Libri > Innamorata di un angelo
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Autore: looking_for_Alaska    03/10/2015    1 recensioni
Mia ha ottantaquattro anni, ormai.
Ha avuto la vita che desiderava: ha ballato nei migliori teatri del mondo, ha sposato Adam, l'uomo che amava, e da lui ha avuto una figlia. Ora però é giunto per lei il momento di andare, di passare oltre.
E a condurla alla porta dell'aldilà, verrà una sua vecchia conoscenza.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mia Foster Benelli, Nina Dewayne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce era spenta da ormai due ore, eppure Mia non riusciva a chiudere occhio. Osservava la sua casa, come se non l'avesse mai vista prima. Amava ogni più piccolo angolo della sua abitazione. Non era una reggia, ma una semplice fattoria fuori Londra. Quando aveva deciso di ritirarsi e chiudere per sempre con la danza, Mia era andata col marito Adam in campagna e aveva deciso di vivere lì. Molte volte aveva creduto di aver fatto la scelta sbagliata, ma poi ricordava. Quanto la danza aveva significato per lei, e quante volte l'aveva delusa. Quante lacrime versate, quante scarpette rotte. Sì, amava la danza. E l'avrebbe amata sempre. Ma aveva ottantaquattro anni ormai, e non c'era molto che potesse fare, se non riguardare i suoi vecchi video di quando, da giovane, ballava con la grazia di un angelo. Capitava sovente che qualche fan bussasse alla porta chiedendo della grande Mia Foster Benelli. E rimaneva scioccato quando vedeva ciò che era: una vecchia signora magra , con uno scialle sulle spalle, una vestaglia da notte azzurra e una casa rinfrescata dal suono della musica. Si aspettavano la giovane Mia, quella carismatica, quella che otteneva ciò che voleva. Ma lei era invecchiata e il tempo non era stato clemente con lei. Non era più bella, sebbene suo marito si ostinasse a dire il contrario. Adam era stato un ragazzo e poi un uomo bellissimo e tanto gentile. Mia se ne era innamorata, anche se aveva sempre cercato di non farglielo notare. Perché sebbene amasse ancora Adam, nel suo cuore c'era sempre stata solo una persona. Patrick. Nessuno avrebbe mai potuto prendere il suo posto. Come poteva? Era lui l'amore della sua vita. Aveva avuto una vita piena, Mia. Una vita segnata dalla soddisfazione e talvolta dalla rabbia. Ma era stata una bella vita, pensò. Chiuse forte gli occhi, rigirandosi nel letto. Adam, di fianco a lei, russava piano. C'era un silenzio irreale, e Mia sapeva dentro di sé che sarebbe successo qualcosa di lì a poco. « Mia » una voce. La voce di lei. Nina, la sua migliore amica. Era morta trent'anni prima per un cancro al seno. Mia non si era mai ripresa. « Non  é possibile » sussurrò Mia. Tornò il silenzio, e per un attimo credette di esserselo immaginato. Ma poi ancora. « Mia, per favore » senza dubbio era la voce di Nina. Mia spalancò gli occhi. Vicino al suo letto c'era Nina, come era a sedici anni, coi capelli biondo miele lunghi fino alle spalle e i profondi occhi grigi segnati dalla sofferenza e dall'amore. « Ciao, tesoro » disse la figura uguale a Nina da giovane. Indossava un lungo vestito bianco, che sembrava emanare luce propria. Mia la osservava a bocca aperta. « Non é possibile. Ho le allucinazioni » mormorò, richiudendo gli occhi. « Non fare la stupida, Mia. Sai bene che non sono un'allucinazione come non lo era la voce di Patrick ». Mia aprì gli occhi e si tirò su a sedere, sistemandosi il cuscino dietro la schiena per stare più comoda. Nell'aria c'era profumo di rose. « Sì, hai ragione. Lo so che sei vera » lacrime di gioia e tristezza insieme inondarono i pallidi occhi della ballerina. « Non sai quanto mi sei mancata » sussurrò, in preda all'emozione. Nina le si avvicinò e si sedette sul letto, carezzandole la guancia. « Anche tu mi sei mancata molto, Mia ». Mia strinse forte la mano della sua migliore amica tra le sue, piangendo. « Sei tornata a prendermi? ». Nina annuì, mentre le lacrime rigavano anche le sue guance. Mia chiuse gli occhi, cercando di smettere di piangere, invano. « Tutto questo tempo senza di te... Quando tu sei morta, un pezzo di me se n'é andato insieme a te. Eravamo sorelle, ricordi? Due parti della stessa medaglia ». Nina sorrise di nuovo, stringendo forte le mani di Mia. « Certo che me lo ricordo; e ciò che eravamo prima lo siamo ancora ». Poi il viso di Nina tornò serio. « Tu sai perché sono qui? ». Mia scosse lentamente la testa. « É ora di andare, Mia. Hai avuto una bella vita, hai realizzato il tuo sogno, hai sposato l'uomo che amavi e hai avuto una figlia. Adesso però é ora di andare ». Mia riscoppiò a piangere. « Io non... Non posso abbandonare tutto così. C-cosa farà Adam? ». Nina le sorrise con tenerezza. « Adam se la caverà, non preoccuparti. C'é qualcuno che ti aspetta, andiamo, su ». Mia annuì, mentre si alzava. « Chi? La mamma? La nonna? » poi dopo un secondo mormorò « Papà? ». Non si erano mai rappacificati. « Sì, tesoro ». Mia si allontanò da Nina e si diresse verso Adam. Gli posò un bacio sulla guancia. « Grazie di tutto, amore mio ». Attraversarono tutta la casa. Mia osservò la sua vita passarle davanti. Le foto della figlia, i mobili comprati con il marito, le ultime lettere inviatole da Nina prima che morisse... E un bracciale. Serva me, servabo te. Mia aggrottò la fronte. Era sicura di averlo ridato a Patrick quando se ne era andato per sempre... Nina tese una mano verso la vecchia Mia. « Pronta? ». Mia annuì, ma quando Nina la sospinse verso la porta d'ingresso, la vecchia ballerina si tirò indietro. « Cosa succede? » le chiese Nina con un sorriso lievemente spazientito. Mia abbassò lo sguardo e sussurrò : « Mi hai detto che rivedrò mia madre, e mio padre, e mia nonna, e tutti quelli che ho perduto... Rivedrò anche Patrick? ». L'espressione di Nina si rabbuiò, ma poi si addolcì subito. « Sì, Mia. Certamente. Non vede l'ora di rivederti. Tornerai bella come quando Patrick era vivo, e potrete stare insieme per l'eternità ». Mia ripensò ad Adam, e si sentì in colpa nei suoi confronti. Lo aveva amato, ma sapeva che il suo cuore sarebbe appartenuto sempre solo ad una persona. « Aspetta un attimo » rispose. Con le lacrime agli occhi si diresse verso il comodino e sollevò il bracciale di cuoio. Lo strinse nella mano destra e tornò da Nina. « Andiamo ». Uscirono dalla porta, e quando la luce inondò ogni cosa e Mia non potè vedere più nulla, strinse forte al petto il bracciale e pensò soltanto una parola. Finalmente.
   
 
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