Everytime we touch
I still hear your voice, when you sleep next to me
I still feel your touch, in my dreams
Forgive me my weakness, but I don’t know why
Without you it’s hard to survive.
Non potevo ancora
credere che Takumi l’avesse fatto.
Mi sembrava quasi
impossibile che avesse avuto la faccia tosta di chiudermi fuori dalla mia
camera da letto e avesse chiamato Nobu con il mio cellulare per dirglielo.
Per dirgli che io
aspettavo un bambino.
Un bambino da
Takumi.
Ero quasi del tutto
certa che fosse suo.
I tempi di cui mi
aveva parlato la dottoressa corrispondevano; sei settimane e mezzo da quando
avevo fatto l’amore con Takumi l’ultima volta.
E con Nobu ero
sempre stata attenta, aveva sempre usato il preservativo.
E per quello, quasi,
mi veniva da detestarlo; perché doveva sempre essere così corretto?
Se il bambino fosse
stato suo, sarebbe stato tutto più semplice.
Cause everytime we touch, I get this feeling
And everytime we kiss I swear I can fly
Can’t you feel my heart beat fast, I want this to last
Need you by my side
Stesa sul mio
letto, voltata verso la finestra e con le spalle rivolte alla porta, sentii
suonare il campanello dell’appartamento che condividevo con Nana.
Sapevo che lei e
Nobu erano insieme quando Takumi aveva chiamato il mio ragazzo per comunicargli
la notizia, ma non ero sicura di riuscire ad affrontarli tutti e due insieme;
quando Nana aveva voluto parlarmi al telefono, io non ero stata in grado di
risponderle.
Sentii chiudere la
porta dell’appartamento e dei passi dirigersi lenti verso la mia camera; per un
attimo sperai che fosse Takumi, anche se non avevo nessuna voglia di vederlo
ancora, non dopo quello che aveva fatto, ma non sapevo se sarei stata capace di
affrontare Nobu.
Cause everytime we touch, I feel this static
And everytime we kiss, I reach for the sky
Can’t you feel my heart beat so I can’t let you go
Want you in my life
- Nana?-
Trasalii
impercettibilmente sul materasso al suono di quella voce.
Era lui.
Era la sua voce,
così bella e delicata, in quel momento incrinata dalla disperazione e, forse,
dalla delusione.
La voce di Nobu,
quella che così tante volte mi aveva detto di amarmi, di volermi proteggere per
sempre, mentre io non ci ero riuscita, non ero riuscita a fare nessuna di
quelle due cose, non ancora.
- Ehi, Hachi,
guardami. Cosa sta succedendo?- lo sentii aggiungere poco lontano da me; doveva
essersi accovacciato accanto al mio letto, parlando con un tono di voce così
basso che sembrava ci fosse qualcuno di ammalato in quella stanza.
Ma l’unica davvero
ammalata, ero io; il mio rapporto con Takumi era stato malato, io avevo portato
avanti quella cosa troppo a lungo, e ora ne pagavo le conseguenze.
- Ti prego,
Hachiko, dammi una spiegazione, una qualunque, io ti crederò. Sarei disposto a
crederti anche se dovesse essere una bugia, te lo giuro.- riprese la parola
Nobu, dal momento che da parte mia non giungeva nessuna risposta.
L’unica cosa che
riuscivo a fare in quel momento era continuare a piangere, e mi odiavo, perchè
in realtà avrei voluto dirgli tante cose.
Lo sentii muoversi
appena, percepii le sue mani affondare tra i capelli biondi resi ispidi dal gel
e mi resi conto della sua disperazione; non sapeva cosa fare, come comportarsi,
e in quella stanza eravamo in due a sentirci così.
- D’accordo, me ne
vado.- bisbigliò Nobu, alzandosi in piedi e afferrando la chitarra che doveva
aver appoggiato accanto alla porta; quella sera aveva avuto le prove con i Blast.
- No!-
Your arms are my castle, your
heart is my sky
They wipe away tears that I cry
The good and the bad times, we’ve been through them all
You make me rise when I fall
Non seppi nemmeno
io dove avevo trovato la forza per fermalo, ma l’avevo fatto; mi ero voltata,
l’avevo afferrato per un polso e l’avevo fermato, sillabando quelle due
semplici lettere.
- Nana…- sibilò
ancora una volta lui, voltandosi nuovamente verso di me; non mi dispiaceva
quando mi chiamava con il mio soprannome, sapevo che lo faceva con tenerezza,
ma sentire il mio nome uscire dalle sue labbra, era la cosa più bella del
mondo.
- Non andartene.
Io…-
Perché non riuscivo
a far uscire quelle semplici parole; eppure le provavo, le sentivo con tutto il
mio cuore, non le avevo mai sentite così tanto come in quel momento.
- Io ti amo…-
Cause everytime we touch, I get this feeling
And everytime we kiss I swear I can fly
Can’t you feel my heart beat fast, I want this to last
Need you by my side
Lo vidi spalancare
i suoi bellissimi occhi scuri, sorpreso dalle mie parole; non glielo avevo mai
detto, non ero mai stata pronta per dirgli che lo amavo.
Ma ora sì, lo amavo
sul serio, volevo stare con lui, non con Takumi, e se questo avesse significato
dover rinunciare alla maternità, lo avrei fatto, almeno per il momento.
Sapevo che sarebbe
stato disposto a crescere anche un figlio non suo, pur di stare con me, ma non
era quello che io volevo; non solo non eravamo in grado di mantenerlo, per
questo Takumi si era offerto di farlo, ma non sarei riuscita a costruire una
famiglia con Nobu sapendo che quel bambino non era suo.
Cosa avrei risposto
a mio figlio, un giorno, quando mi avrebbe chiesto perché non assomigliava al
papà?
- Io non lo voglio
questo bambino, io voglio stare con te.- aggiunsi, continuando a far scorrere
le lacrime sulle mie guancie, ma alzandomi dalla mia posizione rannicchiata e
mettendomi in ginocchio sul materasso, in modo da arrivare all’altezza dei suoi
occhi.
- Nana, sei sicura?
Questo bambino… Tu vuoi essere madre.-
- Sì, ma non voglio
il figlio di Takumi. Quando sarà il momento, io voglio un figlio da te, e da te
soltanto.- lo contraddissi tirandolo per il polso e avvicinandolo a me, in modo
che le nostre labbra si toccassero.
Cause everytime we touch, I feel this static
And everytime we kiss, I reach for the sky
Can’t you feel my heart beat so, I can’t let you go
Want you in my life
- Portami via di
qua.- gli bisbigliai a fior di labbra, dopo un lungo e intenso bacio, con il
quale avevo fatto di tutto per dimostrargli che quello che gli avevo detto era
vero.
Aspettò che mi
cambiassi, poi mi portò nel suo appartamento, dove Takumi non avrebbe potuto
trovarmi, e passammo la notte insieme, ci amammo come non avevamo mai fatto
prima di allora; gli dissi “ti amo” almeno una cinquantina di volte, in mondo
che il concetto gli entrasse bene in testa.
Avrei detto a
Takumi che non potevo tenere quel bambino perché non volevo avere una famiglia
con lui; forse mi sarei dimostrata una donna senza cuore, ma non era lui che
volevo, non era suo figlio che volevo crescere.
Avrei abortito,
Nobu sarebbe venuto con me, così come mi promise mille volte quella notte, e in
futuro, quando saremmo stati pronti, magari quando lui e i Blast sarebbero finalmente diventati famosi, avremmo costruito la
nostra famiglia, avremmo avuto un bambino tutto nostro, che assomigliasse a
entrambi e che ci chiamasse “mamma” e ”papà”, perché era così che doveva
essere.
Everytime we touch, I get this feeling
everytime we kiss I swear I can fly
Can’t you feel my heart beat fast, I want this to last
Need you by my side
Sai Nobu, quella
mattina, quando tornai a casa, Takumi era lì, e quando gli dissi che non avrei
voluto quel bambino e che non avremmo cresciuto un figlio insieme, mi sembrò
quasi triste.
Non so se fosse
vero o se fosse soltanto una facciata perché odiava che gli si toccassero le
cose che credeva essere sue; ma non mi pentii della mia decisione.
Sapevo quello che
stavo facendo e la notte passata insieme a parlare e ad amarci, era stata la
più bella della mia vita.
Ancora adesso, dopo
quasi sette anni, con questo pancione di otto mesi che mi porto dietro, sono
certa della decisione che ho preso; sono felice di aver scelto te, di aver
lasciato finalmente andare Takumi, di aver fatto in modo che uscisse dalla mia
vita, perché se quel pomeriggio d’inizio settembre non fossi andata in quella
clinica per abortire, ora noi non saremmo qui, sposati e in dolce attesa del
nostro piccolo Ren.
Cause everytime we touch, I feel this static
And everytime we kiss, I reach for the sky
Can’t you feel my heart beat so I can’t let you go
Want you in my life
(Everytime we touch – Cascada)
Note dell’autrice:
Ben
ritrovati, ragazzi; chissà se tra i lettori di questa song-fiction ( se ce ne
saranno XD), troverò qualche vecchia conoscenza; in tal caso, saprete che
questa è la prima “storia” che scrivo sul fandom
di Nana, quindi siate clementi.
Ne
approfitto anche per avvisarvi che io ho seguito l’anime e non ho mai
(ahimè!!!) letto il manga; so solo che a un certo punto, il nostro amato Ren
muore in un incidente stradale (T.T), per questo alla fine della songfic ho fatto in modo che il futuro figlio
di Nobu e Hachi ( o almeno quello che avrei tanto voluto ci fosse nella storia
originale ), si chiamasse Ren.
Mi
è sembrata una cosa carina. ^^
È
anche la prima songfic che scrivo,
quindi non siate troppo duri con il mio esperimento!!! XD
Fatte
le precisazioni, che dire? Ecco a voi la descrizione di come avrei voluto che
andasse in realtà quella notte in cui Takumi (mortacci sua!!!)
spifferò a Nobu che Hachi era incinta; Takumi non mi piace per niente, sappiatelo,
e, invece, adoro Nobu, e soprattutto, adoro lui con la nostra Nana Komatsu.
Un’altra
cosa che adoro è la canzone che ho scelto per questo sprazzo di creatività; non
conosco tutte quelle di Cascada, ma “Everytime we touch” è uno dei miei brani
preferiti e l’ho trovato azzeccato per questa song-fiction.
Mi
sembra che descriva bene i sentimenti di Hachi verso Nobu.
Spero
che le fan come me di questa coppia abbiano apprezzato la mia versione, e
aspetto con ansia qualche breve (o anche lungo! XD)
commento!!! ;)
Un
bacione a tutti!!! <3
Cicci
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