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Autore: Fiore_di_loto    01/10/2015    0 recensioni
Faccio un respiro profondo e lo guardo con un mezzo sorriso che sa di provocazione, mentre inizio a ballare su questo terrazzo freddo e umido, e avvicinandomi alla ringhiera gli grido, imitando la sua voce forte e fingendomi grande: - Mi toccherà suicidarmi, Billie Joe Armstrong, se lei non si decide a credere alle mie parole, ad ammettere che pensa a me mentre canta, mentre suona su quel palco e mentre bacia sua moglie. Credo che mi suiciderò, Billie Joe!- faccio finta di buttarmi e lui corre subito dietro di me, bianco in volto per la preoccupazione e mi chiede se sono impazzita. - Sono impazzita per te, Billie Joe. E da quando sei così prudente, figlio di Edgar Allan Poe, comandante della rivolta?- Sorride e risponde stando al gioco, -Sono io che dovrei suicidarmi, Liv, perché so che tu mi ami, bambina impazzita!-
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrienne Nesser Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sono le 4.30 passate, mi giro istericamente nel letto per accendere la luce. Non sento il suo corpo a fianco al mio e si sentono strani rumori provenire dal bagno. Lui che sussurra, parole incomprensibili, incatturabili. Finalmente trovo l'interruttore, mi alzo di scatto ed apro la porta. Billie è a terra, tremante, a sussurrare, gli occhi persi, fissi sulle piastrelle e le mani che inquiete si toccano i capelli. Sembra avere un attacco di panico. Io sono calma e placata, conosco fin troppo bene quella tortura dell'anima, per urlare, chiamare qualcuno o agitarmi. Anche se lui sembra morire quasi, impazzire del tutto. Mi siedo di fronte a lui, accendo una delle sigarette che Billie ha a fianco e fingendo di avere una chitarra sulle gambe incrociate, inizio a cantare: Words get trapped my mind Sorry I don't take The time To feel The way I do La straziante dolcezza di questa canzone, o della mia voce, forse, lo calma. Gli porgo dell'acqua, sta sudando. Ed ecco che scoppia a piangere; nasconde le lacrime, batte la testa contro il muro, soffoca le urla sul mio seno; ma sta piangendo, lo giuro. So di non dovergli mettere fretta, assecondo le sue mosse con un silenzio privo di imbarazzo e ricco di comprensione, nonostante il mio essere tremendamente piccola. Littlegirl. Pian piano è lui a parlare, senza che io gli chieda niente. Il suo sguardo lascia intravedere sensi di colpa, si sta scusando, non ci posso credere. Io continuo a fumare con la schiena appoggiata al muro e le gambe aperte, come una bimba che disegna, disinteressata, con l'aria dei suoi polmoni. -Novocaina, novocaina era novocaina ma erano demoni di novocaina io non posso dormire la notte Liv non posso non posso fare tutto il male non riesco a dormire e tutti dormono e tu dormi io no sono solo io che non dormo- Continuo a fissare il muro, senza rispondergli, con aria indifferente perché è ciò di cui ha bisogno. -La prossima notte, starò sveglia con te- Sussurro con un filo di voce vuota di intonazione. Sembra essersi quasi del tutto calmato anche se trema ancora e ha quello sguardo colpevole. Gli prendo la mano, lo porto sul letto e gliela poggio sul mio seno. Si sfoga col mio corpo con una violenza che appartiene solo agli animi senza pace, e che adoro. Nel frattempo piange, ed è forte e veloce, grida ancora sul mio seno, per non farsi sentire. Vedo in questo gesti una dolcezza disumana, paradossale, assurda. Passiamo la notte l'uno a fianco all'altra, senza dormire, anime irrequiete. 'Con i cuori arresi, i capelli appiccicati alla fronte'.
   
 
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