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Autore: Assassin    15/02/2009    1 recensioni
Uno scritto nato dalla mia follia...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Vergil
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 Vedere il monitor spento fa sempre uno strano effetto, vero? Specialmente se il pc si spegne all’improvviso senza un motivo apparente e senza che ti abbia dato il tempo di salvare i dati su cui stavi lavorando così duramente da tanto tempo...a chi non è mai successo? Sinceramente a me no, ma ad una ragazzina che si stava disperando nella sua stanza era appena accaduto... Infatti, questa la suddetta era seduta su una sedia davanti al proprio pc spento, con un’espressione ebete in faccia. Dopo l’urlo terrificante gettato al momento del misfatto, rimase immobile e silenziosa per parecchio tempo. Tutto ciò che riusciva a pensare in quel momento era: °Come è possibile che il computer si spenga proprio nel bel mezzo del filmato finale?° Poi, con chissà quale forza, si riprese, si alzò dalla sedia e, con uno sguardo disperato, si sdraiò un attimo sul suo letto che si trovava proprio affianco. Rivolse un’ occhiata all’orologio appeso sulla parete di fronte: erano le 22:30. Da lì cominciò un pò a pensare a cosa gli conveniva fare in quel momento. °Non posso cercare di sconfiggere ancore Vergil...finirei all’una, come minimo...e poi sono troppo agitata...° Allora si alzò e prese il giaccone abbandonato ai piedi del letto e silenziosamente andò verso il corridoio e poi alla finestra che dava sul cancello nero. Appena arrivò e diede un’occhiata, non si accorse del terribile vento di fuori e della grande quantità di neve depositata a terra. L’unica cosa che vide fu un’auto nera partire dal grande cancello spalancato. °Perfetto! Mamma e Papà sono appena usciti, come al solito...° Quindi si mise il giubbotto, scese le scale e uscì da una porticina secondaria, in modo da non farsi vedere dalle cameriere. Arrivata fuori camminò per una decina di minuti, fino a quando non arrivò ad un cancello sicuramente molto più modesto rispetto a quello di casa sua, ma che sicuramente amava di più. Lesse un attimo le parole in ferro battuto che lo sormontavano “Parco Municipale”, e si addentrò con calma nel suo parchetto preferito. Girò un pò senza meta, cercando una panchina che la riparasse dal vento e dalla neve, fino a quando non la trovò: era una panchina verde riparata dalla grande chioma della quercia lì accanto. Appena si sedette sussultò un attimo per il freddo, maledicendosi per non essersi messa qualcosa di più pesante, in effetti aveva solo un paio di jeans e un maglione coperto da un piccolo cappotto. Però interruppe il suo malefico formulario, appena gli cadde un fiocco di neve sul viso, allora si concentrò sul paesaggio. Come posto era veramente piccolo, però era...come dire...quasi magico. In ogni stagione quel parco cambiava, insieme al colore delle foglie e della natura, anche i propri sentimenti, ogni suggestiona il cuore dei suoi visitatori. In tutte le stagioni trasmette emozioni diverse: ad esempio, un estate trasmetteva allegria, in autunno un pò di tristezza e nostalgia, però in inverno diventava proprio magico, con la neve che cancellava ogni colore, rendeva il parco puro e semplice, donando tranquillità. La ragazza, che si chiama Mary, allungò la mano, raccolse un pò di neve e cominciò a giocarci, nonostante il suo corpo stesse congelando. Però, all’improvviso sentì qualcosa di estraneo alla tipica quiete del parco: c’erano delle voci. In effetti non vi ho detto che quel luogo era come abbandonato, nessuno vi entravo a parte Mary: non vi erano strane storie quasi horror che tenevano lontani tutti, ma semplicemente...non destava interesse a nessuno. Ehm...scusate, ritorniamo alla nostra storia! Mary si guardò intorno finché non intravide due figure sulla sua sinistra: l’unica cosa che poteva vedere da quella distanza era che uno era vestito completamente di rosso, mentre l’altro completamente di azzurro. Mary fu colta dalla curiosità ed andò a sedersi in una panchina un pò più vicina ai due, nonostante fosse scoperta sul punto di vista del vento e della neve. Quando si sedette vide che avevano i capelli completamente bianchi. Allora si mise a ridacchiare tra se e se pensando °Hanno tutta la testa coperta di neve!° Quindi, cominciò a camminare lentamente verso quei due sconosciuti °Magari hanno bisogno di aiuto...° Eh...cosa volete: la curiosità è donna. Poi, in questo caso, la curiosità non avrebbee fatto male alla protagonista...comunque! Mary, mano a mano che si avvicinava, riusciva a scorgere sempre più particolari...Ad esempio, i capelli che erano proprio bianchi °Avranno delle parrucche...° e le spade al loro fianco °Saranno di cartone...ah! Sono di sicuro dei cosplayer di Dante e Vergil! Dopotutto siamo a Carnevale!° Però, più andava avanti e più dubbi si insinuavano nella sua mente, ma trovava sempre qualche risposta, fino a quando non trovò qualcosa che la spiazzò: si sentiva provenire un forte e nauseabondo odore di sangue dalle due figure... Mary si fermò un attimo, colta di sorpresa e, ignorando ogni minima traccia di razionalità, corse verso i due... °Oh cavolo...° ----------------------------------------------------------------------------------------------- Ed eccoci di nuovo qua!!!! Che dire...innanzi tutto devo ringraziare ikarikun per avermi messa fra i preferiti!!! Sono contentissima!!! Spero che prima o poi commenterai! Poi devo scusarmi per il ritardo (maleddetto computer che si rompe ogni 5 secondi...) e per la "grafica" dei capitoli: scusatemi ma è la prima volta che sto scrivendo qui e anzi, se potete spiegarmi come migliorare, vi ringrazierei all'infinito! Intanto vi dico che i pensieri, al posto di scriverli in corsivo, sono tra du °cerchietti°! Adesso devo andare...ciao!
  
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