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Autore: Inquisitor95    01/10/2015    0 recensioni
Vladimir ha una missione da compiere. Ha iniziato una caccia per conto di qualcuno di cui non conosce l'identità, tuttavia come in ogni cosa si sente personalmente coinvolto e caccia le Gemme anche per se stesso. Consapevole del rischio che corre seguirà le vecchie tracce collegate al Signore di Ferro e lo porteranno alla base del Risolutore, una figura misteriosa. Questo farà sì che incontrerà uno dei Vendicatori sul campo.
[Ispirata alla mia long The Iron Lord]
[OC]
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Avengers Assembly'
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 “Hunting to Infinity Gems”


 

 

Sposto il gomito in avanti, stesso movimento che eseguo con il ginocchio e finalmente mi trovo davanti alla grata, la fine del condotto di aerazione, mi sento stretto e compresso mentre sto qui dentro. Avverto un brivido in tutto il corpo.

Che stai facendo Vladimir? Perché ti sei andato a cacciare in questo casino!?” penso tra me e me. La mia non è altro che una reazione alla claustrofobia, mi ritrovo nel posto più stretto della terra probabilmente! Sono una testa di cazzo.

Tutto questo è però necessario, prendo un bel respiro e punto la mano in avanti, concentro tutta la mia energia e figuro la grata che si sposta via, le viti cominciano a girare e si tolgono grazie al mio potere che mi permette di controllare il metallo. Subito la grata si sposta e questo mi permette di uscire, mi trovo in uno stanzino, si tratta di un piccolo sgabuzzino, scendo e cado per terra.

« Che male...! » sussurro dopo la caduta, mi rialzo trovando i miei abiti sporchi di cenere, la scrollo via dalla giacca e dai pantaloni stretti, mi accerto di avere ancora la spada nel fodero sulle spalle e mi avvicino alla porta, poggio le mani sulla superficie e subito dopo il viso per poter sentire eventuali rumori dall'altro lato con l'orecchio. Dovrebbe essere il corridoio principale.

Questo significa che dovrebbe esserci una guarnigione.

Non ho idea di quanti esattamente visto che la base del Risolutore, una figura che era in contatto con il Signore di Ferro quando io ero nei suoi ranghi, entrambi lavoravano per qualcuno di superiore a loro, ma come spesso accade il Signore di Ferro non aveva più interesse nel seguire le volontà del suo superiore, la Gemma dell'Anima aveva cambiato la sua prospettiva e lo aveva fatto diventare matto: voleva riunire le Gemme dell'Infinito, ma non per il suo superiore ma per se stesso così da essere più potente.

So che non avrei dovuto infilare il naso in quei file, tuttavia era necessario se volevo iniziare le mia caccia, avevo bisogno di una traccia iniziale. Faccio un respiro profondo e mi decido ad aprire la porta, mi sposto velocemente nel corridoio e vedo che due guardie lo stanno presidiando, mi puntano le armi contro e si preparano per sparare, mi concentro con tutte le forze: i proiettili volano verso di me ma si fermano a mezz'aria, restano sospesi e si spostano insieme a me mentre cammino in avanti, un mio cenno basta per indirizzarli contro uno dei due che si ritrova pieni di fori, sanguina in più parti del corpo visto quante volte mi diverto a maneggiare i proiettili per fargli più male, cade a terra e muore.

L'altro prende un manganello e mi viene contro, con una mano prendo la spada e la estraggo dal fodero, mi chino appena flettendo le gambe e con un fendente riesco a squarciargli lo stomaco, cerca di contenere il sangue che fuoriesce, non voglio farlo soffrire perciò lo finisco infilzando la spada in pieno petto. Spira l'attimo dopo guardando il vuoto, è triste leggere nei suoi occhi la vita che si spegne. Eppure è il mio lavoro, la mia missione e il mio dovere!

« Rivelami la tua posizione. » sobbalzo quando sento la fredda voce nell'auricolare che ho nell'orecchio. È il mio contatto, la persona con cui sto lavorando adesso, nonostante non l'abbia mai visto mi ha dato modo di fidarmi di lui, mi ha detto che può aiutare i Vendicatori, mi ha detto delle cose col quale ha acquistato la mia fiducia, è stato molto eloquente e questo mi ha spinto a lavorare per lui.

« Sono quasi arrivato all'ufficio centrale. Dovrei essere vicinissimo al Risolutore. » rispondo e non ricevo risposta, ci sono già abituato. Pulisco la mia lama e la rimetto nel fodero, cammino poi verso le doppie porte, da lì in poi sarò negli appartamenti del Risolutore e quindi sono vicino; dopo un lungo viaggio fino ai confini dell'Egitto posso finalmente dire che qui in Africa si compirà parte del mio lavoro, e se tutto è corretto allora avrò la possibilità di trovare l'Oculum, e Dio non voglia forse anche la Gemma dell'Anima.

Concentrati sulla missione.” mi dico in un attimo in cui sento il mio corpo cedere, mi trascino e mi appoggio per disperato alla parete come se fosse l'unica cosa che possa sostenermi, sono vicinissimo alla porta. “Posso domarlo...” mi ripeto più volte, volere è potere diceva il Professor X; spesso però mi diceva che la mia volontà non era ferrea, e se non avessi imparato a dominarla, sarei stato sopraffatto!

La verità è che non sono sicuro di me stesso: quando ho perduto i miei poteri in cambio della mia vita, mi sono sentito perso, certo Capitan America aveva stravolto la mia vita prima di quel momento, il suo tentativo di uccidermi però l'ha ulteriormente stravolta, distrutta.

Sono fuggito per diversi mesi, ho lavorato da solo, ho rubato e estorto denaro alle persone per sopravvivere; poi ho incontrato Logan, o Wolverine per chi non ha confidenza con lui, l'uomo dalla unghia di adamantio. Ricordo ancora il duro allenamento che mi ha sottoposto e quando gli ho parlato dei miei problemi (tra cui la ricerca di mio padre Magneto) ha avuto l'idea di presentarmi al Professor Xavier. Ero riluttante nel cercare aiuto, ero debole come forse lo sono ancora.

Faccio il finto duro, uccido i cattivi nonostante mi ritenga ancora uno di loro. Cerco di stare tra gli eroi, ma fallisco. Xavier ha sempre cercato di convincermi del contrario, come il Capitano Rogers, come molti altri nel mio percorso. Ma io sono stato tra i cattivi ed ho pagato la nostra scelta: ho dovuto perdere mio fratello Fred per capirlo.

« Dai Vladimir ce la puoi fare... » mi dico incoraggiandomi, mi allontano dalla parete. Scuoto il viso e comincio a sudare freddo. Regolo il respiro come mi è stato insegnato dall'uomo sulla sedia a rotelle.

Grazie ai suoi poteri telepatici è riuscito a richiamare i miei poteri, ma questo ha permesso a qualcosa di fuoriuscire in me: non solo ha chiamato i miei poteri ma anche tutta la forza che era latente in me. Ed è difficile da controllare. La definiva come un'entità sconosciuta, mi diceva di chiamarla Notte.

« Puoi controllarlo, giovane Vladimir... » sono state le sue parole, nella mente ho impresso il suo volto, pelato e con gli occhi così dolci e pieni di speranza. Ha visto del buono in me così come anche Capitan America lo aveva visto.

« Non ci riesco... » è la frase che dicevo sempre e mi ritrovo a dire nuovamente nella realtà a me stesso. Mi piego in due e poi sento la carica di forza, quella parte di me che Xavier è riuscito ad alimentare con la speranza di un futuro migliore. « Va bene, Professore! » sussurro.

Riesco a tornare in me. È come se quell'attimo di cedimento non fosse mai esistito. Mi sento nuovamente bene. Un termino molto vago visto che ormai sono solo. Mi avvicino alle doppie porte, c'è da inserire un codice. Lo digito visto che ne sono a conoscenza grazie alle tracce che ho seguito: il Signore di Ferro non mi ha dato tutto quello che era necessario sapere sul Risolutore, anche Pervinca ha avuto il suo ruolo. La mia vecchia migliore amica, che mi ha lasciato per sempre, le tracce lasciate sono le sue, un errore di una persona comune non di quella ragazza che amava mio fratello Fred... le porte si aprono seguendo il segnale acustico che simboleggia la corretta esecuzione numerica.

La mia mente si è fissata su un punto: Frederic, mio fratello. Osservo l'appartamento con fare distratto, i dettagli sono certamente lussuosi e vengono colti dalla mia vista, tuttavia i miei pensieri vanno al mio defunto fratello, ho smesso ormai di soffrirne la scomparsa. Non credo di aver mai chiesto scusa a Capitan America per le accuse fattegli, quell'uomo però è troppo buono e gentile.

E da quando mi ha detto che si è lasciato con l'amore della sua vita mi sembra tutto così assurdo: se una persona come lui non può avere il suo lieto fine alla come posso averlo io che sono uno dei cattivi?

O che almeno lo sono stato, anche se non penso di essere cambiato molto in questi mesi visto quello che faccio e per come lo faccio: uccido per ciò che interessa alle persone buone, sempre considerando quanto dovrebbe essere limitata la mia fiducia nel mio superiore. Vengo usato...

La caccia ad una particolare Gemma dell'Infinito è al centro della mia missione anche se chiaramente sono qui per un motivo differente, potrei ricevere informazioni sull'Oculum come le tracce mi indicano, ma spero proprio che il bersaglio sia differente: la Gemma del Tempo, capace di controllare la dimensione temporale in ogni sua sfaccettatura, i miei intenti? Non so esattamente cosa vorrei fare una volta che l'avrò tra le mani, inoltre ho dei forti dubbi che anche se la stringessi tra le mani potrei comunque venirne soggiogato, resterei bloccato in una stasi temporale eterna, significherebbe la mia lente morte. Sempre se non morirò prima nel tentativo di trovarla. Pesto qualcosa e sobbalzo.

Una mano, i miei occhi si spostano e osservo il corpo della guardia svenuta, si trova sull'uscio della porta che si affaccia sul salotto, una stanza completamente distrutta e piena di corpi svenuti, o almeno lo credo visto che respirano ancora. Prendo la spada in pugno, non solo il solo ad essere interessato al Risolutore, supero il corpo e mi trovo immerso nel caos, non ho però il tempo di controllare che subito vengo attaccato e messo con le spalla al muro da una forza pari a quella di un animale infuriato, ma è umano!

La presa del mio nemico è forte e fredda come il metallo. Quando poi la vista vince sul panico dell'essere stato quasi catturato mi rendo conto di chi mi trovo davanti: ha un'armatura interamente di metallo, brilla di rosso e dorato e il suo volto è praticamente a pochi centimetri dal mio, indossa la sua maschera ma sento i suoi occhi addosso a me.

Iron Man. « Che ci fai qui, ragazzino? » dice lui, compare il suo volto, un bel volto; la mascella è contornata da un leggero strato di barba, i suoi occhi sono caldi e lo vedo teso.

« Non pensavo mi avresti riconosciuto! » gli dico, mi lascia andare e quasi cado a terra tossendo, non mi sono accorto che mi teneva sospeso di alcuni centimetri dal pavimento. Mi rimetto in piedi. « Sono qui per lavoro. Che ci fai tu qui!? » chiedo, nessuno dovrebbe essere a conoscenza della residenza del Risolutore, o almeno nessuno che non potesse essere in contatto col Signore di Ferro o con Pervinca.

Scrolla le spalle e alza appena le mani. « Siamo qui per lo stesso motivo credo. » indossa nuovamente la maschera e si sposta verso di me superandomi e fiancheggiandomi. « Inoltre io sono un Vendicatore, sai roba da supereroi che cercano di salvare il mondo da pazzi pericolosi... » dice col suo tono piuttosto vago, mi volto verso di lui.

Il caos qui nel salotto dev'essere opera sua quindi.

« Pare che abbiamo la stessa missione. Più o meno. Io cerco informazioni soprattutto. » gli dico, lo seguo senza sapere il perché, abbiamo entrambi lo stesso obiettivo quindi immagino che potrebbe essere naturale per entrambi trovarsi a collaborare. Tuttavia Anthony Stark non mi sembra il tipo di persona che possa avere bisogno dell'aiuto altrui, già nella mia mente ribolle un certo odio per come ha fatto soffrire il suo ex amante, stringo il pugno ma mi dico di contenermi.

Non ha senso attaccarlo, è un tuo alleato, e Steve lo ama ancora quindi non pensare di fargli del male...” non sono sicuro di parlare con me stesso, probabilmente non parlo tanto con Vladimir quanto con Notte che riposa in me.

« Gira a largo ragazzino e lascia queste cose agli adulti! » mi dice lui, mi sento ferito. Non sono un ragazzino, anche se sono più giovane di lui ho le mie carte da giocare. A quel punto realizzo l'idea cattiva: con i miei pensieri fermo la sua avanzata, il suo corpo si blocca visto che l'armatura è sotto il mio controllo. Mi avvicino a lui.

« Ricordati chi sono, Signor Stark! » mi trovo davanti ai suoi occhi, con un movimento del polso faccio in modo che la maschera che gli copre il viso si sposti, lo trovo che si morde il labbro, c'è determinazione nei suoi occhi, non mi piace l'averlo dovuto bloccare però non può dirmi cosa fare.

« Ottimo trucchetto! Ti dispiace lasciarmi andare adesso? Non vorrei essere costretto poi a farti del male... » dice, i miei pensieri vanno a quello che mi ha detto Capitano riguardo la sua rottura con quest'uomo, questo pazzo che è riuscito a farselo sfuggire. Nonostante la mia incomprensione però lo lascio andare, sento la morsa alleviarsi e lui è libero nuovamente di potersi muovere.

« Scusami ma mi hai dato del ragazzino, come pensavi reagissi, Signor Stark? » chiedo, a quel punto avanziamo insieme nel resto del salotto muovendoci verso destra, da qualche parte in questo angolo della base nella montagne del Kilimangiaro dovrebbe esserci un laboratorio sotto terra, con il suo aiuto magari lo trovo prima.

« Ti aspetti le mie scuse? Ho fatto torti peggiori ad altre persone e non mi sono scomposto nel chiedere il loro perdono. » lo dice come fosse una cosa ovvia, una cosa che chiunque al suo posto dovrebbe fare.

Mi trovo in disaccordo. « Come per esempio rompere la tua relazione con Capitan America? » chiedo, non pensavo che avrei mai affrontato l'argomento col miliardario, sono pieno di rabbia nei suoi confronti ma non sono affari miei e quasi mi mordo la lingua a sangue per quanto sono stato stupido, ho lasciato che l'emozione sovrastasse la volontà e la mia parte oscura ha preso il sopravvento, come se volessi godermi quel momento. Quasi spero che mi mandi a quel paese e mi lasci in silenzio senza risposta.

Anthony Stark diventa di ghiaccio, vedo i suoi occhi fissi in avanti, lo sguardo perso, cammina per inerzia e le sue labbra si muovono appena, sconvolto.

« Hai parlato con Steve? » chiede ignorando l'effettiva domanda, restiamo però sempre sul tema principale.

« Ho avuto modo di cacciare l'HYDRA con lui pochi giorni fa. Abbiamo parlato e mi ha detto di voi due... lasciati dire quanto tu sia stato un idiota a farti scappare una persona così generosa e amorevole! » alla fine la rabbia ha il sopravvento. Mi aspetto che mi dia un pugno. Me lo meriterei.

Non lo fa. Continua a parlarmi con freddezza. « Non sono affari che ti riguardano, ragazzino. » continua a ripetere, effettivamente non dovrebbe riguardarmi, ma non posso non essere arrabbiato del fatto che quest'uomo faccia soffrire la persona che amo. « Io e Steve vogliamo cose diverse. »

Si limita a darmi quella spiegazione e dovrei farmela bastare, ma ormai ho preso lo scivolo delle domande e dell'impicciarmi! « Io e te non siamo amici, Stark. Ma posso dirti che qualunque cosa fosse diversa tra voi due, potevi anche metterla da parte. » non so perché lo faccio, forse perché quei due sono stati destinati, io non potrei mai sperare di avere qualcosa di lontanamente simile a quello che i due uomini hanno passato insieme.

« Rinunceresti a ciò che vuoi? » mi chiede mentre entriamo nel corridoio, il silenzio regna nella casa, cerchiamo l'entrata del laboratorio aspettandoci che sia nascosta in uno studio o in qualche angolo nascosto dell'appartamento. Non troviamo nulla nelle prime due stanze che ci vengono mostrate.

Jarvis, la Intelligenza Artificiale di Anthony Stark, non rileva fonti di interessamento nella stanza. Per quanto riguarda la domanda posta da Stark non riesco a darmi una risposta. Dire di fare sacrifici è un conto, ma farli realmente? C'è una differenza tra ciò che si dice e ciò che si realizza.

« Non sono certo di poter comprendere ciò di cui parli. Il Capitano Rogers mi ha detto che non volevi nulla di serio. Che ti bastava quello che avevate... » faccio il riassunto delle cose che ci siamo detti, ho ripreso l'argomento dopo una pausa e ancora una volta Anthony Stark mi guarda di traverso. Stranito e infastidito dall'aver ripreso il discorso.

« Io e Steve avevamo tutto ciò di cui una coppia ha bisogno. Amore, sesso e momenti belli passati insieme. Abbiamo litigato perché lui pensava che non volessi ciò che voleva lui, perché non dicevo a noi stessi che eravamo fidanzati. Per un'etichetta così stupida, questo lo sai? »

Annuisco mentre sposto una scrivania che si trova in un altro salotto, questa stanza ha poca mobilia, ci sono molti specchi alle pareti e sembra il posto perfetto per un laboratorio segreto. « Sì è vero. Ma a te cosa costava dirglielo? Anche solo per renderlo felice? Prima o poi sarebbe piaciuto anche a te chiamarlo così. » ne sono convinto.

« L'avrei illuso. E non sarebbe stato giusto. » risponde, tocca qualcosa che fa scattare un meccanismo, mi volto di scatto vedendo come un'intera parete di specchi si sposta creando un'apertura nella parete. Vediamo una scala materializzarsi, i suoi gradini scendono verso il basso, l'ultimo piano della base, là si troverà il Risolutore.

Mi avvicino all'uomo in armatura e lo fiancheggio, sono pronto per scendere insieme a lui. « Immagino di poterti capire. » la cosa che mi infastidisce è che siamo piuttosto simili, nel suo stesso caso... forse anch'io avrei agito come lui. « Ora che siamo io e te, mi sapresti dire cosa provi per lui? » chiedo, è quasi ovvia la risposta, mi aspetto che dica che tiene molto a lui, che gli vuole bene, forse lo ama.

« Ho provato molte cose. Adesso è solo un collega di lavoro. Siamo entrambi Vendicatori e quello che c'è stato tra di noi non deve in alcun modo cambiare questo. » è la risposta più brutta che potessi immaginare, sento così tanta amarezza nelle sue parole, così tanta freddezza che è come se le avesse dette direttamente al Capitano. Con queste ultime parole decidiamo segretamente di chiudere l'argomento, cala un silenzio imbarazzante tra noi due.

« Stupido Ferrovecchio, avresti potuto dirmi che l'ingresso era così facile da trovare! » penso stia parlando da solo, poi deduco che sia così che chiama la sua IA quando lo fa arrabbiare. Mi sfugge un sorriso. Poi scendiamo le scale.

I laboratori nominati dai documenti e nei file del Signore di Ferro sono molto ben diversi da questi che mi trovo davanti. Io stesso credo con fatica che Pervinca sia riuscita ad arrivare al Risolutore visto tutta la roba segreta consiste in una semplice stanza esagonale, i computer ci accerchiano non appena varchiamo la soglia della stanza, una luce riempie il centro della sala e una figura compare, un ologramma.

Sembra una persona. « Identificazione lingue conosciute dai soggetti: americano, spagnolo, italiano, russo. Lingua comune ad entrambi: americano. » comincia a parlare con una voce chiaramente appartenente a un computer.

« Davvero stupefacente... » dice con sarcasmo Anthony Stark, si avvicina all'ologramma. « Jarvis pensaci tu. Estrai tutte le informazioni con la forza se è necessario. » a quel punto l'ologramma reagisce, si riempie di una luce azzurra.

« Identificazione soggetto: Anthony Edward Stark. Non sarà necessario. Se vorrete delle informazioni basterà chiedere. » la cosa è molto sospetta e penso che lo creda anche Stark, mi avvicino all'ologramma e lo osservo meglio.

« Forse c'è un virus... farà scattare un allarme magari. » l'ologramma si volta per parlare con me e mi fa sobbalzare, è strano osservare i suoi occhi costruiti con un gioco di luci.

« Identificazione soggetto: Vladimir Lehnsherr. Nessun allarme o virus scatteranno. Il Risolutore ha ormai lasciato questo laboratorio da tempo. Se lo cercherete sarà impossibile per me definire la sua attuale locazione in quanto non si trova più su questo mondo. » sia io che Stark siamo parecchio confusi adesso, che dovrebbe significare? È morto?

« Intendi dire che è morto? » chiede il miliardario. L'ologramma si appresta subito a rispondere alla domanda appena posta.

« No. Il soggetto identificato come Risolutore si trova su un altro pianeta. Dalle informazioni che ho posso dire che attualmente non è in questo sistema solare. » viaggio nello spazio? Questo è impossibile! Nessun umano è ancora riuscito a compiere viaggi oltre il sistema!

« Questo Risolutore sembra essere a disposizione di tecnologie superiori a quelle umane.. o alle mie. » nota Stark con evidente stupore, si avvicina ai computer, immagino stia cercando di scaricare dei dati. Io resto concentrato sull'ologramma, posso prendere da lui ciò che voglio ma non vorrei anche Stark venisse a sapere quello che faccio.

« Cerco informazioni riguardo le Gemme dell'Infinito. » dico, vedo Stark alzare la testa, chiaramente incuriosito dalla mia richiesta, l'ologramma cerca le informazioni.

« Le Gemme dell'Infinito. Cosa vuole sapere nel particolare riguardo l'argomento? » chiede.

« Informazioni riguardo la Gemma dell'Anima e il suo contenitore. Signore di Ferro. Lacrima di drago. » dico alcune parole chiave con le quali posso indagare esattamente su quello che voglio. Penso che in un primo istante non otterrò le informazioni necessarie. Poi l'ologramma parla.

« Millenni addietro una tribù di nomadi nell'Europa centrale credeva nell'esistenza di particolari divinità chiamate Titani e in loro nome compivano sacrifici; successivamente venne la Peste che uccise i loro guerrieri e allora si rivolsero ad altre tribù che veneravano gli Dei norreni, ricevettero quindi un prezioso manufatto: una piramide con un occhio stampato sopra. » sono cose che già so!

« L'Occhio Onniveggente. Un simbolo molto usato nella storia... soprattutto dagli Illuminati. Ma non dovrebbero essere collegate le due cose... » Tony Stark si intromette nel discorso e si sposta. È chiaro che sia interessato al riguardo.

« Il manufatto in questione è andato perso nei secoli. La tribù lo protesse per anni fino a che non troviamo la comparsa di un oggetto noto come Oculum tra le mani di un potente imperatore di Roma. Pare che l'uomo avesse trovato un manufatto dai poteri incredibili capace di controllare e motivare gli schieramenti. Tuttavia l'imperatore in questione, Giulio Cesare, pare abbia fatto nascondere la potente reliquia. » l'ologramma fa una pausa e riprendere subito.

« Un altro oggetto dagli incredibili poteri viene trovato da Attila, Flagello di Dio negli anni di terrore degli unni, si pensa che si tratti dello stesso oggetto. Prima della sua morte, l'unno fece separare il manufatto in due perfette metà per raccogliere l'occhio che vi si trovava al centro. Ordinò a due dei suoi uomini fidati di nascondere gli oggetti, la pietra venne portata all'Imperatore cinese mentre le due metà della piramide vennero nascoste nel territorio che oggi conosciamo come Francia. » fa un'altra pausa nel quale mi sento parecchio confuso, tutto questo... è così assurdo e strano. Però spiegherebbe come mai la Gemma non fosse stata al suo posto ma si trovava nel vaso al museo.

« Che cose ne è stato dell'Oculum? » chiede Stark precedendomi. L'ologramma ricerca nuovamente i dati.

« 1700. Una piramide dorata viene rinvenuta da una setta che si farà chiamare col nome di Illuminati. Informazioni corrotte. File danneggiati... » ricerca altri dati, stringo i pugni sperando che trovi qualcosa di veramente utile. « Napoleone Bonaparte trova un manufatto piramidale di origine egiziana. Dato corrotto. » fa una pausa che dura molto più a lungo di quelle precedenti. « L'ultima informazione rinvenuta riguardo l'Oculum è durante la Prima guerra mondiale. L'oggetto scompare dopo il ritrovamento di un generale militare. Ultima informazione riguardo la Gemma dell'Anima: dopo la sua scomparsa in Cina è stata posizionata in un vaso e nascosta nell'antica capitale. Rinvenuta dagli americani e portata nel Museo di storia naturale. » a quel punto l'ologramma procede con qualcosa di troppo recente perché non possa saperlo io.

« Informazioni non attendibili. Ultimo aggiornamento: Steven Grant Rogers, meglio noto come Capitain America, trova la Gemma dell'Anima e successivamente l'oggetto scompare nel nulla come il suo contenitore. Non ci sono altre informazioni riguardo le altre ricerche richieste. »

Tutto questo non ha senso, perché venire qui per sapere cose che potevo già conoscere? Questo mi fa credere però che l'oggetto sia scomparso, forse è un bene se neanche questo Risolutore è a conoscenza della sua locazione.

« Jarvis, hai salvato tutto? » chiede Stark alla propria IA, immagino che stesse prendendo i dati nel laboratorio. Sono proprio curioso di sapere cosa Stark stia cercando. Ma è inutile che io chieda visto che tanto sono certo non mi direbbe nulla. « Ottimo, se vuoi scusarmi, ragazzino... è tempo che i grandi tornino al lavoro. Ti lascio con i giocattoli. »

È davvero irritante il modo in cui lo dice, per non parlare di quello sguardo. Indossa nuovamente la maschera e se ne va via. Lo sento distante quando decido di porre un'ultima domanda all'ologramma. Quello che mi interessa.

« Gemma del Tempo. Mi sai dire la sua locazione o qualunque informazione? » chiedo con voce tremante.

L'ologramma fa una ricerca veloce. « Negativo. Non ci sono informazioni nei database al riguardo. » ho come l'impressione che siano più che altro state cancellate. Premo il pulsante che ho nell'auricolare così da poter parlare.

« Sono Vladimir. Il Risolutore non è qui, l'ologramma non mi ha dato informazioni necessarie per trovare le Gemme... » in un primo momento sento solo il silenzio che segue le mie parole, poi la voce fredda e possente che mi ha indirizzato su questa pista mi risponde chiaramente scontento.

« Va bene Vladimir. La tua missione allora è finita... mi spiace che la nostra collaborazione sia dovuta durare così poco. » sto per replicare quando sento che la comunicazione è già saltata. Mi tolgo l'auricolare fissandolo stranito e lo butto via infastidito per come sono stato trattato.

L'ologramma a quel punto comincia a parlare. « Identificazione soggetto comunicazione: Thanos. Locazione attuale: sconosciuta. Lingue parlate: sconosciuta. Informazioni relative: sconosciute. » comincia a parlare e a dire cose senza senso. “Thanos? Chi dovrebbe essere?”

Guardo l'auricolare pensando che possa aver sentito la voce del mio interlocutore, sono piuttosto interdetto. « Non ho chiesto nulla riguardo questo Thanos... » dico all'ologramma. Ricevo una risposta.

« Il Risolutore ha tradito Thanos mesi fa. Così come il Signore di Ferro ha fallito riguardo la sua missione. Nessuno dei due è stato in grado di fornirgli la Gemma richiesta. » immagino che il sistema sia stato in qualche modo danneggiato da Stark, a quel punto me ne vado indietro, procedo per la mia strada, ho solo un compito adesso.

Il mio. E penso che continuerò a procedervi.

  
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