Era passata una settimana da quando avevo incontrato quel ragazzo, non ché un animale.
Come altre mattine, mi alzai dal mio letto per fare colazione, ma quando scesi trovai una sorpresa, era mio fratello Sirius , che come ogni mese tornava a casa per farci un saluto,  affiancò al mio fratello c'era un ragazzo, alto in forma e carino
S:ciao fratello che ci fai qui?
Si: Silvia non ricordi che fra tre tre settimane c'è una festa importante qui
S: scusa avevo scordato della cena
Si: non ti preoccupare, comunque volevo presentarti Federico del golfo e un ragazzo di buona famiglia, spero che porti lui come tuo accompagnatore
Mio fratello e un giovane di 23 anni, e un ragazzo serio, carino intelligente e soprattutto nobile, si credeva sempre superiori ai altri.
S:fratello sai che non voglio che tu scelga per me
Si: Silvia io voglio il meglio per te 
S:lo so 
Suonarono le campane delle 7 e in quel momento mi ricordai della scuola 
S: scusami ma devo andare a scuola
Chiusi il cancello della portata principale, presi la bici e corsi a più non posso, fortunatamente riuscì ad arrivare in tempo, furono le sei ore più dure del mondo, le lezioni con il professor Distici erano le più pesanti della scuola, stanca morta caminai per la solita strada del ritorno a casa, ad un tratto vidi la casa di fiori, caminai verso il sentiero per poi ritrovarsi di fronte sentivo come se qualcosa o qualcuno mi chiamasse
Delicatamente aprì la porta, dal cigolio capi che quella casa non era stata aperta da molto  tempo, davanti a me trovai un scala molto elegante con delle figure ben scolpite, andai in cucina era enorme ma purtroppo tutto era pieno di polvere,  caminai e mi trovai davanti al salito dove c'era un magnifico piano, non era come gli altri oggetti , questo era pulito senza ragnatela, mi sedetti e provai a suonarlo, non ero molto brava ma una melodia la sapevo suonare (quella del finale di aquarion cap.26) il suono era magnifico sembrava il canto delle sirene, salì le scale e arrivai al secondo piano davanti a me trovai una stanza, era la stanza di un ragazzo si capiva dal colore e da come era sistemata, alzai una cornice dove c'era una foto , c'era la figura di una donna 
In quel momento qualcuno entro, cercai un nascondiglio  ma l'unico luogo era  l'armadio, faceva caldo e c'era un odore che non mi piaceva, la porta pian piano si aprì ed entrò un ragazzo, ci misi un po si tempo a capire  che era, Apollo.
A:pronto ascolta, oggi non posso ho delle questioni importanti pensaci tu, ciao
Chiuse il telefono e si diresse verso il bagno, sgattaiola verso la porta ma qualcosa mi trattenne, mi girai e vidi il suo viso, era incavolato
S: ciao 
Gli dissi con un tono infantile, ma lui non sembrò apprezzarlo
A: tu che ci fai qui
S: scusa non sapevo che era casa tua adesso mi alzo e mene vado
Stavo per alzarmi ed andarmene  ma con le sue calde mani mi prese la mano
A: ascolta non puoi andare 
S: perché ? Mi vuoi fare qualcosa 
A: si e ora che tu capisca la lezione 
Indietreggiai verso la porta a finché io potessi andarmene, ma purtroppo l'aveva chiusa, con passò lento si  avvicinò e mi sussurro nell'orecchio
A: hai avuto paura 
S: che cavolo fai 
A: hahaha volevo farti paura e a quanto pare ci sono riuscito, ma comunque mi devi qualcosa
Mi spinse nel letto, tentai di alzarmi ma con la forza lui mi trattenne, si mise al fianco mio e mi abbraccio, riusci a sentire il suo respiro dietro di me 
S Apollo che fai? Per che mi tieni così
A per favore rimani così
Non capivo perché si comportava  così, non lo conoscevo per niente ma sapevo che qualcosa non andava, infatti mi iniziò a sbottonata la camicia, e infilò la mano sotto la canottiera giunse quasi fino al seno ma mi girai e gli diedi uno schiaffo
S ma perché fai questo non ti capisco
A Silvia mi dispiace
S no, basta
Mi alzai dal letto e me ne andai, stavo per scendere le scale ma lui mi seguì
A perché sei rimasta potevi andartene e pure sei rimasta
S perché da quando ti ho visto, non sono riuscita a dimenticarti perché credo di essermi innamorata di te 
A silvia 
Stavo per uscire quando per sbaglio misi male il piede e cadì per metà scale e svenni, l'unica cosa che ricordavo era Apollo che gridava il mio nome.