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Autore: HolyBlackSpear    05/10/2015    1 recensioni
"Caro Kain,
Ne è passato di tempo, eh? Quanti anni sono, ormai? Cinque, dieci?
Scommetto che tu li avrai contati tutti, giorno per giorno.
Mi chiedo dove tu sia, in questo momento, mi chiedo cosa tu stia facendo. Non mi hai nemmeno dato la possibilità di salutarti, non mi hai nemmeno dato la possibilità di chiederti scusa. [...]
Per tutta la vita mi sono ripetuto che, se avessi avuto un figlio, lo avrei chiamato Kain. Quando è stato il momento, però, nemmeno Rosa ha avuto il coraggio di farlo. E se non ti vedessimo più? Saremmo riusciti a sopportare il peso del tuo ricordo impresso nel nostro bambino?"
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Una breve lettera di Cecil al suo amico da tempi immemori. E tutto ciò che lo ha accompagnato nei suoi anni di assenza.
{FFIV The After Years}
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cecil Harvey, Kain Highwind
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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i beg you to forgive me

Note: R-Verde | FFIV The After Years
Parole: 751


I beg you to forgive me.

{Perchè io la via te l'avrei spianata.}
.

.

__



"Caro Kain,

Ne è passato di tempo, eh? Quanti anni sono, ormai? Cinque, dieci?
Scommetto che tu li avrai contati tutti, giorno per giorno.
Mi chiedo dove tu sia, in questo momento, mi chiedo cosa tu stia facendo. Non mi hai nemmeno dato la possibilità di salutarti, non mi hai nemmeno dato la possibilità di chiederti scusa.
Per tante cose, amico mio. Per essere stato così ciecamente cattivo con te tutti questi anni. Per averti rubato la donna che amavi, benché non volutamente, per averla stretta e baciata davanti ai tuoi occhi. Immagino che sia stato l'ennesimo pugno nello stomaco ricevere l'invito al nostro matrimonio. Non ti biasimo per essertene andato senza aver nemmeno avvisato.
La verità è che né io né Rosa siamo più gli stessi da quando non ci sei. Per tutta la vita mi sono ripetuto che, se avessi avuto un figlio, lo avrei chiamato Kain. Quando è stato il momento, però, nemmeno Rosa ha avuto il coraggio di farlo. E se non ti vedessimo più? Saremmo riusciti a sopportare il peso del tuo ricordo impresso nel nostro bambino?
Non c'è solo questo. Anzi, tutt'altro. Sarebbe bello se il problema si riducesse a un paio di lettere in più o in meno da scrivere su una carta.
Mi sono detto fin dalla giovinezza che tu ci saresti sempre stato. Benché io non ci abbia mai creduto per davvero mi sono sempre visto con dei figli. Il fatto è che nelle mie immaginazioni c'eri sempre tu. Non riesco a ricordare nemmeno un momento in cui io non abbia visto i miei bambini fra le tue braccia, o vicino a te, ad ammirarti e prendere esempio.
Vedere Ceodore crescere senza di te è la condanna a cui mi hai obbligato. Devo ammettere che è una punizione abbastanza efficace a tutta la sofferenza che ti ho procurato in questi anni. Una vendetta servita su un bel piatto di argento lucido.
Non gli ho mai nascosto la tua presenza. Sa che c'era un amico di suo padre, un fratello, che al momento non c'è più. Non so se mi aspettassi che non facesse domande in merito, ma mi sento bruciare gli occhi ogni volta che mi tira la manica e mi chiede dov'è lo zio, perchè lui lo vuole conoscere, lui vuole essere bello e bravo come sei tu.
Alla sera io gli ho sempre raccontato le nostre gesta, mai le fiabe. Non c'è stata una singola volta in cui non abbia fatto il tifo per te.
Edge dice che dovrei smetterla di scrivere a vuoto come sto facendo ora, dice che dovrei semplicemente radunare un bel gruppo di uomini e venire a cercarti. "Andiamo, non può essere morto. Vero?". Cosa significa quell'ultima parola, Kain? Cos'è questo dubbio che ci assale tutti quanti, cos'è quest'incertezza? Cosa devo mandare a cercare i miei uomini? Una persona viva e vegeta nascosta chissà dove o un cumulo di ossa e resti, forse anche infondo al mare, o rubati da un mostro?

Vorrei che tu potessi perdonarmi. So che è una richiesta grande, troppo grande, ma vorrei chiederti scusa per averti fatto sentire il secondo, quando per me invece eri il primo. Proprio non capivi che il mio esempio eri tu? Io non sono mai stato il primo per mia capacità, Kain, lo sono stato perchè aspiravo ad essere come te.
Allora torna indietro, per favore, chiariamo tutto. Ci sono stati tanti, troppi malintesi nella nostra amicizia, al punto tale che non so nemmeno più se mi hai voluto bene o se non hai fatto altro che odiarmi fin da quando eravamo piccoli. È così, amico mio? Speravi forse che mi togliessi dai piedi per farti posto, speravi di poter avere la via libera se io fossi sparito?
Se è così ti prego di perdonarmi. Perchè io la via te l'avrei spianata.
Ti giuro che..."


Ceodore irruppe nella stanza, senza nemmeno far caso a suo padre. Frugò frettolosamente nella libreria alla ricerca di qualcosa, borbottando un saluto fra i denti prima di sparire nuovamente, lasciando l'uscio di legno scuro appena socchiuso, abbastanza perchè potesse vedere il corridoio pigramente illuminato dalle torce.
Eppure era già troppo tardi. Se il giovane principe si fosse fermato un secondo di più avrebbe visto i fogli pallidi della lettera rattrappirsi nelle fiamme del camino a fianco dello scrittoio, tingendosi a poco a poco di nero fino a sbriciolarsi, carbonizzati.
L'ennesima lettera che finiva in quel modo. La decima, o l'undicesima quella settimana.
«Tanto» - Si disse Cecil, portandosi la mano stanca sugli occhi umidi di lacrime - «tu non la leggeresti mai.»


   
 
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