Serie TV > Revolution
Ricorda la storia  |      
Autore: Feel Good Inc    02/10/2015    1 recensioni
C’era una cosa di Charlie che lo faceva profondamente incazzare, ed era il fatto che lei ricordava.
Miles/Charlie | totally implied | mostly fluff!gen tbh
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Matheson, Miles Matheson
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~ you were singing at the top of your lungs, and I remember laughing.

 

 

 

 

 

 

I would like to reach out my hand

 

 

 

Charlie gli camminava accanto. Non faceva altro, solo – camminava, corporea, perfettamente tangibile, lì accanto a lui. Ogni passo le spingeva indietro i capelli, scoprendo la linea del collo dorato dal sole. Gli occhi fissi davanti a sé tranne che per quelle volte in cui le loro spalle si sfioravano – allora Charlie lo guardava, di sfuggita, senza sorridere troppo, e subito dopo tornava a concentrarsi sulla strada e sull’orizzonte come se lui neanche esistesse.

Era un problema serio, tenersela così vicina.

 

Miles si sforzava, davvero, di non pensarci troppo, ma era uno di quei casi umilianti in cui sai di combattere una battaglia persa.

Charlie era giovane. Era partita su richiesta del padre morente – Ben: Dio, a volte quasi se ne scordava – per andare a cercare lui perché l’aiutasse a riprendersi il fratellino. La tipica missione della principessa ruzzolata giù dal trono. Ma era cresciuta già prima, poi durante e dopo quella prima tappa; neanche con la faccia più tosta del mondo Miles avrebbe mai potuto dire che al suo fianco in quel momento camminasse una ragazzina. Aveva visto il mondo, alla fine, quello vero. Aveva persino ucciso. Ed era così dannatamente giovane.

Era bella, anche. Non che questo potesse o dovesse attirare troppo la sua attenzione. Ma neanche passava sotto silenzio: era con gli occhi di Rachel che lo sbirciava, era con quella bellezza che lo infastidiva. Continuava a sforzarsi di non pensarci – e appena credeva di esserci riuscito per più di cinque secondi le loro spalle si sfioravano.

 

Ma non era questo, non era niente di tutto questo. C’era una cosa di Charlie che lo faceva profondamente incazzare, ed era il fatto che lei ricordava.

 

Quindici anni dal blackout, ed eccola lì, la figlia di suo fratello, poco più che adolescente, con le sue pretese di sangue e di famiglia e gli occhi di sua madre e le parole e le speranze maturate in forza di volontà, che veniva appositamente a ricordargli chi era stato – prima Bass, con Bass, dopo Bass – e non contenta, non soddisfatta di aver innescato con quel semplice vieni con me una serie di esplosioni nel cuore di un mondo senza suoni, si era addirittura sforzata di ricordarlo: lui qui a cercare di dimenticare anche solo di esistere e lei lì a frugare nella memoria di una bambina di quattro anni, mi hai portata a fare un giro in macchina, tu cantavi e io ridevo.

Che fine aveva fatto quell’uomo?, gli aveva chiesto dopo, del tutto incurante di scavargli un cratere nell’anima – perché lo sapeva, sapeva benissimo di fargli male e gliel’aveva fatto lo stesso. Sangue del suo sangue.

E Miles non era il tipo che avrebbe mai potuto semplicemente sputare la verità, dirle che quell’uomo lo rivedeva negli occhi di lei. Ma aveva il dannatissimo sospetto che in qualche modo lo sapesse. Non che questo risolvesse qualcosa.

 

Un passo più lungo, una perdita d’equilibrio – e ogni tanto Charlie gli sfiorava la mano, e in quei momenti non lo guardava, ma sorrideva più a lungo.

Miles si sforzava, davvero, di non dare troppo peso a quel sorriso. Ma sapeva perfettamente di mentire a se stesso mentre si diceva che non era per vederlo più spesso che aveva iniziato a canticchiare.

 

 

 

I may see you, I may tell you to run

(You know what they say about the young)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

No regrets. 535 parole di fluff puro perché, da quando ho iniziato Revolution, shippare incest mi dà molti ma molti problemi in meno di qualsiasi altra occasione in cui mi sia mai successo. (Ovviamente nei limiti del credibile perché nel profondo Miles è troppo una persona decente per assecondare le mie più turpi fantasie o///o)

Anyway. Sono a quota sedici episodi, nella prima stagione; ho ambientato questa shot in un momento del tutto imprecisato del primo arc (prima di Philadelphia) per non rischiare di finire troppo fuori canon: ovviamente ho capito che Miles e Rachel hanno condiviso qualcosa, per dirne una, e addirittura nutro il dubbio che in realtà Charlie sia sua figlia – NO SPOILER PLEASE! Per cui, beh, ritengo di non aver strafatto troppo; ma il punto è che dovevo scaricare quest’ondata assurda di feels in qualche modo, e quando ho iniziato a scrivere Miles ha deciso da sé che voleva cantare per far sorridere Charlie. Speaking of, i versi sono tratti da Send me on my way, Rusted Root, uno dei miei guilty pleasures. E il titolo è ovviamente una quote di Charlie, se non sbaglio del quarto episodio.

Dedico questa sciocchezzuola a Giada che mi ha colta giusto in un momento di fangirling su Billy Burke spingendomi a spostarmi da Zoo a Revolution e dannandomi l’anima per sempre.

Thanks for reading,

Aya ~

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Revolution / Vai alla pagina dell'autore: Feel Good Inc