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Autore: BlackPaperMoon    03/10/2015    0 recensioni
Lydia si trovava a cenare coi suoi, in una normalissima serata d'autunno. Tutto pareva al proprio posto, avvolto nell'intimità della famiglia Deetz. Fino a quando il cielo divenne grigio e cupo, le nuvole cominciarono a rombare e un fulmine squarciò il cielo con la sua luce, facendo saltare la corrente. Mentre i suoi parenti tremavano dal terrore, gli occhi di Lydia brillavano di stupore. Che fosse...Un fantasma?~
(Flashfic ambientata prima della conoscenza di Beetlejuice e Lydia).
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Prima di conoscerti, la vita trascorreva alquanto monotona in queste mura familiari. L'esistenza di un essere umano si basa sul raggiungimento della felicità tanto agognata, concetto dinamico poiché varia da individuo ad individuo a seconda delle sue esigenze. Per la maggior parte della popolazione, la felicità è rappresentata da cose come i soldi, il potere, la fama, la gloria. Io sono una delle persone che ancora crede che questo concetto risieda nelle piccole cose.
A rendere felice me, è tutto ciò che non ha una spiegazione. Il paranormale, l'ignoto.
Le tenebre mi affascinano, mi attirano come una calamita.
Tutto ciò che è inusuale, che fluttua, che non ha vita è.. Meraviglioso.
Trovo nel buio la mia casa, trovo in Halloween la mia festa. Ed è solo circondata dal macabro e dal tetro, che mi sento realmente al mio posto. 

A rendermi felice sei.. Tu!"

❝Amo le tenebre e le cose morte.❞

Un fulmine squarcia all'istante il cielo, rimbombando con insistenza. La corrente viene meno, e ci ritroviamo seduti al tavolo della cucina avvolti improvvisamente dalle tenebre. Quale meraviglia incombe nei miei occhi, nell'udire raccapriccianti suoni. Lo scricchiolio dell'uscio che si apre poco dopo, vincendo l'oscurità con la pallida luce che penetra nelle stanze. Mio padre batte i denti come se fossimo in Alaska, e si asciuga insistentemente la fronte con il suo fidato fazzoletto. Ad aprire la porta, in realtà, non c'è nessuno.

"C-c'è qualcuno..?!"

Cinguetta mia madre con la sua voce tremante. Nessuno risponde, ma un altro fulmine illumina la tetra stanza col suo rombare. Io fremo dall'eccitazione, e mi aspetto che sa un momento all'altro qualcosa si posi sulle mie spalle o mi afferri una caviglia. L'immagine da film horror è talmente vivida nella mia mente, che solo ad immaginare che una cosa simile possa accadere un delizioso brivido freddo mi percorre la spina dorsale. Scorro gli occhi nell'oscurità e d'improvviso, sul muro, un'ombra. Un'ombra a strisce bianche e nere. Ma sparisce poco dopo dalla mia visuale, come se il possessore si sia reso conto che mi sono accorta di lui.
/affascinante/.
La lampadina si riaccende, e i miei occhi ormai abituati al buio bruciano a contatto con la luce che torna ad inondare la stanza. Mia madre tira un sospiro di sollievo, mentre mi strofino le palpebre chiuse.
Ma quando le spalanco di nuovo, una risata agghiacciante riecheggia nell'aria. Mio padre grida a squarciagola come una donnetta e corre ad avvinghiarsi alla sua sposa, mentre entrambi tremano come conigli. Io mi guardo incessantemente intorno, con gli occhi accesi dallo stupore.

"Lydia, se è uno scherzo non è divertente!"

Mi rimprovera mia madre, con sguardo severo. Io sollevo le spalle con aria innocente, ma non riesco a spegnere quel mio sorriso compiaciuto.

« Ma mamma, non sono i--! »

La radio comincia a suonare senza che nessuno l'abbia azionata, interrompendo il mio discorso. La stanza viene invasa da una musichetta orecchiabile, e senza una spiegazione valida i miei cominciano una strana danza. Scoppio a ridere, non riuscendo a trattenermi. Chiunque sia l'artefice di tutto questo, ha uno spiccato senso dell'umorismo.

"Lydia, non è divertente!"

Mi rimprovera ancora, ma io non la sento. Ho già cominciato a ballare. Nessun timore tange le mie membra, al contrario, sono in adorazione. La felicità per me ha questo sapore. É strano, allegro, inspiegabile e tetro. Come stasera, non ho mai sentito Pacefull Pines così tanto casa mia.

 

  
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