Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: HufflepuffSilvia_Always_    02/10/2015    1 recensioni
"Inventa un racconto fantastico", questa la traccia di un tema che ho scritto tre anni fa. Appena lo lessi i miei occhi si illuminarono e la mia penna cominciò a scrivere, la testa piena di idee che non vedevano l'ora di fluire attraverso l'inchiostro sul foglio bianco.
Il racconto ha inizio in mezzo a una strada, quando il nostro protagonista si scontra con un mago, che lui pensa sia un ladro, che lo fa svenire. Al suo risveglio si trova nel mezzo di un bosco, senza alcun ricordo. Inizierà per lui un'avventura che finirá per trasformarsi un un vero e proprio incubo, perchè quando si addormenta...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A fight with the beast inside of me

Aprii gli occhi. Davanti a me alberi altissimi non permettevano alla luce del sole di penetrare tra le loro chiome. Mi guardai intorno e mi resi conto di trovarmi in una foresta, ma non sapevo perchè ero lì nè tanto meno come ci ero arrivato. Non ricordavo niente della notte appena trascorsa e, nonostante i miei continui sforzi, le uniche cose che mi tornavano in mente erano delle scene e delle immagini offuscate che, molto probabilmente, avevo solo sognato. La mia unica reminescenza riguardava lo scontro che avevo fatto con un mago. Stavo tornando a Neppu, la mia città natale, quando fui aggredito da qualcuno, forse un ladro. Colto di sopresa, non feci in tempo a sfoderare la spada che già mi aveva colpito con un incantesimo. Dopodiché, sono svenuto e da lì non ricordo più nulla. Non riuscivo a capire cosa mi fosse accaduto, la mia mente era come se fosse caduta in un oblio. Fui pervaso da un profondo senso di terrore, non tanto perchè ero in un luogo speduto senza acqua nè cibo nè una bussola o un'arma con cui difendermi, visto che ero stato derubato di tutto, ma perchè non ero a conoscenza di ciò che mi era accaduto e, peggio ancora, di ciò che avevo fatto. Mi alzai in piedi e subito iniziai ad ideare un piano per affrontare quella situazione. Innanzitutto, avrei esplorato il territorio per orientarmi, poi avrei cercato una fonte d'acqua, come un fiume o un laghetto, mi sarei occupato del fattore cibo ed, infine, avrei creato un riparo dove dormire. Iniziai a camminare e girovagai per il bosco per molto tempo, ritornando più volte nel luogo da cui ero partito, finchè non mi fermai, esausto, e caddi a terra. Ero nel panico, non sapevo cosa fare e temevo di essermi affaticato tanto per niente. Stetti lì, immobile, con la testa vuota e allo stesso tempo piena di preoccupazioni. Non saprei dire per quanto rimasi lì, fatto sta che a un certo punto mi svegliai da quello stato di trance nel quale ero precipitato, scattai in piedi e cominciai a correre, guidato dal mio istinto. Improvvisamente, sentii un suono e, non so perchè, forse per curiosità o forse per lo stesso motivo per cui ero arrivato fin lì, per impulso, ma lo seguii. Corsi, sempre più velocemente e mi trovai davanti ad un piccolo ruscello. Pieno di gioia, mi catapultai verso di esso ed iniziai a bere avidamente, rincuorato e sollevato da quella scoperta, che mi avrebbe garantito di sopravvivere ancora per un bel po'. In quel momento vidi il mio riflesso nell'acqua e mi accorsi, con orrore, che ero sporco di sangue. La mia testa fu invasa da mille pensieri e domande che non volevo ascoltare, per paura delle risposte che avrei potuto dare. Possibile che avessi attaccato e, addirittura, ucciso qualcuno? Ero davvero capace di una simile azione? Non sapevo rispondermi. Provai a darmi delle spiegazioni, inutilmente. Forse era stato il mago che mi aveva assalito a procurarmi delle ferite, forse il sangue era il mio e non avevo fatto niente. Ma chi stavo prendendo in giro? Il mago mi aveva solo fatto svenire e poi non avevo nessuna lesione. Mi lavai in fretta, come per dimenticare e cancellare ciò di cui mi ero macchiato, non sapendo che era impossibile levare una cosa del genere dalla mia mente, alleggerendo il peso che aveva sulla mia coscienza. Guardai in alto e, osservando il cielo scuro, privo di stelle, vuoto come me, riflettei fino a che, stanco, non chiusi gli occhi, addormentandomi, facendo andare via da me tutta l'ansia, l'angoscia e il dolore che, in quella faticosa giornata, che ormai giungeva al termine, avevo provato. Mi svegliai e, questa volta ero in mezzo alla strada di un villaggio. Urlai, pieno di raccapriccio e terrore per la scena che mi trovavo davanti: ero circondato da cadaveri di persone che, dilaniate, erano ormai irriconoscibili. Ero immerso in un lago di sangue e la realtà, come un fiume in piena, mi si riversò addosso: ero un mostro. Io avevo fatto quello, io avevo sbranato, squartato e fatto a pezzi quegli innocenti, strappando loro la vita, senza neanche un briciolo di pietà od umanità. Compresi solo in quel momento che, quando mi addormentavo, assumevo le sembianze e la mentalità di una bestia spietata che, ovunque andasse, portava terrore e distruzione, agendo distinto ed uccidendo persone. Quello fu il momento peggiore della mia vita, nel quale arrivai ad odiarmj per la strage che avevo commesso è per ciò in chi mi trasformavo. Vagai per quelle vie desolate e devastate dall'ira del mostro che abitava nel fondo del mio cuore e che, forse, in quel preciso istante, stava lottando per uscire dalla prigione che, solo quando mi immergevo nel sonno, veniva aperta, lasciandolo in libertà e mettendo me al suo posto. L'unico modo che avevo per sconfiggerlo era non addormentarmi e per questo decisi di restare sveglio finchè non avessi trovato il mago che mi aveva lanciato contro la maledizione che, forse, avrebbe potuto togliere. Passarono due, tre, cinque e poi dieci giorni di veglia, durante i quali bevvi e mangiai ciò che trovavo nelle dispense delle case. Stavo incominciando ad impazzire e ad avere delle allucinazioni, alternavo momenti di lucidità ad altri di follia. Ad un certo punto, non so quando, arrivato allo stremo delle mie forze, persi completamente le mie facoltà mentali. Caddi a terra, strisciai per qualche metro e chiusi gli occhi, consapevole che, così facendo, avevo appena aperto i cancelli che, fino ad allora, avevano impedito al mostro di uscire fuori.
Quando mi destai, mi trova sulla strada che avevo percorso per andare a Neppu, nella quale era iniziato e sarebbe, forse, finito tutto. Infatti, davanti a me c'era il mago che mi aveva attaccato e che, adesso, mi stava invitando gentilmente ad alzarmi e ad ascoltarlo. Mi disse che mi aveva scagliato contro quella maledizione per fare un esperimento, per vedere se la psiche umana avrebbe retto quella animale o se quella del mostro l'avrebbe, invece, sopraffatta. In quel momento sentii una rabbia e un odio ancora più forti di quelli che avevo serbato per il mostro perchè lui, al contrario, era in grado di pensare, aveva una coscienza e, nonostante questo, aveva comunque fatto una cosa del genere, perfettamente conscio delle atroci conseguenze delle sue azioni. La mia mente si fuse con quella della bestia, persi l'uso della ragione, tant'era grande la mia furia, e mi trasformai volontariamente: mi crebbe il pelo, i denti si allungarono fino a divenire zanne, le unghie diventarono artigli affilati e gli occhi si colorarono di rosso sangue. Il lato umano e quello animale si unirono in un tutt'uno. Senza neanche dargli il tempo di fuggire, feci un balzo in avanti e lo morsi. Non m'importava più niente, non pensavo più. Volevo solo che quell'incubo finisse e speravo che, uccidendo l'artefice della maledizione, mi sarei liberato di essa. 
Alla fine, quando le sue urla cessarono ed il suo cuore smise di battere, chiusi gli occhi e, quando li riaprii... non era cambiato nulla. Ero ancora un mostro assetato di sangue e, solo dopo molto tempo, capii che lo sarei rimasto per sempre.


Finale alternativo

Alla fine, quando le sue urla cessarono ed il suo cuore smise di battere, chiusi gli occhi e, quando li riaprii, ero tornato umano. Finalmente il demone che aveva occupato la mia anima se ne era andato. La mia felicità fu tale che è impossible trovare delle parole per descriverla. Mi misi a correre, deciso a tornare a Neppu, dove avrei potuto ricominciare la mia vita, come se niente fosse accaduto. Appena entrai in città, un improvviso dolore al centro del petto mi mozzò il fiato. Mi accasciai a terra, con gli occhi spalancati e la bocca aperta in un urlo muto. Dopo alcuni minuti, che a me parvero un'infinità, sentii una voce roca, bassa e cupa che mi fece venire i brividi, perchè non era umana. Mi stava chiedendo di uscire, di lasciarlo libero e, come se stessi osservando la scena all'alto, mi sentii rispondere di no, che non glielo avrei permesso. Non sapevo cosa stesse succedendo, ma capii dopo che era avvenuta un lotta interna tra me e il mostro. Cercai di trattenerlo, di ricacciarlo dentro con tuto me stesso, invano. Realizzai che mi stavo trasformando di nuovo e fui costretto ad osservare il tutto impotente. Mi vidi, o meglio, vidi la belva, scatenare la sua furia su tutti quelli che incontrava sul suo cammino, divorare chiunque incrociasse, lacerare e fare a brandelli persone, fare scempio ed infierire sui cadaveri, ormai privi di vita, non risparmiando nessuno, neanche i bambini, e provando, probabilmente, piacere nel compiere quel massacro. E la cosa peggiore era che non potevo fare niente per fermare tutto ciò. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a frenare il suo furore e, più ci provavo, più lui sì accaniva sui corpi morti, come se si prendesse gioco di me. Quando arrivò a casa mia, quando lessi sui volti della mia famiglia il terrore, fu allora che spezzai le catene che mi tenevano prigioniero. La paura di perdere le persone che amavo di più mi aveva permesso di sconfiggere il mostro, alla fine la mia forza interiore aveva prevalso sulla sua. La maledizione, l'esperimento, o, come lo chiamo io, l'inferno, era finito, questa volta per davvero.


N.d.a.
Grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui! Spero che la storia vi sia piaciuta. Le recensioni sono ben accette, sia positive che negative, purchè costruttive. Fatemi sapere quale dei due finali vi è piaciuto di più e soprattutto cosa ne pensate della storia. Ciao :)
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: HufflepuffSilvia_Always_