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Autore: Euphemia    04/10/2015    7 recensioni
[Inside Out]Tre piccoli ricordi, dentro e fuori la testa della piccola Riley. Perché le emozioni regolano ogni frammento della nostra vita.
✴Paranoia {Paura/Disgusto} ~ "Scemo, vorresti davvero svegliare Rabbia e sorbirti la sua sviolinata di parolacce?"
✴Sunset {Riley & Bing Bong} ~ "Bing Bong!" urlò lei entusiasta, indicandogli il cielo fuori dalla finestra. "Il tramonto!"
✴Fragile {Gioia/Tristezza} ~ "Tristezza non l'avrebbe mai detto prima, ma Gioia era quella che più di tutti la comprendeva."
Enjoy!~
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Bing Bong, Disgusto, Gioia, Paura, Tristezza
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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A little Collection of Emotional Memories 






Paranoia  - {Paura/Disgusto}

Rannicchiato su una sedia di fronte alla console, Paura non faceva che tremare come una foglia: con le braccia avvinghiate al suo stesso corpo, i suoi occhi guizzavano impauriti qua e là per tutto il Quartier Generale, ormai immerso nell'oscurità, a quella tarda ora. Capitava a volte che i sogni di Riley fossero completamente vuoti, neri come la pece, e di certo quelli non erano i sogni preferiti di Paura, sempre attento e vigile a ogni singolo elemento che potesse costituire un pericolo; il silenzio nell'ampia Sala di Controllo lo metteva estremamente a disagio, quasi si aspettava l'improvviso agguato di qualche mostro sbucato dal nulla. Paura cercò di tranquillizzarsi, ma invano: per quanto potesse pensare e ripensare al fatto che i mostri non fossero reali, la parte pessimista di sé prendeva sempre il sopravvento. 
"Okay, okay, i mostri non esistono, ma che mi dici dei clown, degli orsi, dei ladri e degli assassini,  eh?!" 
Le parole gli uscirono a fiotti dalle labbra violacee, tremolanti nel silenzio che gli aleggiava attorno. E se quel rumore che aveva sentito prima fosse qualche ladro intento a commettere ruberie in casa loro? 
All'improvviso, Paura sentì un passo felpato, ma svelto, e si pietrificò; e se fosse un killer che aveva già ucciso mamma e papà e che adesso si stava avventurando su per le scale per fare del male a Riley? 
L'emozione non riuscì a fermare il battito dei suoi denti, preso dal terrore. Ancora un altro rumore; dovevano assolutamente svegliarsi, prima che fosse troppo tardi. Dovevano nascondersi nell'armadio, oppure sotto al letto. Ma se sotto al letto ci fosse un clown? 
Paura raccolse immediatamente tutto il suo coraggio e fece per armeggiare con la console allungando appena il braccio tremante, ma quando sentì qualcuno afferrarglielo saldamente credette di essere davvero perduto e si fece scappare un grido strozzato. 
"Scemo, vorresti davvero svegliare Rabbia e sorbirti la sua sviolinata di parolacce?" 
Una voce familiare raggiunse le orecchie di Paura, che subito si voltò: i grandi occhi verdi di Disgusto lo fissavano dall'alto in basso, mentre lei sbatteva lentamente le palpebre ornate dalle lunghe ciglia brillantinate. Paura arrossì, distolse via lo sguardo e lo abbassò, incrociando le braccia al petto. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma le parole si trasformarono immediatamente in un balbettìo confuso e incomprensibile. 
Disgusto fece una piccola smorfia divertita e fece scivolare la mano smaltata sulla spalla di Paura, per poi dargli delle leggere pacche consolatorie mentre prendeva posto accanto a lui. 
"Dovresti smetterla di essere così paranoico. Vorrà dire che ti farò un po' di compagnia anche stanotte." 




Sunset - {Riley & Bing Bong}

"Finito!" 
L'allegra voce di Riley risuonò per la sua cameretta, mentre lei posava la matita sul quaderno e si stiracchiava allungando le braccia all'indietro. Con un balzo, si alzò dalla sedia e si allontanò dalla scrivania, per poi roteare su se stessa facendo una bellissima piroetta; ancora una volta, saltò felicemente, atterrando stavolta sul suo letto, laddove, seduto, il suo migliore amico la guardò con dolcezza.
"Davvero?" esclamò l'elefante rosa, quasi incredulo. "Hai davvero finito tutti quei compiti?!"
 "Sì!" 
"Evviva! Stavolta la maestra te ne aveva dati davvero tanti!" 
La bambina ridacchiò contenta e soddisfatta dell'impegno che ci aveva messo per scrivere il suo tema: era convinta che l'indomani, se la maestra le avesse chiesto di leggerlo ad alta voce, avrebbe fatto una splendida figura con tutta la sua classe. Mamma e papà le avevano insegnato che la scuola era molto importante e, nonostante avesse sempre sentito i suoi cugini più grandi lamentarsi dello studio, Riley credeva che invece imparare fosse molto divertente: le piaceva scrivere, disegnare, e persino recitare le tabelline era un passatempo che la piccola trovava molto piacevole, mentre faceva le sue tanto adorate passeggiate nei boschi mano nella mano con i suoi genitori. 
Il sole stava lentamente tramontando, dipingendo il cielo di un rosso intenso e le nuvole dello stesso colore dello zucchero filato alla fragola; non mancava molto all'arrivo della Signora Luna e delle sue piccole stelle. Dopo aver diretto un altro sguardo alla finestra alla sua destra, un sorriso smagliante dipinse il volto infantile di Riley: la bimba si sollevò immediatamente e guizzò con un ennesimo balzo tra le braccia di Bing Bong. 
"Bing Bong!" urlò lei entusiasta, indicandogli il cielo fuori dalla finestra. "Il tramonto!" 
L'elefante allargò le braccia con euforia e la guardò nei grossi occhioni azzurri e vispi, pieni di vivacità; le scompigliò allegramente i capelli color grano e sorrise allegramente, impaziente di cominciare una nuova avventura con la sua piccola Riley. 
"Allora su, presto! La Signora Luna ci aspetta!" 





Fragile -  {Gioia/Tristezza}

Tristezza era seduta in un angolo del Quartier Generale, con le mani giunte sul grembo e lo sguardo basso e vacuo. Avrebbe voluto leggere uno dei libri dedicati alla nuova Isola della Personalità di Riley, quella della Famiglia che lei e Gioia avevano creato in seguito all'incidente, ma non ci era riuscita: i ricordi dell'avventura che aveva dato una svolta alla vita di tutte le emozioni erano ancora vivi, e il solo pensiero della scomparsa di Bing Bong bastava per metterle addosso un'angoscia che sentiva avrebbe potuto schiacciarla. Aveva posato il libro sullo scaffale dove l'aveva trovato ed era rimasta immobile, seduta su una seggiola, per un'infinità di tempo, immersa nella sua bolla di silenziosa solitudine che non permetteva l'accesso nemmeno alle feroci grida di Rabbia e ai conseguenti striduli versi di Paura. 
Negli ultimi tempi le cose erano sempre andate così; certo, dopo l'incidente Tristezza era riuscita a diventare ufficialmente parte operante del Quartier Generale e, paradossalmente, era felice di essere utile a Riley e agli altri suoi amici. Tuttavia, c'era qualcosa in lei che la faceva sprofondare continuamente in un baratro di sconforto e malinconia, e questo era ben evidente anche nei comportamenti che assumeva la piccola Riley. La vita a San Francisco era quella che era, e ormai tutti si erano abituati alla nuova routine. No, il problema non era San Francisco: anzi, a dirla tutta, neanche Tristezza riusciva a capire quale fosse il problema e perché si sentisse così triste, influenzando la piccola di conseguenza. Era qualcosa di più profondo e radicato, che aveva forse origine nell'influenza che il Subconscio aveva esercitato sull'emozione nel momento stesso in cui l'aveva visitato tempo prima per andare a salvare Bing Bong. Tristezza si sentiva come una margherita nel bel mezzo di una bufera di neve: avrebbe potuto spezzarsi da un momento all'altro. 
Improvvisamente, un braccio caldo le cinse una spalla, e Tristezza si voltò: Gioia era accanto a lei e le sorrideva dolcemente, accarezzandole la pelle con immane delicatezza, come se fosse di fragile porcellana. Con l'altra mano, le asciugò le lacrime azzurrine, facendo lentamente scorrere il pollice da sotto gli occhiali. 
Tristezza non l'avrebbe mai detto prima, ma Gioia era quella che più di tutti la comprendeva: era sicura che anche senza dirle nulla, la vivace emozione dai capelli blu elettrico aveva capito quel che provava. 
"Grazie" 
Il sussurro di Tristezza era quasi impercettibile, ma Gioia riuscì a udirlo lo stesso. Senza aggiungere neanche una parola, questa allargò il sorriso sulle sue labbra rosee e strinse l'abbraccio che avvolgeva la compagna, avvicinandola di più al suo petto caldo. 









Note dell'autrice
No, allora, questo film mi è piaciuto talmente tanto che sono andata a vederlo due volte e progetto di rivederlo per la terza. Giuro, solo pochissime volte un film è riuscito a prendermi in questo modo. Credo che Inside Out sia uno dei capolavori meglio riusciti della Pixar - e personalmente l'ho trovato ben più interessante di Frozen. Inside Out mostra in una maniera alternativa e divertente i processi mentali, le emozioni che dominano la nostra vita quotidiana - e penso di essermi ritrovata un sacco in Disgusto, in Paura, in Rabbia, in Tristezza e in Gioia. Anche il personaggio di Bing Bong mi ha fatto ricordare la mia infanzia e i miei numerosi amici immaginari (sperando vivamente che non siano finiti nella discarica dei ricordi, perché altrimenti mi metto a piangere), per non parlare della trovata di Immagilandia, Cineproduzione Sogni e il Subconscio, che ho amato alla follia. Potessi visitare io i meandri della mia testa, forse ci capirei un po' di più di cosa cavolo mi fa agire in certi modi! Insomma, uno dei migliori film d'animazione mai visti, e spero davvero che facciano un sequel che però sia ben fatto
Per non parlare che adesso ho una nuova OTP (Disgusto/Paura is the way <3) su cui posso tranquillamente sclerare. <3 
Comunque, spero davvero che questa mini raccolta vi sia piaciuta! Scrivere qualcosa su questi puccini era d'obbligo. E sentirete ancora parlare di me, nel fandom di Inside Out! 
A presto e grazie per aver letto fin qui!
Euphemia >.^


  
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