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Autore: ringostarrismybeatle    08/10/2015    6 recensioni
Avrei rischiato tutto per te. Non solo l'impresa, non solo il viaggio fino ad Erebor. Avrei rischiato anche la mia stessa vita, pur di salvare la tua. E forse in un certo senso l'ho fatto. Anche se, guardando nei tuoi occhi, capisco che la mia assenza non ti salverà. Non più. Perché ciò che io e te abbiamo vissuto insieme non potrà mai essere cancellato.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My Last Breath                                                                    My Last Breath


“Non metterò a rischio questa impresa per la vita di uno scassinatore.”

Non so perché pronunciai quelle parole. Non so cosa mi spinse a farlo.

Non lo sapevo allora, allo stesso modo non lo so adesso.

Forse la malattia del drago era già entrata dentro di me. Forse già bramavo l'oro che si celava dietro quella roccia così familiare.

Eppure già ero consapevole di provare qualcosa di profondo verso di te.

Già conoscevo alla perfezione i miei sentimenti.

Avrei rischiato tutto per te. Non solo l'impresa, non solo il viaggio fino ad Erebor. Avrei rischiato anche la mia stessa vita, pur di salvare la tua. E forse in un certo senso l'ho fatto. Anche se, guardando nei tuoi occhi, capisco che la mia assenza non ti salverà. Non più. Perché ciò che io e te abbiamo vissuto insieme non potrà mai essere cancellato.

Ti ho trascinato tra mille pericoli, ti ho portato all'esasperazione, chiedendoti sempre di più, sempre qualcosa in più per giungere a quello che era il mio scopo. Ti ho costretto a restarmi accanto, anche nei miei momenti peggiori, quelli in cui persino i miei parenti preferivano restarmi alla larga. Anche se, forse, non sono stato io a costringerti. Eri sempre tu, con la tua forza, la tua pazienza e il tuo coraggio, a restarmi accanto, a subire la mia ira anche se in realtà non aveva nulla a che fare con te. Eri sempre tu ad avere una parola per me, anche se spesso non ho voluto ascoltare ciò che avevi da dirmi. E forse, se avessi ascoltato tutto, avrei vissuto in modo più sereno e consapevole i miei giorni.

Hai preso le cose peggiori del mio carattere, del mio aspetto. Hai preso la mia violenza, la mia malvagità, la mia avidità, hai preso la mia malattia e hai cercato di curarla, anche se ancora una volta mi hai visto adirato. Hai cercato di aiutarmi, ma hai ricevuto soltanto rabbia e frustrazione. Eppure, accanto a me c'eri solo tu.

Un semplice scassinatore, un semplice hobbit venuto dalla Contea. Non sapevi cosa stesse accadendo, quando siamo entrati nella tua vita, quando io sono entrato nella tua vita. Ti ho guardato con aria di superiorità, credendo di essere migliore solo per aver affrontato qualche battaglia e per aver maneggiato la spada in più occasioni, ma non puoi sapere quanto questo sia sbagliato. Non puoi sapere quanto avrei voluto che le tue mani non assaggiassero mai il sapore della guerra, la prepotenza di una lama. Non avrei mai voluto che i tuoi occhi osservassero le scene pietose portate dalla morte, o che la tua anima fragile avvertisse il pericolo intorno a sé.

Eri una creatura pura, prima di incontrarmi. La più pura che io abbia mai visto. E forse, sarebbe stato meglio se tu non mi avessi mai incontrato. Saresti rimasto immerso nella tua semplice vita, fatta di pace, armonia ed equilibrio. Anche un po' di ingenuità, forse, ma sicuramente non c'è nulla di sbagliato nell'averne.

Non avresti conosciuto la morte, non avresti conosciuto la guerra, o il sangue, o il dolore che si prova nel vedere qualcuno scomparire per sempre. Eppure, come sarebbe stata la mia vita senza aver incontrato te?

Come avrei vissuto, senza conoscere quegli occhi che con aria curiosa mi hanno sempre osservato, fin dal primo momento? Come avrei vissuto, senza sapere che al mondo c'era una persona in grado di comprendermi, anche nei miei momenti peggiori? Come avrei vissuto, senza riuscire a trovare la luce, in un mondo sempre più buio che rischiava di inghiottirmi?

Ho pensato fossi uno sciocco. Ho pensato fossi uno sprovveduto che non avrebbe trascorso neanche un giorno lontano da casa. Ho pensato di vederti sfinito al termine di ogni giornata, di vederti piangere per esserti spinto troppo in là. Eppure, hai saputo ogni volta come smentirmi.

Forse ero io a non capire.

Non ho mai capito nulla.

Ti ho disprezzato, ti ho sottovalutato, ti ho fatto sentire un essere minuscolo davanti agli occhi degli altri. Mentre tu.. Tu eri sempre pronto a tutto per me, per rendermi orgoglioso di te, per farmi notare ciò che l'avventura ti stava insegnando. Per apparire più forte non solo a te stesso, ma soprattutto ai miei occhi.

Tutto ciò che hai fatto, ogni singola cosa, era solo per me.

Sei stato in grado di farmi sorridere. Sei stato in grado di salvarmi la vita. Sei stato in grado di dimostrarmi che sono davvero capace di provare dei sentimenti, di far battere il mio cuore al solo pensiero di un'altra persona. Una persona che in un primo momento ho voluto esibire come fosse un trofeo, perché tutti avrebbero dovuto sapere che Thorin Scudodiquercia aveva imposto il proprio sigillo sull'ennesima ricchezza.

Ricchezza.. Parlo come se tu fossi una delle tante gemme di Erebor. No, tu eri molto di più. Fino ad oggi non avrei mai pensato una cosa simile, ma ora è tutto cambiato. Fredde, freddissime gemme hanno occupato il mio cuore per troppo tempo, hanno impedito alla mia mente di allargare i suoi orizzonti. Il solo pensiero della ricchezza è riuscito a sopraffarmi tante, troppe volte. E non avrei mai voluto che proprio tu vedessi la mia parte peggiore.

Tu eri molto più di una ricchezza di Erebor. Tu eri vivo. Lo avvertivo, quando ancora non mi fidavo totalmente di te, e ho iniziato a sentirlo quando per la prima volta le nostre mani si sono sfiorate. Tu eri puro calore, come un sole che riscalda la pelle senza mai scottare. Tu eri tutto ciò che di bello c’era nella mia vita.

Forse non avrei dovuto vantarmi della mia conquista neanche all’inizio, quando pensavo che tra di noi non ci sarebbe mai stato nulla di più. L’ho fatto per sentirmi grande, l’ho fatto perché forse volevo che la debolezza che avevo dimostrato con te si trasformasse in terrore che tu, solo tu, avresti dovuto provare.

Perché aveva ragione Gandalf. Avevano ragione tutti. Avresti dovuto avere paura dinanzi a me. Saresti dovuto scappare lontano, lontano dal male che avrei potuto portarti, dal dolore che nessuno avrebbe potuto giustificare. Ma sei sempre rimasto.

Hai cercato di aiutarmi, anche quando non c’era nulla da fare. Hai cercato di parlarmi, anche quando non c’era nulla da dire. Hai cercato di farmi ragionare, anche quando entrambi sapevamo come sarebbe andata a finire.

Io, bestia, che con la mia ferocia ti assalivo e straziavo il tuo corpo e la tua anima.

Tu, vittima, che lasciavi vagare violentemente le mie unghie e i miei denti su di te.

Non ti importava del dolore. Non ti importava di sentirti dominato, di sentirti violato, di sentirti di mia proprietà. Non avresti mai mosso un dito per ribellarti al mio potere, alla mia volontà. Eppure lo sapevi, stavo prendendo tutto di te. Stavo prendendo il tuo odore, stavo prendendo il tuo sapore, stavo prendendo la tua pelle morbida per mescolarla con la ruvidità delle mie dita. Stavo semplicemente prendendo la tua purezza e la tua innocenza, per renderti complice di un crimine che avrebbe condannato entrambi alla dannazione eterna.

Ma non solo. Stavo prendendo il tuo corpo, è vero, ma allo stesso tempo stavo prendendo la tua mente. Avevo iniziato a controllarti, a comandarti, come un burattinaio fa con le sue piccole figure. Avresti seguito ogni mia parola, come hai fatto finora. Avresti fatto follie per me, ed effettivamente è stato così.

E stavo prendendo il tuo cuore. Lentamente, senza sbalzi o accelerazioni, senza esagerare o senza costringerti a fare cose che non avresti voluto fare. Passo dopo passo, mi sono accorto di quanto tu ti stessi legando a me. Di quanto il tuo cuore battesse più veloce, quando i nostri sguardi si incontravano. Di quanto il mio nome suonasse più dolce, pronunciato da te. Di quanto i tuoi occhi brillassero, ogni volta che un minimo contatto delle nostre dita diventava protagonista della scena.

Ti stavi innamorando, stupido hobbit. E insieme a te, mi stavo innamorando anch’io.

Stupido, sono stato uno stupido. Cosa avrei voluto fare? Trascinarti nel baratro insieme a me, verso una vita maledetta, una vita costellata da guerre, dolore e morte? Tu eri convinto che non sarebbe andata così. Me l’hai detto così tante volte.

“Mi sto innamorando di te, Thorin.”

“La nostra vita sarà diversa quando tutto questo sarà finito.”

“Non posso più pensare di vivere un solo istante della mia vita senza di te. Che sia nella Contea oppure ad Erebor.”

Eri davvero convinto che ci sarebbe stato un futuro per noi. Hai sempre avuto una visione troppo ottimistica del mondo, della vita che ti si presentava davanti. Avrei pagato tutto l’oro di Erebor per avere un’idea come la tua. E solo per vederti sorridere, solo per non sprecare quei momenti di dolcezza in cui volevi tenermi stretto a te, ho lasciato che l’immagine del nostro futuro fosse quella che avevi disegnato nella tua mente.

Distese verdi. Tutto il tempo del mondo solo per noi. La possibilità di essere liberi, spensierati. Felici. Un mondo che apriva le sue porte a noi, non per sopraffarci o inghiottirci nell’oblio, ma per regalarci momenti solo nostri, così profondi da farci fondere l’uno nell’altro.

Avevi un sorriso sincero, quando parlavi in questo modo. Un sorriso innocente, che mi faceva avvertire la tua purezza. Una purezza che ho rischiato di scalfire, trascinandoti in questa avventura, ma che in realtà è rimasta radicata in te. Ed era tutto ciò di cui avevo bisogno.

Come avrei potuto distruggere le tue illusioni, le tue idee, i tuoi sogni per il futuro? Come avrei potuto spezzare le tue speranze? Se solo avessi parlato, se solo avessi detto ciò che pensavo, il tuo cuore sarebbe caduto a pezzi. I tuoi occhi si sarebbero spenti, il tuo sorriso sarebbe stato smorzato. E la forza delle tue mani sarebbe venuta meno.

Per questo sono sempre rimasto in silenzio, rispecchiando il tuo sorriso, ma mai in modo forzato. Si è sempre trattato di un sorriso spontaneo, che non avrei mai pensato di poter rappresentare sul mio viso. Sei stato tu a portarlo alla luce.

Ma in realtà, dentro di me, sapevo come tutto questo sarebbe finito. Conosco alla perfezione i presentimenti. Ho sempre saputo, dal primo momento in cui ho accettato di portare avanti l’impresa, che questa avrebbe richiesto la mia vita. Non ho mai pensato che sarei sopravvissuto, o che sarei tornato per regnare su Erebor. Ho visto la morte in così tante occasioni che ho imparato a riconoscerla. E tu, Bilbo, hai saputo riconoscerla ancor prima di me, riuscendo a strapparmi via da essa molte volte.

Ma non eri ancora abbastanza esperto per avvertire quando sarebbe arrivato il momento decisivo. E forse è stato meglio così.

Questa volta non sei riuscito a salvarmi, Mastro Scassinatore.

E sono qui, tra le tue braccia. Ancora una volta, stretto da te.

Ma questa volta è diverso.

Questa volta il mio calore sta scomparendo. Lo sento. È un calore remoto, un calore che una volta ci teneva uniti per ore intere, quando decidevamo di allontanarci dal mondo e avere del tempo solo per noi, ma che ora sta andando via.

Sento le tue mani che cercano di tenermi stretto. Vogliono quasi tenermi in vita, vogliono restare aggrappate a me, come se questo possa servire a qualcosa. Avverto il tuo tocco su di me, il tuo respiro caldo, ma è un qualcosa di lontano. Sto perdendo i sensi, e tu lo sai.

Vedo le tue labbra muoversi a pochi centimetri dal mio viso, ma non riesco a sentire cosa stai dicendo. Avverto solo qualche semplice parola, sempre pronunciata con quella voce che mi ha fatto cedere in qualsiasi situazione.

Non sento neanche più il dolore nel mio corpo.

Non sento nulla intorno a me.

La vista si sta annebbiando.

E non potrei essere più felice di avere te davanti agli occhi.

La mia ultima immagine.

Il mio ultimo respiro.

Il mio ultimo battito.

Bilbo.



Ciao a tutti! Seconda ff in questo fandom :) Spero vi piaccia un minimo ciò che sto scrivendo, purtroppo per voi ho intenzione di continuare :D Questa volta mi sono gettata nell'angst, che è il mio genere preferito, anche se spero di scrivere qualcosa di più allegro la prossima volta ;)

Avevo da tempo l'idea di scrivere una cosa del genere, dal punto di vista di Thorin in una scena così tragica, ma allo stesso tempo capace di tirare fuori pensieri di questo tipo.

Grazie a tutti coloro che leggeranno :)

A presto!
  
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