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Autore: Adhafera    09/10/2015    1 recensioni
Olga era della Russia, Olga era una pensatrice, Olga a volte sapeva essere la cosa più bella del mondo. Questo pensa Dmitrij Pavlovic
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista, Il Novecento
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Luci e sfarzo, sfarzo e luci.

Quello era il suo mondo e quello era ciò che gli piaceva, la vita di corte era senza dubbio una delle cose che Dmitrij Pavlovic preferiva in assuluto. A lui le cose belle piacevano, Feliks lo prendeva in giro dicendo che un giorno si sarebbe fatto trovare vestito col cristallo dei suoi lampadari per attirare almeno la metà dell' attenzione che lui, suo giovane amante, riservava all' arredamento del palazzo, il principe Jusupov si era ormai rassegnato all' idea che mai sarebbe stato capace di dipingere sul volto del suo Dmitrij la stessa espressione estasiata che aveva mentre guardava qualche quadro o qualche drappo di seta.

Eppure il palazzo di inverno restava sempre senza uguali.

In quel momento la sua attenzione era così presa dal lungo processo di apprezzamento di ciò che gli stava intorno che appena udì la voce tintinnante della cugina più giovane quasi sobbalzò.

Vi divertite cugino Dimka?”

sorrise trovandosi di fronte il volto tondo e i due grandi occhi blu di sua cugina Olya che stavano fissi in avanti senza guardare nulla realmente. Così diversa da lui quella sua cugina, sempre sola in quel suo strano e silenzioso dolore.

Potrebbe andare meglio cugina! Ma non posso lamentarmi, voi vi divertite?”

le riservò un tono sinceramente caldo, avevano passato assieme una buona fetta di vita...da piccolo Dmitrij era quasi sicuro che lo zar gliela avrebbe pure fatta sposare...ma ora come ora quello era argomento dolente per entrambi.

Divertirci...mentre il popolo soffre, non mi sembra il caso, sarei rimasta volentieri a Carskoe Selo...ma certe cose non possono essere evitate”

la osservò provando un po' di pena, la vita borghese che aveva voluto per loro la madre aveva reso lei e le sue sorelle senz'altro molto meno superficiali di altre ragazze nobili...molto meno di Irina per esempio, eppure sarebbero sempre state inadeguate per tutto quello sfarzo, non lo avrebbero mai apprezzato e di conseguenza non avrebbero mai apprezzato neppure chi ci viveva in mezzo, mentre la osservava la vide sorridere, anzi ridacchiare, quel cambio di espressione era stato così fulmineo, così repentino che a mala pena lo aveva notato, eppure sebbene fosse tornata la Olga seria e composta gli occhi ancora le brillavano e le labbra combattevano per distendersi nuovamente in un sorriso.

Cosa avete?”

distese velocemente il braccio indicando un tavolo, inizalmente Dmitrij non notò nulla, poi si accorse di una piccola figura nascosta sotto al tavolo, proprio dietro Irina Alksandrovna, vedeva solamente i lembi delle vesti per cui l' identità dell'imbucato rimase un mistero per lui, eppure le risatine contenute di Olga gli fecero comprendere che lei qualcosa di più la doveva sapere.

Olya? Oliska me lo dici che ti prende?”

la curiosità prese il sopravvento, abbandonò perfino lo stretto codice comportamentale al quale si era attenuto fino a quel momento, ed in pubblico era meglio che nessuno se ne rendesse conto

Oh scusatemi...povera, povera Irina!”

Non fare la misteriosa Olya! Dimmi che hai!”

Pare che quella peste di Anastasija abbia scelto la sua vittima per stasera”

l' uomo storse il naso sconvolto, aveva imparato bene a conoscere il carattere il ribelle e talvolta maligno della più piccola delle figlie dello Zar, anche se mai si sarebbe aspettato che avrebbe dato spettacolo in pubblico, eppure si ritrovò pure lui a ridacchiare come un demente e gioì dell' espressione serena della sua compagna di risolini, era incredibile come, anche senza aver combinato ancora nulla, Anastasija fosse capace di risollevare il morale della sorella così repentinamente.

Ad Anastasija Irina sta antipatica?”
“Ad Anastasija stanno antipatici tutti coloro che non fanno quello che vuole...la cosa grave è che s itrascina Marija dietro...è totalmente senza controllo”

Pavlovic rimase concentrato a fissare l' espressione della cugina, a lui piacevano le cose belle e, indubbiamente, anche le persone belle, e Olga con quegli occhi così blu e il viso disteso in quei sorrisi così rari era la creatura più bella del mondo...e fu geloso di Anastasija che era una dei pochissimi che avesse la capacità di renderla tale, se le cose fossero andate diversamente ci sarebbe stato lui al suo posto.

Mi dispiace tanto Olga”

Non imposrta”

cercava di rassicurarlo continuava a sorridere, ma Dmitrij colse immediatamente la differenza tra il suo sorriso e quelli di Anastasija. Il suo, quello che era per lui era pura cortesia, sorridevano le labbra ma gli occhi erano di nuovo spenti

Sai Dimka...per un po' sono stata davvero arrabbiata con te”

quella conversazione si era fatta improvvisamente serissima, eppure era quasi un sollievo che fosse lei così decisa ad affrontarla, dopo che la sua relazione con Feliks era venuta fuori la zarina aveva cercato di impedire il più possibile qualsiasi contatto tra di loro, ci sarebbe andata di mezzo la reputazione di Olga e del resto della famiglia, spesso Dmitrij si chiedeva come facesse Irini a sopportare la cosa, come facesse a non dare di matto sapendo che il marito preferiva unirsi con un uomo piuttosto che con lei.

Eri la mia unica speranza Dimka, la mia unica speranza di restare a casa...adesso non so davvero cosa ne sarà di me... con tutto quello che sta succedendo”

provò pena per lei, quella sua cugina così complessa...pensatrice di natura...sapeva quanto fosse attaccata al suo paese, quanto avrebbe voluto restare per sempre lì, con la sua gente, ma non sarebbe successo. Lei era la primogenita e per il suo matrimonio non avrebbero mai scelto uno qualunque, si parlava di spedirla in Romania, o in Serbia o addirittura in Inghilterra, volevano sdradicarla dalla sua terra e toglierla dai suoi fratelli e lei non sarebbe mai stata felice, e lui si sentiva in colpa, perché amandola o non amandola, sposandola o non sposandola, lui le avrebbe sempre voluto bene ed essere la causa del suo male lo lacerava.

Potrei amarti...se tu me lo permettessi”

quelle parole gli uscirono di colpo, senza essere state programmate e lui ne fu sconvolto tanto quanto la giovane donna accanto a lui, temeva di averla messa in imbarazzo, o che l' avrebbe fatta fuggire via, invece se ne stette immobile...a sorridere, un sorriso così triste che se fossero stati soli Dmitrij l' avrebbe abbracciata. Ma lì, in quel mondo di cose belle che a lui tanto piacevano quello non sarebbe stato possibile, si limitò ad osservarla cercando di capire se avesse intenzione di parlare o se avesse deciso di starsene zitta, ma accadde l'imprevedibile.

L' urlo di Irina segnava il compimento di quello che era stato lo scherzo di Anastasija, la moglie del suo Feliks cercava disperatamente di salvare il salvabile di quello che era ormai un vestito totalmente rovinato...e ancora una volta Olga sorrise per gli scherzi della sorella, arrivati al momento giusto, ma appena Dmitrij guardò in direzione del tavolo si rese conto che la peste non era più lì, li osservava con sguardo maligno da dietro alle gonne di sua madre, come se fosse sempre stata lì.

Vado da Anastasija...prima che qualcuno capisca che è davvero stata lei”

Vengo con voi!”

No”

appena la osservò si rese conto che intendeva davvero, non voleva essere seguita e quella era la fine della loro conversazione, ma guardandola in volto non lesse rabbia nei suoi occhi e nemmeno la repulsione che ormai gli riservavano i più..solo una strana, solitaria malinconia.

Vai da lui Dimka...vai da lui tu che puoi essere felice”

gli strinse brevemente la mano e si allontanò sparendo tra gli invitati che si accalcavano attorno a Irina, non si voltò mai indietro ma dal rossore delle guance Dmitrij capiì che forse sorrideva ancora quella sua cugina pensatrice, si avviò nella direzione opposta, alla fine Karskoe Selo non era male...non era male davvero.


Addio Olya.

   
 
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