso l'armatura, metto a terra due uomini, svenuti e fuori dal combattimento con il sangue che cola dal naso di uno e dei lividi che contornano il volto dell'altro, uno dei due ancora in piedi prepara la propria pistola, ancora una volta utilizzo il raggio di energia che fuoriesce dallo spazio del mio reattore, il bersaglio ignora la ricarica della propria arma e si butta di lato gettando via la pistola e restando a terra sconfitto e spaventato.

Il mio raggio trova però dei bersagli: la struttura portante viene danneggiata e due colonne finiscono per diventare calcinaccio tuttavia il piano continua a reggersi.

« Ops. Sarà il caso di ristrutturare il palazzo! » dico tra me e me con sarcasmo. Sento dei colpi che battono sulla mia armatura, mi volto appena per vedere che l'altra guardia mi sta sparando ma i proiettili rimbalzano via.

Sposto appena il braccio per sparare un proiettile di energia con il quale metto fuori gioco l'uomo che vola contro il muro e finisce steso per terra. « Andiamo fate del vostro meglio! » li esorto a combattere, a cercare di fermarmi, mi sto divertendo, è da molto che non ci davo dentro!

Sento una voce all'orecchio e Jarvis mi richiama all'attenzione. « Signore, le interesserà sapere che ho scaricato una parte dei loro segreti: accordi riguardanti l'HYDRA. » la cosa sembra molto interessante, sono proprio curioso di analizzare i loro dati di conseguenza mi congedo.

« Vogliate perdonarmi ma ho un impero da guidare! » ritorno in volo e mi dirigo verso l'uscita principale facendo spostare di lato tutti quelli che sono sulla mia strada, mi sposto verso l'alto fino a sovrastare la città di Boston, ancora una volta Jarvis mi parla nell'occhio per darmi le informazioni che ha ottenuto. Non vedo l'ora di sentirle.

« Pare che la Orchideous e l'HYDRA abbiano collaborato in segreto. Quando la seconda ha nascosto il possesso di un particolare oggetto ogni contratto è saltato! » comincia, la cosa sembra interessante ma per niente utile.

« Per cosa hanno litigato i due piccioncini? » chiedo, i palazzi e i quartieri di Boston di fanno sempre più piccoli mentre mi allontanò sia verso l'alto che verso New York.

« Lo Scettro di Loki, Signore. Pare che l'HYDRA abbia compiuto e stia tutt'ora facendo esperimenti sugli umani per testarne il potere. Sembra che i dubbi sulla natura dello Scettro siano fondati: potrebbe contenere una delle sei Gemme dell'Infinito. Tuttavia la OC non ha ottenuto informazioni al riguardo o erano celate in un altro server. »

Non penso che Jarvis non sia riuscito a trovare l'informazione necessaria. Avrebbe trovato una traccia e l'avrebbe seguita. D'altronde sono stato io a crearlo e quindi so dove potrebbe arrivare. « Interessante... » riesco a dire ma la mia mente è parecchio distratta.

L'HYDRA? Infine mi ritrovo a seguire la stessa pista che Steve stava seguendo, cosa provo? Non lo so, sarebbe divertente se le nostre strade si incrociassero nuovamente, mi piacerebbe vedere come se la cava Steve Rogers alle prese con un ex. Sarebbe una scena divertente!

I miei pensieri ritornano sulla missione che potrebbe presentarmisi. Non è qualcosa che riguarda solo me ma tutti i Vendicatori, così come Steve non era costretto a farlo anche se lavorava per l'ormai sciolto S.H.I.E.L.D.

« Va bene Jarvis, torniamo a casa. È tempo di ritrovare i vecchi amici! » sfreccio alla volta di New York e mi immerso nel limpido cielo azzurro pregustando già il momento in cui tornerò alla mia torre e mi metterò a lavoro.

  
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