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Autore: Sciabola di Avorio    28/09/2015    0 recensioni
Mi innamoro di cose destinate a morire ed estinguersi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho mai creduto nelle storie d'amore che si formano nel giro di qualche ora.
Ho sempre sentito quelle parole false, quelle risate euforiche finte, volatili. Qualcosa che non è destinato a durare.
Guardavo quelle coppie come se io mi sentissi superiore a loro. Li osservavo, mentre ridevano e consumavano, mano nella mano, mentre un altro inverno stava per concludersi. L'odore dei fiori, il canto degli uccelli, l'acqua dei fiumi.
Per loro non esisteva altro. Solo quell'amore che io, impotente, potevo  fissare mentre piano piano si spegneva, si affievoliva, come le candele sotto l'alito del vento impetuoso.
Chi ero io per giudicare?
Perché mi sentivo io stesso urtato da tanta frivolità?
Perché avrei tanto voluto lasciarmi andare come loro?
Era un amore pericoloso e lo sapevano. Lo sapevano, dal momento in cui i loro sguardi si incontravano, e sentivano quel loro dannato cuore battere più in fretta, e sapevano che si sarebbero incontrati, prima per scherzare e darsi qualche bacio, poi per finire in una stanza a scopare.
Ma per loro non era scopare. No. Per loro non era sesso e basta. Eppure, tristemente, cos'altro poteva essere?
Si poteva chiamare amore? Davvero? Davvero erano tanto illusi da crederlo?
A volte decidiamo noi stessi d'illuderci. Paura di rimanere soli? Paura di non cogliere l'occasione al volo? O forse... semplice paura di non vivere.
Però a volte quell'auto inganno diventa così vero, così reale, che ci stupiamo noi stessi quando quell'amore tanto stupido e volatile finisce. Come affezionarsi alle foglie d'autunno, che cadono e marciscono a terra.
Inutile, semplicemente inutile, ma a quelle anime, davvero importa? Davvero possono liberarsi dal loro tormento?
Posso solo starle ad ascoltare, impotente, mentre gridano silenziose. Vogliono aiuto, lo vogliono, lo so. Si sentono tanto sole, là, mentre la loro tempesta arriva, spazzando via il loro debole fuoco, e restano sole, al freddo, alla pioggia. Possono fortificarsi? Cambieranno mai?
Io so che non cambieranno.
Nella loro autocommiserazione, nella loro debolezza.
Ma io... li amo. Mi illudo. Li capisco.
Voglio dare loro un'altra possibilità. Ancora. Ancora. Ancora.
Mi inganno, esattamente come loro.
Mi innamoro di cose destinate a morire ed estinguersi.
   
 
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