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Autore: DarkInk    09/10/2015    2 recensioni
Rumore, risa, pianti, urla...
Paura...
Rumore, risa, pianti, urla...
Paura...
Rumore, risa, pianti, urla...
Più nulla...
Rumore, risa, pianti, urla...
Gioia...
Genere: Dark, Horror, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi rigiro fra le leggerissime coperte del mio letto, il materasso consumato da tutti i miei fratelli maggiori non mi permette di dormire, così come la temperatura pungente della notte. Ho freddo, ma queste lenzuola sono il massimo che la mia famiglia può permettersi di concedermi, so che i miei genitori preferirebbero donarmi qualsiasi cosa, ma la guerra non da loro l'occasione di far ciò...
Per la società siamo inutili, mia madre ormai è sterile per i troppi parti, mio padre è stato ferito nei combattimenti e non può più partire con la milizia della nostra città...forse noi, i loro figli, potremo partire per il campo di battaglia a 19 anni, come tutti i ragazzi e le ragazze. Se io, che sono una ragazza, sopravvivrò fino ai 23 anni senza danni sostanziali, potrò tornare qui nella mia città natale, ma non nella parte povera e buia, priva di elettricità e controlli della polizia dove vivo ora, ma negli alti grattacieli luminosi dove vive la parte della popolazione 'utile'...vivrò il resto della mia esistenza con un uomo che non amo e a partorire figli che vedrò crescere e morire orgogliosamente in guerra, ma è ciò che devo sacrificare per il bene della mia città, per poter dare acqua, cibo e petrolio alla popolazione...è giusto così...la nostra vita è il debito che dobbiamo pagare per essere vivi.
Rabbrividisco mentre guardo gli angoli della mia stanza buia: è minuscola, ma la condivido con tre mie sorelle minori, loro sono piccole, a malapena delle ragazzine, dormono tutte in un letto strette strette tra loro e non sembrano soffrire eccessivamente il freddo, infatti sento il loro respiro lento riempire gli angoli vuoti e leggermente screpolati dei muri.
Volgo lo sguardo alla finestra semiaperta, è rotta ed è da anni che non si chiude del tutto, lo è da quando ho memoria. Osservo la strada scura, sento qualche rumore provenire dallo stretto vicolo dove si affaccia la finestra, cosa strana dato che il coprifuoco inizia prima che il soli tramonti del tutto, lasciando il posto all'oscurità, ma dato che non c'è un nessun tipo di servizio all'ordine non capita troppo raramente che qualche incosciente resti fuori la notte, col rischio di imbattersi nei numerosi delinquenti sparsi nelle strade; non esiste la polizia nella parte povera della città, l'unica forma di controllo che c'è è il buon senso. Sento qualche risata sbiascicata, come intorpidita dall'alcool, seguita poi dal rumore di vetri infranti e da un'imprecazione confusa ma carica di rabbia.
Sbuffo leggermente infossando la testa nel cuscino sentendo i borbottii scocciati di quello che non aiutano la mia intenzione di dormire, oltre al fatto che così sveglierà le mie sorelle. Faccio per alzare la voce al fine di scacciarlo, quando lo sento parlare. Non capisco bene cosa dice esattamente per via della sua voce alterata dall'alcool, ma dal suo tono: rigido, secco e leggermente tremolante, traspare sorpresa e quella che sembra vagamente...
Paura.
Tendo le orecchie per ascoltare e fisso la finestra cercando di vedere.
Alla sagoma in penombra dell'ubriaco se ne aggiungo lentamente, molto lentamente, un'altra, il lampione poco lontano mi permette di riconoscere i colori, ma l'unica cosa che distinguo è una sagoma scura, accompagnata dal rumore dei suoi passi lenti...

...non può essere lui...
No non è lui...
La città è grande è impossibile che la morte sia proprio qui!
Impossibile!

Impossibile!

Impossibile!

Le mie orecchie si riempiono del ronzio elettrico, lo stesso ronzio che tutti habno imparato a temere.
I miei occhi si illuminano del flash di luce che penetra ed invade la stanza attraverso le fessure della serranda, una luce fredda, ghiacciata...una luce che nessuno desidera avvistare.

Tutto si ferma, l'aria si immobilizza, come se anche essa sia stata paralizzata da quella scossa elettrica.
La voce del tizio si tronca seccamente con un gorgoglio basso seguito dal tonfo che fa il suo corpo cadendo a peso morto sull'asfalto.
Mi sembra quasi di poter sentire il rumore dell'elettricità che scorre nei suoi muscoli e che lo costringe forzatamente al suolo.

Sposto lentamente lo sguardo verso le mie sorelle, dormono.

La figura scura si muove verso quella distesa ed immobile dell'ubriaco che vedo tremare appena per la paralisi elettrica. Lo tira su con forza prendendolo dagli abiti e posiziona qualcosa ai lati della sua testa, sopra le sue orecchie, successivamente sento il rumore improvviso di uno scatto, come se fosse stato premuto un pulsante.
Immediatamente si diffonde un rumore di fondo provenire da quegli oggetti che la figura nera ha posizionato sulle orecchie dell'altro.
Un rumore confuso.
Sembra come un flebile coro di voci umane.
Ma è un coro scoordinato, non armonico, non musicale...
Tendo le orecchie per ascoltare meglio, cercando di non ascoltare i lamenti strozzati dalla paresi della preda di quell'essere...

Non è un coro.

Sono urla.
Urla di dolore. Quell'uomo è costretto ad ascoltare quelle grida disperate, grida di persone che prima di lui sono passate sotto le mani di quell'assassino.

...ho paura...
Mi sento così patetica ed ipocrita ma ho paura...
...ma allo stesso tempo mi sento incuriosita da quel mostro che tortura ed uccide le sue vittime...
Mi alzo lentamente dal mio letto che però inevitabilmente cigola e mi blocco con gli occhi sbarrati.

La figura si ferma, volgendo la sua testa nella mia direzione.
Scorgo due occhi verdi seminascosti da quel cappuccio nero e spesso, occhi umani, ma allo stesso tempo demoniaci.

Rimango immobile tremando di terrore.

Non può vedermi.
È impossibile che riesca a vedermi tutto è buio...
Ma nonostante ciò ho la sensazione che mi stia fissando nei meandri della mia anima...

Passano quelli che interpreto come millenni di completo ed assordante silenzio.
Poi quella apparente quiete si spezza con una risata leggera, il rumore orrendo della carne che si lacera e un lamento strazziato e flebile.
Quegli stessi identici rumori si ripetono ancora e ancora, per minuti interi.

Sento qualcosa di caldo scivolare giù dai miei occhi, tremo spaventata e non riesco neanche a reagire quando inizio a sentire i pianti spaventati delle mie sorelle.

Sangue, tanto sangue.
Troppo sangue...

Quando tutto finisce mi rendo conto che alcuni schizzi di liquido rosso sono penetrati attraverso la serranda della finestra, sporcando leggermente il davanzale.






Mi riprendo solo dopo alcuni minuti e riesco ad andare a consolare le mie sorelle.
Ma loro continuano ad indicare in direzione della finestra piangendo.
...
Mi giro lentamente verso la parte indicata e lo vedo. Si è avvicinato ed ora è proprio davanti la finestra.
Vedo il suo volto, la sua espressione e quei suoi occhi verde profondo...
Il suo capo è coperto da un cappuccio nero di una casacca dello stesso colore che arriva fino ai suoi stinchi.
Mi fissa come poco prima, con una mano poggiata alla serranda.

"È per quelli come te che ho avuto l'occasione di conoscere le melodie più belle...grazie..." la sua voce è totalmente diversa da come me la ero immaginata, quasi dolce...

Che vuole dire?

Si allontana lentamente senza neanche provare ad entrare, se avesse voluto ucciderci avrebbe potuto benissimo farlo...
Insieme ai suoi passi sempre più lontani posso sentire la sua voce canticchiare, un ritmo familiare, è la canzone che insegnano ai soldati ai campi di addestramento...

...magari avrei potuto provare a salvare quell'ubriacone...

Mi alzo lasciando le mie sorelle ed avvicinandomi alla finestra.

Sul davanzale scorgo un rettangolo nero, mi è familiare, circa un secolo fa ci mettevano i suoni su quelle...cassette le chiamavano...

...forse è in una di quelle dove tiene tutte le sue raccapriccianti melodie...me l'ha donata...







Perché?




~~~~

Yeee ci sono riuscita!

Dark: dopo trentasette secoli...

Sì lo so...ma ho avuto anche problemi col telefono...il mio preziosissimo telefono...e io scrivo su quello senza salvare sulla scheda SD *facepalm* lo so sono un idiota...

Dark: cretina...

TTvTT però ho fatto riparare il cellulare e ho recuperato tutto~ *balla*
Spero vi sia piaciuto il primo capitolo~ ^^
Fatemi sapere se è una cosa decente o uno schifo indicibile ^^" accetto sia commenti positivi che critiche!

Non anticipo nulla meheh~~
   
 
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