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Autore: queenjane    30/09/2015    5 recensioni
Il mio esperimento continua, dopo Golden Age, Silver Age, Bronze Age, ecco l'età degli Eroi, un ciclo, in sintesi da leggere come storia a sé stante oppure uno spin off del Dragone e della Rosa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primavera 1768, in viaggio verso Parigi

I fiori rendono la campagna una dorata e preziosa distesa, interrotta dal verde dell’erba, dagli alberi si innalzano i canti primaverili degli uccelli, il sole è tiepido contro le guance e le ciocche danzanti dei miei scuri capelli.

Descrivo a Felipe, mentre cavalchiamo lentamente verso Parigi, la città di San Pietroburgo, un gruppetto di isole, scandito da fiumi e canali che si affaccia sul Golfo di Finlandia.

Fondata dallo zar Pietro il Grande, a partire dal 1703, è appellata la Venezia del Nord.
È luminosa, splendida, i palazzi che si riflettono nell’acqua e l’acqua stessa la rendono una meraviglia, una morgana rovesciata, la luce delle aurore boreali.
Duecentomila uomini hanno provveduto a costruire, scavare, innalzare …
A venticinque chilometri abbiamo poi Carskoe Selo, un complesso di residenze della famiglia imperiale, ove la zarina Caterina II si reca spesso  nella stagione estiva.
Estremamente suntuoso è il Palazzo di Caterina, rifatto da Rastrelli, progettista di parte della città di San Pietroburgo, su volere della sovrana Elisabetta tra il 1752 e il 1756, in un cosiddetto stile rococò flamboyant, con la facciata lunga 325 metri, salvo errori fatali di misura.
Elisabetta era ancora in vita, e già l'edificio era molto famoso per le sue facciate estremamente lussuose: più di 100 Chili di oro sono stati usati per decorare il sofisticato fronte di stucchi e le numerose statue sul tetto, che non credo, al contrario delle voci sparse in giro, sia stato coperto d’oro.ù
Per la zarina Caterina II, è un esempio di "architettura di panna montata" ormai fuori moda. Al momento della sua ascesa al trono, alcune statue del parco stavano per essere ricoperte d'oro, come la defunta zarina Elisabetta aveva ordinato, ma l'ordine che fu subito sospeso appena la nuova imperatrice venne a sapere quanto queste opere costassero.
È sua intenzione far rimpiazzare l’oro con delle dipinture verde oliva, dico a Felipe, a mio giudizio abbastanza banali e monotone.
Il palazzo si raggiunge attraversando un grande giardino alla francese, il cui centro è l’Hermitage, azzurro e bianco, a fianco di un quieto lago, e che trova il suo formale coronamento in una enorme statua dorata che rappresenta il rapimento di Persefone, la dea della primavera.
Xavier ci ha preceduto a Parigi, tornando indietro con la memoria rivedo un ragazzo bruno, di ineguagliabile bellezza, che mi scrutava, intento e partecipe.
Dinanzi a me suo figlio, nato prima delle nostre nozze, da una relazione estemporanea, che gli somiglia, con intatta grazia, un ragazzo che compirà 16 anni a dicembre, figlio del mio cuore se non del mio grembo, che cerca la sua strada, un avvenire lontano, intanto, come primo saggio del suo buon  senso starà tre giorni da solo a Parigi, sperando che non approfitti troppo.

Le spalle larghe, è circa un metro e settantacinque, le gambe lunghe e le iridi di un suntuoso color scuro, Felipe dalle mille risorse.
– Vuoi salutare anche Oscar?-
Annuisce, le iridi scure e indecifrabili, con Oscar sono stati amici, condividendo giochi e risate, una salda intesa.
-Vuole fare sempre il soldato?- 
Annuisco, una punta di tristezza, poi cambio discorso. 

Ha compiuto 15 anni a dicembre scorso, rifletto ancora, poco più grande del dragone quando cominciò, un segreto da non raccontare nemmeno in confessione, una questione tra Dio, i Fuentes e la zarina, penso tra me.
Gli abbiamo spiegato che suo nonno e suo padre sono agenti segreti, di squisita sagacia e competenza, come io pure, per caso sono diventata una giocatrice d’azzardo della sorte e che abbiamo giocato un ruolo nell’ascesa al trono della attuale imperatrice di tutte le Russie.
Sposa bistrattata dell’erede al trono, Pietro, giocando d’azzardo e di complotto, ha poi conquistato la corona nel giugno 1762, e noi, agenti scelti, con lei..
Io, Xavier, i fratelli Raulov e un chimerico inglese, Alexander Malcomess, biondo e fiero come un leone, la fiera che è anche il suo nome in codice..
Felipe rincomincerà, in Russia occorre un emissario stabile, sarò lui, addestrato da suo padre, un gioco di prudenza e precisione.
“ .. è una questione tra voi due, devi trovare la tua strada, giusto, un posto può diventare troppo stretto ed il mondo è troppo grande, comunque mancherai sia a me che ai bambini, sappilo”.
Lo sapeva, ma quello era un desiderio infinito, rincominciare, in fondo, nonostante lo stigma dell’essere bastardo,è un Fuentes, anche se a metà. Un ibrido ben addestrato, che parla francese, spagnolo, latino, se la cava con la scherma, i cavalli, le buone maniere, impara adesso i rudimenti del russo e del suo malefico alfabeto.
I pensieri vagano, mia nonna materna, la formidabile Isabel,  Isabel dalle cento risorse,  è morta un mese fa, lasciandomi un legato, sono qui per sbrogliare, ufficialmente la faccenda, non ha rispettato  le forme, tutta una serie di cavilli.
In quanto donna, non potrei avere nulla di mio, salva la firma di mio marito e l’assenso di mio padre, questo lascito era parte della dote di mia madre, troppo presto morta e troppo a lungo rimpianta ( … il patrimonio personale, su cui, ancora, anno per anno, affluiscono le elargizioni della zarina è altro discorso, per mia fortuna).

– Scusa, Catherine, ma perché tuo marito ti lascia sempre sola ? Ora è a Versailles con il Generale-
Come al solito tesoro mio, mia preziosa creatura.
- Verresti, se ci fosse?-
Rimbecco, alla fine capisce.
Intuisco che vuole chiedermi qualcosa, ma non se la sente, così le dico io di Felipe.Poteva venire qui, osserva, se non interessa a te, perché il Generale deve sentirsi in imbarazzo?, apre e stringe i pugni, non le va giù.
Dopo il ’64, quando è venuta ad Ahumada, e in tante altre occasioni, legato come al solito. Poi dichiara che sono cose da grandi, non ne ha interesse, però lo saluta volentieri. Intanto la osservo, faccio due valutazioni e spero di no, che lo sviluppo non sia prossimo.
Sei la  mia bambina Oscar.
Ti scruto, ancora.
Sei snella come un  giovane salice, le tue ciocche dorate che danzano nell’aria, sei intenta e curiosa.
 Bevi un sorso di Chablis, una sfida, mi limito a dire alla tua, mi fida del mio buonsenso, oppure tanto vale che tu faccia l’esperienza , inutile proibirti qualcosa, è la volta buona che la fai per puntiglio, anche se è una stupidaggine e lo sai. 
– Raccontami qualcosa-
- C’era una volta una tigre, aveva gli occhi di zaffiro, adorava la cioccolata e le rose bianche … difendeva magari il mondo delle fate-
Ridi.
L’alleanza con l’Austria continua, un matrimonio è in programma, quindi saranno create nuove cariche e scommetto metà del mio patrimonio privato cosa si auspica il Generale.
Già, io alla peggio ho scelto, per caso avevo le nozioni di partenza, per Juan e Xavier, poi per la mia zarina conta il valore di una persona, non l’essere uomo o donna, sono diventata il dragone per motivi miei, ma Oscar è fin dalla nascita l’erede, i maschi della nostra casata proteggono la famiglia reale e servono nell’esercito….
 
 Ti voglio bene Oscar
 
 
 
   
 
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