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Autore: Letizia25    30/09/2015    2 recensioni
L’amore è per i pazzi.
Così gli hanno sempre spiegato, così gli è sempre stato detto da quando ha memoria. E Calum Hood è sempre stato d’accordo con questa considerazione ed ha sempre agito senza mettere alcun tipo di sentimenti nelle sue azioni, uscendo con un numero infinito di ragazze solo per divertirsi, com’è normale per un adolescente, o così credeva lui. Ma questo prima di incontrare la ragazza che adesso gli sta davanti.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Be my home'
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L’amore è per i pazzi
 
 
 
 
L’amore è per i pazzi.
Così gli hanno sempre spiegato, così gli è sempre stato detto da quando ha memoria. E Calum Hood è sempre stato d’accordo con questa considerazione ed ha sempre agito senza mettere alcun tipo di sentimenti nelle sue azioni, uscendo con un numero infinito di ragazze solo per divertirsi, com’è normale per un adolescente, o così credeva lui. Ma questo prima di incontrare la ragazza che adesso gli sta davanti, con solo la sua camicia di flanella a quadri neri e grigi indosso, a coprirle l’intimo, le gambe scoperte che subito gli fanno venire alla mente pensieri molto poco casti su loro due. Pensieri che può permettersi di fare, dato che Letizia sta con lui da ormai un anno e mezzo e lo sopporta da quasi due.
Letizia. Quella ragazza mora, con gli occhiali neri, con gli occhi color del cioccolato, che è riuscita a cambiare ogni cosa, partendo da quel «Cazzo Hood, non ti sopporto più.» poco gentile, detto a mo’ di saluto durante una mattina di metà marzo, in uno dei corridoi della scuola, quando lui era all’ultimo anno e lei al penultimo, dopo che il moro le aveva fatto la corte per l’ennesima volta, pur di vedere se, come le altre, si sarebbe subito messa ai suoi piedi come un cagnolino.
Ed era stato proprio quel suo non essere come tutte le altre che aveva fatto scattare qualcosa dentro lui, un qualcosa di tanto potente da fargli mettere la testa a posto in un mese, durante il quale aveva smesso di cercare le solite sveltine per concentrarsi solo e soltanto su quell’unica ragazza che di cui non riusciva mai a catturare l’attenzione, neppure volendo. Era come se lei lo ignorasse deliberatamente, senza dargli modo di capire se stesse muovendo i suoi passi nel modo giusto.
Lui… lui si stava innamorando di lei, e il fatto che se ne fosse reso conto non aveva certo aiutato la situazione, dato che lui aveva sempre considerato quel sentimento come un problema che complica la vita e basta, senza dare soddisfazioni. E si era spesso ripromesso di farla finita, di stroncare quel sentimento ancora sul nascere. Poi però i suoi occhi che si posavano troppo spesso su Letizia gli rendevano più chiaro il fatto che ogni suo sforzo, per lei, non sarebbe mai stato vano. Per questo alla fine non aveva mai mollato.
Ci era voluta una serata in discoteca per cambiare ogni cosa.
Lui era con i suoi amici, quando ad un tratto l’aveva vista andare fuori dal locale passando per la porta di servizio, senza sapere di essere seguita da un ragazzo che aveva sguardo che a Calum non era piaciuto per niente. Il moro non ci aveva pensato due volte. Era uscito, e giusto in tempo per evitare una cosa davvero spiacevole. Aveva visto Letizia con le spalle al muro, gli occhi bassi ed impauriti, mentre quello sconosciuto continuava a toccarla in modo arrogante, quasi possessivo.
Non ci aveva visto più. Si era scagliato sul ragazzo e lo aveva allontanato dalla mora, buttandolo a terra e mettendosi tra la ragazza e l’altro, che l’aveva guardato male, a lungo, prima di andarsene.
Calum si era subito voltato verso Letizia e l’aveva abbracciata forte, mentre il cuore gli martellava nel petto pensando a quello che sarebbe potuto succedere se lui non fosse uscito in tempo. E aveva iniziato a battergli più forte, non appena Letizia lo aveva stretto a sé, come a volersi aggrappare a lui, come a voler trovare un appiglio a tutti i costi per non cadere.
«Grazie, Calum. Grazie di tutto.» gli aveva sussurrato poi la ragazza all’orecchio.
Lui l’aveva osservata a lungo, senza riuscire a capire bene il perché di quell’improvviso cambiamento nei suoi confronti. Lei gli aveva sorriso. Poi le loro labbra si erano incontrate. E per Calum, non ci sarebbe mai potuto essere un bacio migliore di quello in tutta la sua vita. Un bacio che aveva dato inizio a tutto e che aveva stravolto ogni cosa.
E adesso si ritrova a sorridere, lui, mentre non riesce a perdere di vista la sua ragazza ferma davanti il lenzuolo bianco steso sul muro davanti a lei da ormai una buona mezz’ora.
«Niente ispirazione stamattina?» le chiede divertito, avvicinandosi a lei e abbracciandola da dietro per poi baciarle dolcemente una guancia, senza preoccuparsi di quel lieve batticuore perennemente presente quando Letizia è con lui.
Lei sospira e si passa nervosamente una mano tra i lunghi capelli scuri.
«Non so con quale colore iniziare.» ammette, con gli occhi preoccupati puntati verso i piccoli barattolini di vernice relegati in un angolo di quella stanza davvero grande.
Calum ridacchia e la stringe un poco di più, beandosi di quel profumo che quel giorno in quel corridoi a scuola aveva subito attirato la sua attenzione. E, diamine, non avrebbe potuto chiedere niente di meglio. Letizia è tutto ciò di cui lui ha bisogno, e ringrazia il cielo ogni giorno per essersene accorto in tempo. Perché sa che senza di lei niente avrebbe senso, sa che senza di lei lui non sarebbe assolutamente niente. Lei è l’unica che riesce a completarlo, l’unica che riesce a mettere un poco d’ordine dentro alla sua vita sempre in balia del disordine. Ancora non riesce a capire come sia nato quel sentimento così forte e potente che lo lega a lei in maniera indissolubile.
Forse mentre cercava a tutti i costi di conquistarla, all’inizio solo per sfizio personale, ma poi seguendo davvero quello che il cuore aveva cominciato a dettargli. Forse mentre scopriva i suoi gusti giorno dopo giorno, pur di avere una conversazione su di lei. Forse mentre cercava di non perdersi neppure una sua mossa, quando la osservava a mensa intenta a chiacchierare con le sue amiche. Forse mentre iniziava a capire cosa volesse dire amare qualcuno, amarlo così tanto fino ad arrivare a mettere in gioco tutto pur di stare con quella persona, l’unica in grado di completare tutto. Forse mentre iniziava ad impazzire per lei, diventando pazzo proprio a causa di quel sentimento che aveva sempre cercato di tener lontano, fino a che non era arrivata lei.
E sorride ancora, mentre la lascia andare, mentre la osserva chiudere gli occhi per scegliere un colore a caso in cui intingere il pennello ed iniziare a tracciare qualcosa su quel lenzuolo bianco come una nuvola. Sorride, perché si ricorda di quando aveva pensato per la prima volta che fosse davvero bella, durante una lezione di arte in cui non l’aveva persa di vista neppure per un istante, catturato da quegli occhi color cioccolato così attenti ad ogni più piccola cosa; aveva pensato che fosse davvero pazzesca e subito il cuore aveva preso a battergli forte, sorprendendolo.
Scuote la testa piano e sospira impercettibilmente, felice. E pensa che Letizia diventi più bella, giorno dopo girono, meravigliosa in ogni sua più piccola parte: quando sorride; quando si arrabbia; quando piange per uno di quei film drammatici che le piacciono tanto; quando dipinge ed è così concentrata che non si accorge minimamente di quello che succede attorno a lei; quando lo guarda con quegli occhi che gli fanno toccare il paradiso. È bella ed è la persona più importante della sua vita, senza la quale non avrebbe più uno scopo.
Per questo, non appena aveva finito le superiori, le aveva chiesto di partire con lui e gli altri ragazzi della band, pronti per affrontare un tour di portata mondiale. Lei aveva accettato subito, chiedendo solo in cambio di poter portare le sue poche cose:  il PC per buttare giù qualche idea per un eventuale libro – che Calum spera tutt’ora di vedere in una libreria il prima possibile – e tutti gli oggetti per dipingere. Avevano accettato quella piccola richiesta ed ecco perché adesso, in quella camera d’hotel in centro a New York, la sta osservando mentre si sfoga con i colori per cose che non conosce e che lei ancora non vuole rivelargli.
Le si avvicina di nuovo e la abbraccia ancora una volta, riuscendo ad attirare al sua attenzione anche con quel semplice gesto, facendo sì che i loro occhi così simili anche nel colore – oltre che nelle emozioni che trasmettono – si incontrino, facendoli sorridere felici e facendoli cadere preda di un bacio che racchiude tutto.
«Ti amo, Leti. Lo sai?»
Lei annuisce sorridendogli felice, mentre le guance le si imporporano un poco. «Ti amo anch’io, Cal.»





Letizia
Ciao a tutti tesori miei, come state? 
Spero bene, e spero pure che questa piccolina vi sia piaciuta :3. Ve lo avevo detto che le OS non sarebbero mai mancate dopo le long, ahahah ;).
Sinceramente, non ho molto da dire, ahahah. Semplicemente, l'altro giorno mi è venuta in mente la frase per il titolo e ci ho scritto sopra questa piccolina :3.
Vi ringrazio per ogni cosa fin da adesso; sul serio, grazie di cuore! <3
Piccola informazione: risponderò alle recensioni di questa OS quando pubblicherò la long su Calum, così vi avverto! <3
Grazie di tutto e a presto, Letizia <3
   
 
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