Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: kay33    03/10/2015    2 recensioni
Sansa è in viaggio con la propria famiglia, di ritorno da un viaggio in Oriente. Viene rapita e condotta alla corte del Sultano. Diventerà una concubina? Riuscirà a scappare? Troverà di nuovo i fratelli e i genitori?
AU - ispirato a Le Mille e una Notte
Jon/Sansa
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Catelyn Tully, Jon Snow, Ramsay Bolton, Roose Bolton, Sansa Stark
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La carovana procedeva lenta e compatta attraverso le dune del deserto; il viaggio di ritorno dall’Oriente era lungo e faticoso, il Sole batteva forte dall’alba al tramonto rendendo pesante ogni passo ed il prezioso carico di spezie, sete e gioielli rendeva i mercanti ghiotta preda per i banditi.
Ned aveva la scorta dei più fidati e preparati tra i propri uomini, ma ciò non bastava a renderlo tranquillo; dalla fronte corrucciata e dalle furtive occhiate che lanciava al retro della fila si capiva che temeva soprattutto per l’incolumità della famiglia che quest’anno per la prima volta aveva deciso di accompagnarlo.
A lungo Cat e i bambini avevano pregato per questa opportunità, così tanto che alla fine il padre aveva acconsentito. Nonostante la bellezza dei luoghi visitati e la moltitudine di persone nuove che avevano incontrato, Sansa cominciava a pentirsi un po’ di aver insistito tanto. Nessuno le aveva detto che avrebbe dovuto cavalcare così a lungo da non sentire più le gambe, mangiare seduta per terra e dormire e lavarsi alla bell’e meglio. Questa è una parte che le canzoni non raccontano mai pensò con un sospiro amaro.
Le mancavano la propria camera, un letto morbido e la possibilità di farsi un bel bagno caldo e profumato ogni qualvolta ne avesse avuto voglia.
Era talmente assorta nei propri pensieri che si accorse con un attimo di ritardo che la carovana si era fermata.
“Cos’è successo?” chiese, voltandosi verso la madre.
“Arya non si trova! Dovrebbe averci già raggiunto!” Il tono preoccupato e leggermente stridulo di Cat fu sostituito da un nuovo sospiro da parte di Sansa.
Voleva bene ad Arya, davvero, ma lei e la sorella non avrebbero potuto essere più diverse. Arya aveva preso l’abitudine di staccarsi dalla carovana per galoppare libera con Nymeria, la sua cavalla, e poi ricongiungersi agli altri prima di cena. Spesso però perdeva la cognizione del tempo e tornava in ritardo. Doveva essere lo stesso anche questa volta.
“Non agitarti mamma, Arya fa sempre così. Vedrai che tra poco sarà qui”. Sansa cercò di calmare la madre, ma non le riuscì molto bene. Cat era fin troppo ansiosa con i figli.
 
Nel frattempo vide il padre organizzare un piccolo gruppo di ricerca; a gruppi di due uomini si sarebbero messi a cercare Arya. Vide Jory, il capo delle guardie, insistere per andare insieme agli altri, ma Ned fu irremovibile: voleva qualcuno di fidato a vegliare sulla famiglia finché non sarebbe tornato con Arya e gli altri.
I pochi rimasti organizzarono in silenzio la cena e le tende per la notte. A nessuno piaceva l’idea di essere così esposti, con poche armi ed ancora meno uomini in grado di usarle, i pericoli del buio.
Sansa mangiava tranquilla la propria razione di pane nero e formaggio duro appoggiata a dei cuscini; ancora non credeva di essere scesa da cavallo e di potersi riposare.
Ovviamente la pace non durò a lungo; Bran e Rickon vennero da lei, confusi e spaventati per la strana situazione.
“Sansa, perché papà è andato via?” chiese con voce leggera il fratellino più grande, subito interrotto da quella più forte del piccolo Rickon “e perché Arya non è ancora tornata da noi? Si è fatta male?”
Le domande diventavano sempre di più e Sansa non sapeva più cosa dire. Nemmeno lei sapeva cosa stesse succedendo...Sperava solo di vedere il più presto possibile i volti familiari del padre e di quella peste di Arya. Spero che almeno stavolta le daranno una lezione, pensò Sansa con una punta di malizia. Arya sembrava cavarsela sempre.
 
I bambini si calmarono grazie a una storia e si addormentarono in fretta, facendo vincere la stanchezza sulla preoccupazione. Sansa li capiva, in fin dei conti avevano solo sette e tre anni ed il loro si stava rivelando un viaggio molto faticoso. Viaggiare nel carro insieme alla madre non li riparava dal caldo, dalla sete e dalla spossatezza. Ancora una volta Sansa non vide l’ora di essere di nuovo a Grande Inverno.
Approfittando dell’imprevista tranquillità decise di trovare dell’acqua e di lavarsi un po’. Quando il campo era al completo c’era troppa gente in giro, tutti che correvano di qua e di là per sbrigare qualche faccenda, e lei era costretta a togliersi la polvere di dosso con un panno, in fretta  e chiusa nella tenda che divideva con Arya, lontana da occhi indiscreti. Tutte le volte però la sorellina faceva apposta ad andare a disturbarla, ben sapendo quanto ciò desse fastidio a Sansa.
Bene, stasera non c’è neanche lei in giro, un nuovo pensiero poco fraterno le attraversò la mente ma Sansa non ci fece caso. La voglia di trovare acqua pulita e di lavarsi in modo consono era troppo alta.
Gli otri con l’acqua di riserva erano accanto alla tenda in cui veniva custodito il cibo; Sansa aveva intenzione di riempire un piccolo contenitore e di portarselo via senza che nessuno la vedesse. Temeva che qualcuno le avrebbe rimproverato un uso così inutile dell’acqua...Inutile per loro, si intende.
 
Era quasi arrivata a destinazione quando sentì un rumore di passi. All’inizio non ci fece caso e pensò che di sicuro era qualcuno della compagnia. Poi i passi si fecero più ravvicinati, e Sansa cominciò a sentire una presenza dietro di sé. Un brivido le corse lungo la schiena. Non fece in tempo a voltarsi, né a urlare, né a correre.
Ebbe solo la possibilità di realizzare ciò che stava succedendo; una mano forte e callosa le aveva tappato la bocca, mentre l’altro braccio era andato a cingerle la vita.
Sansa cercò di lottare, scalciò nel vuoto quando venne sollevata di peso, ma non servì a niente. L’uomo era molto più grande di lei e non era solo; vide davanti a sé altri gli due compari che facevano razzia di qualunque cosa capitasse loro sottomano.
Le preziose stoffe colorate che suo padre aveva scelto con tanta cura, le spezie profumate, gli argenti cesellati, tutto finiva nelle loro sacche.
Com’è possibile che nessuno se ne accorga? Poi si ricordò di Arya, e della spedizione, e del fatto che quasi nessuno era rimasto al campo.
 
Le venne da piangere. Sono completamente sola si disse.

Un grazie a chi è riuscito ad arrivare alla fine ;) Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, dal prossimo la storia entrerà nel vivo ed incontreremo gli altri personaggi principali. Mi farebbe molto piacere sentire le vostre opinioni, i suggerimenti e le critiche costruttive. Lasciatemi una recensione, anche di due righe :D Al prossimo capitolo, conto di postarlo in un paio di giorni. A presto! Kay
  
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